Chapter 4: La Battaglia della Vita


Katsuki non aveva mai corso così a perdifiato senza usare le sue caratteristiche esplosioni per darsi maggior potenza. Era guidato dalla rabbia, dalla paura ma anche dalla speranza che gli pompava forza nel cuore. Non era riuscito a togliersi dalla mente le parole di Eijiro: ovvero, Izuku lo stava cercando. Perché?

Era improbabile che si fosse trattato di uno scherzo di pessimo gusto; se lo avesse fatto, di Red Riot non sarebbe rimasto neanche più un singolo pelo indurito. Nonostante tutto quello che era successo, Capelli di Merda non gli aveva mai fatto effettivamente del male, né a lui né tantomeno a Izuku.

Il biondo saltò con una cavallina perfetta un condizionatore di un edificio, evitò il divario tra altri due che lo avrebbe fatto cadere da un'altezza considerevole e concluse con una perfetta capriola da manuale. Il suo cuore batteva velocissimo, il fiato era un ronzio nelle sue orecchie e si mutava in rapidissime nuvolette nell'aria più fredda.

Provò a chiamare nuovamente Eijiro; aveva bisogno di sapere, di tenere la mente lucida. Attese impazientemente che il suono dell'attesa smettesse e che gli facesse udire la voce dell'altro ma non accadde nulla. Fece tre tentativi prima di imprecare sonoramente e aumentare la corsa.

Se solo ci fosse stato un fottuto Pro Hero con le ali avrebbe fatto prima, maledizione!

Come se il Karma l'avesse appena udito, una figura alata scura e una folata di vento attirarono la sua attenzione.

"Serve un passaggio, Bakugo?".

Si sarebbe mollato un paio di schiaffi in faccia per capire se fosse stato solo un sogno o la realtà, invece Katsuki sogghignò e si lasciò prendere da Tokoyami Fumikage prima per le braccia, poi per le ascelle. Gemette un pochino quando sforzò l'arto precedentemente ferito.

"Ho ricevuto un messaggio da Shoto" annunciò. "Immagino che sia stato avvisato da Kirishima. Hawks non ha risposto al cellulare, ho pensato che fosse successo qualcosa di serio ed eccomi qui. Coincidenza che ti abbia trovato" spiegò l'uomo alato, con Dark Shadow che gli faceva da ali maestose nella notte, un po' argentee per la luna piena che brillava nel cielo.

Il biondo non disse nulla: in cuor suo sperava di non fare troppo tardi.

"Hai ricevuto il rapporto dall'agenzia di LeMillion su Crimson Rouge?" continuò dopo un attimo il Pro Hero Tsukuyomi.

DynaMight cercò di guardarlo negli occhi con un'espressione rabbiosa e curiosa. "Di che si tratta?".

"Ah, immagino che devi aver lasciato prima l'ufficio di Endeavor, altrimenti te lo avrebbero spiegato. Mirio-san, proprio questo pomeriggio, ha inviato una copia via mail a tutti noi sui risultati della scientifica svolti sui cocktail serviti al Crimson Rouge e si accennava di una droga potente se assunta in quantità elevate nell'alcool o negli integratori proteici o in dosi modeste in compatte e massicce in pasticche dalla forma di cuori rosa".

L'altro deglutì, qualcosa nella sua mente si stava formando in merito a quelle informazioni. Poteva essere che...?

"La Droga dell'Amore, è così che viene chiamata in gergo. Ha effetti di breve durata in forma liquida, fa perdere i freni inibitori, mettendo a nudo i lati più selvaggi di un essere umano, che può essere in forza o in termini sessuali. In pasticche la situazione è ben diversa".

"Che cosa intendi dire?" gemette Katsuki, i cui occhi spalancati sembravano rubini scintillanti nella notte.

Fumikage accelerò esponenzialmente, stringendo la presa sotto le ascelle del biondo. "Può distruggere un uomo con la sola forza bruta. Un Pro Hero, Excalation che veniva dagli Stati Uniti ha perso un braccio e una gamba. Gli sono stati strappati con poco sforzo". A quelle parole il biondo percepì il cuore battergli con più forza. "Per questo ci stiamo dirigendo da Kirishima; il Villain in questione ha un Quirk che gli permette di rendersi invisibile e potrebbe fare seri danni".

Katsuki non aveva bisogno di sapere ancora...


***


IZUKU!" urlò Inko, tentando disperatamente di correrlo e salvarlo.

"No, Inko, stai indietro! Quel Villain non è uno qualunque. Ha una forza sovrumana!" la bloccò immediatamente Mitsuki, con uno sguardo determinato che veniva tradito dai tremolii per quella sensazione pesante di sentirsi impotente. Anche Masaru non riusciva a muovere un solo muscolo.

"Ma così lo ucciderà! Non sentite le sue urla strazianti?!" replicò la signora Midoriya, fra le lacrime.

Il Number One Hero stava urlando a squarciagola.
Quel Villain, dopo quella pasticca, aveva aumentato la presa e lo stava facendo impazzire. Il poveretto era al limite della sopportazione. Non poteva usare l'One for All o il suo corpo sarebbe andato letteralmente in cancrena. Ma doveva proteggere sua madre e i genitori di Katsuki.

Indeciso o no sull'usare almeno un potente Smash, un'improvvisa fiammata lo sorprese, tranciando e bruciando di netto il tentacolo informe che lo stava stringendo sempre più. Izuku cadde in terra con un gridolino, ma subito cercò di capire cosa fosse caduto.

L'odore di bruciato appesantiva l'aria; il viscido blob che era diventato un verde smorto si stava sciogliendo sull'erba, con un rumore sfrigolante simile a quello dell'acido. Izuku batté le palpebre curiosamente: dinanzi a lui diverse figure si stagliavano fieramente pur di proteggerlo.

"Siamo qui per aiutarti, Midoriya!".

"Sì, adesso sei al sicuro!".

Il verdino intravide una figura che conduceva al sicuro Hawks verso dei cespugli e più vicino ai coniugi Bakugo e alla signora Midoriya.

Shoto e Denki che avevano parlato erano pronti per fargli da scudo. 
Izuku si sentì pervadere dal sollievo, dalla voglia di piangere e ringraziare qualunque Kami che aveva deciso di fargli terminare quella profonda agonia. Notò con la coda dell'occhio Eijiro che si era inginocchiato al suo fianco e con la sua forza nata dall'Indurimento lo stava strappando rumorosamente da quella morsa disumana chiamata tentacolo viscido. Appena fu libero, però, un dolore atroce al lato destro del torace lo destabilizzò per un attimo: probabilmente si era incrinato qualche costola.

Eijiro lo aiutò a mettersi in piedi. "Proteggiamo tua madre e i genitori di Baku-bro! Pensi di farcela, Mido-bro?" disse ma qualcosa andò storto.

"Dove scappi?!" sentirono urlare dalle sue spalle.

Da un frammento di quel tentacolo disciolto si era appena ingigantita una mano di un verde lime che sembrava gelatina. Poche rapide sferzate che fecero tribolare l'aria ed Izuku fu costretto ad indietreggiare prima per poi far spostare eroicamente Eijiro.
Attese ad occhi chiusi di venir afferrato e forse disciolto nell'acido ma non successe nulla.

Con il cuore martellante nel petto e il respiro affannato, appena dischiuse gli occhi rimase con la bocca aperta: un'esplosione che sembrava a rallentatore per opera di un Pro Hero in Nero, che veniva sorretto da un secondo dalle fattezze di uccello oscuro.

Katsuki Baguko, Pro Hero DynaMight, scagliò una serie di esplosioni per crivellare quella mano che si agitava viscidamente. La ridusse in una poltiglia vischiosa, poi si buttò letteralmente su Izuku e lo trascinò via.

All'improvviso, una pioggia acida da quell'arto bruciato cadde tutt'intorno.

Rotolarono per qualche metro, mentre Fumikage, Shoto e Denki iniziavano a bombardare il Villain che tuttavia se la rideva. Neanche gli attacchi combinati avevano effetto su di lui, intento a torreggiare con un ghigno infernale in faccia e lo sguardo maligno fisso su Izuku.

L'odore di Katsuki, quell'inconfondibile aroma dolciastro di nitroglicerina, la protezione che scaturiva il calore del suo corpo, il respiro bollente che affannosamente gli si abbatteva sulle guance pallide...
Quando per l'ennesima volta Izuku Midoriya dischiuse le palpebre rimase congelato e rapito dai due meravigliosi rubini rossi che lo fissavano, velati di lacrime e accompagnati dalle labbra piegate in una sottile linea che vibrava.

Katsuki non piangeva mai ma adesso aveva l'espressione di un cucciolo ferito.

Izuku alzò piano una mano tremante, nell'intento di volerlo accarezzare, anzi toccare e sentire come una flebile energia pizzicargli i polpastrelli: voleva percepire Kacchan appoggiarsi al suo palmo in cerca di silenziose carezze.

Invece lo vide improvvisamente scivolare via, tirato da una verdissima mano semi trasparente sbucata dal terreno. Il Villain poteva allungare gli arti e renderli permeabili a qualunque superficie? Gli ricordò moltissimo il Quirk Permeazione di Mirio!

"KACCHAN!" urlò Izuku, afferrandogli la mano. Non avere abbastanza forza, tuttavia, lo fece volteggiare in aria insieme al biondo che imprecava e cercava di scagliare delle fiammate. "Mostro!" urlò, mai così impotente.

Denki attaccò con una potente scarica ad alto voltaggio ma quell'essere fece ritrarre la testa nel corpo. Anche il pilone di ghiaccio di Shoto non riuscì neppure a sfiorarlo perché il nemico, con una fragorosa risata di scherno, si era reso invisibile un secondo prima dell'impatto. 

Il Pro Hero Shoto schioccò la lingua contro i denti: era sinceramente infastidito. Red Riot, attivato l'Unbreakable, tentò un corpo a corpo a suon di pugni mentre Tokoyami ordinava a Dark Shadow di tranciarlo con un'artigliata.

"Inutile! Patetici!".

Il mostro poteva anche rendere flaccido il suo corpo per assorbire tutti i colpi possibili. Non poté che ridere nuovamente alle facce basite dei Pro Hero, dopodiché attaccò con una serie di pugni. Quando toccò la pelle scura di Dark Shadow e quella di Red Riot, del fumo biancastro annebbiò per un momento la scura volta celeste. 
L'ombra senziente di Fumikage si ritirò piagnucolando, Eijiro volò in terra con le mani bruciate e sanguinanti. Sulla zampa destra di Dark Shadow capeggiava un buco dal forte odore corrisivo.

"Ha molti Quirk!" ringhiò Denki, provando nuovamente a colpirlo. E di nuovo l'altro sfuggì. "Ma è anche veloce!".

Improvvisamente, il mostro si gonfiò e si accese di un inquietante verde nucleare.
Una fila di denti aguzzi a spirale sbucò dalle gemme dentarie e la bocca divenne fauci terrificanti, mentre la mandibola si snodava in modo anormale con scricchiolii sinistri che facevano accapponare la pelle.

"Voglio mangiarti! Chissà, magari assorbirò il tuo portentoso Quirk prestato?" esclamò. La sua voce era diventata di due ottave differenti, una grave e una acuta.

Katsuki, intanto, continuava a far detonare fiammate, ma il suo braccio sano cominciava a risentirne e quello ferito non aiutava. Izuku stava brillando di verde: aveva intenzione di usare il suo potere. 

- No! Non posso sopportare di vederti nuovamente in quello stato tra la vita e la morte! Non usare l'One for All, Izuku!- pensò il biondo, tra le lacrime silenziose.

Tutto sembrava andare nuovamente in stop motion.
Katsuki aveva cercato così disperatamente la morte che adesso gli veniva quasi da ridere. Prima avrebbe voluto finita buttandosi da un'altezza considerevole, ma adesso sarebbe stato mangiato vivo, morendo dinanzi al suo unico amore, in un modo terribile e ben poco onorevole.

Izuku riuscì ad afferrargli nuovamente un polso. 

-Non posso far venire all'inferno anche te, Izuku...- Katsuki si guardò alle spalle dopo quel triste pensiero: quella bocca lo stava aspettando. Poi di nuovo gli occhi carichi di lacrime del verdino e seppe cosa fare. -In fondo sono momentaneamente il Number One Hero, giusto?- e le sue labbra si piegarono in un debole sorriso. "Mi dispiace, Izuku..." sussurrò, scagliando una piccola esplosione per liberarsi di quella mano che non avrebbe mai mollato.

Izuku si ritrovò a volteggiare a rallentatore a mezz'aria, con il sorriso di Katsuki che diventava sempre più piccolo e il suo corpo verso quella sorte di buco nero carico di lame affilate. 


"Deku, semmai dovessi usare il tuo potere per come sei ora, il Quirk di Hisashi potrebbe riattivarsi e arrivarti al cuore. Lo bloccherebbe e ti ucciderebbe in pochi secondi. Tuttavia so che un lavoro di Hero richiede sempre di combattere anche a costo della vita. Per questo, quando dovrai usare l'One for All, il bracciale che ti darò si attiverà, rallentando gli effetti collaterali per un massimo di cinque minuti. Questo non vuol dire che eviterai le conseguenze. Ma potremo agire in tempo. Il sensore è collegato al mio smartphone, cercherò di essere da te con le medicine il prima possibile...".


I-Island era semplicemente troppo distante.
Izuku strinse le labbra: sarebbe morto per salvare Katsuki e non si sarebbe risparmiato. Sorrise appena al ricordo di Melissa che gli chiudeva al polso sinistro un braccialetto bianco con un piccolo pulsante azzurrino e un minuscolo schermo a led. Si sarebbe attivato da solo quando avrebbe scansionato un aumento di attività cardiaca e di contrazione muscolare.

"One for All: Full Cowl!".

Il brillio si fece molto più intenso: scariche elettriche azzurrate, verdi, bianche e anche bellissime, ammantavano il suo corpo come fosse stato una brillante meteora

Hero Deku si lanciò in avanti. Non seppe mai da dove nacque tutta quella velocità ma in quel momento, superando di ben quattro volte la potenza dell'aereo più veloce del mondo, realizzò solo di aver afferrato Katsuki in stile sposa. Piantò un calcio sul corpo del Villain e letteralmente lo disintegrò.

Shoto gli diede man forte, congelando ogni più piccolo frammento e Denki li distruggeva fulminandoli e bruciandoli in modo da poter bloccare l'auto-rigenerazione. Eijiro era ancora intento a cullarsi le mani ferite e sorretto a Fumikage, controllava la situazione pur di essere d'aiuto. Guardò verso i Bakugo e Inko: dovevano proteggerli!

DynaMight fu poggiato proprio vicino a Red Riot.

"Izuku..." sussurrò stupito Eijiro. 

Ma l'altro gli sorrise con determinazione. Eppure, il rosso scorse un velo di disperazione negli occhi verdi, sebbene per un singolo istante. Quello dopo, Hero Deku era già diretto verso il Villian, o in ciò che era rimasto, per finire quella battaglia.

Eijiro chinò la testa. Uno sguardo stupito compariva sul suo viso bianco dal dolore delle mani tremanti. Bastò guardare Katsuki per capire e sorridere con grande speranza.

"Siete proprio una bellissima coppia" disse con gentilezza. "La coppia d'oro sulla quale ognuno può fare affidamento".

Katsuki sbatté incredulo le palpebre ma non risposte. Tornò a guardare Izuku che volava a mezz'aria. Quest'ultimo eseguì una piroetta per avere maggior slancio: si afferrò il braccio destro pronto per sparare un proiettile di energia. Un Air Force Smash sarebbe stato sufficiente se avesse calibrato perfettamente la traiettoria di tiro.

Intanto il Villain agonizzava, incapace di rigenerare il suo corpo diviso a metà.
Era disgustoso vedere le interiora affogare nel sangue, ma ancor di più i fluidi di diversa natura che scioglievano il terreno sottostante in un odore nauseante.

"NON MORIRO' PER COSI' POCO!" urlò improvvisamente, tirando fuori da ciò che rimaneva del suo corpo ben tre pasticche rosa.

"La Droga dell'Amore!" espirò Denki. Prontamente riuscì a fulminargli la mano riuscendo a sventare la minaccia.

"Patetico!" sogghignò il mostro, inghiottendo l'unica che era riuscito a tenere nel palmo. 

Dopo aver deglutito sonoramente, il suo corpo ebbe uno scossone, s'ingrandì come pronto ad esplodere poi una luce rosata lo avvolse. Del blob informe non rimaneva più nulla; al suo posto ora torreggiava un alto uomo palestrato, con bianchi capelli fluttuanti nel vento, occhi neri con iridi onice e la metà inferiore del corpo rivestita da una tuta aderente nera.

"Cazzo!" imprecò Katsuki. La paura gli strisciava sottopelle.

Hero Deku fu il primo a voler tastare la sua forza ma prima gettò una rapida occhiata al braccialetto. Secondo al display, mancavano circa due minuti prima che il suo corpo si sarebbe fermato. Doveva farcela. Richiamò più potere, e con incredibile velocità attaccò con un pugno feroce.

L'uomo lo bloccò nella mano senza nessuna difficoltà.

"E' tutto qui quello che sai fare?" lo derise.

Lo tirò a sé per mollargli una testata e lo scaraventò duramente in terra. Izuku sputò saliva e sangue, per un frangente il respiro gli si bloccò. Attraverso il dolore e la vista annebbiata, notò che gli altri Pro Hero stavano correndo in suo aiuto.

"Vai, Dark Shadow!" ordinò Fumikage.

La sua ombra, nonostante la ferita, si fece più imponente, abbastanza da contrastare i pugni del Villain in una pura prova di forza. Ma la netta differenza di potere arrivò subito, beffarda.

Shoto sopraggiunse immediatamente scagliando una colonna di ghiaccio, ma l'altro scansò con un salto, utilizzando Dark Shadow come scudo. Si mise a ridere con gusto all'urlo di dolore che sentì dal demone oscuro. Di nuovo il bicolore attaccò con altri spuntoni di ghiaccio, non riuscendo neppure a colpirlo. 

"E' diventato più coriaceo e veloce!" imprecò a denti stretti il rampollo della famiglia Todoroki.

Intanto Izuku si stava rialzando, anche se a fatica e con un sopracciglio spaccato che sanguinava copiosamente. Cosa avrebbero potuto fare?

Improvvisamente una furente esplosione si interpose fra lui e il Villain.
Questo non la riuscì a schivare del tutto, perché scivolò su una sottile lastra di ghiaccio. Non urò però gemette quando il calore gli bruciò mano e avambraccio sinistri.

"Bastardo!" ruggì Katsuki, che si era rialzato faticosamente, con evidente dolore. 

Si strinse il braccio, un male allucinante lo stava maciullando dall'interno. Forse se lo sarebbe giocato del tutto ma Izuku...! Dov'era? Si guardò intorno poi lo vide poco distante dal Villain e allora lo raggiunse in un attimo, per fungergli da supporto.

Shoto fece cenno a Denki di provare un attacco combinato: bilanciò il suo corpo, riuscendo a sfoderare un turbine di ghiaccio e fuoco rivestito dalla corrente di Chargebolt e lo colpirono in pieno. Udirono un nuovo grido ma anche una risata.

"Sono immortale!" urlò felicissimo.

Il fumo si diradò e così come le speranze dei Pro Hero.

Nel contempo, biondo e verdino si guardavano negli occhi, ancora timidamente, ancora in parte feriti da tutto quello che era accaduto, ancora come estranei. Izuku tuttavia aveva un lieve sorriso. Timidamente gli prese la mano ferita e ne baciò dolcemente il palmo.

"Finiamo tutto questo, DynaMight..." sussurrò, tornando a guardare il nemico il cui corpo si era tinto di un rosso lavico. Mancavano appena cinquanta secondi.

I due non si staccarono: spiccarono una corsa all'unisono, spinti dal desiderio di riconciliarsi, mentre tutto assumeva una sfumatura di oro e giallo di esplosioni, con scintille elettriche che sembravano minuti cristalli volteggianti nell'aria notturna.
Quando furono abbastanza vicini saltarono; Katsuki si staccò da Izuku, per poter colpire con un pugno carico di scoppiettanti piccole esplosioni. Eroicamente ignorava il dolore intermittente che gli faceva digrignare i denti. Izuku saltò in aria, pronto per caricare uno dei più potenti Smash mai visti.

L'impatto fu violento, l'onda d'urto che si venne a creare distrusse i piloni di ghiaccio di Shoto e fece scoppiare i lampioni tutt'intorno. Alcuni alberi si piegarono, le finestre del villino dei Bakugo esplosero in un fragoroso fracasso. Dark Shadow protesse i tre civili. 

Un urlo di dolore squarciò l'aria di piombo. Fumo, moltissimo soffocante fumo.

Poi un anello di polvere.

Infine, una voragine nel terreno, molto profonda.

Shoto rimase stupito per qualche secondo: era finita? Si guardò alle spalle, dove Inko era tra le braccia di Mitsuki e Masaru guardava con bocca aperta. Eijiro e Fumikage si stavano avvicinando, Denki stava aiutando Katsuki a rialzarsi.

Colto dalla paura che fosse accaduto qualcosa a Izuku cercò di scendere nella voragine quando si fermò: udì dei passi stanchi poi vide una figura che sprizzava ancora energia pura.

"Midoriya!" esclamò, correndogli incontro.

"Todoroki-kun... lo abbiamo catturato..." sussurrò, espirando. L'One for All si spense, un ultimo guizzo di elettricità svanì verso il cielo. I due si guardarono alle spalle, il Villain era ridotto in una pozza informe rossa scuro. "Quella Droga lo ha consumato dall'interno. Aveva più Quirk ma il suo corpo non riusciva a sopportarli. Schermarsi dal mio attacco lo ha prosciugato. E' finita...".

Shoto annuì. Mandò immediatamente un messaggio sintetico a Endeavor. Avevano catturato il nemico, potevano finalmente riposarsi un po'.

Katsuki era scioccato. 
Compì un passo verso il suo Hero. Il suo corpo faceva male dannatamente. 
Un secondo: Izuku gli stava sorridendo.
Un terzo.
Poi uno scatto lieve e una corsa piena di sollievo, di paura, di tante emozioni.

"Izuku!" esclamò a pieni polmoni e lo abbracciò strettamente.

Le lacrime macchiavano le sue guance come il manto di un Dalmata. Il biondo strofinava il mento sui capelli morbidi del suo Izuku e lo annusava. L'odore di pino e di menta gli era mancato come l'aria. 

Con la coda dell'occhio, Izuku adocchiò il led iniziare a brillare ad intermittenza di un lieve rosso con la dicitura -Danger- ma lo ignorò. Aveva scelto di combattere, nonostante ciò a cui sarebbe andato incontro. Per chi voleva bene, per chi doveva essere sconfitto, per chi amava. 
Strinse volontariamente a sé il suo adorato Kacchan.

"Zuku!" chiamò il biondo, staccandosi per guardarlo dolcemente. "Oh, Izuku...!".

Una singola lacrima colò sul viso del verdino che sorrideva dolcemente. Avrebbe solo voluto avere un po' più di tempo... ben presto scoppiò in un pianto silenzioso. Con mano tremante cercò di strofinarsi le lacrime che si mischiavano alla polvere sulle sue guance. 

"Non è stata colpa tua, Kacchan" disse con voce bassa. Il suo cuore batteva lentamente nel petto, sentiva tutto un po' ovattato. 

Katsuki lo guardò nuovamente, aprendo la bocca ma non uscì nulla, se non più lacrime. "Dispiace molto anche a me... è stata la Droga dell'Amore a fare tutto questo" ammise, facendogli una carezza sulla guancia. 

"Devi curare il tuo braccio, Kacchan".

Non ne avrebbe mai avuto abbastanza di quel soprannome.
Ma la gioia si mutò in perplessità nell'attimo in cui la mano di Izuku si abbassava mollemente lungo il fianco. Una folata di vento si alzò in quel momento: aria pesante, come la sensazione angosciosa che qualcosa di brutto sarebbe giunto di lì a poco.

"Izuku, non sono bravo con le fottute parole" provò il biondo. Gli prese a coppa le guance e lo baciò dolcemente.

Izuku ricambiò e il suo cuore esultò. Aveva quasi dimenticato il sapore di quel contatto, la saliva che inumidiva leggermente le labbra, le lingue che danzavano insieme, i respiri mozzati. Gli era mancato accarezzare con i pollici la pelle spolverata di lentiggini, inalare il profumo del suo promesso sposo. Aveva perduto la sensazione piacevole del cuore che batteva sotto il palmo della sua mano e del modo in cui le dita di Izuku si stringevano dolcemente intorno alle sue.

"Grazie, Kacchan..." sussurrò il verdino.

I suoi occhi felici si chiusero, il suo corpo si afflosciò, il suo ultimo battito fu per Katsuki. Non era riuscito a dirgli che lo amava e non aveva mai smesso, ma quel bacio era valso più di mille parole.

"Izuku..?" chiamò il biondo, afferrandolo e portandolo tra le braccia in stile sposa. "Oi! Izuku! Che succede? Rispondi! Izuku! IZUKU!".

Shoto immediatamente gli premette due dita sul collo, attese qualche attimo: poi la sua espressione divenne cruda, terribile.

"N.. no! NO! NO! NO! NO!" gridò il biondo, scuotendo il giovane senza vita. "Perché? Ora che stavamo tornando insieme?!" gemette, poggiandogli la fronte sulla sua sempre più fredda.

"Andiamo in ospedale!" scattò Eijiro. "Non possiamo lasciarlo in questo stato! Abbiamo la massima priorità!"...


***


Il sole era caldo nel cielo, l'aria afosa, alcune nuvole sembravano burlarsi di chi sperava in un po' di refrigerio, con l'illusione di un temporale che mai sarebbe arrivato. L'aria di giugno era talmente rovente che perfino il più resistente Pro Hero trovava complicato muoversi nelle varie ronde.

Eppure la sua mente era rimasta bloccata a quella notte di due anni fa. Tutto era cambiato, tutto era però rimasto piatto. 

La porta alle sue spalle si aprì dolcemente, Eijiro era appena entrato con Mina e portavano un pacchetto colorato con un fiocco bianco.

"Ehi" salutò.

Il biondo gli fece un mesto sorriso, senza dire nulla.
Tutti avevano conosciuto quel repentino cambiamento da quella notte. Hero DynaMight aveva deciso di ritirarsi perché gli era diventato difficile vivere senza di lui. Senza il suo Izuku. Strinse un pugno al solo pensiero del nome del suo amore perduto.

"Oggi ti abbiamo portato un regalo" continuò il rosso, porgendogli il pacchetto tra le mani.

"Che cosa si festeggia?" domandò atono il biondo.

"Aprilo" incitò anche Mina, che non stava più nella pelle.

Il focoso scartocciò pian piano il pacchetto grande quanto quello di modici cioccolatini ed osservò un piccolo completino nero con striature aranciate e un foglietto con su stampato qualcosa in monocromatico. Quando sollevò quello che rivelò essere un body per neonati che ricordava molto il suo costume da Hero, si voltò stupito verso i due dai raggianti sorrisi. Controllò il pezzo di carta: era un'ecografia dove si intravedeva un feto.

"Tu! No, voi..?!" espirò, visibilmente felice. Per un attimo tornò il sé stesso di due anni prima. Abbracciò prima Mina velocemente, poi premette il pugno contro quello di Eijiro. "Congratulazioni!".

"Tu sei il primo a saperlo! Baku-bro, saremo genitori di un bel maschietto!" sorrise raggiante Red Riot. 

"Sono incinta da circa venti settimane e non si vede ancora niente" borbottò Mina. "Però sono molto felice" riprese mentre si accarezzava timidamente il ventre appena rigonfio.

"Gli farai da padrino, se tu lo vorrai" riprese gentilmente il rosso crinito.

"Ne saremmo davvero felice" e Mina accarezzò il volto del biondo.

Il volto di quest'ultimo si deformò nell'improvvisa voglia di piangere. Non si trattenne e si lasciò ammirare in tutta la sua debolezza. Izuku gli mancava talmente tanto che si era auto-imposto di non nominarlo per non cadere in un vuoto senza possibilità di scampo.

"Baku-bro, dovresti andare a trovarlo. Ci siamo andati tutti e manchi solo tu. Sai che gli farebbe piacere".

"Ci ho provato, ma vederlo in quel letto, attaccato ai tubi, in coma, senza che possa sentire nulla...! Senza che possa capire...! Non lo accetto! Non ce la faccio!" scattò l'altro, tossendo. "Eravamo così vicini, è da due anni in quel letto, la possibilità che si risvegli è veramente bassa!".

Mina ed Eijiro lo abbracciarono dolcemente.
Katsuki se la passava molto male, era stato vicino più volte a un esaurimento nervoso. Ricordavano ancora quando in ospedale i migliori dottori che curavano anche All Might avevano detto che Izuku era finito in coma, con un'alta probabilità di danni permanenti celebrali per la lunga carenza di ossigeno dopo l'utilizzo dell'One for All. E da allora Bakugo Katsuki era sprofondato nel dolore più devastante.

Se non fosse stato per i suoi amici, non si sarebbe neanche fatto operare al braccio. L'operazione era stata un successo e l'aveva salvato da un degrado definitivo per averlo sforzato troppo quella notte.
Se non si fosse attorniato di persone che gli volevano bene si sarebbe suicidato due giorni dopo la sconvolgente notizia di Izuku.

"Io volevo sposarlo..." sussurrò, tremando.

"Non perdere la speranza, Baku-bro. Non farlo mai..."...


***


Era stato un miracolo.

La scienza, la religione, i Quirk, la medicina... niente sarebbe stato in grado di definire il risveglio di Izuku Midoriya come un fattore spiegabile, ma solo un'Anomalia Vivente.
Un'infermiera lo aveva trovato una mattina sveglio, seduto, con gli occhi sbarrati nel vuoto, in evidente stato confusionale e la moltitudine di fili, flebo e la mascherina d'ossigeno ancora attaccati al suo corpo.

Un'equipe medica si era immediatamente occupata di lui.
Il suo cervello non era stato danneggiato ma il suo corpo invece molto debole. Non era rimasto che un ricordo dell'invidiabile fisico d'acciaio; al suo posto uno scheletro pelle e ossa, dal volto scarno e pallidissimo.
Il suo cuore era stato definito straordinariamente sano, così come ogni singolo organo. 

A Izuku ci era voluto un po' per mettere a fuoco; del resto, tutti i suoi ricordi giacevano barricati nel baule della sua memoria. Per svariati minuti non ricordò neppure chi fosse ma poi, dopo diverse domande e racconti, aveva ripreso la consapevolezza di quello che era accaduto in due anni e sei mesi prima.

Non riuscì a spiccicare parola per ben due settimane. E come avrebbe potuto farlo con la gola troppo secca e gonfia tanto da non poter né bere né mangiare nulla? I medici optarono per un taccuino e una penna. La prima parola che il Number One Hero scrisse fu:

-Kacchan-.

Era tutto ciò di cui aveva bisogno...


***


"Kacchan, non devi portarmi in braccio se devo andare in bagno, lo sai!".

L'altro finse di non sentirlo. Lo portò alla toilette e lo aiutò a fare la doccia.

Katsuki ricordava ancora il giorno in cui aveva avuto quella chiamata sul cellulare da Toshinori Yagi e tutto gli si era come crollato addosso. Il suo mondo d'illusione di dover vivere senza Izuku si era infranto fragorosamente come cristallo.

"Midoriya Shonen chiede di te". 

Non le avrebbe mai dimenticate quelle parole, con malcelati felicità e stupore.
Quando raggiunse il suo amore lo strinse a sé con una gioia incontenibile e silenziosa e da allora anche per lui era iniziata la convalescenza spirituale per poter tornare il sé di un tempo.

"Sei ancora in terapia. Ringrazia che il coma è servito a migliorare i cicli di terapie dei nano-bot di Melissa e suo padre! Stato salvato per miracolo, vedi di non sprecare il lavoro fatto!" disse con un sorriso, poi lo baciò e infine lo tenne a sé. "Sei ancora troppo magro, ti farò ingozzare come un maiale!".

"Mi servono solo muscoli per poter esercitare One for All. Probabilmente mi sottoporrò nuovamente al programma di allenamento di All Might, ovvero, all'American Dream" specificò serio l'altro, poi tacque, cercando di toccargli il viso. Ancora debole e tremante, Katsuki lo aiutò dopodiché si scambiarono un lungo sguardo malinconico.

"Ho avuto così paura che non ti saresti mai più risvegliato. Eri in coma, tutti ti davano per spacciato..." ammise il biondo.

"Sono un miracolo. O così mi hanno definito" sorrise.

"Andiamo a cena fuori" propose improvvisamente Katsuki, tenendogli le mani con delicatezza.

"C'è la festa in onore del bambino di Kirishima e Mina che dovrebbe nascere tra poco" ricordò solenne Izuku. "Non possiamo mancare".

"Ah, già. Allora vestiamoci e cerchiamo di goderci un appuntamento come si deve".

Il verdino sorrise, poi abbassò lo sguardo, guardandosi allo specchio. Era talmente magro e pallido che non si riconosceva affatto, era quasi più magro di All Might!

"Kacchan" chiamò, sebbene l'altro si fosse diretto già verso la camera da letto per indossare un semplice outfit corvino. Quest'ultimo si affacciò nuovamente nel bagno, in silenzio. "Sai che ti ho perdonato e che non devi mai più sentirti in colpa, vero?".

Lo aveva fatto quando si era risvegliato e gli aveva scritto -Ti amo, Kacchan. Voglio vivere con te, per sempre- e allora tutto era stato come una discesa per il Paradiso dopo una lunghissima e ansiosa salita dall'Inferno.

"Sì, lo so. Ma c'è ancora qualcosa che manca per farmi perdonare effettivamente" disse con un piccolo sorriso.

"Sai che mi basti tu e che sono felice".

Katsuki ghignò come avrebbe sempre fatto in passato, ma mantenne il segreto.


***


Il Baby Shower di Mina e Eijiro era molto colorato.

Momo l'aveva organizzata sull'attico di un costosissimo hotel che aveva un ristorante riservato a Vip e Pro Hero di una certa nomea. La vista era mozzafiato. Tavoli rivestiti da lunghe e raffinate tovaglie bianche sembravano danzanti camelie su un pavimento in marmo nero come il cosmo. Eleganti gazebo di legno pregiatissimo intrecciati da fiori bianchi, fiocchi rossi e perle candide dominavano la scena. Palloncini azzurri danzavano lentamente su e giù e una torta a sei ripiani capeggiava dinanzi ai due Pro Hero.

Mina era bellissima nel suo lungo abito porpora, tutto scollato, che risaltava il suo pancione. Indossava una collana dorata al collo e una piccola coroncina bianca che adornava i suoi soliti capelli rosa e arruffati. Era estremamente felice e radiosa.

"Non vedo l'ora di fargli da madrina!" sorrise Momo, sorreggendo con eleganza un bicchiere con dello champagne. Anche lei era molto sensuale con un tubino scarlatto, nel quale spiccava il prosperoso seno; tacchi a spillo neri agli esili piedi, uno spacco vertiginoso al fianco sinistro che lasciava ben poco spazio alla fantasia. Si lasciò affiancare da Shoto che le schioccò un bacio sulla guancia.

"Certo!" sorrisero i due quasi-genitori.

"Oh, sono arrivati!" cinguettò improvvisamente Denki, radioso ed intrigante nel suo smoking nero e la camicia un po' sbottonata sul petto. Kyoka, la sua ragazza, era molto bella nel suo abito semplice e nero, con una rosa rossa sul fianco sinistro e una tra i capelli poco più lunghi. Stringeva dolcemente la mano del fidanzato con un sorriso delicato sulle labbra.

Improvvisamente tutta l'attenzione cadde sulle due figure che erano giunte. 

Katsuki era bellissimo con quei capelli un po' pettinati a mo' di ciuffo ribelle sulla fronte. Il gilet nero gli fasciava la silhouette perfetta, la camicia rossa avvalorava i bicipiti nuovamente scolpiti.

Izuku era fieramente avvinghiato al suo braccio destro. Anche lui si era dato una sistemata ai capelli, sistemandoli in modo da sollevare parte della frangia e lasciare lunga le altre ciocche sulla tempia e orecchio sinistri. Indossava un completo bianco e portava una rosa candida sul taschino sul petto.

Ochako, nel suo lungo abito rosa con un gradiente magenta si avvicinò radiosa, seguita dal suo fidanzato in smoking blu, Tenya. "Siete dei figurini, ragazzi! Mancavate solo voi!".

Quella fu davvero una festa memorabile.

Le risate, gli schiamazzi, qualche battuta... tutto riecheggiò vibrante nella serata colorata. I ragazzi dimenticarono di essere perfino dei Pro Hero; per svariate ore erano semplicemente tornati ad essere dei ragazzi che si avviavano verso i trent'anni. 

Sebbene ormai adulti, quel Baby Shower era riuscito a congelare il tempo. Sembravano gli stessi ragazzini del primo anno del Liceo U.A.

A un certo punto Katsuki si alzò, attirando l'attenzione di tutti che si erano accomodati a un lunghissimo tavolo imbandito che avrebbe ricordato quello di una sala comune di maghi famosi. Si schiarì la gola e iniziò.

"Voglio dire una cosa a una persona molto speciale. In realtà avrei dovuto anni fa ma le circostanze non sono state delle migliori" disse, guardando immancabilmente il suo amatissimo Izuku, che sorrise dolcemente. 

Deglutì per l'improvvisa gola secca, poi gli si avvicinò e si inginocchiò su una gamba, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un cofanetto di velluto blu che aprì. Con uno sguardo determinato ma tradito alle sopracciglia contratte nell'evidente paura, un bellissimo anello dorato con i loro nomi incisi all'interno venne rivelato.

"Izuku Midoriya, vuoi sposarmi?".

Il Number One Hero era così felice che piangeva silenziosamente. Era tutto vero? Si premette la mano contro le labbra per camuffare i singhiozzi più forti. Ma trovò la forza per annuire.

", Katsuki Bakugo, voglio sposarti!".

L'applauso che si alzò fu come se il sogno d'amore di fosse finalmente realizzato...


***


Izuku sfogliava le pagine di un album fotografico.
Sedeva in poltrona con una tazza di caffè sul tavolino accanto; non poteva fare a meno di ammirare lo scintillante anello dorato al dito.
Il matrimonio del giorno prima era stato meraviglioso ma lui completamente nervoso che per svariate volte aveva dovuto battere le palpebre per accertarsi che tutto era vero. Ma quando aveva detto di sì  alle parole di Yagi Toshinori in veste di prete e aveva potuto baciare lo sposo bellissimo, si era sentito invadere da una gioia immensa.

Tutte le sue paure erano evaporate. 

I novelli sposi erano corsi lungo un tratto di strada che era stato addobbato di bianco per loro, sotto a una pioggia di riso e di rose, poi Izuku aveva preso in braccio suo marito ed erano letteralmente volati via, ansiosi di cominciare un nuovo capitolo della loro vita.

D'un tratto si sentì baciare il collo, una mano s'insinuò sotto la sua camicia bianca.

"Mmh, ancora troppo magro..." sogghignò Katsuki, facendogli poi vedere il cellulare dove Eijiro aveva inviato le foto del suo primogenito dai capelli rossissimi e mossi come Mina, i suoi occhioni ancora incolore e del peso di quattro chili

"E' bellissimo! Come si chiama?" espirò incantato Izuku.

"Shotaro Kirishima" rivelò il biondo. "Il nonno di Mina si chiamava Shotaro, era un grandissimo Hero".

Deku annuì: "Ha salvato quattrocento persone da un aero in collisione con il mare, fu un esempio per molti ai suoi tempi d'oro".

"Già. Li andiamo a trovare in serata?" propose Katsuki, baciandolo nuovamente. 

"Sono un po' stanco, in realtà" ammise l'altro. "Oggi ho avuto un'altra terapia, ma Melissa dice che sto migliorando".

DynaMight annuì, dopodiché maliziosamente gli poggiò una mano sullo stomaco. Izuku arrossì vistosamente, mal celando lo sbuffo di una risatina.

"Mi fai il solletico! Sembra che io stia aspettando un bambino" ridacchiò. "Non è che stai pensando di allargare la nostra famiglia?".

"E se ti dicessi di sì?".

"Ma Kacchan, sai bene che non posso generare bambini" ammise piano il verdino. "Anche se i Quirk odierni permettono a un maschio di avere temporaneamente un utero per procreare, sai che il mio corpo...".

Il sorriso scese. Il più muscoloso espirò dolcemente e gli alzò il mento per poter cercare ancora gli stessi occhi che lo avevano fatto innamorare.

"Miglioreremo insieme, vedrai. Per ora, mi basti tu e tu soltanto...".

La tristezza mutò in un sorriso dolce.
Cercarono un lungo bacio; l'amore che provava per Katsuki era come un'esplosione infinita e costante di vibrante felicità. Ancora sentiva il peso dei ricordi terribili, ancora percepiva di aver fatto un errore ma ora era questo il presente. Era sposato con quel biondo un po' scorbutico quanto sboccato ma che lo amava davvero. E gli bastava; il passato sarebbe stato cancellato.

Non avrebbe potuto chiedere di meglio. Si accoccolò al petto del marito dagli occhi rossi, che lo strinse in un abbraccio.

"Ti amo, Kacchan".

"Ti amo, Izuku".

E il loro amore sarebbe durato in eterno, più ardente della fiamma dell'One for All, più compatto del nucleo della Terra, più infinito dell'Universo stesso.

Ora e per sempre.


THE END



Angolo di Watchie

Mamma mia, che orrori in questa storia! Mi ci è voluto molto di più a correggerla, piuttosto che scriverla originariamente. Sono felice di aver portato questo progetto e che sia piaciuto. Prossima storia? C'è sempre la KiriBaku in cantiere. Anzi, forse un paio. 
Un abbraccio a tutti e alla prossima!

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