Premonizioni rifiutate


Vorrei sprofondare,

rotolare nel burrone del delirio,

le voci si chetano

dentro me,

le orecchie tappate,

ma il cuore pulsa,

lo stomaco si contrae,

la mente si espande

in notti senza sogni;

solo al mattino

occhi sbarrati

guardano in faccia la realtà,

una realtà fatta di paura,

la paura di ciò che accadrà.

Non so cosa

perché le voci tacciono,

le orecchie tappate

dai palmi della mani doloranti;

i sogni sono spenti;

mi sveglio presto:

è per non sapere

cosa vorrebbero dire le voci,

per non vedere scorrere

davanti agli occhi

in scene incomprensibili

quello che sarà domani.

Resta il dolore,

resta il palpito del cuore,

resta lo stomaco trito:

a loro non si può mentire.

Sarà il pianto a sciogliere la tensione

Quando saprò

Quello che non volevo sapere

Prima degli altri.

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