Never Going Home- Capitolo 10


"Gli amici veri esistono, ma sono rari

E li sentiamo sempre al nostro fianco.

Sono come le stelle, ognuna ha la sua.

Quella che ci è amica, ci guarda e ci protegge.

Quella con la quale parliamo, anche

quando non la vediamo.

Perché sappiamo che per noi c'è sempre"

- Agostino Degas -

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Povs Serena

Carola sta finendo di prepararsi, i miei genitori hanno dato il consenso a farla dormire qui, purché rientriamo a mezzanotte.

La vedo stendere un velo di Gloss sulle labbra, di colore rosa confetto. Ha deciso di indossare una gonna a balze nera e un maglioncino a maniche lunghe color panna. Delle calze velate le fasciano le gambe sinuose e ai piedi ha indossato delle ballerine.

Lei deve sempre vestirsi in maniera sofisticata, anche se andiamo alla fiera. Mi trattengo dal scuotere la testa, tanto non cambia idea.

Io indosso un semplice paio di jeans chiari e una felpa over colore viola senza cappuccio. L'unico trucco che mi sono data è il mascara.

Prendo in mano il telefono e nel controllare l'ora trovo un messaggio di Nunzio su Instagram: non ci siamo scambiati ancora i numeri, così è stato costretto a scrivermi in direct.

Mostro il testo a Carola

<< Nunzio già ci aspetta qui sotto, quindi muoviti>> dico secca.

<< Okay. Okay. Arrivo>> borbotta lei infilando la giacchetta di jeans.

Salutiamo i miei genitori e scendiamo da basso, la macchina di Nunzio è accostata proprio sotto il palazzo. Non so perché ma sento un nodo allo stomaco, apro la portiera e faccio salire prima la mia amica, poi mi infilo dentro.

Luca si gira verso di noi e ci mostra un sorriso tutto denti

<< Ciao ragazze, pronte a divertirvi?>>

<< Certo, non vedo l'ora!>> Esclama Carola con il suo solito entusiasmo.

Sto pensando a dove possono essere gli amici di Luca, ma lui risponde a questa mia domanda silenziosa

<< Carmine e Mason ci aspettano all'ingresso della Fiera, gli ho mandato la posizione>>.

Intercetto lo sguardo di Nunzio: mi sta scrutando dallo specchietto retrovisore. Sento il sangue affluirmi al viso, spero che nella penombra dell'abitacolo non si noti affatto.

Quando finalmente mette in moto tiro un sospiro di sollievo, non mi ero accorta che stavo trattenendo il fiato.

Arriviamo verso la zona dell'EUR e poco dopo raggiungiamo la fiera, da lontano si vedono i giochi di luce delle giostre.

C'è tantissima gente e troviamo un parcheggio per vera fortuna, quando scendo dalla macchina una sferzata di aria fresca mi arriva dritta in faccia.

Luca non ci mette tanto ad intercettare i suoi amici: sono in piedi davanti a quella che ha tutta l'aria di essere una Audi.

Carmine, lo so perché Luca lo chiama così, è dritto in piedi davanti a noi: mi rendo conto che è altissimo, supera Nunzio di almeno dieci centimetri buoni. Ha il viso ovale, un naso piccolo e due occhi scuri dall'aria furba. In testa ha una massa di capelli scuri, sistemati con della lacca, con un ciuffo ribelle che gli ricade su un lato del viso. Su un lato della bocca pende una sigaretta spenta e ha le mani infilate nelle tasche del giubbino color blu notte.

Mason invece è appoggiato alla fiancata dell'auto, con le braccia incrociate al petto su un giubbotto grigio: ha un viso squadrato, due occhi castano- neri, che gli conferiscono un aspetto da duro. I capelli sono tagliati corti e sono di una sfumatura più chiara di castano e dal collo si intravede un tatuaggio.

Fa leva con le gambe per mettersi dritto e va incontro a Luca, esattamente come Carmine: i tre si salutano dandosi il cinque. Fanno un cenno a Nunzio, prima di presentarsi a noi.

<< Ragazze è un piacere conoscervi. Io sono Carmine e il mio amico si chiama Mason>> Carmine sfila la sigaretta dalla bocca e ci sfodera un mezzo sorriso allungando la mano: ha un'aria da ragazzino, probabilmente non avrà più di diciotto o diciannove anni.

Gliela stringo e noto con mia sorpresa che è morbida. Carola fa lo stesso.

Mason ci saluta passandosi una mano tra i capelli, ha l'aria di essere più introverso rispetto al suo amico.

Ci dirigiamo all'ingresso della fiera: lascio scorrere lo sguardo sulla moltitudine di persone che affollano il posto. Le giostre catturano l'attenzione con il loro gioco di luci e ovunque rimbomba musica. È da tanto che non vado alla fiera, quasi da averne perso il conto.

<< Ragazzi sarà uno spasso>> urla euforico Carmine, per sovrastare la musica.

Lui, Luca e Mason si fiondano a fare la fila per la prima giostra che intercettano. Rimango a guardarli perplessa.

<< Saranno anche dei casinisti ma sono bravi ragazzi>> sussurra Nunzio al mio orecchio, facendomi venire un brivido lungo la schiena. Spero vivamente che Carola sia troppo presa da altro.

Faccio un leggero cenno con la testa, non sapendo esattamente cosa prenda al mio corpo: anzi lo posso intuire. Nunzio è un bel ragazzo e solo un cieco direbbe il contrario ed è normale che il suo fascino possa scaturire un qualche interesse, ma stop.

Dovrei rilassarmi, d'altronde sono qui per divertirmi come non mi capitava da tempo. Prometto a me stessa di lasciarmi andare almeno per una sera ed essere l'adolescente che merito, per una sola serata posso fingere di essere la vecchia me stessa: la Serena spensierata e un po' ingenua.

Giro il viso nella direzione di Carola e dico

<< Ho voglia di lasciarmi andare>>.

Lei mi sorride soddisfatta e appena gli altri tornano, la afferro per un braccio portandola alla ruota panoramica. Saliamo sulla prima cabina vuota, dopo aver pagato il biglietto e fatto la fila.

Una volta che sono saliti tutti la ruota inizia a muoversi lentamente, finché la nostra cabina non si trova in cima e da lì posso godermi le meravigliose luci di Roma. In questo momento mi sento bene: l'aria fresca mi accarezza la pelle del viso, chiudo gli occhi e ispiro a fondo.

La mano di Carola si posa sulla mia, apro gli occhi e la scruto. Devo parlare assolutamente e vuotare il sacco, solo così potrò liberarmi in parte del peso che mi porto dentro, che mi attanaglia il petto e grava su di me come un macigno.

So che non mi giudicherà, non è quel tipo di persona.

Quando scendiamo Carola vuole andare a comprare lo zucchero filato, così la seguiamo a ruota fino alla bancarella dei dolciumi.

Mi siedo a una panchina e Carmine mi imita

<< Allora ti stai divertendo?>> Chiede allegro, la sua felicità è contagiosa. Il ciuffo gli finisce sopra l'occhio, così lo sposta.

<< Molto>> rispondo. Ed è vero.

Mason si siede affianco all'amico con una Creps bollente adagiata su un piattino, il profumo di nutella mi invade le narici.

<< Che scuola frequenti?>> chiede quest'ultimo, mentre taglia il dolce.

<< Il quarto anno del liceo Linguistico. Sono in classe con Carola>>.

Entrambi annuiscono

<< Noi invece frequentiamo l'ultimo anno del professionale, prenderemo il diploma in grafica digitale>> continua Mason.

Carola avanza verso di noi sbocconcellando lo zucchero filato, le faccio spazio sulla panchina.

Sento un paio di occhi osservarmi e quando mi giro noto che Nunzio mi sta fissando, i nostri sguardi si incastrano per una frazione di secondo, dopodiché ruba una manciata di popcorn dal fratello. Entrambi vengono a prende posto vicino ai ragazzi.

Stacco un pezzo di zucchero filato dal bastoncino di Carola e me lo infilo in bocca, non so perché Nunzio mi mette a disagio stasera.

Luca salta su dal nulla e indica un baracchino poco lontano, dove si vincono pupazzi sparando a delle lattine.

<< Che ne dite di dividerci in squadre da due e sfidarci? Chi fa meno punti paga pegno entrando nel labirinto degli specchi>>.

Sono completamente negata a quel gioco, ma la fortuna non mi assiste, perché gli altri accolgono la proposta con entusiasmo.

Così una volta finito di consumare le nostre cose ci alziamo per dirigerci al baracchino.

Carmine si affianca a Luca, formando così la prima coppia. Per me sarebbe normale fare squadra con Carola, peccato solo che venga anticipata da Mason che prontamente si mette al suo fianco.

Ovviamente io e Nunzio siamo l'ultima coppia. Sospiro.

<< Non ti aspettare granché da me, sono una frana>> gli borbotto.

Lui per tutta risposta ammicca.

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Rimango inebetita davanti a Luca e Carmine che festeggiano la vittoria scambiandosi una pacca a vicenda. Sono quelli che hanno fatto più punti e di conseguenza hanno vinto un pupazzo.

Inutile dire che io e Nunzio ci siamo classificati ultimi, quindi ci tocca di pagar pegno.

<< Forza Serenina, il labirinto degli specchi ci attende>> soffia nella mia direzione.

Si avvia infilando le mani nelle tasche e camminando con aria scanzonata. Mi affretto a seguirlo, tanto è inutile che provi a tirarmi indietro.

Non amo guardare più di tanto la mia immagine riflessa ovunque, quindi cerco di concentrarmi su altro.

Non posso non pensare al ragazzo che si trova al mio fianco: lo sbircio di nascosto. Ha sempre addosso quella sua aria misteriosa, di chi non vuol far trapelare molto di sé. Eppure quando balla si trasforma: come se svestisse i panni di tutti i giorni e mostrasse la sua vera essenza.

<< Cosa ti ha portato a non fidarti delle persone?>> mormoro a me stessa. O almeno così credevo.

Nunzio si gira a guardarmi con uno sguardo che non riesco a decifrare

"Brava Serena, farti i cavoli tuoi no?" Mi sgrida la mia coscienza. Ma perché non mi sono morsa la lingua???

<< Tu da cosa lo deduci?>> Per mia fortuna non usa un tono duro, anche se avrebbe tutto il diritto di arrabbiarsi.

Mi stringo nelle spalle

<< Mi riferivo al discorso che abbiamo fatto al Bar fuori dalla scuola. Hai detto che per te le amicizie sono sopravalutate e da questa risposta ne ho dedotto che magari la pensi così perché qualcuno ha giocato con la tua fiducia>>.

Continuiamo ad avanzare e tra di noi cala il silenzio, deduco che non riceverò risposta ed è un peccato, perché vorrei saperne di più di lui.

<< La fiducia è un filo sottile: se si spezza non torna più come prima. Ho imparato a mie spese che a volte si sta meglio da soli>>.

Pensavo di essere spaventata all'idea di stare da sola con lui qui dentro, ma la verità che sorprende pure me stessa è che qualcosa dentro di me dice che lui non mi farà del male.

Non diciamo altro finché non usciamo, solo quando raggiungiamo gli altri ci accorgiamo che Luca non c'è.

Carmine indica dietro le sue spalle, dove una piccola folla si è riunita

<< Laggiù hanno montato un palchetto, danno la possibilità a chi vuole di esibirsi in qualcosa. Luca è stato attirato come una calamita>>.

Avanziamo nella direzione che ci ha indicato, facendoci largo nella folla. Carola, consapevole del mio disagio, mi afferra il polso mentre passiamo in mezzo alla gente, fino a guadagnare la prima fila.

Parte una musica dall'inconfondibile ritmo Hip-Hop e fa il suo ingresso Luca. Non lo avevo ancora visto ballare, ma anche lui dentro di sé ha una specie di fuoco dentro. Alterna passi standard a passi di Breakdance, con una agilità impressionante. Si muove disinvolto, pronto a "divorarsi" il palco improvvisato.

Due mani mi afferrano per i fianchi, spaventandomi inizialmente. Poi un profumo inconfondibile mi arriva dritto al naso e tiro un sospiro di sollievo.

Nunzio mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, con delicatezza. La mia schiena aderisce al suo petto.

In questo momento non mi importa cosa possono pensare gli altri, voglio solo finire di godermi la serata come merito.

https://youtu.be/fVkWwJl1h9M


Angolo autrice:

Questo capitolo l'ho realizzato in maniera soft.

Serena decide di lasciarsi andare per una sera, fingendo di essere la ragazza spensierata di un tempo.

Tra lei e Nunzio l'intesa è solo dovuta alla danza? O ci sarà di più?

I personaggi di Carmine e Mason fanno da comparsa, ma torneranno più avanti nel corso della storia.


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