7.Scopro Qualcosa Che Avrei Preferito Non Sapere

Stetti per ore a guardare il soffitto di fronte a me sperando che un minimo di sonno arrivasse, ma niente, forse il caffè di Frypan aveva effetto a scoppio ritardato, perché io non mi ero mai sentita così sveglia da quando ero arrivata. Mi rassegnai e sperai che una passeggiatina per la radura mi facesse venire sonno. Senza svegliare nessuno mi diressi verso la porta nord, volevo vedere da vicino almeno una volta quei giganteschi pezzi di mura che incredibilmente si aprivano e chiudevano ogni giorno. Provai a sbirciare nella fessura tre le due porte, ma ovviamente non si vide nulla.
All'improvviso un verso meccanico misto a un ruggito animale proveniente dal labirinto, mi spaventò a morte. Indietreggiai sconcertata, ma notai dietro alle linee che prendevano dalle mura un vetro. Sbirciai cercando di capire da dove provenisse l'orribile suono.
Ciò che vidi fu da film dell'orrore.
Una macchina biomeccanica somigliante a un ragno verde e appiccicoso, stava camminando per i corridoi del labirinto. Le sue zampe metalliche producevano continui ticchettii mentre camminava. Sul dorso era cosparso di aghi e strumenti a scopo di ferire o uccidere, dalla sua bocca usciva della bava verdognola come se avesse la rabbia. Mi tirai indietro per paura che quella creatura mi vedesse e mi facesse del male. Urlai e mi misi le mani sugli occhi per lo spavento, non facendo caso a gli altri radurai che stavano dormendo. Delle braccia forti e muscolose mi abbracciarono da dietro cercando di tenermi ferma.
"Calmati, siamo al sicuro qui. Ehi smettila, sveglierai tutti così!" riconobbi la voce.. era Minho.
Mi tolsi le mani dal volto e mi girai a guardare il velocista che sorrideva per rassicurarmi.
Avevo le mani e il volto umido. Caspio avevo pianto ancora. Ero troppo emotiva. Dovevo controllarmi. Mi liberai dalla presa dell'asiatico e lo ringraziai asciugandomi il volto con una manica del maglione.
"Che cos'era quella cosa?" domandai appena mi ripresi.
"Suppongo che nessuno te lo abbia detto. Ah..Come biasimarli. Sei così fragile bambina." mi sorrise prendendomi in giro.
"Guarda che io sono più forte di quello che credi" gli risposi fingendomi offesa.
"Ok ok miss coraggio, è meglio che andiamo a sederci da qualche parte così ti spiego la situazione." andammo al mio tronco. Ormai quel posticino era diventato di mia proprietà pensai, d'altra parte non avevo visto mai nessuno sedersi.
"Allora, perché nessuno mi ha detto che ci sono dei mostri nel labirinto?. E poi come fate voi velocisti a sopravvivere con quei cosi dentro?!" domandai ormai spazientita.
"Noi li chiamiamo Dolenti. Abitando il labirinto di notte, ma di giorno non si fanno quasi mai vedere. Gli aghi che avevano sul corpo hanno uno scopo : quando si viene punti si inizia la Mutazione. Praticamente entri in uni stato di dolore e pazzia, e inizi a ricordare parte del tuo passato. C'è un solo modo per sopravvivere a questo, e cioè prendere in tempo il dolosiero, che blocca la mutazione in qualche giorno. Però sei costretto a ore e ore di agonia. "disse tutto con un'immensa tristezza come se fosse un peso per lui raccontare questi fatti. Era la prima volta che lo vedevo serio.
"Tu l'hai mai subita? La-la mutazione intendo." mi rattristava vederlo così giù. "No" rispose senza aggiungere altro.
Sospirammo entrambi nello stesso momento, il che ci fece ridere. Fiú, almeno il clima della situazione era cambiato, per fortuna. C'era, si.. Del feeling tra di noi. Non come amanti. Più come fratelli a dir la verità.
"Ma insomma Rose bella Rose... Raccontami, hai già adocchiato qualche bel maschio tra di noi." mi colse di sorpresa con quella domanda fuori luogo e arrossii.
"Ma.. N-no.. Pff, come ti viene in mente?!" risi in modo isterico e imbarazzato. Non so perché, per ora avevo considerato i radurai solo come amici e nulla di più.
"Ah che peccato. E io che speravo di avere una possibilità. Be lo so che in realtà non riesci a resistere al mio fascino però hai paura di dichiararti" si passò una mano tra i capelli e si mise le mani sui fianchi. Scoppiai a ridere, forse anche troppo forte. Era veramente un ragazzo buffo, non perché avesse un aspetto strano, perché si comportava in un modo diverso dagli altri radurai.
"Ma te sei sempre così?" dissi scuotendo la testa con fare divertito. "Per tua sfortuna, si, da quando ho memoria sono il più rincaspiato di tutti qui." e mi fece un sorriso da ebete. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto fissando l'oscurità della radura. Sarebbe stato un bel posto dove vivere se solo non fossimo stati intrappolati come topi.
"Senti ma.. Scusa se la domanda è inappropriata. Tu come ti senti? Intendo a essere incinta, ad avere un bambino." Ringraziai il cielo che me li avesse chiesto, avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno, chiunque, e Minho mi sembrava una scelta non male. "Uno schifo. Non nel senso che sto male o altro. Nel senso che ho paura e.. Non so che accidenti fare è questa la verità!" mi diedi una manata sul volto, quasi troppo forte. "Il bambino nascerà tra 2 settimane e mezzo, probabilmente qui nessuno sa come  aiutarmi, e sono sola, e io non mi sento pronta a fare la mamma e.."
"Wo wo wo! Frena un secondo bellezza. Come fai a sapere che il bambino nascerà tra 2 settimane e mezzo? E poi... OH SANTO CASPIO COSÌ PRESTO?!! "
"Ah.. Umm.. Io l'ho ricordato. E comunque.. Si appunto è prestissimo!"
Entrambi eravamo un po' sconvolti. Forse ci stavo pensando su un po' poco, c'è.. 2 settimane e mezza sono veramente un tempo piccolissimo.
"Be ora ti capisco si." guardò il terreno preoccupato quanto me. "No invece, tu non mi capisci. Nessuno può." si alzò in piedi e mi guardò dritta negli occhi, e nonostante l'oscurità riuscì a vedere perfettamente la sua espressione.
"È invece si. So cosa si prova a essere spediti in un posto sconosciuto, non avendo nessun ricordo, con delle responsabilità e problemi enormi sulle spalle, e non avere tutta la vita per risolverli. So perfettamente cosa vuol dire." aveva un'espressione dura che cambiò radicalmente subito dopo " ma.. Avendo degli amici che sarebbero disposti a farsi in quattro per te, la storia cambia un po'. Ascoltami Rose" mi prese le spalle continuando a guardarmi negli occhi "tu non sei sola, nessuno di noi lo è. Siamo in questo casino insieme, e tutti ci diamo e ci daremo una mano, sempre. Sei circondata da persone che ti vogliono bene e questo è importante, ricordalo. Il bambino sarà al sicuro e vedrai che troveremo una soluzione insieme. Dopotutto.. Due settimane e mezzo non sono così poco" le ultime parole famose..
"Senti, Alby non te lo ha ancora fatto fare, così lo farò io. Vieni con me." lo seguii e lui mi portò in un muro libero della radura dove c'erano incisi i nomi di tutti i radurai, trovai il suo, quello di Newt, poi Gally e così via. Alcuni dei nomi erano cancellati, potei immaginare dove fossero ora quei ragazzi.
" Tieni, e lascia il tuo segno" mi porse un coltello che teneva in tasca e io cominciai a incidere il mio nome in un buco libero tra i nomi degli altri radurai. Nonostante la scarsa luce riuscii lo stesso a fare un buon lavoro. Ora su quel muro, in basso a destra c'era una piccola incisione in stampatello con scritto 'Rose'. Ora mi sentivo veramente parte della radura. Restituii il coltello a Minho che si incamminò verso il casolare senza aggiungere altro. Prima che se ne andasse gli domandai
"Perché eri sveglio?" si girò e mi sorrise. "Per il tuo stesso motivo suppongo." e se ne andò.
Decisi di sedermi appoggiata al muro e rimane lì ancora un po' mentre il primo chiarore dell'alba cominciava ad illuminare la radura. Ora mi sentivo più sicura di me stessa, il mio bambino sarebbe nato e io dovevo essere pronta. Decisi che il giorno seguente sarei andata a parlare con Jeff e Clint della cosa, ma finalmente il sonno mi assalì e prese il sopravvento ai miei pensieri.

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