In ultima analisi, benché sia stato traghettato a forza attraverso gli inferni a bordo di un vascello vecchio d'oltre dodici millenni per giungere su di un dimenticato, miserabile e dimenticato sasso sperduto da qualche parte nella Via Lattea...

Nonostante il suo essere stato cacciato fuori dal ventre d'una grande bestia di metallo a forza di spinte e calci dati dai suoi spietati superiori, o l'essere giunto a terra con niente di più d'un grossolano paracadute gravitazionale...

Per quanto sia soltanto un dimenticabile singolo in mezzo ad altri cento milioni di fratelli e sorelle che al suo pari sono stati strappati al loro piccolo continente natio, e violentemente scagliati da comandi disperati a combattere una guerra orripilante che stentano a capire perfino nei suoi termini minimi, locali e più semplici...

Sebbene gli sia stata assegnata un'arma che scaglia sul nemico piccoli soli, e che da un momento all'altro potrebbe benissimo ucciderlo mentre spara perché le conoscenze in merito a come funziona sono andate perdute...

Ricordando che il suo intero reggimento, ammesso abbia una stilla di fortuna, è supportato nel carnaio della battaglia da sbuffanti, rugginosi ranghi di rudimentali trattori agricoli che possono essere alimentati con qualsiasi cosa e sono stati malamente trasformati in rozzi carri armati dalle mani di tanti, innominati artigiani miserabili...

In sprezzo al fatto che combatte una guerra persa in partenza contro voraci menti alveari, infinite schiere di demoniaci invasori, specie ben più bellicose e capaci della sua, nemici tecnologicamente superiori in ogni possibile aspetto, stirpi benedette da poteri alti il cui impiego è sufficiente a spezzare la precaria sanità mentale che lo spinge ad andare avanti e stregoneschi, alteri e sostanzialmente immortali esseri in possesso di facoltà mentali e psichiche che torreggiano sulle sue e non aveva nemmeno in sogno mai immaginato potessero esistere...

Nessuno ricorderà il suo sacrificio.

Non vi saranno rappresentazioni scultoree delle sue ingrate fatiche. Non sarà tenuta alcuna gloriosa parata per onorarlo.

Nessuno si ricorderà di chi è stato. Il suo nome, come quello d'incalcolabili moltitudini che l'hanno preceduto nello stesso tormento, sarà perduto.

Tutto ciò che avrà come ricompensa dalla specie che l'ha visto nascere nel dolore e spedito a morire per comprare con la sua vita un secondo in più di miserabile sopravvivenza... è una sbrigativa pira o una squallida, rapida, anonima fossa comune scavata nell'insanguinata roccia di un dimenticabile sasso roteante centinaia d'anni-luce dalla sua casa.

Eppure...

Per tutto questo ingrato sacrificio un milites astra è un uomo o una donna, proprio come te. Non ha ultra-millenarie avanzatissime culture di potenziamenti bio-genetici, nessun profetico condottiero capace di sondare le incerte correnti del futuro con un solo sguardo, nessun miracolo della fede a sostenerlo.

Ha soltanto un las-fucile ed una spada prodotti in massa, uno scudo ed un'armatura fondamentalmente inutili contro ciò che deve combattere, i suoi ordini e chi milita e muore al suo fianco.

È un milites astra, una Guardia Imperiale dell'Astra Militarvm. Un anonimo nulla in mezzo ad incalcolabili migliaia di miliardi.

E morirà in piedi mantenendo la posizione.