Bella e Rovinata- capitolo 13


"Oggi cerco compagnia, ma nessuno qui mi ascolta ormai da mesi.
E sono sola in questa stanza, che guardo fissa le pareti
Ho provato anche a cercare la felicità
Nella foto in sala dove mamma abbraccia mio papà.
Chissà che fine ha fatto quell'amore là.
Ma scappare oggi resta, la sola via d'uscita"

- Giulia Molino -




Povs Serena

"Leonardo mi ha portato in un Bar a fare aperitivo, osservo la sua immagine mentre sorseggio un crodino con la cannuccia: è davvero molto bello, tutte le ragazze lo fissano ammaliate. Ma lui ha occhi solo per me. Mi sento privilegiata in questo.

Si accorge che lo osservo e punta i suoi occhi nei miei: non ne avevo mai visti prima, di un azzurro così chiaro da sembrare color ghiaccio. Le sue iridi si incastrano con le mie e mi sorride: un sorriso vero e genuino.

<< Ti stai godendo il panorama?>> Chiede allusivo. Sento le guance colorarsi di rosso.

Si allunga verso di me sfiorandomi la pelle del viso con una mano, donandomi una carezza leggera. Ogni volta che mi tocca sento il cuore battere fortissimo. Lui è il mio primo ragazzo, queste per me sono tutte sensazioni nuove.

Fissa le mie labbra, così lascio andare la cannuccia. Mi fa cenno di sedermi sulle sue gambe, alzo un sopracciglio. Non è un po' troppo esagerata come cosa in un luogo pubblico?

Leonardo ammicca nella mia direzione e mi rivolge lo stesso invito, stavolta a voce bassa. Dice cha ha voglia di tenermi tra le sue braccia. Ubbidisco, perché anche io voglio la stessa cosa.

Così mi alzo e faccio il giro fino a lui, per prendere posto sulle sue ginocchia. Con un braccio mi cinge in vita, mentre con la mano libera sposta di lato i miei capelli e bacia il mio collo. Le sue labbra sono carnose e mi piace la sensazione che lasciano sulla mia pelle, sfiora poi la mia bocca con la sua, un bacio lieve. Il suo alito caldo sa di spritz.

<< Sei tanto bella Serena>> sussurra al mio orecchio, provocandomi un brivido in tutto il corpo.

<< G-Grazie>> balbetto, presa da sensazioni piacevoli che si inebriano nel mio corpo.

Arrotola un dito in una ciocca dei miei capelli, incurante delle persone che abbiamo intorno.

<< Sai che questo week-end organizzo una delle mie feste, mi piacerebbe che venissi. Ormai sono due mesi che stiamo insieme. Sarà una bella occasione per presentarti i miei amici>>.

Non sono mai stata ad una festa, quelle di compleanno a cui ho partecipato alle elementari non fanno testo.

<< I tuoi amici sono tutti più grandi di me>> mormoro. Infatti lui ha diciannove anni, mentre io solo quattordici.

Scuote la testa, prima di rispondere

<< Sono sicuro che ti divertirai lo stesso bambolina>>.

Sfodera un sorriso tutto denti, è tanto bello da sembrare un angelo. Lo scenario cambia in maniera repentina: non siamo più al Bar, ma in camera sua. E il suo sorriso angelico si tramuta in un ghigno da demone.

Mi spinge sul materasso e schiaccia il mio corpo con il suo, faccio di tutto per liberarmi ma non ci riesco. Ora ho tanta paura mentre tutto intorno a me cade in mille pezzi".

Mi sveglio di soprassalto cacciando un urlo: sono madida di sudore e il cuore corre all'impazzata. Cerco di prendere fiato, mentre realizzo che sono al sicuro nella mia stanza. Mi porto una mano sul petto riperdendomi che va tutto bene, che era solo un incubo.

Cerco a tentoni la lampada sul comodino e l'accendo, la fiocca luce illumina l'ambiente a me famigliare.

Prendo il telefono in mano per controllare l'ora e noto l'anteprima di un messaggio su WhatsApp.

È un numero sconosciuto, ma decido di guardarci dopo.

Infilo le pantofole e cerco di fare il meno rumore possibile, perché temo di aver svegliato i miei genitori con le mie urla.

Accendo la luce del salotto e mi preparo una camomilla, nel tentativo di rilassarmi.

Verso il liquido nella tazza e vado a sedermi a tavola. Mentre aspetto che la camomilla diventi tiepida, afferro il telefono, lo sblocco e apro WhatsApp.

<< Ciao Serena, volevo sapere come stai?>>. Poche semplici parole.

Osservo la foto e il mio cuore fa un salto: è Nunzio! Ma come fa ad avere il mio numero? Okay, sono stupida, glielo avrà dato sicuramente Albe.

Quando è passato a trovarmi mi aveva detto che era stato dai Caputo e lo stesso Nunzio gli aveva riferito del mio attacco di panico. Aberto mi ha raggiunta immediatamente per vedere come stavo e ha cenato da noi.

Mi ha scritto verso le 21.30. Non c'ho guardato prima perché dopo che Albe se ne è andato mi sono messa a studiare, per poi crollare nel sonno.

Clicco sulla sua immagine del profilo: una foto in primo piano in bianco e nero. Leggo una strana malinconia nei suoi occhi, cosa che non avevo notato prima, come se avesse un vuoto dentro. Riconosco quello sguardo, così simile al mio e mi ritrovo a pensare cosa abbia potuto causargli tanto dolore.

<< Lui non ti farebbe mai del male>> sussurra la mia vocina interiore.

Ma che vado a pensare, Nunzio Caputo è il mio insegnante di danza, tra di noi c'è un certo feeling, l'ho sento, ma è normale tra due ballerini. È così magnetico quando balla, che non riesci a togliergli gli occhi di dosso, per non parlare di quell'aura di mistero che si porta dietro. So davvero poco di lui, ma quando siamo in sala ci capiamo meglio che con tutte le parole del mondo.

Sono le 4.30 del mattino, una parte di me dice di aspettare a rispondergli, visto l'orario. Eppure non la ascolto, così mi ritrovo a digitare in fretta

<< Sto abbastanza bene, grazie>> aggiungendo un emoji. Esco dalla chat e mi concentro a bere la camomilla, dopodiché lavo la tazza e torno a letto a fissare il soffitto.

Certo non posso dirgli che ho avuto un incubo, no? Una bugia bianca non fa male a nessuno.

Con la mente ritorno a qualche ora prima, quando ho avuto l'attacco di panico: Nunzio è riuscito a calmarmi, riportandomi alla realtà. È convinto che questa mia crisi sia dovuta a un problema di autostima, non sa che invece dietro c'è di peggio. Una storia sbagliata che mi ha fatto male, cambiandomi completamente.

Quando mi sono buttata tra le sue braccia in quel momento non stavo ragionando lucidamente, avevo bisogno di un appiglio per riemergere dalle tenebre nelle quali ero finita. Ma non significa che mi sto innamorando: la parola amore è stata bandita dalla mia vita.

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Carola apre un pacchetto di caramelle gommose e me le offre, dicendomi che mi aiutano a stare su di morale. Si è accorta che c'è qualcosa che non va.

Prendo una manciata di orsetti gommosi, che porto alla bocca, mentre siamo sedute alla fermata dell'autobus.

<< Si può sapere cosa succede Serena? Sei sconvolta>> domanda con voce apprensiva.

Volto il viso nella sua direzione: leggo la preoccupazione nei suoi occhi. Mi rendo conto che ormai è giunto il momento di vuotare il sacco, non posso più andare avanti così.

<< Tesoro ti dirò tutto, ma non oggi. Aspettiamo dopo il Keep-dance. Ho bisogno di divertirmi un po', l'argomento è abbastanza tosto>>.

Afferra la mia mano, sostenendo il mio sguardo. I lunghi capelli color liquirizia scendono morbidi sulla giacca.

<< Mi prometti che non cambi idea?>>. Il suo tono di voce non ammette repliche.

<< Non lo farò, parlerò sia con te che con Albe>> dichiaro risoluta.

Annuisce, poi si sistema meglio sulla panchina.

La situazione mi sta sfuggendo di mano, ora mi rendo conto che non posso più rimandare quella conversazione con i miei amici, o rischio di impazzire. Non serve a niente tenersi dei segreti dentro e lo sto imparando a mie spese.

Si ferma un T-Max davanti a noi, il ragazzo toglie il casco e ci accorgiamo che è Luca, ci sorride

<< Ragazze vi serve un passaggio?>>.

Mi balena in testa un'idea, così colgo la palla al balzo

<< Potresti portarmi alla Dream? Devo parlare con la maestra Veronica, prima che inizino i corsi>>.

Annuisce e salto su, salutando la mia amica che ci fissa perplessa.

Sono abituata a girare con lo scooter, varie volte Albe mi dà dei passaggi. Mi stringo a lui, mentre imbocchiamo le vie della città, in direzione della scuola di danza. Veronica abita poco distante da lì.

Il vento di fine ottobre mi accarezza il viso, ormai le temperature sono parecchio in calo. Luca è molto prudente alla guida, non corre e gliene sono grata.

Quando accosta al parcheggio lo ringrazio, smonto dallo scooter e aspetto che riparta. Per poi incamminarmi verso la casa di Veronica circa duecento metri più avanti.

Quando mi vede è stupita, mi fa accomodare dentro. Decido di andare subito al sodo.

<< Senti, volevo dirti che non c'è la faccio proprio a indossare le culottes per il gran galà, mi dispiace. È molto più complicato di quello che sembra>>.

Abbasso lo sguardo, fissando il pavimento e spostando il peso da un piede all'altro.

<< Non c'è problema>> risponde tranquillamente.

Torno a guardarla in faccia: mi è sempre piaciuto questo suo lato comprensivo, ha capito la mia difficoltà.

<< Indossa pure i leggins o qualsiasi indumento che ti faccia sentire a tuo agio>> prosegue dolcemente.

<< Ti ringrazio>> soffio leggera. Sono molto legata alla maestra, ho sempre stimato il suo modo di approcciarsi con i ragazzi, non facendoli mai sentire inferiori o a puntualizzare che non avessero il fisico adatto per ballare.

Si stringe nelle spalle. Nel frattempo sento lo stomaco brontolare e mi rendo conto che l'unica cosa che ho mangiato sono state delle caramelle gommose.

Visto l'orario Veronica mi invita a mangiare qualcosa insieme: essendo single è quasi sempre da sola.

Ha preparato una buonissima minestra di verdure, che il mio stomaco gradisce immediatamente.

Veronica si versa un bicchiere di vino bianco, per accompagnare il pasto.

<< Volevo dirti che è arrivato il tuo vestito di Latino. Stai tranquilla è abbastanza lungo e coprente>> mi informa gentilmente.

Ora mi è salita la curiosità, ma so che devo attendere la fine del pranzo. Porto alle labbra un bicchiere colmo d'acqua e ne bevo la metà. La maestra mi coglie alla sprovvista con una domanda

<< Come ti trovi a lavorare con Nunzio?>>.

Mi schiarisco la voce per prendere tempo, dopo aver posato il bicchiere di fronte a me.

<< Bene. Abbiamo raggiunto una buona intesa, nonostante sia la prima volta che ballo in coppia con qualcuno. A un mese di distanza posso dire di essere meno rigida e forse mi ringrazierà anche lui di questo>>. L'ultima parte la butto sull'ironia.

Annuisce brevemente, per poi raccontatore

<< Conosco il suo vecchio maestro: io e Raimondo abbiamo collaborato insieme per dei progetti in passato. Fu lui a dirmi che due fratelli che frequentavano la sua scuola si sarebbero trasferiti a Roma e li aveva indirizzati alla Dream.

Nunzio cercava un lavoro che gli permettesse di alternarsi con le prove per entrare alla Latin Dance Company, da lì è nata la mia proposta di diventare il nuovo insegnante per il corso di Latinoamericano, visto che il vecchio maestro si era ritirato.

Luca lo ha poi seguito a ruota iscrivendosi ai corsi di Streetdance. Ho visionato dei loro video, hanno un talento pazzesco, se ne vedono pochi come loro. Sembrano nati per fare i ballerini.

Mentre Nunzio sa cosa vuole fare, Luca invece è ancora abbastanza indeciso. Ho parlato con il suo maestro e dice che ha potenziale. Vorrebbe proporgli una borsa di studio.

So che li frequenti anche al di fuori e fai bene, possono spronarti a dare il massimo e a credere di più in te stessa".

Sparecchia i piatti, che ripone in lavastoviglie. La vedo poi sparire in fondo al corridoio.

Mi ritrovo a fissarmi le unghie, durante l'attesa. So che è andata a prendere il mio vestito.

Quando rientra in salone ha in mano una scatola, me la porge e dentro vedo l'abito più bello in assoluto. Lo tiro fuori e per poco non perdo le parole: è lungo fino al ginocchio, con maniche a sbuffo e di colore rosso in cotone. Nella parte bassa ci sono delle rose ricamate.

<< Veronica avrai speso una follia, non dovevi>> borbotto.

Lei scrolla le spalle << In verità non mi è costato poi tanto: ho una zia che fa la sarta. Lo ha confezionato lei, io ho solo dovuto comprare il materiale.

Mi incita a provarlo, facendomi strada nella sua camera da letto. Chiudo la porta alle spalle e do un rapido sguardo attorno: ha un letto di una piazza e mezza al centro della stanza, sul fondo è sito un armadio a quattro ante di colore nero lucido. Alla mia destra si trova una cassettiera dello stesso colore dell'armadio e sopra ad essa è posto uno specchio rettangolare.

Mi libero dei miei indumenti, afferro il vestito e lo indosso: come ha detto la maestra è lungo fino al ginocchio. Faccio uno sforzo per osservarmi allo specchio e rimango stupita dell'effetto che fa su di me. È davvero bellissimo.

Esco dalla camera per farmi vedere da Veronica e lei fa un fischio di approvazione.

<< Serena sei un incanto>> mormora.

Mi sento un po' come le ragazze dei telefilm americani che mostrato il vestito della festa alle loro madri.

<< Ovviamente dovrai comparti delle scarpe nere con il tacco, da abbinarci>> continua.

<< Non so proprio come ringraziarti>> le dico portandomi una mano sul cuore.

Scuote la testa<< non ringraziare me, ma mia zia>>.

Torno a chiudermi in camera per indossare i miei abiti, quando riemergo la maestra dice

<< Vorrei vedere la coreografia di Paso Doble che avete creato>>.

Sento il sangue affluirmi alle guance, mi affretto a dirle

<< O-Okay. Però avviso che non vedrai nessun bacio, ho chiesto a Nunzio se potevamo aspettare quando saremo in scena e per lui va bene così>>.

Questa risposta non fa una piega, dentro di me tiro un mentale sospiro di sollievo. Non sono pronta per baciare Nunzio, anche se è per finta.

Solo ora mi rendo conto di non aver avvisato i miei genitori che non sarei rientrata a pranzo, così afferro il telefono e chiamo mia madre per scusarmi e dirle che sono dalla maestra.

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Nunzio

Sto legando i capelli con l'elastico, mentre aspetto l'arrivo di Serena. Mi ha risposto stanotte verso le quattro, un po' strano come orario.

Luca mi dà una pacca sulla spalla: abbiamo provato la coreografia per il Keep-dance. Siamo carichissimi.

<< Non vedo l'ora che sia sabato, faremo il culo a tutti>> dichiara sistemandosi il cappello all'indietro.

Abbiamo chiesto ad Albe di fare il video della nostra esibizione, per poi caricarlo sui nostri canali Youtube.

<< Solo al pensiero che salirò su quel palco sento l'adrenalina scorrermi>> dichiaro.

I momenti più intensi sono quelli che vivi prima di una esibizione, tutte le emozioni che catalizzo dentro pronte ad esplodere sul palco, come una bomba.

Il Keep-dance anticiperà di qualche giorno il Gran Galà della scuola, dove finalmente potrò vedere il frutto del mio lavoro. I miei allievi sono entusiasti di salire sul palco e dare tutto loro stessi, spero solo di aver fatto un buon lavoro.

Serena richiama la mia attenzione entrando in sala: indossa una t-shirt rosa confetto e i suoi immancabili leggins. Ha legato i capelli in uno chignon ben curato.

La scruto per cercare di capire come stia realmente, ha l'aria di chi ha passato una brutta notte.

Si muove nella mia direzione, con i tacchi a spillo che ticchettano sul parquet. Anche Luca la studia momentaneamente, prima di congedarsi.

<< Sicura di stare bene?>> È tutto quello che le riesco a chiedere, anche se nella mia testa la vera domanda è "Cosa hai passato?".

<<Sto bene>>. La sento incerta nel rispondere. Sta mentendo.

<< Come fai a dire che stai bene se mi rispondi al messaggio alle quattro di notte>>.

Liscio la camicia, sistemandola meglio che posso.

La vedo crollare<< È vero, non sto benissimo. È stata una notte difficilissima>> la voce leggermente roca, come se si sforzasse di non piangere.

Deduco che non ha parlato con Albe, o almeno ha sviato l'argomento.

<< Non puoi tenerti tutto dentro>> le sollevo il mento, in modo che i nostri occhi possano incrociarsi.

<< Nunzio ora voglio solo ballare. Ho promesso ai miei amici che parlerò>> sospira.

Non voglio insistere ulteriormente, non le fa bene. D'altronde chi sono io per lei se non il suo insegnate di danza?

Veronica fa capolino dalla porta, rompendo il momento che si era creato.

<< Ragazzi volevo vedere come stava andando il Paso Doble. So che l'avete terminata la coreografia>>.

Annuisco, lascio la possibilità a Serena di scaldarsi, poi faccio partire la musica, mentre lei si mette in posizione.

Nell'aria risuonano le note di Your Love di ATP& Topic. Mi sembrava la più consona alla richiesta di Veronica.

Devo simulare un corteggiamento, quindi mi muovo verso Serena con sicurezza e fluidità, lei deve rimanere ammaliata dalla mia danza e seguirmi, per far iniziare il passo a due.

Questo è un Paso Doble diverso, reso più sensuale nei movimenti: tra me e Serena nasce la stessa alchimia di sempre, mentre ci muoviamo sinuosi con la musica. I suoi occhi rimangono fissi nei miei, intanto che si lascia guidare, affidandosi totalmente a me. Tra di noi c'è una chimica speciale, che si intensifica ogni volta che balliamo. Ogni passo, ogni presa e ogni giro, vengono svolti con cura e precisione.

Adagio Serena sul pavimento, mentre le note cominciano a sfumare. Mi appoggio su di lei delicatamente. In questo momento dovrei baciarla, ma ho assecondato il suo volere di aspettare, così appoggio la punta dell'indice sulle sue labbra. Sembra quasi che una lieve scossa elettrica attraversi la mia mano, mentre lei sgrana gli occhi e per un solo attimo mi sembra di vederci una luce dentro. Siamo così vicini che i nostri respiri si mescolano, percepisco il profumo della sua pelle, qualcosa di vanigliato. La sua vicinanza mi rende strano, come se provassi una forte attrazione nei suoi confronti.

Non ci rendiamo neanche conto che la musica è finita, se non fosse per Veronica che applaude soddisfatta.

Richiamato alla realtà mi alzo in piedi e aiuto Serena, non ho idea di cosa sia successo veramente. Sono solo consapevole che era da tanto che non provavo un'alchimia del genere ballando.

<< Ragazzi siete stati ipnotici, chiunque potrebbe pensare che siete innamorati. Ottimo lavoro>> si complimenta Veronica.

<< Gr-Grazie >> balbetta Serena, per poi mordersi il labbro inferiore. Possibile che l'abbia messa a disagio?

Veronica si congeda, mentre io non ho la più pallida idea di cosa passi per la testa della mia partner.

<< Ti ho per caso messa a disagio?>> Indago.

Lei libera il labbro dai denti e mi fissa perplessa

<< Non sono abituata a ballare in coppia e in più è la prima volta che eseguo una coreografia così sexy>>.

Non posso darle torto << Hai ragione, scusami>>.

Sciolgo i capelli e li sistemo con le mani

<< Non devi scusarti>> mormora.

<< Se qualcosa nella coreografia non ti è chiaro, possiamo ripeterla>>.

Risponde svelta<< È tutto chiaro, non ti preoccupare>>.

<< Allora usiamo questo tempo per insegnarti a essere ancora più sciolta nei movimenti. In un mese ho notato i progressi, ma sulle prese tendi ancora a essere un po' tesa. Se ti sciogli ulteriormente riesco a prenderti meglio>>.

Annuisce, così faccio partire la musica. Le prendo la mano e per un'ora e mezza lavoriamo quasi senza interruzione.





https://youtu.be/NN-Nl9tX8Ek


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