Parte 32- Chiasso


"La mia rabbia non si calma, no
Avvolti nelle nebbia, lacrime si versano
Grazie a quella mia scelta che ho fatto
Indietro non si torna...
E le note di ogni corda le sento tremare
Come noi quella volta al freddo
Però insieme non lo sentivamo ma
Troppe volte ci dimentichiamo
Di quello che abbiamo fatto con le nostre mani
Che un ti amo infondo è migliore dei regali"
Chiasso - Brano di Random


"La terra ha musica per coloro che ascoltano."
William Shakespeare





-Io... scusami se ti disturbo proprio adesso, ma Katsuki ha il cellulare spento e io sono seriamente preoccupato.
Lo so che sei con Mina, ma potresti ...-

-Arrivo subito.-

Kirishima chiude la chiamata sciogliendosi da quell'abbraccio oramai finito, da quella relazione arrivata al capolinea, prima di mettersi addosso il giubbotto e correre veloce verso il punto di incontro con l'amico.

Denki è appoggiato ad una panchina del parco, una mano che si apre e si chiude in un gesto che palesa la sua agitazione, ed il piercing che brilla tra le labbra che lo trattengono strette.

Di fronte a lui Shinso e Todoroki parlottano agitati mentre Izuku osserva il parco completamente al buio con lo sguardo e la mente assente.
Quando Eijiro li raggiunge dona un'occhiata a tutti prima di soffermarsi sul volto tirato di Denki.

-Mi dispiace di averti chiamato e averti
rovinato la serata...- Mormora a testa bassa stropicciandosi con una mano fredda la saetta tatuata sul volto.
-Mi sono fatto prendere dal panico e ho chiamato... beh... direi praticamente tutti.-
Le unghie si inarcano scavando più a fondo e graffiando leggermente la pelle chiara del viso.

-Ehm... Sono nervoso e ho un brutto presentimento.-

Kirishima volta la testa osservando per alcuni istanti Midoriya che sta stringendo tra i denti il labbro inferiore con un'espressione molto furiosa, prima di rivolgersi all'altro ballerino accanto a lui.

-Todoroki hai provato a contattare tuo fratello?-

-Non risponde alle mie chiamate.- Dichiara lui con tono neutro.

-Ok, allora dividiamoci e cerchiamoli. Non possono essere spariti.-



Kaminari cammina a testa alta, scrutando di tanto in tanto la figura dell'amico con i capelli rossi che gli cammina al fianco. Non sa bene che cosa dire, se provare ad iniziare un discorso o rimanersene completamente zitto.

-Grazie per avermi informato su Mina.-
Denki ha un sussulto, si sente d'improvviso la gola diventare secca, il battito rimbalzare impazzito e le ciglia sbattere senza un valido motivo, da sole.

Deglutisce la saliva prendendo tempo: non sa bene come replicare visto che a suo parere essere ringraziato per aver detto soltanto la verità gli sembra una cosa assurda. Oltretutto è evidente che Kirishima stia soffrendo proprio a causa di questo.

-Avete risolto?-

Eijiro scuote la testa donandogli un pallido sorriso. – L'ho lasciata.-

Kaminari si blocca di colpo, portandosi una mano sulla bocca ed emettendo un verso di dolore.

-Oh, mi dispiace.
Veramente io... non volevo.
Mi sento maledettamente in colpa per quello che ho fatto.-

Kirishima lo osserva attentamente: gli occhi dorati che brillano lucidi, il pezzo di metallo che si intravede tra i denti e le guance diventate rosse.

-Sei veramente un grande amico per me, Denki.-



Izuku segue distratto i passi prodotti da Shoto e da Shinso, camminando a testa bassa e con gli occhi ristretti in due fessure irritate. La mente non riesce ad allontanarsi dal pensiero di quello che potrebbe essere accaduto a Katsuki e di quanto sia stato, ancora una volta, stupido e maledettamente orgoglioso, da lasciarlo nelle mani di un pazzo psicopatico.

Dabi ha giocato con lui per tutto il tempo, come ha fatto a cadere nella sua trappola in questo modo?

Da quando lui e Katsuki hanno discusso è trascorsa un intera settimana, sette giorni di inferno in cui non ha fatto altro che stare sveglio a fissare il soffitto disperato e a mangiare poco e dormire ancora di meno.

Quando Kaminari lo ha contattato, la stretta che gli avvolgeva già da giorni lo stomaco, si è intensificata facendolo correre in bagno a rimettere quel poco cibo che era riuscito ad inghiottire a cena.
Non ci aveva pensato neppure due secondi a mandare a quel paese la serata che tanto era già rovinata in partenza.

Lui mentalmente non era pronto per uscire e fare finta che fosse tutto in ordine.
Lui si sente come un ponte rotto, un porto vuoto... un contenitore sporco con all'interno un semplice cuore spezzato a metà.

Ha bisogno di vedere Katsuki, di sapere che sta bene e di abbracciarlo tenendolo stretto al suo corpo.
E di respirare il suo profumo mentre lo sente sciogliersi per la brama dei suoi baci.

All'improvviso un rumore gli fa alzare la testa spalancando gli occhi sorpreso.
Todoroki con un gemito ha appena tirato un sasso contro un albero. Si irrigidisce e si scosta i capelli lisci mostrando sul viso un'espressione furiosa e delle gote imporporate.
Si appoggia alla corteccia con un braccio, nascondendoci la fronte sopra ed emettendo dei piccoli lamenti.
La schiena è smossa da respiri pesanti e nervosi.

Midoriya si avvicina mettendogli una mano sulla spalla.

-Ehy Sho...-

-Giuro che se gli ha fatto qualcosa, io mio fratello lo ammazzo.- Dichiara con tono ruvido.

- Shoto cerca di stare tranquillo... Vedrai che Bakugo sta bene.- Ribatte con tono sicuro Shinso avvicinandosi e mettendogli anche lui una mano sull'altra spalla.

-E poi, non penso proprio che potrai farlo. Nel frattempo tuo fratello sarà già morto per mano di Izuku, e se proprio non ci sarà riuscito toccherà a Kirishima.
E poi a Kaminari... e potrei pensarci di farlo pure io! Mi stavo abituando alla nuova presenza nel gruppo del bel violinista sfigato. - Dichiara in tono ironico facendo alzare gli angoli delle labbra a Izuku.

Todoroki raddrizza le spalle, sbuffando forte e riprendendo a camminare veloce.

-Mi è venuto in mente un posto dove potrebbero essere. Touya me ne parlava proprio l'altro giorno ed è proprio qui, appena fuori da questo parco. Anzi dovremmo avvistarne l'entrata adesso...-

Un singulto gli parte dallo stomaco.

-E' qui!- Grida Shoto correndo verso il locale. Izuku aguzza lo sguardo e con uno scatto gli si affianca emettendo un ringhio sommesso.

Dabi al rumore dei passi pesanti che sente arrivare verso di sè, si volta sbattendo le ciglia scure con un'espressione di totale sorpresa.
Alza le iridi verso l'alto con un moto infastidito, mentre in una mano stringe il cocktail e nell'altra una sigaretta accesa.

-Dove cazzo è Katsuki?- Urla Izuku da lontano, ancora prima di arrivargli accanto.

Il moro lo osserva attentamente, alzando le sopracciglia apatico e tirando una forte boccata dalla sigaretta con molta calma.
Butta fuori il fumo verso la sua direzione, sputandoglielo addosso in malo modo.

-E io come mai dovrei saperlo?-

Izuku sgrana gli occhi meravigliato rimanendo per qualche secondo in uno stato di totale shock.

-Non era fuori con te?-

-Hai detto bene...
Era...
Poi abbiamo avuto un piccolissimo scambio di opinioni diverse che mi hanno fatto moooooooolto incazzare, e beh... abbiamo discusso e poi...
A proposito!- Un fischio lascia le labbra rosee di Dabi che le arriccia verso l'alto in un sorriso sfrontato.

-Sei un ragazzo dannatamente fortunato. Non mi ricordavo che baciasse così bene.- Fa uscire la lingua languidamente, facendola percorrere sensualmente il labbro inferiore mentre incastra la sigaretta tra le dita e la butta lontana.

Un ringhio si alza dal petto di Izuku che si scaglia in avanti mentre Shinso arriva giusto in tempo per trattenerlo indietro.

-Ehy tigre, non scaldarti tanto.
E' tuo il biondino, non mi interessa più. Lui... lui non vuole più tornare con me.
Quello stronzo senza cuore mi ha detto chiaramente in faccia e senza mezzi termini che è pazzo di te... che io non conto più nulla nella sua vita...-

Le lunghe ciglia scure tremano leggermente mentre una piccola lacrima scende dall'angolo di un occhio. Dabi tira su con il naso, si pulisce con il palmo della mano la riga umida e si volta per dare una lunga sorsata al cocktail, finendolo in un sorso solo. La voce strascicata raggiunge di botto i ragazzi che sono rimasti immobili, completamente sconvolti.

-Visto che bello spettacolino che ho fatto per voi stasera?
Non ve lo aspettavate, no?
Il cattivo che piange, il mostro senza sentimenti che... tadam... colpo di scena, in realtà ne ha!
Sei felice fratellino che alla fine hai scoperto che sono un essere umano come tutti voi?
Che scoop! Sai cosa potresti fare adesso? Chiamare papino e dirglielo...telefonargli e dirgli che..
Anzi no... Sapete che c'è? Che dovete andarvene tutti a fare in culo!- Dichiara girando le spalle e sparendo ondeggiando ubriaco dentro al locale.



Izuku si sente frustato. Sbatte i piedi per terra, fustigando il terreno con le punte delle scarpe, che si inseriscono nella terra staccandone pezzi di zolle. Ha cercato Katsuki ovunque, in qualsiasi posto che gli sia venuto in mente, ma ancora non ha trovato nessuna traccia di lui.

Rientra a casa di malavoglia, e' tardi ed e' stanco e demoralizzato.

Quando inserisce la chiave nella toppa la prima cosa che sente, aprendo la porta, sono alcune note di violino che provengono dal suo interno.
Quasi l'uscio si spacca dalla forza con cui la spinge violentemente sui cardini, chiudendosela alle spalle.
Si precipita in sala, dove nel semibuio rischiarato soltanto dalla luce prodotta dal camino accesso, si staglia la figura del violinista.

I capelli chiari brillano di lucentezza dorata, le ombre proiettano sulla pelle diafana figure danzanti e le palpebre sono abbassate.
E' in piedi intento a muovere le braccia e l'archetto sui crini in un andamento lento e dosato.
La linea della bocca è atteggiata in un tenero sorriso.

Izuku quasi si soffoca quando rilascia libero l'urlo prima di catapultarsi da lui.
Gli strappa il violino da addosso appoggiandolo malamente per terra e guardandolo serio in viso.

-Katsuki, dove sei stato? Ti stanno cercando tutti! - Urla con tono rotto, incapace di trattenere le grida.
E lui riapre piano le iridi, i tratti del volto sereni, aumentando la portata del sorriso.

-Ma io ero esattamente dove volevo essere.- Ribatte sicuro.

Midoriya lo osserva perplesso, cercando di decifrare questo atteggiamento diverso da solito.
Scuote la testa sbuffando, muovendo i riccioli verdi in modo disordinato, prima di afferrare il cellulare dalla tasca del pantalone.

-Tu non capisci. Sono tutti in pensiero per te, visto che hai il telefono staccato da ore!
Kaminari e Kirishima sono ancora in giro a cercarti. Li devo subito avvertire che stai bene e che sei...-

-Izuku...-

Le sillabe gli rimbalzano sul palato, vengono snocciolate talmente lente all'interno della cavità orale, da rendere il nome un mix erotico e dolce insieme, una miscela esplosiva da far accapponare la pelle al ballerino.

Abbassa il cellulare di rimando, incastrando gli smeraldi nelle fiamme ardenti dell'altro. Lo guarda in profondità cercando una spiegazione a questo atteggiamento veramente particolare.
Gli scandaglia il viso, osservando la pelle chiara e soffermandosi sui segni rossi che ha vicino alle guance. Distoglie nervosamente lo sguardo prima di incantarsi sulle sue labbra.
L'enorme sorriso è ancora lì.

-Sono venuto qui stasera per raccontarti tutto quello che è successo nella mia vita.
Non voglio più nasconderti nulla, vorrei che tu mi dessi la possibilità di spiegarti ogni cosa e di metterti al corrente di come sono morti i miei genitori...
... di come io mi sia sentito allora e di come io mi senta ancora adesso.
Di come sia fuggito, di come i miei amici mi abbiano aiutato.
E per finire vorrei spiegarti quello che è successo nella mia relazione con Dabi...
... e di cosa ho combinato stasera...-

Per qualche secondo gli occhi cremisi brillano di paura, prima di tornare forti e vivi nella loro determinazione.

- Io voglio che tu sappia tutto di me, che tu capisca veramente che persona io sia.
Che tu veda non solo la parte migliore ma anche quella peggiore... quella che cerco di nascondere agli altri.
Così potrai poi decidere se voler stare veramente ancora con me...
Ma prima c'e' una cosa che mi preme da morire dirti.-

Katsuki si avvicina e con pochi passi è talmente attaccato all'altro che i fiati potrebbero mischiarsi insieme anche senza unire le bocche.
Si umetta le labbra schiarendosi la voce. Allunga le mani prendendo quella di Izuku tra le sue.

-Io ti amo.
Ti amo proprio da impazzire.-



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Domandina per voi:
Premetto che ho già un'idea mia, ma mi piacerebbe avere una vostra opinione.

Nel prossimo capitolo, pensavo di inserire una piccola scena Smut.
Vado o la lascio per il gran finale?

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