Ballerino del mio cuore
~Non so in quanti facciano una cosa del genere, ma io ci tengo a ringraziarvi tutti per il supporto che mi state dando.
Ormai sono poco più di due anni che scrivo fanfic, e spero di potervi portare la mia storia originale un giorno.
So di non essere molto presente, ma la scuola mi porta via molto tempo, e durante l'estate ci trasferiamo in campagna dove non c'è connessione, ma sappiate che ogni commento, voto, follow sono super apprezzati e spesso mi illuminano la giornata.
Mi fa piacere vedere che gente ancora legge e vota la mia prima Drarry, ha raggiunto risultati che non mi sarei mai immaginata, anche se ancora devo correggerla e ricontrollarla.
Ringrazio chi leggendo le mie storie nota errori di qualsiasi tipo e me li segnala nei commenti, che leggo sempre (a meno che Wattpad non decida di non avvisarmi, scusate).
Ringrazio chi mi segue sin dall'inizio e mi ha spronata a continuare, ringrazio coloro con i/le quali/e ho stretto un rapporto di amicizia e ringrazio tutti coloro che anche se non mi seguono, votano e commentano le mie storie.
Infine ringrazio la mia migliore amica che, quando ancora avevo il cellulare vecchio, mi ha introdotta a Wattpad, senza il quale non avrei conosciuto la Drarry.
Piccola premessa: con ballerino intendo tipo chi pratica la danza del ventre (non ballerini di danza classica, qualcosa di più seducente oserei dire), solo che danzatore, o il nome che mi dava Google, non mi piaceva come suonava quindi ho preferito usare ballerino.
Anche perché è un AU non storicamente corretto quindi...
Spero sia di vostro gradimento.~
AU: Re, regno stile orientale, però non collocabile in un luogo o tempo reale, ballerini di danza del ventre
Racconta: una storia
Ship secondarie: ?
~Fianchi che ondeggiano, veli che fluttuano, gioielli che tintinnano.
Veloci i piedi che sfiorano il lucente pavimento, agili i polsi che accarezzano l'aria, seducenti gli sguardi posati sul sovrano.
I ballerini di ************ erano conosciuti per il loro fascino, la loro bellezza era unica e sin dagli albori dei tempi non c'era stato uomo o donna che non ne fosse rimasto incantato.
In molti avevano affrontato lunghi viaggi solo per poter posare il proprio sguardo su queste magnifiche creature.
Non una volta qualcuno aveva osato dire il contrario, questo perché solo chi possedeva fascino e rispecchiava i gusti delle divinità veniva accolto a corte.
E ciò non era un caso.
C'era infatti una tacita regola, che da anni veniva rispettata e portata avanti dai sovrani del regno.
Per assicurare prosperità al regno, bisognava che ogni sovrano scegliesse la propria sposa, o sposo, tra i prescelti.
Era stato così sin dal principio e così continuava ad essere.
Anche dopo la scelta del** consorte i ballerini dovevano esibirsi per il loro sovrano, ma dovevano restare all'ombra del** prescelt* che doveva brillare e tintinnare più di tutti.
Harry ricordava ancora i rossi capelli della madre seguire i suoi agili movimenti, lo sguardo del padre incollato sul suo flessibile corpo.
Ricordava anche i ballerini che accompagnavano la sua danza, e anche nei loro occhi scorgeva la stessa ammirazione di tutti i presenti.
Mai aveva percepito invidia, piuttosto orgoglio.
<<Un giorno troverai anche tu qualcuno che ballerà per te come tua madre balla per me>> lo aveva rassicurato il padre.
Dopo un tragico incidente, che aveva visto coinvolti i suoi genitori, Harry era diventato re all'età di soli 11 anni.
Sin da allora aveva assistito a centinaia di danze, aveva visto sempre nuovi ballerini, ma tra questi non c'era nessuno che lo affascinasse come aveva fatto la madre con il padre.
Aveva compiuto 20 anni, ed ancora non era sposato, e la cosa faceva preoccupare il popolo.
Che il loro nuovo re fosse maledetto?
Che fosse la fine per il loro regno?
Strane voci iniziarono a girare, sempre più preoccupanti ipotesi nacquero ed alcuni iniziarono anche a complottare contro la vita del re.
Il giovane sovrano però non era preoccupato.
Era sicuro che le divinità gli avrebbero presto presentato qualcuno che lo avrebbe lasciato sconvolto, proprio come gli era stato promesso dai genitori.~
Narratrice's POV
Quella mattina Harry decise che sarebbe uscito a fare un giro a cavallo per i campi, e così dopo aver avvisato i servitori ed il suo consigliere, aveva sellato il suo cavallo, ed aveva lasciato il palazzo.
Non aveva indossato i suoi abiti regali e non aveva messo la corona, ma chiunque lo avesse visto almeno una volta fu in grado di riconoscerlo e di conseguenza chinare il capo al suo passaggio.
In poco tempo si allontanò abbastanza dal villaggio e si trovò nei campi coltivati, ma decise di spingersi oltre e di raggiungere i boschi.
Da piccolo aveva passato molto tempo ad osservare la madre danzare in una radura nel cuore della foresta, solo per lui.
Dopo la sua morte non era quasi più andato in quel luogo pieno di ricordi felici per paura di rovinarlo, ma in quel momento sentiva l'urgenza di andare a distendersi sull'erba umida di rugiada e perdersi per un po' in quei dolci ricordi.
Giunto all'inizio del bosco era sceso dal suo destriero, lo aveva legato ad un tronco, per evitare che scappasse, e si era inoltrato nella natura.
Ricordava il percorso a memoria, nonostante gli anni e i naturali cambiamenti.
Camminando a testa bassa, raggiunse lentamente la radura, ed intenzionato ad abbandonarsi a quella pace, alzò lo sguardo per ammirare dopo tanto tempo quel caro luogo.
Ma con sua grande meraviglia, i suoi occhi non si posarono sulla vuota radura, ma bensì su una esile figura che volteggiava silenziosa.
Se non avesse alzato lo sguardo probabilmente non se ne sarebbe mai accorto, visto che non un rumore, non un sospiro udiva provenire dall'altra persona.
La luce che filtrava tra i rami illuminavano il ballerino, ma Harry non riusciva a distinguere il suo volto.
L'altro non doveva essersi accorto del suo arrivo, perché continuava a danzare indisturbato.
Ed Harry lo guardava stregato, seguendo ogni suo movimento, ogni suo ondeggiamento.
Le sottili mani che scivolavano sul corpo, i fianchi che oscillavano, i nudi piedi che ruotavano, Harry aveva smesso di respirare.
Per un attimo gli sembrò di rivedere la sua dolce madre ballare ancora una volta per lui.
In effetti, i passi che eseguiva il ballerino, notò Harry, erano molto simili a quelli che la donna eseguiva quando portava il figlio con se nella foresta, ma allo stesso tempo, possedevano qualcosa in più.
Cosa fosse Harry non lo capì, ma non se ne preoccupò più di tanto.
Senza accorgersene, restò a fissare immobile il giovane ballerino fino a quando quest'ultimo non concluse la sua danza.
<<Non smettere...>> mormorò involontariamente, ma se ne accorse troppo tardi.
<<Chi va la?>> chiese il ballerino, non vedendo nessuno.
Ormai scoperto, Harry si alzò lentamente in piedi, e fece due passi avanti, prima di piegare leggermente il busto in avanti.
<<Perdonate la mia intrusione, non volevo spaventarvi.
Ero di passaggio e quando vi ho visto danzare non sono riuscito a staccare i miei occhi da voi>> disse Harry.
<<Non vi biasimo, sarebbe stato strano il contrario>> rispose sicuro di se il ragazzo.
<<Siete molto sicuro di voi>> notò Harry avvicinandosi ancora un po'.
<<Chi siete? Non vi ho mai visto da queste parti>> chiese il ragazzo.
<<In effetti non vengo qui nei boschi da molto tempo.
Sono qui per conto di sua maestà, mi ha chiesto di controllare che la radura non fosse stata rovinata.
Sa, ci sono molte persone che non rispettano la bellezza di questi luoghi>> mentì Harry.
<<Può dire a sua maestà che non deve preoccuparsi.
Vengo qui a danzare da sempre e me ne prendo cura>>.
<<E non avete mai incontrato sua maestà e la regina?
Erano soliti venire quando sua maestà era ancora un ragazzino>> chiese curioso Harry.
<<La ballerina dai capelli di fuoco?
Era la regina?>> chiese sorpreso il ragazzo.
<<Non avete mai incontrato la famiglia reale?>> chiese stupito Harry.
Credeva che la gente conoscesse almeno i suoi genitori.
<<Non ne ho mai avuto occasione, ma presto conoscerò sua maestà.
A breve ballerò per la prima volta a palazzo>>.
<<Siete un nuovo ballerino allora.
Come vi chiamate?>> chiese Harry allora.
Non lo aveva mai visto prima, ma sapeva che prima di danzare per il re, i ballerini venivano addestrati in un luogo a lui sconosciuto.
<<Draco, e voi?>>.
<<Potete chiamarmi Ry.
Adesso devo tornare a palazzo, sua maestà vorrà avere notizie della radura.
Se volete accettare il mio umile parere, credo che abbiate alte possibilità che sua maestà vi scelga>> e detto questo Harry aveva in fretta lasciato la radura.
Aveva velocemente raggiunto il suo cavallo e si era affrettato a rientrare.
Il cuore gli batteva forte, e nonostante non avesse corso, gli mancava il fiato.
Si chiuse nei suoi alloggi con l'ordine di non essere disturbato, e si sdraiò sul grande letto che occupava solo in parte l'enorme stanza.
Provò a chiudere gli occhi per calmarsi, ma ciò portò all'effetto opposto.
Non riusciva ad ignorare ciò che era appena successo, nella sua mente il ragazzo, Draco, continuava a volteggiare e ballare in modo seducente, con quell'espressione di totale estasi, come se nient'altro esistesse durante la sua danza.
"È lui che avete scelto per me?" pensò, mentre ancora una volta immaginava il volto di quel ragazzo così sicuro di se.
Poi gli vennero in mente le sue ultime parole, ed un ondata di dubbi lo travolse.
E se il ragazzo non intendesse essere scelto e dopo le sue parole non si sarebbe presentato?
Purtroppo ormai non poteva più far niente per rimediare alla sua sfacciataggine.
Non conosceva il luogo dove il giovane viveva, e non gli era permesso conoscere il luogo d'incontro dei ballerini.
Poteva solo attendere la sera delle danze e sperare di non aver spaventato il bel ballerino.
.....................
I giorni a seguire furono un incubo per Harry.
I preparativi lo tennero molto impegnato, ma appena si ritrovava con del tempo libero, la sua mente volava al giovane ballerino.
Anche i sudditi più vicini a lui se ne accorsero, ma nessuno osava fare domande.
Beh nessuno a parte lui.
Era un uomo in cui Harry riponeva molta fiducia.
Era entrato a far parte della corte dopo il matrimonio dei suoi genitori, su richiesta della madre, e si era rivelato molto utile al regno.
Pare fossero amici sin dall'infanzia, e dopo la morte dei due sovrani, aveva involontariamente ricoperto il ruolo di genitore per il giovane re.
Lo aveva istruito sulla vita di corte, sulle regole e sulle etichette da rispettare.
Ed una volta raggiunta un'età più ragionevole, Harry lo aveva nominato suo consigliere e braccio destro.
<<Harry, ora mi dovete spiegare così vi passa per la testa>> chiese Severus, una volta rimasto solo con il ragazzo.
In alte circostanze non si sarebbe rivolto così al giovane sovrano, ma quando erano soli, abbandonava il fare freddo e distaccato.
<<Assolutamente niente, perché vi preoccupate?>> chiese Harry, evitando di guardare l'uomo in viso.
<<Per prima cosa, avete appena chiesto che il velo* venga sciolto così che vi copra, cosa che non avete mai richiesto prima.
Secondo non mi state guardando mentre vi parlo, ed infine, siete molto distratto>> elencò l'uomo.
<<Davvero, non è niente del quale vi dovreste preoccupare, è solo una strana sensazione sulle danze che si terranno tra due tramonti del sole**>>.
<<Non dovreste pensarci, vi ricordo che lo vostra scelta deve dipendere dai vostri sentimenti e da nient'altro.
Non dovete dar peso alle pressioni del popolo>> lo ammonì Severus.
<<Ne sono cosciente>> rispose Harry.
.....................
E così un altro giorno passò, e la tanto attesa notte delle danza, arrivò.
Il palazzo fremeva ed iniziava a riempirsi di nobili che erano giunti per assistere alle danze, ma anche da persone comuni che erano riuscite ad entrare in tempo ed a trovare posto.
In molti rimasero stupiti nel vedere il velo sciolto.
Sapevano che i sovrani precedenti usavano scioglierlo, ma Harry non lo aveva mai fatto prima.
Si riusciva ad intravedere la sua figura dietro il velo, e questa era un'altra novità.
Erano infatti abituati a vedere il sovrano entrare poco prima dell'inizio delle danze.
Con queste novità e pieni di domande, gli spettatori iniziarono a prendere posto sulle balconate, sotto gli archi, sui grandi cuscini e morbidi tappeti, tutti intorno al grandissimo cortile.
Quando il palazzo fu pieno, il grande portone venne chiuso.
Una grande folla però iniziò a riunirsi sotto il balcone che si affacciava alla città.
Se il re avesse scelto qualcuno, lo avrebbero annunciato da lì.
La servitù iniziò a distribuire cibi e bevande agli invitati, e poi veloce come era arrivata, scomparve.
I musicisti iniziarono a picchiettare sui tamburi e tamburelli per scandire il ritmo, e tutti gli spettatori tacquero.
Dai passaggi lasciati liberi, accompagnati dai tintinnii dei loro abiti, i ballerini fecero il loro ingresso, e volteggiando raggiunsero elegantemente il loro posto.
Harry da dietro le tende, riusciva a vedere tutto chiaramente, ed un sorriso di gioia nacque sulle sue labbra quando tra i ballerini riconobbe Draco.
Severus, in piedi al suo fianco, notò la cosa, ma restò in silenzio.
Ai tamburi, si aggiunse il dolce suono dei flauti e dei vari strumenti a corda, e si diede il via alle danze.
Sembrava che avessero tutti smesso di respirare contemporaneamente, gli sguardi correvano sui lucenti corpi, la musica e i tintinnii che rimbombavano per il cortile e nelle orecchie.
I veli colorati sembravano, per chi guardava dall'alto, degli schizzi di colore.
Ma l'attenzione di Harry era solo per lui.
La musica lo toccava a malapena, ed il suo sguardo era fisso solo su un ballerino, che sembrava ricambiare, visto che a sua volta fissava la figura nascosta dal velo.
Draco aveva insistito per indossare un abito bianco, al contrario dei suoi compagni che avevano scelto i colori più sgargianti, e di nascosto aveva indossato qualche bracciale in più.
Dopo le parole di Ry, aveva deciso di fare il possibile per risaltare tra tutti.
Aveva sentito parlare molto bene del sovrano, e quando quell'uomo di corte gli aveva svelato che la donna ed il bambino che aveva visto da piccolo nella foresta erano la defunta regina e il principe, aveva deciso che avrebbe dato il massimo.
"La ballerina dai capelli di fuoco" era stata, a sua insaputa, la sua maestra di danza ed ispiratrice.
L'aveva osservata di nascosto mentre ballava per quel bambino, che probabilmente era solo qualche anno più grande di lui, e quando andavano via, ripeteva i movimenti che le aveva visto fare.
Quando un giorno, all'età di 8 anni, non aveva più visto la donna nella radura, fu un duro colpo.
Sperò di rivederla nei giorni successivi, ma la ballerina non tornò mai.
Così decise di continuare a ballare al posto suo.
Quando si sentì pronto, si recò ai provini per i ballerini di corte, e venne subito preso, ed ora eccolo lì, finalmente, a danzare per quello che era il figlio della sua maestra.
Preso dai suoi pensieri non si era accorto di aver terminato la prima danza, ed allora si preparò per la seconda, ma vennero interrotti.
Un uomo dai capelli scuri e la pelle molto pallida era uscito da dietro il velo, ed aveva interrotto i musicisti.
<<Il re ha richiesto che solo il ballerino in bianco si esibisca nella prossima danza.
Tutti gli altri sono liberi di accomodarsi all'ombra degli archi per non essere d'intralcio, vi verrà servito al più presto qualcosa con cui rinfrescarvi>> annunciò l'uomo, prima di scomparire nuovamente dietro le tende.
Un brusio eccitato si innalzò dagli spettatori, ed i ballerini fecero come ordinato, lasciando il cortile libero.
Confuso dal cambiamento improvviso, Draco ci mise qualche secondo prima di realizzare che il re aveva appena chiesto che lui danzasse da solo, e si affrettò a mettersi in posizione.
Si sentì un breve trambusto provenire dai musicisti, poi un <<Tutto bene!>> rimbombò nel cortile, facendo ridacchiare qualche signorina che aveva riconosciuto la voce.
Ad esclamare era stato il migliore amico del precedente re, Sirius, un uomo che proveniva da lontano, che durante il regno del padre di Harry era colui che dettava il ritmo della musica per le danze.
Il giovane re aveva chiesto che fosse lui a suonare, perché conosceva il ritmo della danza che la madre esibiva per lui, e voleva che Draco, intuendolo, ballasse la stessa danza di quel giorno nei boschi.
Ed infatti, dopo i primi rintocchi, Draco si ritrovò ad eseguire quella stessa danza senza neanche rendersene conto.
I mormorii che si sentivano provenire dagli spettatori tacquero nell'istante stesso in qui il giovane iniziò a danzare.
Dal ballerino si sentiva provenire solo il tintinnio dei gioielli, i suoi movimenti così leggeri e i veli bianchi che lo avvolgevano lo facevano sembrare quasi inumano.
Chi, come Severus, aveva assistito alle danze della defunta regina non riuscì a non notare la somiglianza nei movimenti del giovane con quelli della donna.
Harry ancora una volta, fissava rapito Draco, e non staccò i suoi occhi da lui neanche per un frangente.
Quando la musica terminò con un ultimo rintocco, il palazzo rimase immerso nel silenzio, facendo preoccupare chi si trovava all'esterno e non era al corrente della situazione.
Poi da dietro il velo si vide la figura del sovrano alzarsi dal suo giaciglio ed avvicinarsi al velo.
Lo scostò leggermente e finalmente uscì allo scoperto.
Cercando di non correre, raggiunse il giovane ballerino e gli porse la mano, che dopo un attimo di stupore venne accettata.
<<Draco>> mormorò così che solo il giovane lo potesse sentire.
<<Ry...>> bisbigliò ancora stupito il ballerino, facendo sorridere il re.
<<Mi permettete di chiedervi di unirvi a me in matrimonio, di diventare mio sposo, e di rendermi vostro marito?>> disse questa volta ad alta voce, così che tutti i presenti potessero udire.
<<Sarebbe un onore per me vivere per il resto dei miei giorni al vostro fianco>> rispose sicuro di se Draco, ed un urlo di gioia si levò dalle mura del palazzo.
Harry portò la mano del suo adesso futuro sposo alle sue labbra per lasciarvici un leggero bacio, ed approfittando della confusione, sfiorò velocemente anche le pallide labbra.
Poi accompagnati da Severus, si affacciarono alla balconata dove attendeva il popolo per dar loro la buona notizia, e vennero accolti da altre grida di gioia.
I festeggiamenti andarono avanti per tre giorni e tre notti, ma quelli del matrimonio furono i più lunghi mai celebrati.
E infatti solo dopo due mesi di celebrazioni, i due furono finalmente liberi di chiudersi nelle loro stanze a recuperare il tempo perso, ad amarsi e a giurarsi fedeltà.
Note:
************: essendo il luogo sconosciuto e del quale non si hanno molte informazioni non si sa il nome della città.
il velo**: con velo si intende un vero e proprio velo che se sciolto, copre il trono/giaciglio (perché spesso i sovrani preferivano un mucchio di cuscini invece del rigido trono) a mo' di baldacchino.
due tramonti del sole**: in altre parole, l'indomani notte, ma mi piaceva questa versione.
Il mio angoletto
Mi auguro che questa storia non troppo lunga che ho scritto in questi giorni durante il tempo libero sia stata di vostro gradimento, vi ringrazio ancora di cuore per i 100 iscritti, e spero di potervi poter presto qualcos'altro. 💚💚💚
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