La luce chiara del primo mattino si rifletteva sulle mattonelle bianche del corridoio, che Ally percorreva con il fiato corto e la mente invasa da una miriade di pensieri. Si fermò davanti alla porta di Natalie, e sospirò pesantemente prima di appoggiare le nocche sulla superficie.; vi diede una serie di rapidi colpetti, abbastanza forti da farsi sentire dall'interno. Attese poi una manciata di secondi ascoltando attentamente ogni più piccolo rumore che sarebbe potuto provenire dall'interno, ma non udì nulla. Bussò ancora, questa volta con un po' di forza in più, e finalmente poté udire dei lievi passi che si stavano dirigendo in sua direzione.
Natalie aprì la porta, e scrutò il volto dell'amica senza dire una sola parola; aveva un'espressione molto diversa dal solito. Nessun sorriso albergava sulle sue labbra, adesso strette in un ghigno.
-Clock....- farfugliò Allyson, visibilmente preoccupata. -Io sono riuscita ad uscire senza farmi vedere, ma...-.
-Non ne voglio parlare- rispose l'altra freddamente, interrompendo in modo brusco il contatto visivo.
Ma Allyson non si diede per vinta. -Che cosa vi hanno fatto?- domandò, seppur avesse già una mezza risposta a quella domanda. O quantomeno, poteva immaginarla con ben poca fatica.
La castana abbassò lo sguardo ed iniziò a fissare il pavimento, assumendo un atteggiamento di chiusura che non era affatto da lei. -Questa storia finisce qui, Allyson. Non abbiamo più niente di cui parlare- rispose, con un filo di voce. L'altra la guardò con aria preoccupata, non sembrava affatto voler chiudere l'argomento; sentiva il bisogno di sapere esattamente che cosa era accaduto dopo che il gruppo si era diviso. -Ti hanno picchiata?- chiese ancora, poggiando una mano sulla porta affinché l'altra non potesse richiuderla.
A quel punto Natalie la guardò dritta negli occhi, con uno sguardo serio e minaccioso che mai le aveva visto assumere prima d'ora, e disse: -Certo. Hanno punito tutti.... Tutti tranne te- puntualizzò, con asprezza.
Ally lasciò cadere la mandibola inferiore, stupida e delusa da quell'affermazione. Era forse colpa sua, se loro non erano riusciti a fuggire?
-Toby sta malissimo- aggiunse la castana, tentando di chiudere la porta che Ally stava bloccando.
-Io ho avuto solo fortuna!- si difese l'altra -È stato un caso che non mi abbiano vista! Che avrei dovuto fare?-. Aveva iniziato a balbettare, ed il cuore nel suo petto scalpitava come volesse spaccarle il petto.
-Hai sentito quello che ho detto?- iniziò improvvisamente a sbraitare l'altra, divenendo rossa in volto. -Tu non sei più mia amica. Non sei più amica di nessuno!-. Dicendo questo riprese a tirare la maniglia della porta con l'intenzione di chiudere Ally fuori. Fuori dalla sua stanza. Fuori dalla sua vita.
Ma l'altra trattenne la porta finché poté, riuscendo a porgere un'ultima domanda.  -Dov'é Toby?-.
Natalie assunse un ghigno di rabbia ed indignazione, lanciandole un'occhiataccia raggelante; tacque per alcuni secondi, poi rispose. -In terapia. Non so dove, ma dubito che voglia vederti-. Detto questo, finalmente la castana riuscì a chiudersi dentro la propria stanza sbattendo violentemente la porta, e lasciando Ally da sola in corridoio. La ragazza scosse la testa, allibita. Davvero non capiva perché la sua amica ad un tratto si comportava in quel modo; come poteva attribuire a lei la colpa di quello che era successo?
Stanca e confusa si rifugiò nella sua stanza, dove si buttò a peso morto sul letto puntando uno sguardo perso e vuoto sul soffitto sopra di se. Dopo tutto quello che aveva dovuto subire quella notte, avrebbe soltanto desiderato trovare un po' di conforto nei sui amici; invece si trovava a non saper più neanche se ne aveva ancora, di amici.
Tristemente ripensò poi alle parole di Natalie. Aveva detto 'Toby sta malissimo" aggiungendo poi che era in terapia. Che cosa gli era preso? Aveva assolutamente bisogno di vederlo.

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Capitolo dedicato a LunaBat. La mia mammina per finta ❤❤❤❤
Nonché abilissima scrittrice che ammiro molto. (Passatealeggereisuoilibri).