CAPITOLO 16
MI SCUSO PER L'ASSENZA, MA HO AVUTO DEI PROBLEMI. COMUNQUE ECCO UN NUOVO CAPITOLO, PRESTO AGGIORNERO ANCHE LA SECONDA STORIA. MI SCUSO SE D'ORA IN AVANTI CERTI CAPITOLI AVRANNO UN'IMPOSTAZIONE DIVERSA MA AGGIRNO DAL COMPUTER. BACIII!
MEDISON
Passarono due mesi, ormai io e il duca di Holyrood eravamo amanti. Lo so, pare strano e tremendamente sbagliato, io lo amavo e lui amava me.
Ora ci vedevamo ogni giorno, nel pomeriggio mentre c'era pochissima gente in giro io uscivo di casa e andavo nella sua suite d'albergo, e li ogni volta era fuoco e fiamme. Dobbiamo fare molta attenzione ora, quella sera quando rientrammo dal nostro appuntamento trovammo mia madre e Randy, il fratello minore di Michael nella suite. Inutile descrivere le nostre facce inondate dal terrore nel vederli li.
fortuna che nessun giornalista era nei paraggi, e nessuno si e insospettito. Sarebbe un disastro se tutti venissero a conoscenza di noi: scandalo a corte, la furia della sua ragazza, e la mia vita si trasformerebbe in un'inferno. Da perfetta conosciuta diventerei una nazionale, e ne io ne la mia famiglia siamo pronti ancora per questo passo. Mi piace la fama, ma quando ti accorgi che sei sull'orlo di diventare una star ti tiri indietro e tutto ti spaventa.
Sono seduta sul comodo divano di pelle rossa nel soggiorno, a guardare la televisione nel mentre aspetto Michael che fa ritorno da un'impegno di lavoro. Assurdo come siano cambiate le cose in questi mesi, anche se non ero una sangue blu, ed ero un'amante la servitù qua mi trattava come se fossi una vera e propria duchessa. Cole e Jhohs mi trattavano quasi come un'amica, la cameriera Hann non smetteva di viziarmi con delizie, il maggiordomo Steve invece cercava di non farmi mancare mai nulla. Lo ammetto, mi ci sono abituata a tutto questo.
<<Sono a casa!>> sento una voce familiare, scendo dal divano e mi precipito subito nell'atrio. Michael era rientrato e vedendolo mi precipitai ad abbracciarlo.
<<E andata bene la giornata Signore?>> chiese Steve mentre gli toglieva il sopr'abito.
<<Stancante Steve, stancante...>> poi rivolse lo sguardo verso me e con le sue braccia mi circondò la vita <<Ciao piccola...>> mi sussurrò, le nostre labbra si unirono e le nostre lingue si intrecciarono in un lungo bacio alla francese.
<<Ahmrm...>> credo che il maggiordomo si sentì in imbarazzo mentre noi ci slinguazzavamo, ma noi non avevamo intenzione di fermarci qua e cosi Michael congedò lui e tutta la servitù che era nella stanza. Quando lo facevamo Mike non amava avere nessuno nella suite.
Una volta usciti tutti, tornammo dove eravamo rimasti, non passò neanche qualche minuto che il mio duca mi prese in braccio dalle coscie e mi portò in camera. Mi appoggiò delicatamente sul letto, e dopo lui si accomodò su di me.
Passammo a strofinarci, e toglierci i vestiti quando fummo tutti e due in intimo.
<<Piccola...ti va di provarlo in un altro modo?>> mi chiese. fino ad ora non avevamo fatto niente di trasgressivo.
<<Cosa intendi?>> aggrottai la fronte. Lui si alzò e da una sua borsa da viaggio, firmata Giorgio Armani, levò fuori una scatolina e me la porse.
<<Te la senti di prenderle?>> domandò mentre guardavo la scatola. Avevo capito cosa volevo fare, bhe era solo la pillola del giorno dopo, perché no. Infondo anche io ero abbastanza curiosa di sentirlo a pelle a pelle con me.
Annuì convinta, e sul suo volto nacque un sorriso a trentadue denti. Si lanciò su di me, mi aprì le gambe e dopo entrò con una tale forza che quasi provai un po di dolore oltre al piacere.
Credevo che la cosa non cambiasse più di tanto, e invece cambia eccome. Era cosi contratto e pronto a esplodere da un momento dall'altro, mi piaceva e più continuava a fare avanti e indietro più ne volevo.
<<Continua...più forte>> ansimai, e lui fece.
Entrambi dopo un po esplodemmo in un'orgasmo. Esausti, e con il fiatone e accoccolammo nel letto, lui con la mano sulla mia schiena e la mia testa sul suo petto nudo.
<<Amore...?>> sussurrò lui
<<Si>> risposi
<<Credo che sia arrivato il momento di uscire allo scoperto>>
sobbalzai su, lui sapeva le conseguenze se avremmo...e poi io non ero ancora pronta.
<<Ne abbiamo gia parlato...>> lo guardai negli occhi.
<<No no, lo so, ma stavo pensando...domani sera ci sarà una festa di beneficenza, perché non vieni anche tu?>>
<<Con te? Ma come facciamo con i giornalisti, gli invitati? Quando vedranno che non sono la tua fidanzata faremo scandalo>>
<<Bhe, per prima cosa e un'evento molto importante, con persone a dir poco più importanti di me e perciò giornalisti non ce ne sono. Sono off limits, e poi e tutta gente che non ha mai visto la faccia della mia ragazza quindi potresti venire tranquillamente>>
Accettai con un po di timore, ma sarebbe stata una bella esperienza andare a una super festa con persone super importanti. Tranne per il fatto che non so come si comporta.
La mattina dopo passò come qualsiasi mattinata, noiosa e piena di odio verso tutti. Credevo che innamorarmi mi faceva bene, invece sto diventando sempre più allergica alle persone oltre che a mia madre.
Finalmente arrivò il pomeriggio e come di routine andai al grand Hotel, presi l'ascensore e pigiai il tasto dell'attico.
<<Salve signorina>> appena arrivai all'entrata della stanza, mi accolse la solita guardia del corpo.
<<Ciao Cole, Michael e nell'appartamento?>>
<<No, il Signore e ancora impegnato nei suoi affari di lavoro. Ma ha ordinato che fosse abbigliata e pronta per la festa dai migliori stilisti del mondo>>
Abbigliata e pronta dai migliori stilisti? Lo gia detto quanto amo quel ragazzo?
Entrai nella stanza e subito venni accolta da sue ragazze eccentriche e due parrucchieri, credo siano fidanzati. Le due stiliste mi sommersero di vestiti di ogni genere uno più bello dell'altro, alla fine scelsi un vestito di raso grigio, simile a quello che indossa Dakota Jhonson in cinquanta sfumature di rosso.
Poi i due parrucchieri, Simon e Jack, mi proposero mille acconciature diverse ma ne scelsi una semplice; una treccia in stile Elsa di frozen, con qualche stras inseriti in qualche ciocca di capelli.
calò la sera, non avevo ancora visto Michael, siccome i suoi personal assistent mi hanno chiuso in questa stanza da letto e poi andati a sistemare lui per la festa. Se non sapessi che dobbiamo andare a questo evento, prenderei tutto questo per un matrimonio a sorpresa. Lo sposo che non puo vedere la sposa.
<<Signorina, il Signore è pronto>> uscì dalla stanza,e li, nell'atrio in tutta la sua bellezza c'era Mike, con quel suo frac tutto nero, la camicia bianca e il pappillon nero.
<<Sei stupenda...>> disse attirandomi a se. Con un sorrisino malizioso gli rivolsi lo stesso complimento.
Arrivammo alla festa in limousine, non ne fui stupita, in effetti a queste feste si va in grande stile e poi ora eravamo cosi sommersi nel lusso che era impossibile che mancasse una macchina chic come questa.
Il cuore mi batteva all'impazzata, avrei visto donne e uomini importanti, tutti o quasi imparentati con la famiglia reale. Appena arrivammo al grande portone dell'edificio due valletti ci aprirono facendo segno di entrare, ad un tratto la mia vista venne inondata da una folla di persone, il cuore ora era in gola.
<<Stai tranquilla, fai come faccio io e nessuno dirà nulla>> mi bisbigliò lui. Nel mentre tenevo il mio braccio avvinghiato come una cozza al suo.
Il mio essere venne inondato da una strana sensazione, avevo come il presentimento che nessuno qua fosse più importante del duca di Holyrood, avevamo tutti gli sguardi addosso e mi veniva d'istinto abbassarlo.
<<Michael!>> sentì una voce chiamare il suo nome.
<<Conte Willow! E un piacere incontrala>> rispose Michael.
<<E un piacere per me fare la tua conoscenza, e sempre un piacere conoscere un pivellino della famiglia reale. E questa bella fanciulla deve essere la tua futura sposa>>
sposa? No! non credo di essere all'altezza di Michael, credo che questo sia solo un gioco, e quando Michael si stuferà...finirà tutto. Io non sono adatta a fare la principessa, figuriamoci a portare una corona, purtroppo questa non e una favola e non ci sarà il lieto fine che io desidero.
<<Si, sarebbe bello, si...>> mi ammiccò Michael.
"si appunto, sarebbe bello"
Salutammo quel damerino e continuammo a goderci la festa, tra danze e qualche chicchera su di me. Se qua dentro c'erano mille persone allora solo a centonovantotto persone stavo simpatica. Me ne rendo conto, le perone con tatuaggi e piercing in questo rango non erano ben viste...ecco perché continuo a pensare che questo sia solo un gioco.
stavamo ballando quando Michael cominciò allarmarsi e mi trascinò tra la folla, poi nel cortile dell'edificio.
<<Che cosa succede?>> chiesi preoccupata.
<<C'e la mia ragazza!>>
<<Cosa? E invitata alla festa?>>
<<Avrei dovuto pensarci, e proprietaria di una nota catena di banche>>
<<Michael! Michael!>> una voce arrivò dalla terrazza, quella ragazza. Si, quella ragazza la conoscevo, era la stessa che aveva tratto me e mia madre come due stracci perché avevamo chiesto un finanziamento. Quell'arpia che avevo pure mandato a fanculo.
Ok, se prima mi dispiaceva fare l'amante, ora non mi dispiace affatto. Se e quella la futura erede, non mi sento per niente in colpa ora farmela un po con il suo ragazzo.
<<Aspettami qui, io torno presto>> mi tranquillizzò Mike, poi sali le scale in marmo della terrazza e si scaravento nelle braccia di quell'altra donna. Un dolore al cuore mi uccise dentro.
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