Capitolo 107.

Mi sistemo i capelli e mi perdo un attimo a osservare Gionata che ride e scherza con Umberto.

Per questa serata abbiamo organizzato una cena un po' speciale. All'inizio doveva essere un'uscita a quattro: io e Gionata con Dylan e Mar, ma poi si sono aggiunti anche Arturo e Umberto, infatti Dylan non si è lasciato sfuggire l'occasione per prendere in giro i due, definendoli una coppia.

-Comunque ho un'idea- tutti ci giriamo verso Pyrex, sentendolo parlare -qua abbiamo una tavola Ouija, che ne dite di provarla?-.

-Perché ne avete una?- chiede il mio ragazzo ridendo -Comunque io ci sto, sarà divertente-.

-Perché l'avevamo comprata per fare uno scherzo a Nicolò- spiega Arturo ridendo, in balia di un ricordo.

Appena viene pronunciato il nome di Nicolò il silenzio cala tra di noi, con imbarazzo. Insomma, io e Gionata saremo loro amici, ma Nicolò per loro è più di un semplice amico, è loro fratello.

-Starà bene, tornerà ad essere quello di sempre.- a rompere il silenzio è Mar -Oggi, per esempio, sta con un suo amico, gli servirà a distrarsi un po'-.

Io annuisco debolmente e sorrido alla mia amica, che mi sta osservando con comprensione.

-Dai, vogliamo giocare o no?- Dylan si alza dal tavolo e apre un mobile bianco, da dove ne estrae una scatola con dentro questa famosa tavola.

- Io ho un po' paura...- confesso -potete spiegarmi meglio in cosa consiste? Insomma l'ho sentita nominare nei film, ma ora non siamo su un set cinematografico-.

-Ti spiego io cicci.- Mar si offre volontaria e si sposta i capelli su una spalla, prima di puntare i suoi occhi su di me -Praticamente abbiamo questa tavola con una planchete.
Le regole sono: non dobbiamo mai giocare da soli.
Non dobbiamo mai giocare in un cimitero, case infestate o dove sono morte delle persone.
Non dobbiamo mai staccare le dita, solo quando sarà finita la seduta possiamo staccarle.
Se giochiamo in più persone, tipo 10, solo uno di questi dieci dovrà parlare altrimenti lo spirito si confonde.
Dobbiamo parlare con rispetto allo spirito. Mai chiedere il giorno in cui moriremo.
Per iniziare dobbiamo fare un rito. Tipo una preghiera...
Se lo spirito è maligno dobbiamo subito chiudere la seduta.
Però il problema è che molto spesso ciò che dicono non è vero.-.

- Ok...- sgrano gli occhi terrorizzata -Mi sto letteralmente facendo addosso. Ma non è pericoloso?-.

Gionata, al mio fianco, scoppia a ridere e io gli do una gomitata leggera sull'addome.

-Dai amore- il rosso mi fa agganciare il suo sguardo e poi mi lascia un bacio sulle labbra, come per tranquillizzarmi -ci sono qua io!-.

Faccio spallucce e sbuffo. Ho seriamente paura. Perché fare questi giochi stupidi, dico io?!

-Allora?- ci incalza Arturo -Partiamo?-.

Tutti annuiscono entusiasti, a parte me.

-Facciamo la preghiera iniziale, poi io parlo con lo spirito.- si propone Gionata -Umberto cerca su internet cosa si deve dire-.

Wayne annuisce e digita velocemente qualcosa sul suo iPhone, per poi passarlo a tutti, in modo tale che leggiamo ciò che dobbiamo recitare.

-Col cuore sincero come amici veniamo.- iniziamo tutti, per poi continuare dicendo -Spiriti vicini noi vi evochiamo-.

Umberto ride e io, d'istinto, gli sferro un calcio da sotto il tavolo.

-Scusa Umbi- sospiro - è che sono spaventata-.

Lui reprime un'altra risata e mi fa l'occhiolino.

La planchette si muove improvvisamente e io lancio un urlo. Madonna, ma perché stiano facendo sta specie di seduta spiritica?!

-Gionata-lo chiamo -dimmi che sei stato tu-.

Lui scuote la testa in segno di negazione e mi guarda con serietà. Mettendomi, così, più paura.

-Devi stare zitta Kath- mi ammonisce Dylan - solo Gio deve parlare, sennò infastidiamo lo spirito-.

Io gli lancio un'occhiata malefica e mi zittisco. Non vorrei peggiorare la situazione.

-Spirito- continua Gionata -sei femmina?-.

La planchette si urla sul "Sì" e stavolta Mar scatta indietro e si alza dalla sedia, terrorizzata.

-Direi che dobbiamo smetterla- si avvicina al suo ragazzo e lo prende per il colletto -perché hai proposto questo stupido gioco?-.

Ha gli occhi lucidi e sta tremando, è impaurita è tesa. In questo momento Umberto la sta osservando con timore, la sua espressione in un'altra occasione mi farebbe scoppiare a ridere.

Gionata scoppia immediatamente a ridere e Dylan lo segue a ruota.

- Che c'è di tanto divertente?- chiedo stizzita -State impazzendo?-.

I due si battono il cinque e poi il rosso si gira verso me.

-Vi è piaciuto lo scherzo?- chiede guardandomi, poi girandosi verso Mar -Ci siamo vendicati abbastanza? Sono io che ho mosso la planchette, ragazze-.

Scoppia ancora a ridere e Mar si rilassa in un colpo solo, capendo che era tutta finzione, poi si riprende e lancia uno sguardo maligno al suo ragazzo.

-Ti odio- gli urla -scherzo più bastardo non potevi farmelo-.

Lui ride ancora e l'attira tra le sue braccia, lasciandole un bacio tra i capelli.

Io sbuffo e mi sento immediatamente stupida per essermi fatta fregare così e aver avuto così tanta paura.

-Gionata Boschetti- inizio puntadogli un dito contro -sei un deficiente-.

Lui scoppia a ridere e mi mantiene ferme le mani, in modo tale che non possa colpirlo.

-Ti amo- sussurra -da impazzire-.

Azzera la distanza e appoggia le sue labbra sulle mie, dando vita a un bacio speciale.

Tutti i nostri amici iniziano a fare dei versi, prendendoci in giro, così noi smettiamo di baciarci, ridendo, e il rosso mostra loro il dito medio.

Non mi sono mai sentita così felice.

Nota: ehilà, domani ci saranno gli ultimi 3 capitoli, poi, da dopodomani, sarà disponibile la nuova storia, quella su Tony. A presto

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