A te
I RAGAZZI IN QUESTA STORIA SONO ENTRAMBI MAGGIORENNI!!
Kazutora,
Ho trovato un amore.
Ho smesso di piangere, ho smesso di bere.
Mi manchi, mi manchi ogni giorno, ma ti ho promesso che sarei andato avanti, ti ho promesso che sarei stato migliore, ti ho promesso che non avrei sprecato questa nuova opportunità.
Mi hai chiesto di parlarti, di aggiornarti sempre e nonostante tu non possa darmi una risposta, voglio che tu sappia.
Ho trovato un ragazzo, bello e dolce.
Ho sempre pensato che saresti stato tu, sai?
Ho sempre pensato che non ci sarebbe stato nessuno a parte te, che nessuno sarebbe stato in grado di incastrarsi cosi bene tra le schegge del mio cuore, di reggere il peso della mia anima che caracolla ad ogni passo, di tenere costantemente in braccio la mia coscienza, impedendogli di balzare via come un grillo.
Ho sempre pensato che non avrei conosciuto nessuno che fosse in grado di distinguere i colori della mia anima, come te.
Mi sbagliavo. Mi sbagliavo cosi tanto, Kaz, che credo sia per questo che non sono riuscito ad ammettere subito che quel ragazzino sempre sorridente e perennemente agitato fosse molto più di un mio semplice subordinato.
Non ho mai saputo che tu fossi quel qualcuno che mi stava aspettando, perché eravamo solo bambini quando ci innamorammo.
Non sapevamo cosa fosse.
Ti parlerò di lui, Kat, spero che non ti arrabbierai sapendo che io e te non siamo gli unici due a sapere il contenuto di questa lettera. Vedi, sai bene che non sono mai stato un portento nello studio, che mi risulta difficile scrivere e che a volte sbaglio le doppie, perciò, ho chiesto aiuto a Mitsuya. Mi ha promesso che non ci rinfaccerà mai queste parole e che si limiterà a correggere la grammatica.
Bene, ora direi che è ora di parlarti di lui.
Da dove inizio? Be' partiamo dal principio, mi suggerisce Mitsuya, l'ho conosciuto quando eravamo dei ragazzini. Tu eri in riformatorio, io ero triste e stanco. In quel periodo, cercavo di rendere felice mia madre imparando qualcosa sul giapponese e sulla matematica, ma la scuola l'ho sempre odiata, lo sai bene.
Non l'ho salvato da una rissa, o meglio, l'ho fatto ma non subito.
La prima volta che l'ho visto, stavo scrivendo. Finivo i compiti che quella megera mi aveva assegnato, ero chinato sul quaderno, concentrato, attento. Cercavo di non fare errori, di non far colare troppo inchiostro, di non sbagliare a scrivere.
Inutile. Quando mi si avvicinò, aveva l'aria beffarda. L'aria di chi non sa chi ha davanti, ma che vuole comunque rivaleggiare per il posto di bullo dell'anno.
Vedendomi intento nella scrittura, mi ha guardato con una ruga di confusione che gli arricciava la fronte. Ha studiato i miei appunti per un po', finché non ha sollevato lo sguardo e guardandomi con i suoi grandi, puliti, occhi azzurri mi ha detto “guarda che hai sbagliato a scrivere una parola”.
È stata la prima volta che ci siamo rivolti la parola.
Ma questa storia la sai, la sai perché te ne ho parlato e lo sai perché non lo adoravi particolarmente. Però, non sono qui per perdermi in scuse.
L'ho fatto entrare nella Toman, gli ho fatto conoscere Mikey, Draken, Mitsuya.
L'ho reso il mio vice-capitano, posto che un tempo avrei voluto fosse tuo, Kat.
L'ho fatto diventare forte, preciso. Gli ho insegnato come battere un professionista e lui mi ha insegnato a sorridere di nuovo.
Gli ho insegnato come combattere una delusione e lui mi ha insegnato come tornare a respirare.
Ho sempre pensato che l'amore fosse una creatura mostruosa, che avesse tentacoli giganti e una lingua subdola, una corazza di ferro colorata di rosa sulla faccia e che redarguisse cuori a destra e manca. Ho sempre pensato che accettarli, sarebbe stato l'equivalente di stringere la mano al diavolo, di lasciarsi catturare dai suoi artigli lunghi e affilati, e che una volta stretto il patto, tutto ti sarebbe in realtà stato troppo stretto. Pensavo che l'amore fosse soffocante, ma mi sbagliavo.
Amare lui non è mai stato difficile, non credo in effetti di essermi innamorato di lui; lo sono sempre stato. Sono sempre stato cotto di quel ragazzino, dei suoi grandi occhioni azzurri, dei suoi sorrisi impudenti, del suono fragoroso e cristallino della sua risata, della sua voce intrisa nel miele che mi chiama.
Penso che un giorno, l'ho semplicemente lasciato entrare, ho accettato di stringere la mano ad Amore. Ho chiuso gli occhi, chiedendomi se le catene mi avrebbero stretto i polsi o se una gabbia di ferro sarebbe caduta giù dal cielo, intrappolandomi.
Non è successo nulla. Le scariche di adrenalina, mi hanno irretito il sangue, meglio di una rissa. Le sue labbra sanno sempre di zucchero, qualcosa di meravigliosamente simile a marmellata e burro, qualcosa che mi lascia sempre un sapore morbido sulla lingua. La sua saliva, la sua bocca, il suo respiro. Kat, credimi se ti dico che non ho mai provato nulla di simile per un bacio. Perdonami, ma neppure i nostri baci erano lontanamente paragonabili a questo. Era bello baciarti, giusto, dolce, ma non era un bacio tra amanti. Eri la mia anima gemella, la mia persona, questo nessun mai, - ragazzo o ragazza- potrà mai sostituirlo, ma baciare Chifuyu è tutt'altra storia.
È come se ti scoppiasse qualcosa dentro, come se avessi dei fuochi d'artificio nello stomaco che si accendono solo quando la tua bocca entra a contatto con la sua.
È come combattere contro i migliori combattenti del Giappone e sapere che vincerai subito perché non sanno minimamente sferrare un pugno da strada .
Chifuyu. Si chiama così.
Ha vent'anni, lunghe ciocche biondo grano davanti agli occhi, i cui ciuffi a volte, gli finiscono impigliati tra le ciglia e sono costretto a portarglieli dietro l'orecchio, in un gesto che lo fa sorridere ogni volta. Ma, non è un sorriso complesso, non è un sorriso programmato; no, è un sorriso semplice, senza alcun artefizio dietro, senza alcuna malizia, un sorriso dolce e spontaneo, che mostra più negli occhi che sulle labbra.
Ed io, ne sono follemente, pazzamente, scioccamente, innamorato.
Non pensavo che uno come me potesse provare qualcosa di così...tenero. Perché Chifuyu è questo. Un tenero, piccolo, amore. Il mio tesoro. Sai, non gliel'ho mai detto, al contrario vostro, ma se qualcuno osasse anche solo sfiorargli un capello, lo ucciderei all'istante, perché lui non si tocca.
Qualcuno come Chifuyu, è questo che auguro alle persone a cui voglio bene. Qualcuno che sorrida come Chifuyu, qualcuno che rida come Chifuyu, in modo innocente, in modo tenero, qualcuno che a fine giornata ti lasci un bacio sulla fronte, chiedendoti se il mondo oggi ti ha sfiaccato, qualcuno come Chifuyu che la mattina appena sveglio ti accarezza i capelli, qualcuno come Chifuyu che ti asciuga i capelli quando sei stanco, qualcuno che ti ami come fa Chifuyu, con delicatezza.
Chifuyu, il mio Chifuyu.
È il ragazzo che ho portato a vivere con me, è il ragazzo a cui ho permesso di conoscere mia madre, è il ragazzo che faccio dormire dalla parte del muro perché ha paura dei mostri.
È il ragazzo a cui ho chiesto di sopportarmi per la vita, è l'uomo che voglio mi prenda per mano ora, a quarant'anni e perfino a novanta, è l'uomo che voglio al mio fianco quando sarò vecchio e decrepito, l'uomo che voglio sposare.
Il ragazzo a cui ho chiesto di sposarmi mentre facevamo l'amore, e non posso che essere assolutamente fiero di come mi ha detto si, facendomi vibrare l'anima con i suoi singhiozzi.
È il primo ragazzo a cui ho fatto guidare la mia moto, il ragazzo a cui sorrido ogni mattina, l'uomo per cui darei la vita. Il papà dei miei figli. Si, gli ho concesso anche questo, Kat, quando uno bello cosi ti guarda negli occhi, è impossibile dirgli di no; gli darei anche il mio cuore in mano se lo chiedesse. Non mi importa se cadendo mi farò male, volare assieme a lui è perfino più bello del correre sulla mia Suzuki.
Ho firmato un contratto, ho accettato un marmocchio con gli occhi azzurri e i capelli neri. Gli ho cambiato il pannolino, ho lottato contro le associazioni e l'opinione della gente, ho spaccato qualche culo, ma alla fine, l'ho reso felice. Ho dato a Chifuyu il bambino che voleva, anzi, i bambini che voleva. Ne abbiamo due; un maschio e una femmina, entrambi adottati. Ma poco importa, me lo dicevi sempre anche tu che non è il sangue a far sì che sia una famiglia. Loro sono la mia famiglia, sono i miei figli. Spero che mi perdonerai se ho scelto Mikey e Mitsuya come padrini, ma sai, uno lo odio e l'altro lo adoro, perciò non prendertela, tu resterai sempre lo zio Kat. Chifuyu gli ha parlato di te, io gli ho parlato di te, Mikey, Draken, Mitsuya, Hakkai. Tutti loro e tanti altri gli raccontano di zio Kazutora. E credimi se ti dico che loro ti adorano. Lo sai, che non sono mai andato troppo d'accordo con i bambini, ma con loro è diverso; immagino, come continua a ripetermi Chifuyu, che sia perché sono i miei bambini. I miei piccoli. Inoltre, il nostro piccolo Kazutora è orgoglioso di portare il tuo nome, mentre per la nostra piccola Guinevere, tu sei “belisimo” come adora dire lei. Gli ho preso una casa più grande, per tutti e sei, - già Chifuyu ha portato con sé Peke J ed io ho preso un piccolo Peke K- Chifuyu l'adora. Dice che ha sempre voluto una casa in campagna e che nonostante tutto non siamo distanti dalla città.
Mikey è perennemente a casa mia, ed ovviamente Draken gli è sempre alle calcagna, non è per nulla d'aiuto il fatto che ora stiano insieme. Già, da quando Emma è partita per la Francia, Draken si è finalmente deciso a dichiararsi, e ti giuro, Kaz, non c'è stato null di più imbarazzate e sciocco che io abbia mai visto in vita mia, ma sono contento, stanno bene insieme e Draken si prende cura di Manjiro. È inutile spiegarti come Mitsuya vizi i miei piccoli, ti basterà sapere che lui e Hakkai gli portano ogni giorno un giocattolo diverso. Ovviamente, Mitsuya li cuce a mano. Anche lui e Hakkai hanno una bambina, la piccola Clara, una marmocchia con gli occhi dorati e i capelli arancio. È molto bella, e soprattutto è una marmocchia intelligente, anche se, Yazuha la tratta come una principessa e, non ci crederai, ma lo stesso fa il terribile Taiju. La sua Queen, la chiama. Chifuyu dice che è cambiato, ed io gli credo.
Anche Hakkai e Mitsuya si sono sposati, prima di me e 'Fuyu, dopo il matrimonio di Yuzuha con un ragazzo che lavora nell'agenzia di moda di Mitsuya.
Ho sposato Chifuyu solo dopo tanti anni, anche se, lui non ha mai dubitato di me. Lo amo, lo amo da impazzire, Kaz. Anche a distanza di vent'anni, resterà sempre il mio piccolo. Inoltre, ora devo preoccuparmi anche dei miei altri due piccoli, devo stare perennemente allerta ed insegnargli come “difendersi” dai più vigliacchi, non dirlo a nessuno, ma Guinevere è decisamente più portata per le risse al contrario di Kazutora, però il mio piccolo è veloce. È agile, deciso, mi ricorda tanto Chifuyu, ed ogni volta che lo guardo mi innamoro sempre di più della famiglia che ho ora.
Anche Takemichi e Hina hanno dei bambini; due piccole femmine, entrambe bellissime e Hina è di nuovo incinta, di un maschio, mi ha spiegato Chifuyu.
Stiamo bene, Kaz. Sto bene.
Però, mi manchi, ogni giorno. Ogni maledetto giorno, ma cerco di essere forte, di vivere anche per te e di insegnare ai miei figli cosa significa l'amicizia parlandogli di te e degli altri, permettimi di lasciare a Chifuyu cosa significa l'amore, anche perché ogni volta che ci provo, mi viene da ridere e piangere assieme. Chifuyu è molto meglio di me, non lo merito, non merito neppure una punta di lui, ma finché mi vorrà non mi tirerò indietro.
I primi tempi è stato difficile, soprattutto per via della rabbia.
Mi sopprimeva, mi affondava e mi tirava sempre più in basso, come un masso di cemento ingoiato a forza che ti porta sempre più giù.
Chifuyu mi ha porto la mano ed io l'ho accettata. Sono risalito. Sono sopravvissuto.
Ed ora sto meglio. Sono felice, per la prima volta nella mia vita, lo dico.
Sono felice, in spiaggia, mentre guardo i miei bambini e l'uomo che amo, giocare con la sabbia, mentre guardo i miei migliori amici bisticciare su chi debba apparecchiare la tavola, mentre osservo Chifuyu ridere delle pernacchie di nostro figlio.
Sono felice che Mitsuya sia qui, nonostante sia uno stronzo assurdo ed io stesso non sia meglio, gli voglio bene. Voglio bene perfino al fratello di Mikey, un certo Izana, che abbiamo conosciuto da poco, ma che Chifuyu adora. Dice che è dolcissimo e che ama i bambini. E io, so che lo sto ripetendo, ma non gli so dire di no.
Sono felice, Kaz, della mia vita, di Chifuyu, dei miei figli e dio sa cosa darei per riaverti qui con me, ma prometti che dovunque tu sia, sorriderai. Sorridi, Kaz, lo sai che ti amo e che non smetterò mai di farlo, e un giorno, ci rivedremo. Te lo prometto, fino ad allora, farò qualche altro casino che Mikey risolverà e spaccherò qualche altro culo, tanto ho Chifuyu per curarmi le ferite...
Ora penso proprio di doverti salutare, Kaz, mio figlio si è appena messo un alga sui capelli incoraggiato da Mikey e devo assolutamente andare a far sputare qualche dente a quello stronzo, inoltre, Hakkai vuole appartarsi con Mitsuya, perciò temo non avrò molto tempo per farmi correggere questa lettera.
Non dimenticarti di me, stronzetto, ci vediamo Kaz.
Il tuo,
Keisuke
🌼
Spazio autrice:
Buonasera, come state?
So che non è un capitolo spicy, ma il blocco dello scrittore ogni tanto mi uccide più dell'influenza, perciò abbiate pietà, spero vi piaccia comunque♥️
La vostra, sempre incoerente,
Lilla
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top