CAPITOLO 8

MEDISON

Ieri è successa una cosa strana. Quasi non ci sto credendo di aver incontrato una persona famosa, e stata una bella esperienza. Uscire di casa infondo non è malaccio.
Ok, lo ammetto, sto cercando di contenere i miei scleri; ho incontrato una persona famosa! Lo so, non sono di certo la prima persona ad avere una fortuna così spacciata, e neanche sarò l'ultima; ma con la sfiga che mi ritrovo questa è stata una bella botta di culo.
Decido di non raccontare nulla a nessuno, custodirò questo segreto gelosamente.

Il mio cane stava grattando la porta dell'ingresso da un'ora, segno che non riusciva più a tenere la pipì. Odio portare fuori il cane, ancora di più se non c'è nessuno in casa e sono io l'unica che se ne deve occupare. Ho la tentazione di fargliela fare qua in casa, e poi ripulire. Non nascondo che ho fatto così già diverse volte.
Miseria! Sono una Principessa, e non ho nessuno che mi porta fuori il cane! Questa è mafia. Appena sarò Regina provvederò a prendere una dog sitter.
Misi il guinzaglio ad Ariel (Si, così si chiama. Ammetto che il mio cinismo ha avuto la meglio su di me già tre anni fa) più che l'aspetto di una sirenetta, il mio cane era un misto tra un maltese e un topo ragno spelacchiato.
Ariel passeggiava sul vialetto vicino a casa mia, nel frattempo la mia mente ritornava allo scontro di ieri. Era mai possibile che con tutte le persone che c'erano nel mondo, propio io...proprio lui?
Devo essere sincera fino alla fine, mi ha colpito molto la sua gentilezza; per essere una star, e di conseguenza un riccone, non si è posto con arroganza, pareva una persona comune. La mia ingenuità mi stava portando a credere che fosse uno di quelli che io chiamo "ricconi pentiti" e ora vuole viversi una vita normale. Uno che ha capito che forse non solo i soldi fanno la felicità...no, impossibile!
Sormontata ancora dai miei pensieri, non mi accorsi che mi ero allontanata un po' da casa mia e per poco non stavo per travolgere qualcuno. Alzo lo sguardo per frenarmi. Ciò che vedo mi spiazza del tutto, tutto questo ora mi pareva surreale.
<<Michael!>>
Lui era in piedi davanti a me, sta volta indossava una tuta nera dell'Adidas, scarpe da ginnastica e lo stesso cappellino che portava ieri.
<<Medison!>> disse sorpreso di vedermi.
Solo ora faccio caso a quanto sia sexy la sua voce.
<<A quanto pare noi non riusciamo a non scontrarci eh?>> ride. In effetti è anche questo che rendeva per me la cosa surreale.
Gli rivolsi un piccolo sorrisetto, poco dopo notai che dietro di lui c'erano accostati gli stessi uomini che erano corsi a comprarmi le uova.
<<Ciao Cole, ciao Jhohs...>> li salutai con un cenno della mano. Loro, impassibili, mi rivolsero solo lo sguardo.
<<Vivi da queste parti?>> mi domandò, mettendosi le mani nelle tasche della tuta.
<<Si, dopo questa via...>> indicai la strada con la mano.
<<Ti va si fare due passi...insieme?>> mi chiese.
Le mani cominciarono a tremare e sudare allo stesso tempo, le gambe sembravano quasi che volessero cedere. Perché con lui la mia allergia alle persone non la sento?
Sua Altezza, mantenga la calma, e nata per approcciarsi con gli altri...in realtà no. Sono un esemplare reale uscito male.
<<Certo>> poi tornai alla realtà con la mente. Non c'è nulla di male.
Sto seriamente faticando a considerarlo una persona normale, perché lo è, non ho visto suoi fans imbizzarriti da queste parti, e nemmeno nessuna news su internet a suo nome.
<<Allora...come mai da queste parti?>> Gli chiesi.
Mi sembrava che mille parole volessero uscire dalla nostra bocca, ma che la nostra timidezza avesse la meglio.
<<Affari, poi tornerò a casa alla fine di tutti i miei impegni>>
<<Dove vivi?>> un fuoco di interesse cominciò a divampare dentro di me. Questo tipo era strano e misterioso, una parte di me diceva di starmene lontano, e l'altra di continuare a sapere.
Lascio a voi indovinare quale parte di me, gridava più forte.
<<In Scozia...un po' fuori>>
<<Capisco...>>
Il trillo del suo cellulare mi spaventò, interrompendo così i miei pensieri.
Sfilò il telefono dalla tasca, diede uno sguardo veloce al display e poi lanciò il cellulare nelle mani di Jhohs.
<<Tieni, rispondi!>> disse.
Questo suo gesto mi diede da pensare, ancora. Non ha risposto perché non voleva lui? O perché era con me?
I suoi occhi erano fissi su di me, e io non potevo che fare lo stesso.
Quel suo nasino, i suoi occhi neri come la notte, i suoi riccioli morbidi che spuntavano fuori dal cappellino a ciocche...Sua Altezza! Un po' di contegno per favore! Non può baciarlo. Già, non posso.
<<Signore, dovremmo andare. Ci sono alcuni impegni che richiedono la sua presenza>>
La voce di Jhohs interruppe quell'atmosfera che si era creata tra noi due. Un momento dove mi sembrava che ci fossimo solo più io e lui nel mondo; mi piaceva da morire questa sensazione.
<<Devo andare, spero di rivederti>> prese la mia mano e se la portò alla bocca. Cristo! Il baciamano...una sensazione così indescrivibile, che solo il pensiero mi provocò un brivido per tutto il corpo.
Chi e costui? Chi mai più, ora fa il baciamano? Perché lo ha fatto?
Poi lo vedo allontanarsi da me con i suoi uomini.
Rivedermi.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top