Voglio vederti danzare parte 2- Capitolo 19


Lei è strana: un miscuglio di paure, di incertezze e dolcezza.

Ironica, per non sentire i suoi pensieri.

Sa di non essere nulla di speciale, anche se qualcuno glielo dice.

È quella dei sorrisi storti per dire ok, va bene così.

Quella che si stringe le ginocchia al petto quando si sente sola, che sta in silenzio a guardare la notte.

Lui è quello che si maschera di strafottenza per nascondere le cicatrici.

Colui che pensa di bastarsi da solo, perché lo hanno ferito nel profondo.

Non crede più a niente, si è disilluso. Gli ha calpestato il cuore chi diceva di tenerci.

Lui che nella sua passione mette perfezione e le sfide non lo spaventano.

Quello che ama la pittura e le sfumature dei colori.

Ma due cuori feriti, possono curarsi a vicenda?




Povs Serena

Tutta l'ansia che stavo provando è volata via, come se fosse stata cancellata da un colpo di spugna. Non ne ho idea di come ci sia riuscito, ma ora sono più leggera.

Lo guardo di sottecchi: le labbra sono leggermente dischiuse, con le ginocchia portate al petto e i suoi occhi sono fissi su un punto di fronte a noi. Ha smesso di accarezzarmi il polso, ma le nostre mani continuano ad essere intrecciate, nonostante siamo da soli per la prima volta non provo paura ed è strano. Sento che lui non mi farebbe mai del male, forse è per questa sensazione che mi sto lasciando andare.

<< Se mi fissi troppo potrei pensare che per te sono attraente>> la sua voce profonda mi arriva fino alle viscere e sento tutto il sangue affluirmi alla faccia.

Abbasso lo sguardo e mordo l'interno della guancia, sentendomi in profondo imbarazzo.

Provo a dire qualcosa, ma escono dalla mia bocca solo un'accozzagliamento di parole balbettate, così decido di tacere.

<< Ci conviene rientrare, non voglio che ti ammali>> sentenzia, liberandomi da questo momento imbarazzante.

Sfila via la mano e provo una sensazione di freddo, come se per tutto il tempo fosse stato lui a scaldarmi.

Ci alziamo in contemporanea e rientriamo, non manca tanto a l'ora dell'inizio dello spettacolo e dobbiamo ancora cambiarci d'abito.

Mentre passiamo per il corridoio che porta ai camerini incrociamo Luca che parla con alcune ragazze del corso di Danza Classica: lo vedo passarsi una mano tra i capelli per sistemarsi il ciuffo e ad ammiccare a una ragazza in particolare. Credo che si chiami Valentina e non sembra essere immune al fascino del minore dei Caputo.

Raggiunto il mio camerino ringrazio Nunzio con un sorriso, poi spingo la maniglia e spalanco la porta. Dentro ci sono le mie compagne di corso che mi guardano curiose, qualcuna mi chiede dove sono stata, ma lascio cadere la domanda. Se glielo dicessi si farebbero un viaggio mentale e non ne ho bisogno in questo momento.

Prendo il borsone e lo apro, sfilo via i jeans a zampa e la felpa over che indossavo, per mettere un paio di leggins neri e una t-shirt dello stesso colore.

Il mio sguardo cade sulle altre che indossano le culottes e il top, hanno tutte legato i capelli in una coda alta. Un senso di inadeguatezza si fa strada nel mio petto, mentre la consapevolezza di non riuscire a mostrare il mio corpo mi fa sentire diversa.

Prendo posto davanti allo specchio, dove c'è uno sgabello di legno sul quale mi siedo. Osservo la mia immagine e rimango a contemplarmi mentre annodo i capelli creando una coda che fermo con l'elastico.

Olivia, la ragazza che mi ha aiutato durante l'attacco di panico, si avvicina a me e chiede

<< Tutto bene Serena?>>

Scuoto la testa e con un gesto indico prima me e poi lei

<< Guardami, non sono manco in grado di essere vestita come voi>> mormoro.

Mi passa un braccio intorno alle spalle e con voce dolce dice

<< Non importa. Ognuno ha i suoi limiti. Non sentirti meno di nessuno>> mormora la rossa.

Le altre ragazze le fanno eco, spronandomi come Olivia, ed è bella tutta questa solidarietà che abbiamo creato.

Mi volto verso di loro e incrocio sorrisi contagiosi. È vero, mostrare il mio corpo per me è un limite che fatico a superare, ma nessuna me lo fa pesare.

<< E comunque siamo curiose di vedere come ti starà addosso il vestito per il Paso Doble, secondo me sarai bellissima. Per voi ragazze?>>

Si alza un coro affermativo e sorrido a tutte. Ricordo che mi hanno visto nel momento peggiore quel pomeriggio in sala, ma non sono stata circondata dalla pena di nessuna. Ed è meglio così, non voglio compassione.

Si apre la porta e appare Veronica, mi lancia un'occhiata, poi dice a gran voce

<< Ragazze tra poco comincia lo spettacolo. Voi siete le terze ad uscire, subito dopo i ragazzi di Hip-Hop. Saranno quelli di Classica ad avere l'onore di ballare per primi>>.

Ci fa l'imbocca al lupo e si congeda.

Ascolto le altre chiacchierare, ma ben presto la mia mente vaga per i fatti suoi. Mi ritrovo a chiedermi dove sia Nunzio, anche se immagino si trovi con i suoi allievi.

Prendo in mano il telefono e aprendo WhatsApp noto il messaggio di Carola, lo visualizzo e leggo che lei e Alberto hanno appena preso posto in platea.

Appoggio il cellulare e decido di fare un po' di riscaldamento muscolare, noi ballerini siamo come dei pittori: usiamo il nostro corpo come una tela e ogni movimento equivale a una pennellata, un passo si può paragonare a una sfumatura diversa, la coreografia è "L'insieme" del quadro.

Quello che prova ogni ballerino a salire sul palco è un'emozione diversa: il pubblico ti acclama, le luci in sala si accendono, la musica fa fruire le sue note ed inizia la magia. Per quel lasso di tempo ci sei solo tu, su quel palco che brilli come una cometa.

L'altoparlante annuncia l'inizio del Galà, le luci in sala si spengono e comincia lo spettacolo.

"Benvenuti al Gran Galà d'autunno della Dream School Of Dance"

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Nunzio

Infilo i pantaloni, rigorosamente neri e sfilo via la felpa che indosso: accarezzo brevemente il tatuaggio della doppia fascia tribale, lo stesso di mio fratello. Farlo è stato un atto impulsivo: volevamo qualcosa di permanente che ci legasse.

Per noi simboleggia il legame che va oltre il sangue, che solo chi è cresciuto con il proprio fratellastro creando lo stesso un rapporto solido può capire.

Ammiro per un momento la mia immagine allo specchio: ho legato i capelli, ma ho lasciato il ciuffo libero che mi cade su un lato della fronte.

Il mio fisico non è massiccio come quello dei palestrati, ma tonico, da vero ballerino.

Prendo la camicia che ho appoggiato sulla sedia, di colore rosso, in cotone e a maniche lunghe. Per ultima cosa calzo le scarpe nere con il tacchetto, classiche da Latinoamericano.

Bevo una lunga sorsata d'acqua dalla bottiglia che mi sono portato, la riavvito e chiudo dentro il borsone. Afferro la maniglia della porta ed esco dal camerino. Percorro il lungo corridoio fino ad arrivare davanti a una porta dove spicca un cartello improvvisato con scritto "Corso di Modern".

Mi appoggio alla parete del muro e osservo il viavai dei ballerini, con le braccia conserte. Poco dopo la porta si apre e per poco non mi viene un colpo:

Serena fa la sua comparsa con indosso un vestito lungo fino al ginocchio di colore rosso, decorato con delle rose e le maniche a sbuffo.

Ha sciolto la coda e raccolto una parte di capelli con un ciappo, mentre alcuni boccoli gli adornano le spalle. Indossa ai piedi i tacchi a spillo neri.

Rivolge uno sguardo timido nella mia direzione. È bellissima, non ci sono parole per descriverla.

Mi scosto dal muro per avvicinarmi a lei e vengo invaso dall'odore di vaniglia che fa la sua pelle.

<< Stai benissimo>> dico ammiccandole.

<< Gr-grazie anche tu>> balbetta timidamente, con le guance che si tingono appena di rosso, lo stesso colore del vestito.

La prendo a braccetto e ci dirigiamo dietro le quinte, manca pochissimo alla nostra esibizione.

Nella penombra che ci avvolge sento salirmi dentro una strana sensazione, non posso negare che tra me e la piccolina ci sia una sorta di attrazione, un qualcosa di puramente chimico e nulla di più.

Grazie a lei ho riscoperto la sintonia nei passi a due, che ero convinto di non poter più riprovare dopo Rosa.

Magari potrei convincerla a partecipare a qualche gara con me, sono convinto che gli farebbe bene respirare un po' di competizione.

Noto che ha le spalle leggermente irrigidite, così le avvolgo un braccio intorno

<< Non essere tesa, stai serena>> le mormoro ironico.

Alza gli occhi al cielo

<< Aha che simpatico!>> Esclama. Per poi darmi una pacca sul braccio.

Trattengo una risata, perché la sua espressione è troppo comica. Da quanto tempo è che non stavo così bene con una ragazza?

<< Dai Serenina non fare l'offesa>> le strizzo l'occhio, per mantenere questo momento giocoso.

<< Fai dell'ironia sul mio nome Nunzietto?>>

Ecco, ci risiamo con quel nomignolo.

<< Non oserei mai>> porto una mano all'altezza del petto e mi fingo indignato.

Dalla platea giungono gli applausi, questo significa che il gruppo che si stava esibendo ha finito, di conseguenza tocca a noi.

<< Forza Serena, illuminiamo questo posto>> dico, per poi incamminarmi sul palco.

Lei prende posto sul lato e, quando parte la musica, inizia il vero e proprio corteggiamento da parte mia nei suoi confronti.

Ogni passo è stato lavorato fin nei minimi particolari, d'altronde sono una persona molto perfezionista.

Quando si aggiunge a me riscopro la Serena della sala: non c'è traccia dell'ansia che provava questo pomeriggio alle prove. E tra di noi si accende la solita alchimia, fatta di sguardi, movimenti, rotazioni. Ci muoviamo sensuali, esattamente come deve essere un vero Paso Doble.

Accompagno la mia dama per tutta la coreografia, fino a fondermi con lei dentro la musica. Siamo l'incastro perfetto di un puzzle, un solo cuore e un solo corpo.

Le note di Your Love dei Topic cominciano a sfumare, prendo Serena e l'adagio sul pavimento, poi mi appoggio a lei con delicatezza. Le accarezzo il viso dolcemente.

"Let Me Feel Yuor Love". Termina la canzone e le mie labbra si posano sulle sue. Sono morbide, come il bocciolo di una rosa, inizialmente un po' tese, ma che poco alla volta si lasciano andare. In questo momento sento come una forte scarica elettrica che parte dal suo corpo e finisce dentro il mio. Schiude le labbra e presa da uno strano istinto la mia lingua si fa strada nella sua bocca, la assapora con delicatezza. Non sto capendo più niente di quello che sta succedendo, mi dimentico di tutto e di tutti. Siamo solo noi in questo attimo, dove la razionalità si è persa, ma prevale qualcosa di più profondo.

Sono gli applausi scroscianti del pubblico a riportarmi alla realtà ed è come se mi stessi svegliando da un sogno. La bolla è esplosa, mentre le luci cambiano.

Rotolo di lato e mi alzo in piedi, per poi aiutare Serena. Facciamo un inchino, infine ci congediamo e spariamo dietro le quinte.

Veronica prende in mano il microfono e ringrazia i presenti, mentre noi ci allontaniamo nel corridoio. Mi sento frastornato, così mi appoggio al muro.

<<È stato forte>> mi ritrovo a dire, mentre tolgo l'elastico e sistemo i capelli, i quali mi ricadono sulle spalle.

Serena annuisce << penso che siamo stati credibili nel fingerci una coppia innamorata>>.

Non commentiamo il bacio, non c'è n'è bisogno. È stato qualcosa di finto, ma credibile agli occhi altrui, esattamente come deve essere un bacio scenico.

Sento lo strano impulso di abbracciarla, ma decido di lasciar perdere.

Il gruppo di ballerini Streetdance, capitanato da mio fratello, si fa largo venendo nella nostra direzione.

Luca mi dà una pacca sulla spalla

<< Pensavamo di andarci a bere qualcosa, ho mandato pure un messaggio ad Alberto. Spero che la cosa non ti secchi, altrimenti vado via con lui>>.

Scrollo le spalle << per me non c'è problema>>.

Mio fratello si volta nella direzione di Serena, ma lei declina l'invito. Dice che vuole andare a casa a bersi una tisana mentre legge un romanzo.

Un po' mi dispiace che non si aggreghi con noi. Usciamo tutti insieme da teatro, finché lei non trova Carola accanto ai suoi genitori e ad Alberto. Quest'ultimo come ci vede ci fa un segno con il braccio, per poi raggiungerci.

Osservo Serena parlare con Carola per alcuni secondi, prima di incamminarmi verso il primo locale che troviamo in centro, seguito dagli altri. 

https://youtu.be/hJbKkb72Big


Angolo Autrice:

C'è stata l'esibizione di Nunzio e Serena che ha portato al bacio scenico. 

Ma sarà davvero così? O ci sarà dell'altro dietro?

Se vi può interessare trovate la playlist di questa storia su Spotify con il nome di Dance For Me.

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