Fratm* - Capitolo 16

"Secondo una leggenda Maya le persone con gli occhi castani, tendono a chiudersi in sé stessi, quando stanno male, faticano a sfogarsi e aprirsi con il mondo. Se guardi attraverso i loro occhi, riesci a vedere la profondità della loro anima".





Esco dal bagno dopo essermi vestito e scendo al piano di sotto per fare colazione, al tavolo trovo mio fratello con una tazza di caffè fumante in mano. Strano vederlo già sveglio, solitamente la domenica si perde a letto.

Mi preparo un cappuccino e prendo quattro fette biscottate, che cospargo di miele. Quando tutto è pronto prendo posto di fronte a Luca

<< Buongiorno, già sveglio a quanto pare>> alludo addentando poi una fetta biscottata.

Luca si stringe nelle spalle

<< Oggi va così. Mamma e papà sono usciti una ventina di minuti fa, sono andati a farsi un giro>>.

Divoro letteralmente le fette biscottate, mentre mio fratello finisce il suo caffè.

<< Allora con Serena che tipo di rapporto avete?>>

Incrocio il suo sguardo

<< Che rapporto voi che ci sia? Solo tra allieva e maestro. O tra partner di danza, mettila come vuoi>> rispondo scrollando le spalle.

Si alza per andare a lavare la tazza, sento il getto d'acqua del lavabo. Quando chiude il rubinetto continua

<< Ieri sembrava che ci fosse qualcosa tra voi, una sorta di intesa>>.

In effetti è già da un po' di tempo che percepisco una certa alchimia nei suoi confronti, ma non mi lascio destabilizzare.

Mi passo una mano tra i capelli, sistemandomi il ciuffo.

<< Non farti strane idee, quando si balla in coppia è normale che nasca un certo feeling. Niente di più>>.

Rimane in piedi, con i gomiti appoggiati al tavolo

<< Certo che l'amore con noi due è stato proprio stronzo>> sentenzia.

<< Caro Luca lascia che ti dica una cosa: l'amore ti fotte. É un sentimento egoistico, stai con quella persona perché ti fa stare bene. Non lo chiami egoismo questo?

L'unico amore che posso concepire come altruistico e quello della famiglia. Non ci sarà mai egoismo da parte di un genitore che ama il proprio figlio, ma un qualcosa di incondizionato e vero.

Entrambi siamo stati ammaliati da due ragazze come Ulisse con le sirene.

Rosa e Amanda: belle e provocatrici. Hanno preso il nostro cuore, lo hanno calpestato e c'è l'hanno restituito in frantumi>>.

Alza un sopracciglio perplesso

<< Un po' cinico come discorso>> asserisce.

Mi alzo in piedi stiracchiandomi

<< Ma fila liscio come l'olio. L'amore tra fratelli, anche esso non ha niente a che fare con l'egoismo. Tu sei mio fratello e non serve un legame di sangue per dimostrarlo: ti sei cucito addosso il mio dolore, rendendolo tuo.>> Gli poso una mano sulla spalla.

<< Fratm>> risponde in dialetto napoletano, con gli occhi che brillano. Lo stringo in un abbraccio: qualsiasi tempesta ci capiti noi sappiamo affrontarla, siamo l'uno la spalla dell'altro sulla quale poterci sfogare.

I fili della nostra esistenza sono ormai talmente intrecciati che resteremo uniti per sempre. Lui che mi ha teso la mano e poi mi ha rialzato.

Si scioglie dall'abbraccio e guardandomi dritto negli occhi dice

<< Meriti una ragazza che ti rispetti, che ti ami e soprattutto che non devi condividere con nessuno>>. Il suo tono è di una tale serietà che non lascia repliche.

Mi volta le spalle e si dirige verso l'ingresso, appoggia la mano sulla maniglia per aprire la porta

<< Andiamo a farci un giro, ti va?>> Chiede voltando appena il viso.

Annuisco e lo seguo in giardino fino al garage dove prendo la macchina.

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Camminiamo sul lungo Tevere fianco a fianco, oggi il cielo è di un colore grigio ceruleo.

Infilo le mani nelle tasche della giacca e con la mente ritorno alla sera prima: il Keep-dance è stato un bellissimo evento, ma la cosa più bella è stata rivedere il maestro Raimondo. Sentirgli dire che è orgoglioso di me mi ha scaldato il cuore, spronandomi ora più che mai a dare il massimo per quello che mi riserverà il futuro.

Un gruppetto di ragazze ci fissa spudoratamente e Luca le sorride sornione, passando una mano tra il ciuffo, facendo poi l'occhiolino. Dalle ragazze provengono risatine nervose e io decido di godermi la scena.

Si avvicina verso di loro con nonchalance, chiedendo l'ora con la scusa di aver lasciato il telefono a casa. Scatta subito una gara a chi per prima trova il cellulare, ma una rossa batte tutte sul tempo avendo l'orologio digitale al polso e rispondendo con un sorriso smielato.

Mi trattengo a stento dalle risate, mentre Luca saluta il gruppo con un gesto e torna verso di me.

<< Sei terribile>> commento attento a non farmi sentire dalle ragazze. La rossa ora sembra delusa di non aver ottenuto qualcosa in più.

<< Che vuoi farci, le donne cadono ai miei piedi>> dice sghignazzando, stringendosi nelle spalle.

Gli mollo una pacca sul braccio e lui ride più forte. Ci assicuriamo che il gruppetto se ne sia andato, poi Luca dice

<< Sai una cosa? Forse è ora che vada avanti. Non si smette dall'oggi al domani di amare una persona, ma a quanto pare per Amanda è stato così: non ha provato ad avere una relazione a distanza con me, diceva che era troppo complicato da gestire. Ha preferito troncare prima. Avrei potuto controbattere, ma non sarebbe servito a niente, ormai la sua decisione l'aveva presa, incurante dei miei sentimenti. Così ho preferito non insistere e ho accettato quanto accaduto. Per questo dico che ci siamo lasciati di comune accordo>>.

Fissa un punto impreciso del marciapiede, lasciandosi andare a un sospiro.

Riprendiamo a camminare fino a un bar poco distante, dove mio fratello decide di fermarsi per prendere dell'acqua. Rimango fuori ad aspettarlo: il Bar è piccolino, di quelli di passaggio.

Quando Luca esce in una mano tiene la bottiglietta d'acqua, nell'altra invece un sacchetto di carta, dal quale proviene un profumo sofisticato. Ci appoggiamo al tavolino alla nostra destra, Luca estrae dal sacchetto due fette di una torta che non ho mai visto e me ne porge una dicendo

<<È pastiera Napoletana. Mia zia la faceva spesso>>. Il suo sguardo fissa un punto impreciso, come se fosse catapultato al periodo della sua infanzia.

Ne assaggio un pezzo e in bocca esplode il sapore del grano, misto a un qualche aroma che spezza bene la sensazione.

<< Te li ricordi ancora i tuoi genitori?>>
Tante volte me lo sono chiesto, ma ho sempre avuto paura a toccare questo argomento, so quanto abbia sofferto: da piccolo appena arrivato a casa nostra, durante le notti aveva gli incubi e piangeva. Mi si stringeva il cuore quando capitava.

Finisce la sua fetta di torta, fa un sorriso triste prima di rispondere

<< Abbastanza, anche se a volte vorrei ricordarli meglio. Mamma aveva dei capelli crespi e castani, sorrideva sempre, mi assomigliava. Papà invece portava i capelli molto corti e un paio di occhiali. Mi dispiace non avere manco una loro fotografia>>.

Leggo la sofferenza nei suoi occhi, che nonostante gli anni passati, non è sparita del tutto.

<< Mi ricordo mia zia che faceva spesso delle torte, come questa. Vivevamo nello stesso palazzo ai Quartieri Spagnoli>>.

Mentre parla il suo viso muta in una miriade di emozioni, che sono difficili da cogliere.

Era solo un bambino quando ha perso tutto, lui che avrebbe dovuto vivere con spensieratezza la sua infanzia, si è ritrovato dentro una situazione più grande nella quale è stato risucchiato come dentro ad un vortice.

Do un ultimo morso alla pastiera e mi pulisco le mani con un tovagliolo, contemporaneamente Luca svita la bottiglietta d'acqua e beve a lunghe sorsate.

Intorno a noi continua il viavai di gente che si sposta a piedi, chi passa con la macchina. Voci lontane che si rincorrono, rumori del traffico che fanno da sottofondo.

Mi lascia metà acqua che finisco, per poi gettare tutto nel cestino di fianco all'ingresso.

Luca si schiarisce la voce, come per ricomporsi, dopodiché dichiara

<< Non roviniamo questa bella giornata con pensieri tristi>>.

E, cogliendomi di sorpresa, salta sulla mia schiena, tenendosi stretto alle mie spalle e mi invita ad andare avanti.

Riprendo a camminare con lui avvinghiato a me come un koala, con le persone che ci fissano sbigottite, dopo aver attirato la loro attenzione.

Luca si lascia andare a una risata cristallina, che coinvolge anche me. Sembriamo due ragazzini in questo momento, per un attimo mi sembra di nuovo di avere quattordici anni e portare in spalla il mio fratellino.

Percorriamo alcuni metri così, poi faccio scendere Luca e gli assesto una pacca scherzosa sulla schiena, riprendendo a ridere e sentendomi per un attimo più leggero.

<<È bello vederti così Nunzio, spensierato. Mi manca il vecchio te>>. Soffia leggero.

Con oggi è già la seconda volta che lo dice. So che il mio cambiamento lo ha toccato molto.

<< Ne sei sicuro?>> Chiedo ironicamente, scompigliandogli i capelli e iniziando a correre il più veloce possibile. Mi guarda con occhi di sfida e cerca di starmi dietro, facendo lo slalom tra la gente incredula, fino ad arrivare alla macchina.

Angolo autrice:

*Fratm( Fratello- Dal dialetto napoletano)

Nunzio e Luca stanno vivendo una domenica diversa dal solito, dove si sono affrontati varie tematiche.

Per Luca il fratello dovrebbe trovare una ragazza che lo metta al primo posto.

Nunzio invece continua a sostenere che per lui l'amore è solo un sentimento egoista. 

Vi ringrazio come sempre per le letture e il sostegno. 

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