Parte 13 - November rain


-When I look into your eyes
I can see a love restrained
But darlin' when I hold you
Don't you know I feel the same?Nothin' lasts forever
And we both know hearts can change
And it's hard to hold a candle
In the cold November rainWe've been through this such a long long time
Just tryin' to kill the pain, ooh yeah
Love is always coming, love is always going
No one's really sure who's lettin' go today
Walking awayIf we could take the time to lay it on the line
I could rest my head just knowin' that you were mine
All mine
So if you want to love me then darlin' don't refrain..-
November Rain

"Dove le parole finiscono,
inizia la musica. "
Heinrich Heine



L'aria pungente della notte, avvolge come un manto scuro gli alberi del parco ed anche i due ragazzi che si sono incamminati al suo interno.

Le giornate autunnali stanno gradualmente terminando, lasciando il passo all'arrivo dell'inverno che con il suo venticello fresco, provoca brividi sulla pelle chiara del violinista.

Izuku, invece, non percepisce questo freddo: respira faticosamente emettendo forti sbuffi dalla bocca semichiusa mentre alcune gocce di sudore gli colano seguendo la traiettoria della spina dorsale.

-Perché respiri in questo modo?- Domanda Katsuki osservandolo di sbieco.

Il ballerino si mordicchia il labbro inferiore, faticando dal trattenersi da rispondere a tono.

-Sei molto più alto di me e non so neppure come sia possibile, hai anche il doppio dei miei muscoli.

Io sono a dieta da sempre, ballo almeno per cinque ore al giorno e le restanti mi alleno lavorando ininterrottamente sul mio corpo in altri mille modi, ma tu hai comunque la fortuna di sfoggiare una massa muscolare magra da fare invidia.

Bellissima, addirittura da infarto oserei dire.
Ma che comunque è splendidamente il doppio della mia -

Dichiara serio guadagnandosi un'occhiata confusa dal violinista che alza un sopracciglio nello sforzo di cercare di capire dovrà andrà a finire questo strano discorso.

- E per ritornare alla tua domanda, e' da quando siamo usciti dal Pub che ti sto praticamente trascinando verso casa. Risponditi da solo.
Perché secondo te respiro in questo modo?-

Katsuki assottiglia gli occhi innervosito per alcuni istanti osservandolo in maniera truce, prima di staccarsi da sotto il suo braccio.

-Se ti sto dando così tanto fastidio potevi dirmelo prima di farmi venire a casa con te. Non sono così tanto ubriaco!- Borbotta incrociando le braccia davanti al petto immusonito.

-Ma se non ti sei nemmeno accorto che stiamo andando verso casa tua e non verso la mia!-
Ribatte Izuku scuotendo il capo divertito e allungandogli una mano nel chiaro tentativo di farlo riavvicinare a lui.
Il violinista scuote la testa scocciato provando a fare un piccolo passo indietro, ma durante il movimento incastra il tallone in un piccolo dosso e cade rovinosamente per terra.

-Kats.. – Prova a dire Izuku prima di sentirsi tirare prepotentemente verso il basso.
Atterra anche lui sul terreno, riuscendo ad attutire l'impatto mettendo le mani preventivamente in avanti.

Rialza lo sguardo furioso per rimproverare il ragazzo, ma quando i suoi occhi trovano quelli cremisi dell'altro, l'espressione mortificata che ci trova all'interno lo fa scoppiare a ridere.
La situazione è talmente comica che per quanto provi a smettere, non riesce a placare le risa.

Piccole gocce si formano ai lati delle ciglia scure da cui si intravedono come smeraldi, le iridi verdi.

Katsuski apre la bocca fissandolo incantato. Mai aveva creduto di poter conoscere in tutta la sua vita, una persona come Izuku.
E' un ragazzo straordinario, sotto tutti i punti di vista.

E poi è bello... anzi, bellissimo.

Al pallido chiarore della luna, le efelidi brillano sulla pelle e disegnano punti immaginari che le fanno assomigliare alla Costellazione di Orione.
Allunga una mano tremante per saggiare ancora una volta la morbidezza di quelle labbra invitanti che sono ancora atteggiate verso l'alto.

Izuku accoglie il palmo caldo dell'altro sul suo viso, senza smettere di sorridere. Lo stesso calore che sente sul viso lo ritrova presente anche nel cuore.
E se ne frega del freddo stizzoso, del terreno scomodo, dell'erba umida e del terreno sporco sotto il suo corpo, e di come potrebbero sembrare cretini se qualcuno li vedesse in questa assurda situazione, si sporge verso Katsuki afferrandolo dalla nuca e baciandolo con trasporto.

L'aroma che gli arriva addosso lo stordisce al primo affondo di lingua: sembra dolce e amaro allo stesso tempo.
Il sapore dei cocktail si sposano perfettamente con il suo solito gusto irresistibile.
E' come una droga per il ballerino, Katsuki lo ha annientato rendendolo dipendente fin dal primo bacio, e adesso non riesce più a farne a meno. Si sente stordito, le percezioni ed i pensieri sono alterati, i capogiri lo confondono ma questa sensazione non è dovuta all'alcol che ha ingerito.

E' la vicinanza di Katsuki a farlo sentire in questo modo.

Apre maggiormente la bocca succhiandogli la lingua, prima di sentire un gemito dal violinista che lo galvanizza e lo porta a mordergli più forte le labbra già arrossate dai baci.

-Ehm scusate...-

I due ragazzi si staccano di colpo sobbalzando leggermente.

-Abbiamo visto la scena da lontano e ci stavamo chiedendo se per caso avevate bisogno di aiuto.-

Izuku sbatte le ciglia scrutando le due ragazzine dal basso, poi tranquillamente cerca di farsi leva sulle mani alzandosi da terra velocemente.
Si pulisce le mani sporche di terra sui pantaloni prima di porgerle a Katsuki per aiutarlo a tornare in piedi.

-No grazie. Siamo solo ... inciampati- Risponde trattenendo un'altra risatina.

Le ragazzine di fronte a loro li osservano apertamente in volto prima di emettere un urletto acuto.

-Ma non ti sembrano...- Dice una delle due torturandosi le mani improvvisamente agitata.

-Oddio, sono proprio loro!-Gridano quasi in coro, parlottando per alcuni secondi, fitto tra di loro.

Le mani di Katsuki corrono infastidite a massaggiarsi le tempie mentre scruta come Izuku le stia osservando a disagio.
Il ballerino sta faticando a capire cosa stia succedendo e questa cosa non gli piace per nulla. Si gira cercando con lo sguardo se nelle vicinanze ci siano altre persone, per poi voltarsi e riguardarle con cipiglio interrogativo.

-A che loro vi riferite?-

-Ma parliamo di voi! Siete senza dubbio i due ragazzi che tenteranno di vincere il concorso indetto dal teatro NNTT.-

Annuncia soddisfatta la prima ragazza contenta di averli riconosciuti per prima.

-I manager hanno pensato che per attirare più persone possibili all'apertura del teatro, sarebbe servito far girare alcuni clip di artisti che prenderanno parte alla sfida.
Nell'arco di alcune ore i loro social sono letteralmente esplosi quando è uscito il vostro.
Non ditemi che non lo sapevate?
Penso che la vostra esibizione oramai l'abbia vista qualsiasi abitante di Tokio!-

Katsuki all'improvviso si sente come se gli avessero rovesciato addosso una secchiata di acqua fredda. Alza gli occhi verso il cielo per controllare se la pioggia stia effettivamente scendendo.
Si tappa nervosamente le orecchie dove le ultime parole della ragazza rimbombano ritornando indietro in un'eco assordante.

Tutta Tokio.

Un'illuminazione improvvisa lo folgora.
La resa dei conti è arrivata... ed è spietata. Il risveglio dal sogno che lo aveva accompagnato fino a pochi istanti prima, è violento e brutale.
Il pensiero di una vita felice, magari insieme al ragazzo con gli occhi verdi, sfuma in pochi secondi, ed il terrore e la desolazione lo travolgono lasciandolo devastato.

Tutta Tokio.

Oramai anche lui avrà visto quel maledetto video e se non lo troverà prima, lo verrà a cercare quando ci saranno le prime in teatro.

Le mani si stringono a pugno, una si alza fino a raggiungere il giubbotto all'altezza del cuore. Ne strattona il tessuto, cercando convulsamente di spostarselo da addosso.
Izuku nota come il viso del ragazzo sia impallido e come il respiro si sia trasformato in un rantolo soffocato.

Saluta rapido le ragazze ringraziandole delle informazioni, prima di piantarsi di fronte a Katsuki e scrutarlo ansiosamente.
Gli appoggia le mani sul viso, pilotandogli le iridi vacue verso i suoi occhi.
Una preoccupazione sorda si insinua nel suo cervello nel notare lo stato catatonico in cui riversa.

-Katsuki, ascoltami. Respira e cerca di calmarti. Non so cosa stia succedendo ma adesso ti porto a casa e poi...-

-Chiama Kirishima.-Mormora con un filo di voce.

-Non ho capito cosa...-

-CHIAMA KIRISHIMA! - Grida stravolto ansimando a bocca aperta.

Izuku indurisce la mascella.
Muove il braccio per estrarre il telefono dalla tasca dei pantaloni ma cambia idea in un attimo e con uno sbuffo si blocca sul posto.

-No.- Dichiara serio. Katsuki emette un gemito di dolore serrando gli occhi forte tra loro.

-Ci sono io con te e tu devi imparare a fidarti di me.
Non tenermi fuori dalla tua vita, io non voglio che sia così. Non posso proprio accettarlo ...-Dichiara tormentato stringendolo in un forte abbraccio.

I muscoli delle braccia gli si induriscono nelle sforzo di rimanere vigili e attivi.
Deve essere pronto, Katsuki potrebbe non riuscire a reggersi in piedi o potrebbe tentare di fare altri mille movimenti che lui non conosce ma che vorrebbe imparare a fare. Per lui.

E' sicuro di essere nato per essere presente adesso e lì, in quel preciso momento e posto, per stare con quel difficile ragazzo che continua a non comprendere il dolore che gli provoca ogni qualvolta lui lo allontani senza dargli la possibilità di provare ad aiutarlo.

Perché continua a non capire quanto sia importante per lui?

-Ti amo - Ammette in un soffio vicino al suo orecchio.

-Ti amo da impazzire- Gli ripete stringendolo ancora più disperatamente al suo corpo.

Katsuki prova come se una scossa gli stesse folgorando il corpo. Dal petto si apre una voragine che si propaga nelle viscere ed esplode facendogli sgorgare calde lacrime che iniziano a rigargli il volto.
Scendono copiose sulle guance e si riversano addosso al suo collo e addosso ad Izuku.

Il ballerino deglutisce faticosamente: l'amarezza di sentirlo spezzato in questo modo, lo sta mentalmente uccidendo. Si schiarisce la voce nel vano tentativo di renderla ferma.

-Adesso io e te ci incamminiamo verso casa tua. Non manca molto e una volta che siamo arrivati, ti coccolo tutto il tempo che vuoi mentre che aspettiamo insieme che torni Kirishima. Ok?-

Chiede più a se stesso che al violinista che continua a singhiozzare forte contro il suo petto.
Piano piano i rantoli diminuiscono di tono, fino a che Katsuki riesce ad allontanarsi e a guardarlo in viso.
Ha le pupille terrorizzate e sgranate.

-Sto male e fatico a respirare. - Ammette a disagio distogliendo lo sguardo.

Izuku gli bacia dalle guance le lacrime ancora calde, gli accarezza delicatamente i capelli spostandoglieli dagli occhi prima di fargli un pallido sorriso rassicurante.
Poi gli slaccia la giacca e gli afferra il braccio facendolo appoggiare totalmente a lui.

-Non ho il fisico di Eijiro, ma giuro su quello che ho di più caro, che non ti lascerò cadere e che ti porterò sano e salvo fin dentro casa.
Abbiamo tempo e io sono qui soltanto per stare con te.
Possiamo farcela, insieme.
Un passo davanti all'altro, uno alla volta.-

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