Chapter IV - Gelida

[James]

Stropicciai gli occhi, alzandomi da terra e mettendo a fuoco l'ambiente circostante.

Ero sdraiato, per terra, su una distesa di ghiaccio. Alzai gli occhi, verso un ciuffo di capelli biondi, che mi ricadeva impazzito sulla faccia.

Mi misi a sedere, non sentendo per nulla freddo, stavo piuttosto bene lì, dopotutto il ghiaccio era il mio "dono".

Si, questo l'avrei detto se ci fossimo ritrovati a parlare del lato positivo del termine. Non fraintendetemi, davvero, avere il controllo di qualche elemento è davvero, davvero, una gran figata, ma potrebbe causarti dei problemi.

Soprattutto se sei un Gelida.

Beh si insomma, abbiamo i tipi che volano, i tipi che governano le piante e i più rompiballe in assoluto, i tipi sputa-fuoco.

Ignite, Ignos....si qualcosa del genere.

Io invece, sono uno di quei tipi fighi e freddi, so usare il ghiaccio!

Si, magari si era capito, ma resta comunque il "dono" più cazzuto di tutti.

Mi alzai, con un dolore lancinante alla testa e le vertigini.
Ciò significava soltanto una cosa, ieri sera avevo bevuto un pò troppo.

Mi guardai ancora intorno e feci in modo di sciogliere tutto quel ghiaccio, che io stesso avevo creato.

Fu così che mi ritrovai oltre i confini del territorio di noi Gelida, quella sarebbe stata la direzione che mi avrebbe portato da Olivia.

Sorrisi, domani sarei andato a trovarla, nuovamente, di nascosto. Mi stiracchiai e tornai indietro, per ritornare dalla mia tribù.

Fino a pochi anni fa ero un tranquillissimo ragazzino. Vivevo a Nox, un piccolo paesino a Nord di Ethal, con la mia famiglia e con l'amore di tutti.

Ma poi divenni un assassino.

Ed ora eccomi qui, in questa palla di villaggio, composto dal 99% di vecchietti e dell'1% di ragazzi, non potevo desiderare di meglio.

Non parlando del fatto che, essendo un Gelida, venivo etichettato come una minaccia e non potevo recarmi nella foresta o nel bosco, per nessuno ragione al mondo.

Ovviamente non lo facevo mai, ma questo non lo sa nessuno. O meglio, speravo che non lo sapesse nessuno.

Mi passai una mano tra i capelli biondi, forse troppo, ed entrai nel villaggio. La maggior parte stava lavorando, intendo il 99% degli abitanti anziani, l'altro 1% di noi giovani era steso a terra, pestato dai carri di legno, con sopra oggetti di ogni fabbro.

Beh, ieri sera non si era salvato nessuno,a quanto vedo. Mi avvicinai a quel mucchio di deficienti e pestai con un piede la faccia di Luc, il più scemo del villaggio «alzati coglione, saranno le 11:00 del mattino» il deficiente, ormai soprannominato così da me, rotolò da un lato e, nemmeno un altro carro, che lo prese in pieno petto, lo fece scomporre dal sul stato di morte o di sonnolenza, non saprei come definirla.

Decisi così di fare la cosa più stupida della mia vita, gli buttai un cubo di ghiaccio nello stomaco.

Soffrì un po' per lui, ma a mali estremi, estremi rimedi.

Luc fece una flessione in avanti e urlò dal dolore, come avesse fatto a non sentire tre carri sul suo petto, ma a sentire il suo stesso elemento nello stomaco, restava un mistero anche per me.

«MA IO DICO, JAMES, SEI FORSE FUORI DI TESTA?» urlò ed io non mi scomposi più di tanto, anzi, lo oltrepassai come se non fosse successo nulla.

Lui si alzò in piedi, barcollando un po' e puntandomi il dito contro «te la farò pagare per questo, SAPPILO» lo ignorai nuovamente e continuai a camminare, evitando ogni genere di uomo mi venisse addosso.

Non capisco come ancora Jack si rifiuti di mettere la regola di non morire in mezzo alla strada, abbiamo così tante regole inutili e senza senso, che mi verrebbe voglia di picchiarlo.

Luc si avvicinò a me e mi affiancò, dandomi un pugno sul braccio «ma mi stai ascoltando?» urlò isterico mentre io alzai lo sguardo verso il cielo, che quel giorno aveva strane tonalità di celeste «il fatto che tu sia un mese più grande di me, non significa nulla!»

Lo fissai malizioso, Luc aveva quasi la mia età, con l'unica differenza che io compivo gli anni a Novembre e lui a Dicembre.

Beh si insomma, un mese fa, eh. Per di più amo prenderlo in giro per questo,devo tenermi occupato in qualche modo.

«Ohh, il piccolo Luc si è arrabbiato» gli pizzicai una guancia mentre i suoi occhi azzurri mi fissavano in cagnesco.

Odio noi Gelida, abbiamo tutti quegli schifosi occhi azzurri.

Mi levò bruscamente la mano dalla sua faccia e mi diede un altro pugno sul braccio «NON SONO PICCOLO! LA MIA ALTEZZA NON SIGNIFICA NULLA»,

Oh dimenticavo, Luc era anche abbastanza basso rispetto a me e questo gli comportava, non poche, figure di merda in mia presenza.

Beh si, lo ammetto, a volte mi faceva pena.

A volte.

Gli diedi una leggera gomitata, sorridendo «non ci credi nemmeno tu» Luc, mi ringhiò per una buona mezz'ora contro, poi, quando ci radunammo alla capanna del capo villaggio, smise.

A quanto pare, Jack ci aveva radunati tutti perché voleva discutere di una cosa importante.

Possibile che ero l'unico a non saperlo? Beh, magari non ascolto quasi mai quello che ha da dire il vecchio ma qualcuno poteva pur dirmelo.

Mi misi a braccia incrociate, fissando la capanna chiusa di Jack. Ormai tutto il villaggio si era radunato, piccoli e grandi. Fissai i soliti sei bambini davanti, intenti a litigare per una bambola di pezza.

Sorrisi, ormai noi Gelida stavamo sempre di più scomparendo, eravamo sempre di meno e non ne ho ancora compreso il motivo.

Va bene si, molto tempo fa ci avevano banditi e non siamo una tribù ben vista ma ciò non significava che dovevamo estinguerci, giusto?

Luc era di fianco a me, concentrato su un ragazzo, erano amici da anni ma poi avevano perso i rapporti.

Per la mia concreta idea a Luc piacevano sia i ragazzi che le ragazze o forse solo i ragazzi, non saprei specificarlo, ma lui non l'aveva mai ammesso, dicendo che sono l'unico pazzo che lo pensa.

Soprattutto perché non era ben vista nella nostra epoca o ti nascondevi o morivi, funzionava così.

Io sono sempre stato a favore, avevo conosciuto molte persone morte per questo.

Esse erano convinte che morire per amore sia giusto, leale e corretto.

Io non credevo molto a questo sentimento ma se per loro andava bene, io non ero nessuno per dire qualcosa.

Ritornando a Luc, o non se n'è accorto o non vuole ammetterlo. Insomma, sta di fatto che questo suo "amico" sia fidanzato con una ragazza del villaggio e sono propensi al matrimonio.

Gli picchiettai sulla spalla più e più volte, quando alla fine si girò verso di me e mi scrutò con degli occhioni enormi «perché noi due siamo soli?» piagnucolò e io cercai, sottolineo, cercai di consolarlo, alzando le spalle e ignorando la domanda rivolta a me «beh, non hai ancora trovato il ragazzo giusto» stava per ribattere quando, finalmente, Jack uscì dalla tenda.

Indossava dei semplici pantaloni di lino ed era accompagnato dal suo fedelissimo amico, il bastone di legno.

Zoppicava un pò e quando uscì, tutti fummo costretto ad inginocchiarci. Sbuffai silenziosamente, per poi alzarmi e mettermi seduto, seguito dagli altri.

Jack ci scrutò uno a uno, soffermandosi su noi giovani e poi tossì, e non per richiamare l'attenzione.

Il vecchio poteva avere su per giù centosette anni ed era capo villaggio da quando ne aveva quindici «bene, come sapete, siamo sempre di meno e Barlume ci sta dando sempre più problemi, sono convinti che siamo noi, esiliati da tanti anni, a bramare contro di loro» iniziò, sedendosi a gambe incrociate e lisciandosi la lunga barba bianca «ma il punto è un altro, nei paesi a Nord stanno nascendo altri bambini come noi, dei Gelida, mentre i genitori stanno cercando di nasconderli» vari mormorii si propagarono tra la gente del villaggio,alcuni oltraggiati, altri confusi.

Fissai Luc, intento a parlare con il vecchio fabbro, cercando di capire la situazione. Restai abbastanza sbigottito anch'io, come mai nascondere dei bambini.

Michael, l'amico più fidato di Jack e, lasciatemelo dire, più giovane di lui, lanciò un urlo, costringendo tutti a stare in silenzio.

Inoltre Michael, era colui che si occupava di Jack e, quando lui sarebbe morto, avrebbe preso il suo posto.

Penso che non stesse aspettando altro «stavo dicendo, oltre al fatto che alcuni di noi sono al servizio della capitale, avendo così salva la pelle, altri di noi no. Per questo i genitori sono costretti a nasconderli per un motivo, i soldati di Barlume ci stanno dando la caccia, chiunque nasca con il potere del ghiaccio, ormai troppi per stare esiliati o al servizio della capitale, verrà immediatamente ucciso.»

Mi si raddrizzarono i peli nelle braccia mentre il silenzio si era fatto sempre più teso e inquietante «io, Michael e i vecchi saggi stiamo cercando una soluzione, sono contento che per i normali e giovani Gelida, sia vietato uscire dai continui» spostò lo sguardo severo su di me e su di Luc e mille domande affollarono la mia mente.

Sapeva per caso delle nostre "uscite"?

Distolse lo sguardo e si alzò in piedi, con una mano dietro la schiena e il bastone ben stretto tra la mano destra «detto ciò, dichiaro conclusa la riunione, se ci dovessero essere cambiamenti o nuove notizie, ne riparleremo immediatamente» entrò dentro la tenda, seguito da Michael mentre la gente non decideva di muoversi.

In piazza scoppiò una vera e propria baraonda mentre io presi Luc da un braccio «meglio andarcene da qui, almeno finché tutti non si saranno calmati» lui annuì e mi seguì.

Io e Luc arrivammo così ai confini della tribù e ci sedemmo sotto un albero ghiacciato.

Inspirai un pò d'aria fresca e cercai di mettere in ordine le mille idee confuse, che avevo in testa «secondo te, perché credono che la minaccia siamo noi?» chiesi, col fare più intelligente del mondo.

Luc mi guardò torvo e si diede una manata in fronte «secondo te? Non penso che gli Ignis o i Finigus siano stati banditi dallo Stato stesso! Ci hanno sempre considerati una minaccia, già alla prima sciocchezza puntano il dito su di noi ma al punto da uccidere bambini innocenti» Luc abbassò lo sguardo, cercando di darsi una spiegazione «è ingiusto, i cattivi sono loro, non noi!» sbraitò.

Ero senza parole, davvero l'avevano a morte con noi fino al punto di uccidere creature innocenti? Che poi, cosa avevamo combinato di così terrificante, anni prima, da ricevere tutto questo astio?

«Oh si, piccoli Gelida, sono assolutamente d'accordo» esclamò qualcuno a testa in giù, appeso all'albero su cui eravamo appoggiati, davanti la nostra faccia.

Luc balzò in aria mentre io mi limitai a guardarlo impassibile «Damon, non fare il coglione» esclamai, mentre il diretto interessato rise, mettendosi dritto sopra il tronco dell'albero, cercando di non cadere a causa della superficie ghiacciata «quanto siamo freddi oggi James, sempre se riesci a cogliere l'ironia. Freddi, tu che sei un Gelida...» si fermò un attimo, guardandoci in faccia «oh andiamo, fa ridere!» esclamò oltraggiato.

Lo guardai sorridendo, Damon era una persona così stupida ed ignorante «capisco che sei un Finigus ma se proprio volevi fare la scimmia potevi benissimo fare il giullare di corte» il suo sorriso si spense e si trasformò in un espressione disgustata «brr, fai schifo con le battute» si lamentò, scendendo dall'albero.

Luc, gli tirò una palla di neve in faccia e gli puntò il dito contro «siete il peggio entrambi! E poi, sei nel nostro territorio bello, la prossima volta spunta come le persone normali» Damon ghignò, avvicinandosi a lui e pizzicandogli la guancia, sotto lo sguardo furente di Luc «ahh, se non piacessero le donne e se non fossi fidanzato ci proverei con te, piccolo Luc» sorrise.

Luc urlò, staccandogli la mano dalla sua guancia ed arrossendo «MA A ME PIACCIONO LE DONNE» Damon rise «si, come no» ignorando le urla di Luc e le mie risate, si fece serio e si avvicinò a me.

Luc si zittì immediatamente, avvicinandosi anche lui.

In un batter d'occhio, stavamo entrambi ascoltando le parole di Damon «spero ti sia chiesto il motivo per cui sono qui» annuì e lo lasciai continuare «bene, mi manda Katy» strabuzzai gli occhi e gli saltai praticamente addosso «è successo qualcosa ad Olivia?» esclamai, mentre lui cercava di togliermi di dosso.

Mi levai quando lui riprese a parlare e i battiti del mio cuore si placarono «no tranquillo, tua sorella sta bene» sorrisi e ricominciai ad ascoltarlo «ma Katy vuole vederti, dice che è importante. Inoltre, abbiamo un altro problema. La mia ragazza ha insistito così tanto per avere questa ragazza, ma io sono convinto che non porterà nulla di buono» esclamò, senza espressioni negli occhi.

Io e Luc lo guardammo interrogativi, poi lui sospirò «due Ignis si sono unite a noi. Tu dovresti sapere bene che avere un'Ignis, anzi due, come Rerum non è un ottima cosa. Sopratutto se Queen Huntress ne è diventata una e proprio ieri doveva essere "giustiziata" a Barlume. Ho cercato di far ragionare Katy ma non mi ha voluto ascoltare e ora credo di essere in dei guai seri, la stanno cercando James e noi, che siamo già incasinati con la legge, lo siamo ancora di più. Ma voi, siete messi peggio di tutti» sospirò «non fidatevi di Jake, non fidatevi di Michael e non fidatevi della vostra tribù» sospirò, serio «siamo convinti che i Gelida vogliano cominciare una guerra contro l'Impero e non finirà affatto bene.»

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