Capitolo 4

ATTENZIONE GRAZIE!

Prima di leggere questo capitolo volevo avvisarvi che ci sarà una scena abbastanza esplicita di una pratica sessuale che non a tutti potrà piacere.

Potete quindi saltare la scena se non ve la sentite di leggere (è la scena nella doccia), e vi sarei grata se evitaste commenti del tipo: oddio che schifo.

Nel sesso non c'è nulla che fa schifo se quello che si fa provoca piacere ed eccitazione e soprattuto, è praticato con consenso da parte di tutti.

Detto ciò godetevi il capitolo.












Draco era preoccupato, e ne sapeva benissimo il motivo. Avrebbe dovuto starsene zitto, come faceva con ogni cliente, e invece si era fatto sfuggire che Oliver fosse un suo cliente.

Blaise gli lasciava sempre molta libertà riguardo ai suoi appuntamenti, l'importante era che rispettasse le regole, e lui ne aveva infranta una. Forse la più importante.

Non si stupì affatto della chiamata del suo capo il giorno dopo, il quale desiderava vederlo per parlargli.

Ogni volta che Blaise lo invitava nella sua dimora, c'era sempre qualcosa che non andava, e dentro di se sapeva che il motivo dovesse essere per forza Harry: Harry che aveva parlato di lui con Oliver, e Oliver lo aveva spifferato a Blaise, o peggio ancora, Harry che parla direttamente con Blaise.

In qualunque modo fossero andate le cose, lui era fottuto. Zabini non ci avrebbe messo molto a rimpiazzarlo, perché come diceva lui: "Tutti sono utili Draco, ma nessuno è indispensabile."

La mansion di Blaise gli incuteva sempre un po' di timore, era una dimora di famiglia, tramandata da generazioni a generazioni, ed ogni volta che vi entrava percepiva sulle spalle il peso della sua antichità.

"Accomodati Draco, gradisci del the?"

Blaise era seduto su una poltrona dirimpetto al camino acceso. La legna bruciava lenta, impregnando la stanza di un odore accogliente che Draco adorava, anche se di accogliente nel suo capo non c'era proprio niente.

Faceva caldo, e stava iniziando a sudare, nonostante la bella stagione ormai, a Blaise piaceva lo stesso accendere il camino.

Sedette di fronte a lui, e si servì una tazza di the giusto per non essere maleducato.

"Ti ho chiamato qui perché sta sera hai un evento importante."

Sorseggiò il the restando in attesa, Blaise non lo aveva mai convocato per parlare di una sua uscita, di solito gli mandava i dettagli su whatsapp, per cui era certo ci fosse qualcosa sotto.

"Dovrai andare al concerto dei One Direction questa sera..."

Si strozzò col the, ma fece finta di tossire, appoggiò la tazza sul tavolino pronto a prendere il colpo finale, era sicuro che Blaise sapesse, ma fece finta di nulla.

"Oliver Baston ti vuole con lui nel backstage."
"Ok..."

Non sapeva che altro dire, forse l'aveva scampata, forse Blaise non sapeva di quel piccolo dettaglio che gli era scappato davanti ad Harry.

"Puoi immaginare quindi perché ti ho convocato qui."

Draco in realtà non lo capiva, decise per cui di rimanere in silenzio nella speranza che proseguisse con le spiegazioni.

"Harry Potter" disse, guardandolo fisso negli occhi.

Deglutì rumorosamente, era nei guai molto seri, Blaise sapeva tutto.

Fu per questo che rimase piacevolmente sollevato da quello che sentì poi.

"Lo sai che facciamo firmare un accordo di riservatezza a tutti prima di iniziare gli appuntamenti. Oliver non sa di Harry, Harry non sa di Draco, ma questa sera le cose cambieranno."

Blaise non lo sa, sono salvo. Fu tutto quello che riuscì a pensare.

"Inevitabilmente Harry capirà che Oliver è un tuo cliente, ed io spero in una sua collaborazione nel rimanere il più discreto possibile. Se così non fosse, ti taglierò i ponti con tutti e due."

"Tagliare i ponti?"

"Si Draco, se la cosa dovesse degenerare, perderai entrambi come clienti."

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Wembley era sold out, lo sapeva perché erano mesi ormai che non si trovava più un biglietto disponibile, e lo confermavano le grida dei fan che sentiva un po' ovattate nella stanza dove era rinchiuso.

Aveva raggiunto i ragazzi nel backstage quel pomeriggio, e aveva assistito alle prove per il concerto.

Si sentì un po' in colpa ad essere lì, in tanti avrebbero pagato oro per essere al posto suo, invece lui era lì, ad assistere all'evento dell'anno, ed era pure pagato per starci.

Harry aveva fatto finta di non conoscerlo, anzi, non lo aveva proprio degnato di uno sguardo da quando era arrivato

. Un po' ne fu sollevato, quando Oliver gli si avvinghiava addosso per richiedere le sue attenzioni, era lieto che Harry non li calcolasse, sarebbe stato troppo imbarazzante.

Dopo le prove generali lo avevano lasciato nella sala relax, il gruppo doveva fare degli esercizi per la voce e poi sarebbe arrivato il momento di vestirsi per l'evento, la truccatrice, il parrucchiere, tutte cose a cui lui non poteva partecipare.

Non che si lamentasse, aveva un mega schermo davanti a lui, un divano enorme, ed un tavolo con buffet allestito: avrebbe di sicuro ammazzato il tempo.
Fu proprio quando decise di buttarsi sul cibo che sentì la porta aprirsi.

Harry era davanti a lui, ancora in canotta e pantaloni della tuta, che lo osservava con rabbia, le mani strette a pugno.

"Seguimi."

Impartì quell'ordine come se lui fosse lì per ubbidire, ma Draco non si mosse dalla sua posizione vicino al tavolo.

"Ho detto seguimi."

"Non sono qui per te, non puoi darmi ordini..."

Harry tornò indietro sui suoi passi, gli si piazzò di fronte e con tono deciso disse: "Non voglio sentire un'altra parola da quella fottuta bocca."

Draco deglutì il groppone che gli si era fermato in gola, e decise di fare quello che gli era stato chiesto. Seguì Harry attraverso la stanza, fino a quando si trovarono davanti ad un'altra porta che non aveva notato fino a quel momento. L'altro la aprì' facendo cenno di entrare.

Quando varcò la soglia si trovò all'interno di un  piccolo bagno, ma dotato di tutti i comfort, tra cui una grande doccia.

"Via quei vestiti."

Si stava mettendo nei guai, lo sapeva benissimo. Quella sera era il cliente di Oliver, fare qualsiasi cosa avesse in mente Harry in quel momento era vietato, ma non poteva resistere, non quando il moro lo stava guardando con quella che sembrava lava incandescente negli occhi.

Obbedì all'istante, spogliandosi velocemente, ormai desideroso di fare qualsiasi cosa con lui. Si sfilò poi l'orologio che aveva al polso, non che fosse di valore, ma era l'unico ricordo di sua madre che gli fosse rimasto, non voleva bagnarlo e rischiarlo di romperlo, per cui lo adagiò sul lavandino.

Harry lo spinse delicatamente in doccia e accese l'acqua, che da fredda iniziò subito a riscaldarsi raggiungendo la temperatura adatta. Si portò i cappelli indietro, in modo che non gli cadessero davanti gli occhi, e il suo sguardo fu subito catturato dal cantante che, ormai nudo, si prestava ad entrare anche lui nella doccia.

Con l'acqua che scorreva fra loro, la pelle di Potter sembrava quasi vellutata e lui avrebbe voluto leccarla tutta. Uno spasmo incontrollato gli attraversò l'inguine e raggiunse la sua erezione, che ormai turgida sfregava impercettibilmente contro il fianco dell'altro.

Voleva essere toccato, voleva le mani di Harry ovunque, ma l'altro non si era ancora mosso di un centimetro, e lui smaniava anche solo per essere sfiorato.

"Inginocchiati."

Draco quasi urlo' per la felicità, si abbassò subito, leccandosi le labbra, pregustando l'imminente sapore che presto avrebbe avuto nella sua bocca: moriva dalla voglia di fare quel pompino.

"Sai William, è tutto il giorno che faccio finta di niente, non voglio metterti nei guai, il lavoro è lavoro, ma ho questo prurito incessante alle mani..."

Draco cercava di prestare attenzione, ce la stava mettendo tutta, ma così in ginocchio com'era, con Harry imponente davanti a lui, si stava parecchio distraendo.

Poi il moro gli mise una mano dietro la nuca e strinse un po' fra i capelli, Draco era in un brodo di giuggiole. Aprì la bocca, pronto ad accogliere la semi erezione davanti a lui quando il cantante l'afferro' con la mano libera.

"Io non voglio condividerti, hai capito? Almeno non davanti ai miei occhi. E sai cosa fanno gli animali tra loro per marcare bene i confini? Marchiano il territorio..."

Draco non fece in tempo a realizzare il significato di quella frase che un fiotto di liquido caldo lo colpì sul collo, scendendo verso il torace.

Fu un attimo, perché l'acqua della doccia  lavò via tutto, mentre alcuni schizzi gli colpirono anche il volto.

Non gli era mai successo niente di simile in tutti gli anni di lavoro, eppure Potter era andato oltre: gli stava facendo letteralmente urinando addosso.

Quella pioggia dorata calda lo investì rendendosene conto troppo tardi, e invece di spostarsi, rimase fermo a prenderla tutta, beandosi di essere marchiato dal suo odore.

Avrebbe dovuto sentirsi male per quella umiliazione subita, ma il suo cazzo ebbe uno spasmo enorme rilasciando un po' di liquido seminale.

"Cazzo Harry scopami" fu tutto quello che riuscì a dire, ed il cantante lo accontentò.

Lo prese lì sotto la doccia, senza nessuna gentilezza, solo col desiderio di farlo sentire posseduto.

"Anche Oliver ti prende così? Dimmelo William, anche lui sa scoparti così bene?"

Draco stava vedendo le stelle mentre Harry gli premeva la faccia contro le piastrelle della doccia e con una mano lo masturbava, le spinte sempre più forti contro il suo bacino.

"No, solo tu..." riuscì a mala pena a rispondere a corto di fiato.

Poi Harry si staccò da lui e lo fece girare, con una spinta lo prese quasi in braccio facendogli avvolgere le gambe attorno alla sua vita. Lo penetro' di nuovo, sta volta con più calma.

"Dimmi come ti chiami, ti prego. Dimmi il tuo vero nome..."

Lo stava guardando negli occhi come forse non aveva mai fatto.

"Io...Non posso..."

"Ti prego, devo saperlo..."

Lo stava implorando, mentre continuava a spingersi in lui, e Draco c'era quasi, sentiva il climax avvicinarsi sempre di più, stava cercando di trattenersi, per far durare quel momento.

Ma non ce la faceva davvero più, con Harry che lo guardava in trepidante attesa. Ormai aveva sbagliato tutto, ma finché Blaise ne fosse rimasto all'oscuro, forse poteva ancora cavarsela.

"Mi chiamo Draco."

"Draco..."
Harry glielo sussurrò appena all'orecchio facendolo esplodere di piacere lungo il suo ventre.

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Uscirono dalla doccia velocemente, erano rimasti troppo tempo da soli, qualcuno avrebbe potuto insospettirsi.

Harry si rimise in fretta i vestiti senza asciugarsi, Draco preferì almeno passare il phon tra i capelli.
Arrivò nella sala relax che Harry era già uscito da un po', un tecnico lo stava aspettando per accompagnarlo nel backstage.

Stare dietro le quinte di un concerto era una fortuna immensa, da li avrebbe potuto osservare Harry senza che nessuno se ne sarebbe accorto, anche se poi a fine spettacolo, era con Oliver che avrebbe dovuto andare a casa.

Fece appena in tempo a sentire Ron, il ragazzo dai capelli rossi, prendere in giro Potter per i capelli ancora bagnati prima che le prime note attaccarono e la folla impazzisse.

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Lo spettacolo fu entusiasmante, si pentì quasi di non averli seguiti prima questi One Direction, erano davvero forti ed il pubblico impazziva per loro.

Ritornò in sala relax, sperando che Oliver si sbrigasse in fretta. Voleva andare via il prima possibile, e senza incontrare Harry, sarebbe stato più facile.

Ma le sue speranze furono vane quando l'intera band entrò nel salotto.

Abbassò lo sguardo, altrimenti i suoi occhi avrebbero puntato direttamente ad Harry, ma non ce ne fu bisogno: Oliver era già davanti a lui.

"Guarda cosa ho trovato" gli disse tutto sorridente, mostrando nella sua mano un orologio.

Il suo orologio. L'orologio di sua madre.

"Oh, grazie...Devo averlo dimenticato..."

"Lo avevi lasciato in bagno, sei sempre così sbadato William!" gli rispose, mentre con una mano gli arruffava un po' i capelli.

Voleva andarsene, non poteva sopportare tutto questo, non osava guardare Harry dall'altra parte della stanza, ma percepiva la sua presenza, come se fossero stati ancora chiusi in quel bagno.

"Ti sei fatto una doccia? Hai i capelli un po' umidi..."

Merda.

Alzò il volto di scatto, cercando di dare una risposta che lo togliesse da quel guaio imminente, ma poi, come prevedibile, andò tutto nel peggiore dei modi.

"Anche Harry aveva i capelli bagnati, magari hanno fatto una doccia insieme."

Ron rideva a squarcia gola per la sua battuta, ma quando si accorse che nessun altro lo seguì nella sua ilarità si bloccò di colpo.

Draco voleva sotterrarsi, sparire immediatamente, scappare. Invece si trovava lì, in mezzo alla sala relax, rosso come un peperone in volto, sapendo perfettamente che ormai era spacciato.

Oliver li osservò, puntò bene gli sguardi su di loro, prima su Harry, poi su di lui, e Draco sapeva benissimo di avere una scritta sulla testa a caratteri cubitali che urlava colpevole.

"Sei solo una puttana" gli disse, prima di lasciargli uno spintone e abbandonare la stanza.



PERDONATEMI PER IL RITARDO.
Dico solo questo.

EvAnEsCo.

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