4. Epilogo
Ho passato un'ora buona a cerca di scegliere un outfit decente ma alla fine ho optato per una canotta nera e aderente, dei cargo e le solite Jordan bianco-corvine.
Zia Inko - chiaramente non sono suo nipote, è solo una forma di rispetto - sta ancora parlando ma io non ho ascoltato una sola parola.
E come avrei potuto farlo? Izuku mi ha stregato da quando l'ho visto uscire dalla sua camera!
Ha scelto una camicia di un verde menta chiarissimo infilata in un paio di jeans un po' larghi, un piccolo marsupio nero trasversale sul petto e le solite scarpe rosse.
Izuku è bellissimo. Ha anche pettinato all'indietro il lato del capo e la tempia sinistra è scoperta. Non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
— Mamma, Kacchan ha capito. Non andremo per brutte strade e torneremo non appena saranno finiti i fuochi, vero?
Annuisco improvvisamente. Ho compreso poco di quella frase ma almeno zia Inko ha smesso il suo sproloquio. Izuku mi afferra per il polso per potermi trascinare via con un po' di forza e velocità.
Solo quando svoltiamo il primo incrocio si ferma e sospira pesantemente.
— Mamma parla troppo, mi dispiace.
— Va bene, la capisco.
Izuku si aggiusta un po' la cinghia del marsupio. E' ancora un po' in imbarazzo; chissà zia Inko che avrà detto poi? Gli accarezzo teneramente i capelli, stavolta non glieli scompiglierò.
— Andiamo, Kacchan! I fuochi d'artificio ci aspettano.
Mi ha tolto le parole di bocca.
Svoltiamo rapidamente verso un vicolo in salita che ci guiderà verso una scalinata antica e lunga. E' molto simile a quella che conduce al ristorante dove lavoro ma decisamente più breve.
Questa rampa di pietra può anche condurre al mare, volendo.
Ed è proprio lì che ho intenzione di andare.
So per certo che in cima ai gradini, sul belvedere, ci saranno troppe fottute comparse ed io non voglio rischiare di perdere di vista Izuku.
Le persone si muovono veloci intorno a noi, alcune sono proprio vestite male ma ciò che cattura maggiormente la mia attenzione sono le coppiette.
— Yo, ragazzi!
Ah, cazzo! Il fastidio s'incide sul mio volto vistosamente. Vicino al muro ho appena adocchiato Pikachu, Capelli di Merda, Orecchie Lunghe e Occhi da Procione, ovvero, Denki, Eijiro, Kyoka e Mina.
Ci conosciamo tutti dalla prima elementare ma non siamo mai capitati nella stessa classe. Meglio così, sono fottutamente rumorosi!
— Andate a vedere anche voi i fuochi d'artificio? — parla ancora Pikachu.
— Secondo te? — borbotto.
Izuku sbuffa una risatina mentre annuisce. Cazzo, è così carino!
— Perché non venite con noi? — propone Mina.
Kyoka e lei si avvinghiano alle braccia di Izuku e me lo trascinano via.
— Uhm... ecco...
— Gli ho promesso che avrei guardato i fuochi d'artificio da solo con lui e ho intenzione di non infrangere la parola data! — esclamo improvvisamente, afferrandolo per un braccio.
Le comparse fanno tutte la stessa espressione da pesci lessi boccheggianti.
— Com'è virile! — esclama Eijiro. — Bakugo, sei un vero uomo!
Schiocco la lingua contro i denti, come ogni volta che sono incazzato o annoiato. Izuku ha invece le gote rosse e gli occhi ampi puntati al suolo.
Gli lascio subito il braccio... non mi ero reso conto di averlo tenuto così a lungo.
— D'accordo allora. Ci si vede! — borbotta Denki.
Le comparse vanno via, Izuku mi prende la mano improvvisamente. Normalmente questo in pubblico sarebbe imbarazzante ma siamo da soli, chi può vederci?
Il mio cuore sta galoppando di gioia, stento quasi a crederci!
— Grazie, Kacchan...
— Per che cosa?
— Non sono capace di dire di no. Sai, se noi due fossimo andati con gli altri a guardare lo spettacolo... — esita ma poi mi guarda con affetto: — ... mi sarebbe dispiaciuto.
Lo voglio abbracciare.
Voglio stringerlo a me.
Voglio che senta quanto sta battendo ferocemente il mio cuore!
Ma non faccio nulla di tutto questo e gli sorrido semplicemente.
Il silenzio ci avvolge. Non ditelo a nessuno ma so essere anche poetico.
E' bello sentire ogni tanto la brezza di vento che porta via la calura estiva serale. Il brusio delle persone non è più così tanto lontano: bene, stiamo procedendo verso la giusta direzione.
Non che avessi dubbi! Conosco quella porzione di città come le mie tasche!
Superiamo i primi quindici gradini senza alcuna fretta, ci inoltriamo in una stradina stretta, delimitata da muri scuri o bianchi di villette.
All'improvviso, una fottuta comparsa colpisce con la spalla quella di Izuku e per poco non lo fa inciampare verso una scalinata che porta verso un'aria boschiva.
Succede tutto in un attimo: in quello prima vedo il tizio di merda superarci con foga, in quello dopo stringo a me Izuku e gli impedisco una brutta caduta.
Le mie braccia circondano la tua esile vita, la mia fronte preme contro la sua nuca e i miei occhi sono chiusi. Il suo profumo mi sta avvolgendo ed annebbiando la mente.
— Pezzo di merda! — mormoro.
Izuku ha le guance più rosse di un sanguigno tramonto e sta cercando di non tremolare. A malincuore è giunto per me il tempo di lasciarlo libero.
Eh? No, col cazzo che lo escludo dalla mia vita! Che avete capito?!
— Grazie, Kacchan.
— Di niente. Ti ha fatto male quel bastardo? — chiedo, mentre gli appoggio le mani sulle spalle.
— No. E' stato solo tutto troppo improvviso.
Izuku non mi guarda ma io lo so perché. Si è imbarazzato, kawaii!
— Andiamo? — gli chiedo teneramente.
Lui annuisce appena.
E il mio cuore si scioglie...
***
Siamo solo noi due sul mare.
Il rumore delle onde arriva a tratti, così come la brezza marina piacevolmente fresca. Izuku è accanto a me, ad ammirare le barche lontane e le lanterne dal belvedere che si fingono stelle nel cielo.
— Kacchan, ma non andiamo su? — mi aveva chiesto mezz'ora fa.
— Li vedremo meglio dal mare — era stata la mia risposta.
E quando si era illuminato di gioia, correndo verso l'acqua avevo capito che era stata un'ottima idea.
In lontananza, i primi fuochi d'artificio esplodono nel cielo. Izuku punta il dito, mentre mi afferra per la canotta. Sembra un bambino, è talmente felice che gli brillano gli occhi.
Improvvisamente mi sento malinconico.
Io... devo dirgli dei miei sentimenti. Ho bisogno di sapere che cosa succederà d'ora in poi.
Mi ero ripromesso di tacere ma qualcosa mi sta spingendo a osare.
I fuochi esplodono più in alto, quasi su di noi e rumoreggiano con una pioggia di luce che si riflette nel mare.
Izuku saltella sul posto, ancora puntando il dito ai fiori colorati nel cielo. Ma a me non importa.
Non più.
Improvvisamente il rumore smette, il mio corpo si muove da solo...
— Mi piaci.
L'ho abbracciato ai fianchi, gliel'ho sussurrato e adesso sto nascondendo gli occhi tra le sue scapole.
Non ho il coraggio di guardarlo.
Izuku non fiata, è rigido e apparentemente guarda ancora i fuochi. Forse ho rovinato tutto. Ed è proprio questa sgradevole sensazione a farmi staccare da lui. E' il momento di affrontare ciò che ho fatto.
— Puoi ripeterlo?
— Non posso più tenere nascosti i miei sentimenti...
Izuku fa un passo avanti e mi solleva piano il mento. Lo guardo, rimango stupito. Nei suoi occhi non ci sono shock o disgusto, solo calma e fame di curiosità.
— Ti amo, Izuku — ripeto con un po' più di coraggio: — Ma non voglio una risposta adesso.
Lui esita, le mani ciondolano dinanzi alla zip del pantaloni e si torcono nervosamente.
— Ti amo dai tempi delle elementari.
Rido un po' ma è solo un patetico tentativo per non piangere e non so neanche io perché.
Izuku mi prende la mano, timidamente mi abbraccia.
— Il tuo cuore sta battendo così forte, Kacchan.
— Anche il tuo.
Lo sento contro il mio stomaco. Izuku trema un po' di emozione, mentre i fuochi d'artificio lo colorano a tratti d'arancio e di verde.
Che buffo, sono i nostri colori!
— Anche l'anno prossimo voglio guardare i fuochi con te.
— L'anno prossimo avrò ancora un amore unilaterale? — ridacchio.
Mi prende la mano, mi guarda e mi sorride.
— Kacchan, voglio uscire con te.
Il mio viso perde il sorriso per far spazio allo stupore. Lui è così tranquillo e anche felice. Ma sto sognando?
No. E' tutto vero, perché sento la sua forza dalle dita che stringono la mia mano.
— Va bene. Sai che sarà un appuntamento, vero?
Izuku annuisce appena, tornando a guardare il cielo.
— Non sono sicuro di molte cose ma... — mi guarda appena: — ... sono davvero felice dei tuoi sentimenti per me.
— Posso baciarti? —.
La mia stessa improvvisa domanda mi spiazza. Izuku freme appena, in silenzio riflette. Ho il cuore pronto a scoppiarmi nel petto.
Annuisce dopo qualche attimo, timidamente.
La mia determinazione scompare giusto in quel momento. Grandioso!
Mi chino delicatamente verso la sua bocca e premo timidamente le mie labbra sulle sue. E' appena un tocco. Mi sono voluto trattenere.
Izuku è rosso come il nuovo fuoco d'artificio esploso nel cielo.
— Kacchan, me ne daresti un altro? Voglio capire una cosa.
Un po' frastornato obbedisco. E di nuovo il suo sapore scivola nella mia gola, lenendo quella paura di poterlo perdere da un momento all'altro.
Izuku si sfiora le labbra, l'altra mano stringe con forza la cinghia del marsupio.
— E allora? Che cosa hai capito?
Lui sbuffa una risatina, la sua testa poggia contro il mio petto.
— Che i fuochi d'artificio sono molto belli.
— Ah?
Izuku ride di nuovo ma questa volta con molta più energia ed io lo imito.
— Aspettami, Kacchan. Aspetta una mia risposta.
— Per tutto il tempo che vuoi. Ti aspetterò — gli dico onestamente.
Il mio broccolo arruffato non parla subito, starà certamente pensando a cosa dirmi. Lo leggo come un libro ormai.
— Hai compreso quella cosa che dovevi capire?
— Forse potrebbe piacermi.
Lo guardo sorpreso, lui è così tranquillo che quasi non ci credo.
— Se mi piaci come amico, potresti piacermi anche come qualcosa di più.
Lo abbraccio con così tale forza da sollevarlo dalla sabbia.
Anche se non mi ha dato una risposta sono raggiante. Ho una possibilità e una cosa è certa, non ho perduto il mio migliore amico.
— Abbiamo ancora un po' di tempo per noi. Andiamo a prenderci un gelato?
Izuku annuisce.
— Kacchan, questa è la più bella estate di tutta la mia vita.
Non ho bisogno di chiedergli il perché. Con la sua mano nella mia camminiamo sulla spiaggia per poter raggiungere una piccola gelateria non molto distante.
Lo è anche per me.
E' un'estate speciale.
Sicuramente sarà qualcosa di nuovo già dal nuovo giorno di domani.
Aspetterò Izuku? Assolutamente sì.
Perché? Ma devo dirvi proprio tutto? Oi, se non siete state attenti alla storia peggio per voi.
Ma sono felice, per cui ve lo dirò.
Perché Izuku Midoriya è l'unico che poteva, può e potrà restare sempre al mio fianco.
E di questo potete starne certi: non rinuncerò affatto a lui.
The End
Angolo di Watchie
Piccolissima storia finita e conclusa. Mi sono divertita molto a scriverla in una sera e mezza mattinata, l'ho corretta ed eccola qui. Non mi rimane altro che dirvi alla prossima storia e grazie sempre che ci siete!
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