Parte 30 - Niente
"Sì, è vero tu mi incanti anche se non mi parli
Ma il sole è spento e non lo vedo più da queste parti
Sì, è vero avevo detto che sarà per sempre
E' triste ma...
Quando mi abbracci non sento più niente"
"Finii con un violino spezzato e una risata rotta, e mille ricordi, e neppure un rimpianto"
Edgarlee Masters
-Ho sperato talmente tante volte di avere di nuovo una possibilità per cenare con te da solo, che adesso che lo sto veramente facendo... non mi sembra neppure vero!
Ti ricordi quando...-
Katsuki osserva soprappensiero le labbra di Dabi muoversi, le vede articolare suoni e sillabe che al momento il suo cervello non riesce a recepire.
Mentre parla i lati della bocca del ragazzo si arricciano verso l'alto, mostrando un tenero sorriso che tanto gli ricorda la gentilezza che aveva nei suoi confronti nei primi periodi della loro relazione.
Alza le iridi cremisi soffermandosi sul volto ed in particolare su quegli occhi talmente chiari, che oggi brillano limpidi e lucenti come un cielo d'estate sgombro dalle nuvole.
Katsuki sbatte le ciglia senza riuscire a spostarsi da quel volto come se ne fosse ipnotizzato.
C'è però qualcosa che non riesce ad afferrare...si sente pervadere da una brutta sensazione, come se stesse cadendo da un palazzo di mille piani e che il corpo si stesse contorcendo in aria precipitando senza sosta nel vuoto.
L'espressione gli si apre in una muta maschera di terrore ed una mano gli si aggrappa alla maglietta stringendola forte tra il palmo sudato.
- Ehy ma mi stai ascoltando... ?
Cosa c'è che non va?-
Katsuki si morde il labbro a disagio, cercando di sfuggire allo sguardo duro ed indagatore di Dabi.
-In verità mi sono perso nel discorso che stavi facendo.
Io... io non sono sicuro che sia stata una buona idea venire fuori a cena con te stasera.-
Risponde a voce bassa punzecchiando con la forchetta il cibo rimasto quasi totalmente intatto nel piatto.
-E perché allora hai deciso di farlo?-
- Non lo so.
Forse perché mi sentivo solo... perché mi sento solo.
Ma penso di aver fatto un grosso sbaglio.
Ne sto facendo davvero molti ultimamente e forse dovrei solamente andare da Izuku a ...- Si blocca di colpo dal continuare la frase notando come gli occhi di Dabi si stringano irritati in due fessure malevoli.
L'espressione tranquilla e rilassata di prima è completamente scomparsa in un attimo lasciando il posto a quella inquietante e violenta che conosce fin troppo bene.
Riabbassa gli occhi terrorizzato afferrando il cellulare e guardando il display.
Spento.
E' veramente un coglione.
Si è dimenticato di metterlo in carica.
Da quando Izuku si è scordato della sua esistenza ha veramente perso completamente la testa.
-Kat, non voglio rovinarci la serata.
Ma penso che sia giusto che tu sappia che stasera prima di venire qui alla cena, l'ho visto.
Il tuo fantastico ragazzo era fuori con Kirishima e tutti gli altri. -
La testa del violinista si rialza subito dal basso e le iridi si sgranano stupite.
-Si stavano divertendo tutti insieme. Bevevano tra di loro e sicuramente non stavano pensando a te.
Dopo quello che mi avevi detto oggi pomeriggio, insomma di quello che era successo tra di voi, mi sono permesso di avvicinarmi a loro e dirgli che erano solo degli stronzi a comportarsi con te in questo modo.
E beh.. Kirishima mi ha dato un pugno dicendomi di farmi gli affari miei!-
Dichiara indicando il segno rosso sul labbro nella chiara intenzione di avvalorare il suo racconto.
Un luccichio all'angolo sinistro degli occhi inizia a fare capolino sul volto di Katsuki, che stringe le labbra tremanti di sofferenza tra di loro.
-Mi dispiace Kat, avrei preferito non dirtelo.
Ma vedi... a loro non interessa nulla di te.
O almeno sicuramente non a Izuku.-
La lacrima si gonfia di liquido e scende piena fino alla guancia, solcando lenta la pelle candida.
-O.. Ok.- Ribatte solamente asciugandola con il palmo prima di appoggiare la mano sul bicchiere fresco.
Sbatte le ciglia varie volte osservandola sconvolto.
La mano di Dabi gli si appoggia sopra velocemente.
Con un polpastrello gli disegna sulla pelle morbida delle tenere linee.
-Che cosa ti turba? –
Katsuki osserva per alcuni istanti l'arto sopra al suo.
E' confuso, è tutto completamente sbagliato e lui non vuole ... questo.
Fa scivolare la mano da sotto, staccandola rudemente dal contatto con quella dell'altro che di riflesso la stringe a pugno aggrottando le sopracciglia per la rabbia.
-Penso di essere innamorato di Izuku. Anzi no.. io so di essere innamorato di Izuku.-
Un pugno sbatte violentemente sul tavolo, facendo sobbalzare non solo lui ma anche le persone sedute nelle vicinanze.
Dabi chiude gli occhi buttando fuori l'aria con un soffio nervoso prima di riaprirli e prendersi dal polso un eleastico con cui inizia a legare i lunghi capelli caduti scomposti sul viso.
-Non mi hai detto una dannata parola di ringraziamento! Sembra quasi che tu non abbia notato il fatto che ti sono stato vicino in queste settimane, o che ti abbia ascoltato o che ti abbia portato fuori a cena. Non te ne frega un cazzo di tutto quello che sto facendo per te. Pensi solamente a quel ballerino con quegli insulsi capelli di colore verde.
Lui non fa per te!
Come diavolo dovrei fartelo capire.
Vuoi che sia più esplicito?
LUI NON TI AMA.-
Katsuki trema, brividi di paura e di sofferenza si snodano sottopelle.
Si morde l'interno guancia con talmente tanta forza da sentire il dolore fisico mischiarsi con quello che gli sta attanagliando il cuore.
-Io penso ... penso di si.
Penso che lui ... che lui... mi ami.- Balbetta con tono incerto.
La mancanza d'aria inizia a farsi sentire, il cuore tremola impazzito, il sudore gli scende dalla schiena a gocce spesse ed il corpo è un involucro oltrepassato da scariche elettriche.
Le immagini attorno a sè si fanno confuse ed iniziano a sfumare come piccole fiammelle di candele.
-Vado un attimo in bagno.- Annuncia alzandosi di scatto dalla seggiola.
Appena entrato si fionda subito al lavandino dove si inumidisce i polsi con l'acqua gelida.
Con le mani bagnate si tocca il collo facendo scendere un pochino di liquido anche lungo la colonna vertebrale e tirandosi indietro dalla fronte sudata i capelli dorati. Appoggia la testa allo specchio, chiudendo gli occhi e cercando di regolarizzare il respiro.
Riesce a pensare solo ad un'unica cosa.
Ha bisogno di vedere Izuku.
Deve dirglielo, non può perderlo senza avergli prima confessato quello che prova per lui.
Una ventata d'aria fresca annuncia che qualcun'altro è entrato nel bagno ed è probabilmente dietro di lui. Apre le iridi spaesato cercando di ricomporsi almeno un minimo, ma quando si gira e vede la figura di Dabi osservarlo con le braccia incrociate davanti al petto e sul viso un cipiglio furioso, lo stomaco gli si attorciglia.
-Non stavo scappando...–
Le parole escono dalla sua bocca in un verso strozzato.
Ha paura, adesso inizia ad averne sul serio. Cosa cavolo gli è venuto in mente di fare stasera?
Dabi con una falcata gli si avvicina velocemente e lui indietreggia con le spalle fino ad appoggiarsi al muro del bagno.
Ci si stringe schiacciandoci contro con tutta la schiena fino a non lasciare neppure un piccolo passaggio tra il suo corpo.
Quando il moro alza una mano per avvicinarla al suo viso, di rimando serra gli occhi e trattiene il respiro per il terrore di quello che potrebbe succedere.
La pelle del viso gli si raggrinzisce tutta nello sforzo di tensione che sta facendo.
Un polpastrello gli tocca la guancia, poi si muove in basso con calma, fino ad arrivare alle labbra.
Si intrufola con poca grazie al suo interno, toccando i denti e la gengiva.
-Io non ti capisco.
Ti ho sempre dato tutto quello che potevo darti. Ti ho sempre amato come mai nessuno farà mai più.
Ti ho dato manforte con il violino, passando ore e notti a incitarti e a consigliarti e ti ho ascoltato nei momenti bui in cui non avevi nessun altro...
Si è vero ho sbagliato.
Ma è successo soltanto una cazzo di volta e tu non mi hai più voluto perdonare!-
Katsuki deglutisce nervosamente arrischiandosi ad aprire lentamente gli occhi.
-Ve... veramente hai sbagliato piu' di una volta ma il punto non è quello...
Io lo so che ti avevo detto che tra te e me sarebbe stato per sempre, ma le cose possono cambiare.
Io sono cambiato...
Io sono veramente innamorato di...-
-NON LO DIRE !- Urla Dabi dando un pugno sul muro sfiorando il viso di Katsuki che richiude nuovamente gli occhi spaventato.
Abbassa il volto terrorizzato infilandosi il mento nel petto.
Vorrebbe rannicchiarsi e diventare piccolo piccolo fino a scomparire del tutto.
La mano di Dabi si appoggia senza grazia sul suo mento, le dita lo artigliano scavandolo nella pelle e sollevandogli rudemente il volto al suo livello.
- Apri gli occhi.-
-Mi...mi stai facendo male.- Dice cercando di spostargli la mano.
- APRI QUEI CAZZO DI OCCHI!-
L'altra mano si appoggia al suo polso serrandolo forte e spostandolo in basso. Katsuki sente il dolore di quel gesto spalancando di rimando le iridi roventi.
Il volto di Dabi è trasfigurato dalla rabbia.
Ha paura di muovere anche solo un muscolo ed il corpo sta tremando senza freni.
Si schiarisce la gola cercando di mantenere un tono calmo.
-Ti prego Touya ...
mi stai facendo seriamente del male...-
Quando sente usare il suo nome di battesimo, Dabi molla la presa di scatto.
Guarda sconvolto i segni viola che gli ha lasciato sul polso e quelli rossi sul viso.
-Merda.- Impreca mettendosi una mano tra i capelli preoccupato.
- Mi dispiace, non volevo ... e' che ...
Io non ci riesco a lasciarti andare. Katsuki io ti amo ancora.-
-Ma io no.- Risponde subito il violinista.
-Va bene. Così non andiamo da nessuna parte.
Ho un'idea per chiarire questa incomprensione una volta e per tutte. Ti propongo un patto.-
Appoggia le sue mani ai fianchi di Katsuki, avvicinandosi con il corpo e con la testa fino a fare quasi combaciare le loro labbra.
Gli occhi ghiaccio di Dabi sono incastrati dentro ai suoi.
Un sorrisino arrogante gli si forma sul viso.
-Adesso ti bacio e tu rispondi in egual modo.
Ma lo fai sul serio e per bene, visto che mi ricordo benissimo come lo sai fare.
Se poi veramente non senti più nulla, se continui a pensare che io non faccia più per te, cercherò di lasciarti in pace.
Anzi... me ne andrò proprio...-
-Lo farai sul serio?-
- Ma certo! Io sono di parola e tu non sei uno stupido. Sono convintissimo che prenderai la decisione migliore.
Hai perso i tuoi genitori per stare con me... non credo che tu abbia passato tutto questo per nulla...
per stare con quel... quel ballerino!-
Alza un sopracciglio divertito aspettando la risposta di Katsuki.
-Va bene.- Dichiara lui sussurrando a voce bassa.
Dopotutto è inutile rimandare, non può fare altro che accettare, Dabi non gli ha lasciato molte altre possibilità di scelta.
Il moro rasserena l'espressione del viso stirando un tenue sorriso. Con entrambe le mani si riavvicina al volto sfiorandolo piano, quasi seguendo i contorni di quel bellissimo viso che tanto adora, prima di avvicinarsi lentamente.
Appoggia con estrema delicatezza le labbra sulle sue chiudendo gli occhi.
Katsuki li lascia invece aperti e vigili, lasciandosi andare a quell'incontro che lui già conosce.
Dabi si stringe maggiormente addosso a lui, si appoggia al suo corpo facendogli scivolare le mani dal viso fino alla sua maglia.
Le labbra si schiudono spingendo la lingua sull'altra e muovendola in rotazioni dolci tipiche di lui.
Scivola dentro alla sua cavità orale senza fretta, in un ritmo languido e semplice.
Katsuki si è sempre chiesto come fosse possibile che una persona tanto "agitata" quanto lui potesse essere allo stesso tempo tanto delicata in questi momenti.
Praticamente l'opposto di Izuku.
Al pensiero che sta baciando un ragazzo che non è lui una fitta di dolore lo investe.
La pelle del fianco gli viene stretta di piu dalle mani del ragazzo moro che inizia a farle vagare sul suo corpo, in su' ed in giù, tastandolo sul petto, sulle braccia, sugli addominali.
Si sofferma sui glutei strizzandoli forte, fino a spostarsi leggermente con il corpo per permetterle di inserirsi con enfasi in mezzo alle gambe e palpargli il membro senza tanti complimenti.
Con un gemito Dabi si blocca, aprendo di scatto gli occhi e staccandosi dal suo corpo guardandolo con meraviglia.
Lo scruta attentamente in tutto il volto con fare adirato.
-Non sei eccitato per nulla...
Una volta ti bastava questo per esserlo con me.-
Katsuki pur avendo le guance in fiamme per l'imbarazzo e il cuore che batte forte per la paura non abbassa lo sguardo di un millimetro.
Dabi continua a fissarlo serio.
-Allora dimmelo.. dimmi cosa hai sentito.-
-Niente. Io non ho sentito niente.-
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