CAPITOLO 10

MEDISON

E stata una serata mozzafiato. Avevo incontrato Michael anche in quel locale, e avevamo ballato tutta la notte.
Sembrava un principe talmente era ben vestito: completo nero, maschera che nascondeva solo una parte dei suoi lineamenti delicati, e quei suoi capelli ricci, lunghi, raccolti in una coda ordinata bassa. Pareva davvero un reale.
Ad un certo punto della serata mi sono sentita davvero una sangue blu, mi misi anche a ridere nel vedere i suoi cagnolini da guardia che continuavano a fissarci. Solo noi, come se fossimo veramente due celebrità della corona.
Tornai a casa, era quasi l'alba, dovetti fare attenzione a non svegliare mia madre e il suo compagno che dormivano nella stanza accanto alla mia.
Quando chiusi finalmente la porta di camera mia, tirai un sospiro di sollievo. Se mia madre avesse sentito che sarei rientrata a quest'ora mi avrebbe fatta a pezzettini.
Levai il mio vestito rosso, uno dei miei unici due capi che mi facevano sentire davvero una principessa ( anche se erano stati comprati in un bazar dei cinesi) o questo, o quello nero, ma quello nero non mi sembrava adatto alla festa. Poi appoggiai la mia maschera sulla scrivania.
Mi misi nel letto con il pigiama, ma non mi addormentai subito, ripensavo ancora a tutto ciò che era successo.
Il modo in cui mi stringeva, mi guardava, quello che mi ha sussurrato "Voglio rivederti...domani". Accesi il display del mio cellulare per controllare l'ora, le quattro, Michael aveva detto che sarebbe passato da casa mia per le dieci. Mancavano solo sei ore dal rivederlo di nuovo, forse sto sbagliando tutto!
Gli avevo detto il mio indirizzo e il mio numero di telefono...forse sto diventando matta.

La sveglia del mio cellulare suonò, erano le otto e mezza del mattino. Pazzesco ero arrivata pure a mettermi la sveglia, e svegliarmi ad un ora indecente per me, perché doveva venire Mike. Non ho mai fatto questa cosa per nessuno, tanto meno per un ragazzo.
Mi levai già con gli occhi sbarrati, sembra strano, ma non mi sentivo affatto stanca. Tutt'altro, mi sentivo circolare nel sangue un'energia e una scarica di adrenalina pazzesca. Ed e una cosa molto strana dato che ho dormito solo quattro ore e trenta minuti.
Fortuna che mia madre oggi era al lavoro, non voglio che sappia nulla; la sua "curiosità malata" non mi lascerebbe più vivere, monterebbe cose su cose e lo spiattellerebbe a mezzo paese. Più tranquilla sto, meglio e.
Quando ricontrollai l'orologio per la quindicesima volta erano le nove e mezza. Avevo fatto tutto: sistemato la casa come meglio potevo, e preparata da non sembrare uno zombie appena resuscitato.
Portavo una canotta nera, pantaloncini corti rosa e...calze nere. In casa non portavo mai le scarpe, adoravo andare scalza.
Guardo di nuovo l'orologio, oddio, mancano solo dieci minuti alle dieci.
Per distrarmi decido di accendere la TV, non la guardavo quasi mai, ma era l'unica opzione che forse poteva distrarmi un po'. Misi su un canale qualsiasi, ero talmente un fascio di nervi che anche il film di guerra che stavano dando mi pareva interessante.
Sobbalzai al suono del citofono, non chiedi neanche chi era perché...non so neanche io perché.
Morivo dalla voglia di vederlo. Sento i suoi passi rimbombare nel corridoio delle scale.
<<Hey!>> dico. Neanche mi accorsi che sul mio volto era nato un sorriso a trentadue denti.
<<Ciao baby>>
Baby, cosa mi sta facendo questo uomo, solo Dio lo sa.
<<Entra pure>> dico.
Lui si sedette sul divano ringraziandomi.
<<Vuoi una tazza di caffè?>> chiesi
Lo stavo squadrando dalla testa ai piedi, anche da seduto era un ragazzo così bello.
<<Si grazie>>
Ti prego non sorridere, non sorr...ha sorriso.
Quanto vorrei sentire il suo sesso dentro di me, il mio sguardo cadde proprio lì. Anche se i pantaloni sono neri, riesco ad individuare un rigonfiamento evidente.
Perfetto, ci mancava solo più che il mio lato perverso si facesse avanti.
Gli voltai le spalle, e andai in cucina a mettere su la caffettiera per il caffè.
<<Ti piacciono i film di guerra?>> domandò dal salotto. Ho dimenticato di spegnere la TV.
<<No. In verità avevo solo voglia di vedere...un film>> solo voglia di vederti.
<<E i tuoi uomini? Dove li hai lasciati?>> E la prima volta che lo vedevi da solo. Intanto tornai in salotto.
<<Sono in macchina, accostata qua sotto>>
Dopo il caffè parlammo di tutto, dei nostri hobby, della sua carriera da cantante, dei film che ci piacevano. Trovavamo mille cose in comune, e intanto le ore passavano.
<<Resti per pranzo?>> domandai.
<<No, vorrei tanto. Mi aspettano ad una festa di compleanno sta sera, e ho alcune cose da sistemare prima>>
Risi <<Andata a rotoli la tua varietà da pop star, ora provi a fare l'animatore?>>
<<Una specie, faccio presenza>> sorrideva, sorrideva sempre. Come faceva? Mi stava facendo impazzire, da quando era qua non ha smesso un secondo di mostrare quella ottava meraviglia sul suo volto.
I nostri sguardi erano vicinissimi, le nostre bocche, i nostri nasi...tutto!
Di nuovo quella sensazione, io e lui soli nel mondo. 
Le sue labbra mi dicevano di farci l'amore, sento il suo fiato dolce, mescolato all'aroma del caffè; i suoi occhi passavano dal mio viso al mio piccolo seno, in continuazione.
<<Dovrei andare ora, e tardi>> disse lui.
Cosa? Perche questa magia si era interrotta? Perché non ha voluto baciarmi?
<<Si...>> dispiaciuta tornai alla realtà.
I nostri sguardi si rivolsero scintille per l'ultima volta, poi uscì dal portone di casa mia.
Sento un dolore al petto in questo momento, fa male, e come se mille spade mi stessero trafiggendo.
Che stupida! Come ho potuto pensare che fosse innamorato di me? E ancora più gnorri mi faceva il pensiero che tra noi potesse nascere qualcosa.
Vado in camera mia, mi butto sul letto e prendi in mano il mio telefono.

SOFY: Sei pronta per la festa di sta sera? Buon compleanno diciannovenne.

Un messaggio dalla mia migliore amica. Stupidità time, il ritorno! Oggi era il mio compleanno, in questi giorni avevo la testa così nel pallone che avevo dimenticato che giorno fosse oggi.
Dove sono i regali di Sua Altezza?! Li pretendo ora!
Seriamente dovevo aspettare l'arrivo di mia madre per riceverli?
A parte ciò, quest'anno era Sofy che voleva organizzare la mia festa. Era una pazza, potevi aspettarti di tutto da lei.

IO: Si! Mi farà bene un po' di svago.

SOFY: Bene! Perché ho in serbo per te una sorpresona!

Avete capito ora? Quando dicevo che da lei potevi aspettarti qualsiasi cosa. Ama fare le cose in grande stile.

Ero alla festa, finalmente questo posto mi aveva fatto dimenticare la delusione di questa mattina.
<<Allora vita, sei capace a ballare il valzer?>> tutto d'unfremito arrivò Alex. Quasi mi faceva andare di traverso il succo di frutta che stavo bevendo.
<<Il valzer? E con chi dovrei ballarlo, sentiamo. Con te?>> risposi ridacchiando, sapevo che questo era totalmente impossibile siccome Alex aveva agli gusti.
<<No, non con me. Ho già un bel bocconcino che mi aspetta dopo>> indicò un ragazzo biondo ammiccante.
La festa si stava tenendo in una sala di un ristorante di lusso, Sofy sapeva quanto fossi egoista e desideravo un compleanno degno di me, degno di una principessa.
Tutto era arredato come se tutti fossimo ad un ballo reale. Non so quanto tutto questo fosse venuto a costare, ma per me il tavolo lungo del buffet, con tutte le prelibatezze sopra era il pezzo forte.
<<Attenzione prego! Attenzione>>
Sofy stava parlando al microfono del karaoke. Perché ho una brutta sensazione?
<<Con grande onore, e orgoglio vi presento Sua Altezza reale il duca di Holyrood!>>
Tutti cominciarono ad applaudire, risi incredula; no! Non poteva essere di sicuro lui, mi sarei voltata e lei avrebbe gridato che era tutto uno scherzo.
Già rassegata mi voltai...ok, ora credo di aver bisogno di un'ambulanza urgentemente.

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