Chapter 1: L'Errore di Katsuki


Il cuore pulsava forte nel cuore, le mani un po' tremanti come visibile segno di felicità, lo sguardo che non perdeva neanche il più piccolo dettaglio. Il respiro rapido filtrava dal naso silenziosamente e le labbra non smettevano di tremolare, la vista si annebbiava sempre più di lacrime.

"Domani..." sussurrò Kacchan. "Domani sarà il gran giorno...!". 

Izuku sorrise ed annuì, facendosi inghiottire in un famelico abbraccio. La mano del giovane biondo aperta sul suo petto lo infiammava. L'indomani sarebbe stato un giorno importantissimo, uno che avrebbero ricordato per sempre.

"Domani saremo una coppia per sempre" continuò piano il verdino, baciandogli affettuosamente le labbra. "Non dovremmo vederci, secondo le tradizioni delle nostre famiglie...".

Il sogghignante Katsuki si avvicinò con l'inguine ed affondò le mani sul suo sederino sodo. Oh Kami, quanto era perfetto! Meravigliosamente attraente, così perfetto in ogni centimetro di quel corpo che in poco più che quattro anni sarebbe stato capace di far impallidire qualunque sportivo maniaco di un fisico bestiale. Izuku non aveva grossi muscoli; manteneva un fisico longilineo, minuto e piccino eppure i muscoli erano d'acciaio. Era incredibile quanto potessero far male i suoi pugni e quanto invece, le falangi deliziare con delicate carezze.

"Sai che non me ne frega un cazzo, baby!" lo sorprese Katsuki, alzandolo in aria per volteggiare insieme. "Cazzo, domani il Number One Hero e il Number Two Hero si sposeranno! Non so se mi spiego! E' una notizia per tutti i notiziari del Giappone! Ma che dico, per tutto il mondo!".

La felicità che provavano era immensa. Si baciarono dolcemente, poi risero: non c'era verso di poter trattenere tutti i sentimenti positivi che bruciavano in loro...



Bakugo Katsuki fece un saluto da marinaio, accompagnato da un sorriso stampato sulle labbra mentre guardava il suo Izuku che lo salutava festosamente dalla finestra del secondo piano del modesto edificio dove avevano deciso di iniziare la convivenza insieme. Quella sera si sarebbero divisi e anche se non gli andava a genio questa tradizione, una parte di sé voleva conoscere la sensazione asfissiante ma fantastica di contare nervosamente ogni singolo secondo che lo separava dal suo eterno amore.
Si strinse meglio la giacca nera di pelle ed abbassò il più possibile il cappellino da baseball nero sul capo. Ma non fece che circa duecento metri prima di essere strombazzato con insistenza alle spalle.

"Baku-bro!" salutò festosamente Eijiro, accostando la sua fiammante auto sportiva rossa.

"Eh! E questa carriola da dove l'avresti presa?".

"Ho avuto un affare da Momo! Suo zio è un grande venditore di auto sportive e non potevo tirarmi indietro!" commentò con un enorme sorriso. "Sali che ti porto a fare un giro! Sbaglio o questa è l'ultima serata da nubile che passi?".

DynaMight gli fece il dito medio ma era evidente quanto fosse felice come un bambino; quando salì fece caso all'amico Denki, attraverso lo specchietto retrovisore dell'abitacolo.

"Yo!" salutò quest'ultimo felice. "Non mi avevi visto proprio, vero?".

"Difficile non notarti, Pikachu!" lo rimbeccò sarcastico Katsuki. Eijiro Kirishima si era già allontanato da una lunga coda di auto ferme nel traffico e guidava per una strada illuminata da una serie di lampioni. "Dove si va?" domandò con un ghigno.

"Non puoi dire che i tuoi amici non ti abbiano pensato, Kacchan!" commentò Denki, punzecchiandolo alla guancia. Guardava la città che si rifletteva all'orizzonte nel mare. 

"Ehi! Solo una persona può chiamarmi in questo modo e si chiam-".

"...Izuku Midoriya?" lo interruppe giocosamente ancora Chargebolt, rimettendosi seduto composto. "Eh! Come dimenticare il Number One Hero che ti ha rapito il cuore?" sghignazzò per poi diventare un po' malinconico. "Chi se lo aspettava che proprio tu ti saresti sposato per primo?".

Eijiro guardò brevemente Denki attraverso lo specchietto, poi spostò lo sguardo curioso sull'espressione di Katsuki che sorrideva genuinamente. Forse non avevano compreso veramente l'importanza di quel passo importante per il loro amico biondo.

Dopo circa venti minuti fatti di canzoni rock dallo stereo dell'auto che andava a velocità sostenuta, si fermarono vicino a un locale dall'insegna sfavillante.

"Crimson Rouge?" lesse stupito Bakugo. "Questo locale non è adatto ai bambini!" commentò con quella solita vena sarcastica.

"Per questo ci stiamo andando. Devi proprio avere un'ultima serata da scapolo come i Kami comandano!" ridacchiò Eijiro, scendendo dall'auto per poi chiudere l'auto con un telecomando tutto dorato. "Non ringraziarci. Lo facciamo con il cuore!".

E di nuovo l'altro fece loro il dito medio, nonostante fosse veramente contento ed avesse soprattutto apprezzato.
Si avvicinarono all'ingresso dove la musica era così forte da filtrare nitidamente dalle porte pesanti e chiuse. Un buttafuori però si avvicinò con una mano alzata.

"Tetsu Tetsu?!" esclamò Denki, sbattendo i luminosi occhi e passandosi una mano tra i capelli.

"Oh, non te lo avevo detto?" commentò ironico Eijiro, mentre batteva il pugno con il vecchio amico-rivale della U-A. "Lui lavora per il boss di questo settore di città. E' un Pro Hero di giorno e una guardia del corpo di notte! Con lui non si scherza!".

"Puoi ben dirlo, amico! Dovete entrare?".

"Secondo te?" commentò acido Kacchan.

Tetsu Tetsu concesse loro l'accesso non senza averli salutati con un pollice alzato. "Ehi, Bakugo!" chiamò però, facendolo voltare. "Congratulazioni! Domani sarà un grandissimo evento! Ho invitato un po' di amici, spero non ti dispiaccia!".

"Sarà indimenticabile. Per me potrebbe venire anche l'intero Giappone!" sghignazzò.



La musica era veramente assordante per un locale piuttosto grazioso.
Il pavimento di marmo chiaro, a tratti ricoperto da tappeti rossi, era accompagnato da ampie vetrate dalla quali ci si poteva godere di una vista mozzafiato. Camerieri sui roller offrivano drink costosissimi agli ospiti; c'erano anche tavoli verso il giardino illuminato a giorno, con tanto di piscina e intrattenimento a suon di ragazze in perizoma e orecchie di coniglietto.
Portentosi ragazzi ballavano su passerelle per infervorare soprattutto le signore che sganciavano bigliettoni nei loro perizomi striminziti.

"Ti piace, amico?" chiese Eijiro.

"Non male. Questa volta vi siete veramente impegnati" rispose l'altro, intento a guardarsi ancora intorno. "E' un posto perfetto per fare baldoria".

"Oh, ma non è certo qui che la faremo!" evidenziò Denki con le mani dietro la nuca e un sorrisetto di chi la sapeva lunga. Lo superò, avvicinandosi verso una porta chiusa e premette un bottone: un ascensore segreto si aprì. "Saliamo?".

Katsuki non si espresse, ma quando raggiunsero un piano inferiore rimase allibito: la musica era decisamente più alta, l'ambiente invece ricordava molto i night club per gay e persone non binarie. Sembrava assistere a un vero Gay Pride: tante persone se la spassavano, chi all'area bar ingozzandosi di arachidi e ingurgitando drink super-alcolici, chi ballava al centro della pista sotto al globo da discoteca, chi invece baciava in modo fin troppo spinto contro le porte del bagno o i neri pilastri portanti.
Su delle scale che portavano a delle suite al piano inferiore ballavano volgarmente ballerine nude.

Il biondo fischiò, applaudendo una volta sola. "Bravi, bel posto" disse in modo ironico.

"Sapevamo ti sarebbe piaciuto! Questa sera dobbiamo divertirci!" sorrise raggiante Eijiro, spingendolo dolcemente verso il bar. "Tre whiskey con ghiaccio, prego!" e il cameriere annuì con un cenno elegante del capo.

"Ma davvero? E pensi che lo reggerai, Capelli di Merda?" commentò sarcastico Katsuki, dopodiché prese posto su un alto sgabello dall'imbottitura nera e in pelle.

"Sono tante le cose che non sai" rispose sarcastico l'altro, prendendone subito un generoso sorso non appena furono serviti i bicchieri. Fece un rumore di gola, era piuttosto forte il sapore ma non diede segno di cedimento.

Anche gli altri due lo imitarono, Denki tossì leggermente ma si riprese, facendo ridere i suoi amici...


***


Izuku Midoriya osservava il suo tradizionale Hakama, con un Haori bianco.
Sua madre aveva insistito nel cambiare il colore nero in uno chiaro per simboleggiare la sua purezza di spirito. Era così bello, aveva quasi paura di toccarlo e di sgualcirlo.
Il giovane Number One Hero era spaventatissimo; non immaginava di provare una simile tensione per un matrimonio. Sbuffò timidamente una risatina: non provava nulla di tutto ciò quando si apprestava a primeggiare in una battaglia.
Deglutì un magone di saliva, arrotolandosi improvvisamente la manica destra della camicia che indossava: la cicatrice che si era procurato circa tre anni fa era diventata molto più scura. 

Solo Katsuki sapeva che erano circa diciotto mesi che non esercitava il suo Quirk, l'One for All. Izuku si era limitato a usare le arti marziali e a lavorare sempre con lo storico fidanzato o qualche altro Pro Hero degno di fiducia. Nessuno ci aveva fatto realmente caso perché il giovane era sempre presente ma lasciava le scene prima dell'arrivo dei civili esultanti e curiosi o i giornalisti. 

L'espressione del verdino si spense mentre diteggiava la pelle rovinata. Sotto il derma, era rimasta conservata una piccola parte di un Quirk terrificante che lentamente avrebbe distrutto dall'interno i suoi organi, devastato le vene e necrotizzato il cuore.  Nonostante la terribile situazione, David Shield era riuscito a trovare una cura e il Silente Shinigami era stato rallentato di molto. 

La sua sorte sarebbe rimasta stabile se non avesse usato il suo Quirk; David infatti gli aveva detto con orgoglio che continuando il quel modo sarebbe definitivamente guarito in soli cinque mesi. Ma era difficile non cedere alla tentazione di esercitare l'One for All, soprattutto quando era necessario farlo per salvare i civili.
Una parte di lui, temeva che Katsuki si sarebbe stancato e disgustato presto di lui. Izuku chiuse gli occhi, le dita salirono lungo la spalla del lato destro. La vecchia cicatrice era scomparsa sotto una più terribile, che maciullava il bicipite, il pettorale e l'avambraccio. Ecco perchè portava maniche lunghe... proprio per non mostrare a nessuno il suo segreto.

Improvvisamente il campanello della sua porta squillò, facendolo sobbalzare.

"Arrivo" disse, affrettandosi ad aprire. Rimase sorpreso per le numerosi testoline femminile che lo accolsero raggianti. "Ragazze! Che bella sorpresa! Prego, entrate! Entrate e fate come se fosse casa vostra!".

"Deku-kun! Abbiamo pensato di venirti a trovare, abbiamo pensato di portarti un posticino per il tuo addio al nubilato!" esclamò radiosa Ochako, prendendogli la mano. "Ci accompagnerà Todoroki-kun! Anzi, è già in auto, quindi non accetteremo un no come risposta, chiaro?".

Tsuyu, Mina, Momo, Kyoka e perfino Tooru e Melissa erano lì con abiti molto casual ma anche eleganti, fatti di gonne e vestiti colorati con giacche di pelle che mettevano ben in mostra le generose curve.

"D'accordo, mi arrendo. Mi farò prendere in ostaggio da voi ragazze, va bene?" sorrise il verdino, alzando le mani in difesa.

"E allora mettiti la giacca e le scarpe che si va!" esclamò pimpante Mina.

Quando raggiunsero l'auto blu di Shoto, quest'ultimo accolse Izuku con un dolce sorriso, dopodiché diventò un autentico gentiluomo per farlo accomodare davanti, accanto a lui. Mise in moto, guidando prima sulla strada principale per poi prenderne una secondaria.

"Dove andiamo di bello?" chiese curioso il Number One Hero, aggiustandosi il colletto della sua elegante giacca corvina bordata di rosso, regalo di Shoto tra l'altro.

"E' una sorpresa, per cui ora si canta!" esclamò Mina. Si sporse sui sedili anteriori per accendere la radio e mettere una musica ritmica ad alto volume. "Dobbiamo divertirci, stasera! Vero?".

Si levò un felice grido di gioia e Izuku non poté fare a meno di ridere...


***


"Ti piace quello che vedi, Hero?".

Una donna nuda con orecchie da coniglio, coda a pon pon e stivali neri altissimi era dinanzi a Katsuki che ancora sorreggeva un bicchiere di whiskey in mano e sogghignava.

"Sì, sei una bella gnocca" commentò, anche se era evidente che fosse ubriaco.

Era la terza bottiglia che si scolava, i suoi amici invece se la stavano spassando in mezzo alla pista da ballo, sebbene in modo del tutto fuori sincrono e risate sguaiate.

"Se vieni con me ti faccio assaggiare qualcosa di interessante" disse ormai seduta sul suo grembo. "Sei proprio un bel ragazzo. Strano che tu non abbia donne ai tuoi piedi". E sensualmente gli avvolse una gamba intorno alla vita. 

"Non ne ho bisogno. Tanto domani mi sposo!" esclamò Katsuki, versandosi un altro bicchiere. 

L'altra lo fermò, fu lei a versarglielo, ne bevve un sorso e provò a baciarlo, lui si scansò facendola imbronciare. "Andiamo! Tanto sei ancora un uomo libero e anche un bel ragazzo, no?" rimbeccò serafica.

Il biondo stavolta si incupì e con ben poca gentilezza se la scrollò di dosso. La coniglietta emise un suono rabbioso dal profondo della gola, prese il bicchiere di whiskey, ne bevve un sorso generoso e lo sbatté con foga sul bancone, sculettando via, non senza essersi data una scrollata ai lunghi capelli corvini e aver scoccato un'occhiataccia a colui che l'aveva rifiutata.

Il biondo espirò visibilmente sollevato, con una mano tra i capelli. Tutto quell'alcool gli aveva fatto alzare la temperatura ed ora aveva la fronte sudata, oltre che la vista un po' annebbiata. Forse quelle tre bottiglie di alcool non erano state un'idea grandiosa... sicuramente avrebbe vomitato.

-Ma domani mi sposo... dev'essere tutto perfetto!- pensò.

La sua fioca attenzione ricadde sui suoi amici che ballavano a ritmo delle loro risate al centro della pista. I due, fra un inciampo e una frase con poco senso, tentavano anche di ricongiungersi a lui.

"Ehi, alza il culo e spassiamocela!" gridò Denki, con il pollice alzato.

"Amico! Quella coniglietta ti stava seducendo o cosa?" rise anche Eijiro, scompigliandogli i capelli.

"No, era solo una prostituta. A me interessa solo un ragazzo".

"Sì, sì! Lo sappiamo! Per questo ti abbiamo portato qui, cosicché ti potessi dimenticare momentaneamente di lui!" tagliò corto Denki che si era stranamente ripreso dalle sue risate. "Per cui andiamo a spassarcela!".

Peccato che i problemi fossero proprio dietro l'angolo...





Essere figlia di persone ricche aveva numerosi vantaggi e Momo era sempre molto felice di evidenziarlo attraverso la sua estrema disponibilità. Infatti era stata una sua idea andare a sorpresa a casa di Deku per trascinarlo che al Crimson Rouge, il locale più in voga del momento. 

Izuku e Shoto avevano la stessa espressione stupita nel vedere il gorilla donna che permetteva l'accesso secondario all'eroina Creaty, che aveva mostrato un pass pure firmato dalla famiglia Yaoyorozu. Sarebbero entrati direttamente dalla seconda entrata per raggiungere il piano più in basso del locale e divertirsi.

E quando varcarono la porta bianca dopo un lungo corridoio dove la musica si sentiva appena ma faceva vibrare vetri e pavimenti, furono investiti da una marea di gente, divertimento, musica e ballerine pressoché nude che giravano in mezzo ai clienti per scroccare qualche bigliettone.

"Solo il meglio per il nostro Midoriya-san!" sorrise Momo, spostandosi di lato per mostrare il fascino di quel posto proibito. "E voglio ringraziarti per avermi permesso di organizzare il tuo matrimonio!".

Il verdino agitò felicemente una mano com'era solito fare quand'era imbarazzato. Come poteva dire a tutti che era stata una ferma proposta di Momo organizzarlo? Quando l'aveva saputo,  subito si era imposta di preparare e curare il tutto nei minimi dettagli. Chiaramente, Izuku non era riuscito certamente a dire di no.

"Midoriya, balliamo!" esclamò Mina, trascinandoselo per una mano verso la pista.

Anche gli altri la seguirono, per una volta era bello abbandonare le vestigia di Hero ed essere semplicemente ragazzi di venticinque anni che si divertivano.

"Non correre, Mina-san!" ridacchiò il Number One Hero ma qualcosa attirò la sua attenzione.

Il tempo si fermò letteralmente, la sua mente s'ibernò. La musica sparì dalle sue orecchie. La bocca che si apriva per lo sgomento, il cuore che galoppava furiosamente. Improvvisamente sperò di essersi già ubriaco e basta.

Perché aveva guardato? Perché era venuto in quel posto? Perché si sentiva mancare così?

Vicino alla porta del bagno, a pochi passi da lui, c'erano due persone in atteggiamenti intimi spinti.

"Oh, miei Kami!" esclamò alle sue spalle Momo, portandosi una mano alla bocca, atterrita.

Katsuki era fiero in piedi mentre Eijiro lo baciava e peggio, gli pompava il fallo con voglia e vigore. Denki invece gironzolava con il suo -Yeah!- tutto confuso di alcool mentre sprizzava scariche elettriche di tanto in tanto.

Il biondo dagli occhi rossi sbatté più e più volte le palpebre; la visione sfocata non aiutò per i primi cinque secondi, poi si sentì letteralmente sprofondare nell'Inferno. Con violenza si staccò di dosso Eijiro, cercando di coprirsi l'eccitato fallo in qualche modo.

"Cazzo! Deku!" esclamò, visibilmente rosso in viso.

Il respiro di Izuku divenne presto un fischio quasi assordante, in concomitanza alla rabbia che cresceva nel suo corpo rigido. Shoto comprese immediatamente: il suo migliore amico era sotto shock. Gli occhi ampi e verdi non mentivano ed erano così vitrei che specchiavano l'espressione di sgomento del biondo.

"Midoriya, calmati!" provò il bicolore, poi lo afferrò per le spalle.

"Bakugo! Che cazzo pensavi di fare, eh?!" intervenne infuriata Mina, puntandogli un dito contro, guardando poi Eijiro che si stava rialzando a fatica in piedi. "E tu? Sei un maiale, Kirishima!".

"Ah, ma di che cosa stai parlando? Lo sanno anche i muri che io e Baku-bro ce la siamo sempre spassata fin dai tempi della UA!" commentò quest'ultimo con un sorriso ampio e fin troppo veritiero.

Shoto sentì emettere un -tch- dalla bocca di Izuku che aveva i pugni stretti; l'One for All iniziava ad avvolgerlo con scariche elettriche verdastre. Il lentigginoso viso era completamente furente, lo sguardo collerico, le lacrime sgorgavano sulle guance lentigginose e il corpo tremava di rabbia cieca.

Spostò malamente Shoto da un lato, quest'ultimo barcollò colto all'improvviso, poi caricò l'indice prendendo bene la mira del viso di Katsuki con l'altra mano: era deciso a colpirlo con un Air Force Smash. Non gli importava se il suo corpo sarebbe stato ulteriormente danneggiato dalla ferita.

"Bastardo...!" ringhiò, ignorando che la musica nella sala si era fermata e le persone ora guardavano il tutto con il fiato sospeso.

"Deku-kun, ti prego calmati!" provò Ochako, afferrandogli il braccio per evitare tragedie. "Domani ti sposi!".

"Non ci sarà più nessun matrimonio! Quello schifoso si stava scopando Kirishima! E non so da quanto tempo va avanti questa storia!" scattò con molte più lacrime, cercando di riprendere la mira. "Mi fai schifo, Katsuki Bakugo! Mi avevi giurato eterno amore e invece...! Era solo una pagliacciata!".

L'ultima parola fu quasi un sussurro. Perfino Shoto sentì tutta la tristezza dell'amico e una rabbia pervaderlo verso Katsuki che aveva ancora uno sguardo di sgomento sul viso ed era incapace di parlare.

"Bakugo, tu non dici nulla? Guarda come sta soffrendo Midoriya!" rimproverò duramente Momo, sferzando l'aria con un braccio.

"Izuku... mi dispiace, è stato solo un momento! Ero ubriaco e-".

"Non mi interessano le tue scuse!" ruggì il verdino, scagliando il primo proiettile. "Cosa pensavi di fare? Prendermi in giro anche da dopo sposati? Ma ti sei salvato! Chi si prenderebbe un rifiuto come me, vero?". E ancora un altro, più potente del primo. Katsuki evitò entrambi con un rapido scatto verso sinistra, con Eijiro che non era in condizione di combattere stretto tra le braccia. "Anche adesso non te ne frega niente di me?!".

"Deku, calmati! Mi dispiace! Lo sai che ti amo!" riprovò il biondo.

Fu un battito di ciglia a tradirlo: quando aprì gli occhi si ritrovò Izuku e il suo braccio caricato tutto all'indietro per un Detroit Smash e non poté evitarlo del tutto. Il gancio lo colpì all'avambraccio così duramente da provocargli un'escoriazione e un dolore lancinante.

Il suo braccio sinistro rimase per un attimo indolenzito; forse aveva subito qualche frattura perché le fitte erano sempre più persistenti. Eppure, tutto ciò non era nulla paragonato a quello che stava provando nel vedere il suo futuro sposo in quello stato.

"Midoriya, non possiamo arrecare danni qui!" provò Shoto, bloccandolo per il braccio destro. "Per favore, calmati!".

"Sei un mostro Katsuki! Perché mi hai fatto questo il giorno prima del matrimonio? Perché?!" urlò.

"No! Non usarlo, Deku! Ti distruggerà!" pregò Katsuki. 

Corse verso di lui prima di un colpo micidiale. Il Texas Smash sarebbe stato devastante e di sicuro avrebbe distrutto l'intero Crimson Rouge. Katsuki lo afferrò in un abbraccio buttandosi in terra. Ma non ottenne l'effetto sperato: il suo amore per il verdino gli fece abbassare la guardia e l'altro lo stupì con un calcio alla tempia. DynaMight volò verso una fila di tavolini e detriti rumorosi volarono tutt'intorno.

"Adesso basta, Mido-bro! Stai esagerando! Lo vuoi uccidere per caso?" scattò Eijiro, attivando il suo Indurimento.

Qualcosa scattò nel giovane Number One Hero. Si alzò con una furia cieca nello sguardo, caricando il suo pugno destro per marciare e poi correre a piena carica verso quello che si era trasformato in un nemico. Voleva solo distruggerlo e basta. Non gli importava più di nulla!

"Detroit...!" urlò per grande sgomento dei suoi amici.

"NO!" fu il grido d'agonia di Katsuki, ancora in terra con una tempia spaccata e il sangue ad imbrattargli mezzo viso.

Eijiro chiuse gli occhi: non aveva mai ricevuto un colpo di Izuku quasi a metà potenza. Forse non si sarebbe salvato dalla sua furia.

Ma il colpo non arrivò mai.

Izuku era fermo in piedi, tremando, e l'One for All non c'era più a infondergli potenza. I suoi occhi erano sbarrati nel vuoto, carichi di dolore e lacrime. Improvvisamente si artigliò una spalla e urlò a squarciagola, cadendo in terra.

Shoto fu il primo a soccorrerlo. "Midoriya, che succede? Che cosa sta succedendo?!".

"Presto! Togliamogli la camicia! Qualcosa sta serpeggiando sul suo collo!" gridò Momo, mentre creava immediatamente una barella. Ochako fece volteggiare Izuku con il suo Quirk Zero Gravity. Lo misero lì sopra e quando rimossero il tessuto rimasero allibiti. "Mio Dio, ma che cos'è?" riprese la corvina, scioccata.

Mezzo corpo era diventata una gigantesca piaga, rossa viva e pulsava; Izuku stava ancora urlando in preda al dolore insopportabile. Improvvisamente iniziò a sputare sangue: il suo corpo ebbe uno spasmo e il suo respiro si fece più debole. 

"Dobbiamo portarlo in ospedale!" fece Ochako, afferrando il suo cellulare dalla pochette che aveva in mano.

"No!" scattò Bakugo. 

Il colpo era stato forte, tutto il suo corpo gli faceva male e rialzarsi sembrava un'ardua impresa.

"Tu stanne alla larga! E' già troppo quello che hai fatto!" lo spintonò Mina, interponendosi fra lui e Izuku.

"Togliti di mezzo, Occhi da Procione!" ruggì l'altro, poi la spintonò a sua volta. Mina per poco non cadde di schiena, ma Shoto l'aiuto ed intimidì il biondo con una piccola fiammata. "Non capite che non può andare in ospedale? Non in uno normale?!" Katsuki sputò del sangue in terra. 

"E dove dovrebbe andare allora?" ringhiò anche Tooru.

Melissa comprese tutto. "Chiamate il Signor Might, io mi occupo di far venire un elicottero per portare Izuku su I-Island. Solo lì potremo cercare di contenere l'infezione" istruì con un tono di chi non avrebbe ammesso repliche.

"Infezione?" chiese stupida Ochako.

"E' una lunga storia. Ve la racconterò strada facendo. Per ora la nostra priorità è salvare Izuku" sospirò Melissa, con una stretta al cuore...




Angolo di Watchie

Questa storia è piena dei famigerati gerundi. Hanami_Girl ne sa qualcosa. L'ho corretta ed è incredibile quanti errori c'erano. Non ho potuto fare altro che lasciarli alcuni "gerundi". Spero che, nonostante tutto, non risulti una storia troppo pesante. Per me lo è. Ancora non ci siamo, miei cari lettori; Watchie non è soddisfatta del proprio stile di scrittura. A domani!

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