༒︎Eduardo Rupert Wülfgan༒︎
Oc contest di l-lovely-
Volevo dare un po' di inquietudine alla scheda ma non credo di esserci riuscita, lol
❝Siamo qui per soddisfare la sete si sangue di uno stato che non ci ha mai dato niente! E se torneremo a casa vivi riceveremo una stupida medaglia come premio per essere sopravvisuti a chissà quanti anni di guerra in cui ci hanno ficcati loro!❞
༒︎۞nome۞༒︎
「Eduardo Rupert」
"Eduardo" è la varianta italiana e spagnola di Edoardo. La sua origine è anglosassone ed è compasto da "ed" (o "ead"), ovvero ricchezza, patrimonio, proprietà, e "ward", che vuol dire custode di guerra oppure, seguendo l'antico germanico, difensore di guerra. Il nome significa "custode della proprietà" o "guardiano dei beni".
Nonostante la durezza sonora, chi porta questo nome ha un'acuta sensibilità d'animo che fa da sottofondo a una personalità decisa, volitiva e socievole, più una buona tendenza ai settori dell'arte.
"Rupert" ha un origine gotico-germanica ed è formato da "hroth", che vuol dire illustre, splendente, e "berth", che significa fama, gloria. Il nome significa "splendente di gloria".
Questo nome porta con sè una grande sicurezza.
La madre aveva deciso di chiamarlo "Eduardo" per ricordare il marito che lei amava follemente e "Rupert" per il nonno della madre.
A Rupert piacevano entrambi i nomi ma non gli piaceva il "contrasto" di suoni che provocavano, alle sue orecchie, i due nomi (tranne se erano accompagnati col cognome, con quello si poteva perfettamente usare entrambi i nomi); per questo motivo aveva "diviso" il loro utilizzo.
"Eduardo" veniva usato dai parenti e amici stretti, mentre "Rupert" dai compagni di lavoro e amici meno stretti.
༒︎۞cognome۞༒︎
「Wülfgan」
E' un cognome tedesco.
Lo ha semore trovato molto particolare, finendo per adorarlo per il suo essere "diverso dalla massa".
༒︎۞nazionalità۞༒︎
「Inglese」
Era nato in Inghilterra, di conseguenza era inglese ma suo padre era tedesco da parte di padre, motivo per cui il cognome che portava è di un'etnia diversa, e spagnolo da parte di madre.
༒︎۞carattere۞༒︎
「The rocket」
Mettiamo in chiaro una cosa: a lui piacevano le cose riassunte, soprattutto negli ultimi anni della sua vita. Purtroppo, per cause di forza maggiore, non possiamo farlo, di conseguemza scriveremo un po' (ci dispiace infangare la tua memoria così, Rupert!).
Rupert era una persona impulsiva e determinata, soprattutto da piccolo: i suoi amici lo chiamavano the rocket ("il razzo"). Ciò era accompagnato da poca pazienza e poco controllo delle emozioni. Se era in ansia o arrabbiato stai pur certo che lo avresti notato. Uno dei suoi più grandi problemi era il rancore. Se gli facevi un torto se lo legava al dito e solo in rari casi se lo slegava. Era un brutto affare mettersi contro di lui.
Era, comunque, una persona dura che non si affezionava facilemente e, soprattutto, spesso. La sua "corazza" lasciava trapelare disprezzo e rabbia; volevi diventare suo amico? Nessun problema ma ti conveniva essere determinato e testardo (si, più di lui) se speravi di farcela, in più dovevi evitare di fare passi falsi che avrebbero potuto infastidirlo in qualche modo. Ho già detto che era rancoroso, no?
Da come l'ho descritto non sembra che abbia avuto molti pregi (forse solo la determinazione) ma, in realtà ce li aveva.
Da piccolo era molto ottimista, evitando così che fosse spesso ansioso o impaurito, anche se, crescendo, questa dote è andata scemando trasformandolo in una persona realista e con i piedi per terra.
Era, senza dubbio, molto testardo; se voleva fare una cosa, costi quel che costi, l'avrebbe fatta.
A tutto ciò si deve unire una grande dose di coraggio e impulsività anche se, strano a dirsi, preferirebbe stare sul divano piuttosto che per strada a correre o in palestra.
Nonostante non fosse una cima d'intelligenza era molto saggio, facendo pensieri sulla vita e sul mondo già da piccolo.
Era altamente leale mei confronti di chi amava.
༒︎۞aspetto fisico۞༒︎
Era un uomo alto e lievemente in carne, ciò dovuto alla sua prigrizia; le sue gambe, nonostante questo, erano forti, così come le braccia anche se non dovete immaginarvi un quarantanvenne pompato.
Le sue spalle erano proprorzionate la resto del corpo e alla grandezza della testa.
Le sue mani erano grandi e tozze, adatte per il lavoro che faceva.
Il viso era solcato da alcune rughe e, in seguito alla guerra, da occhiaie e cicatrici.
I suoi occhi erano grandi e blu anche se, a volte, tendevano al verde.
Negli ultimi anni i suoi capelli biondo cenere avevano lasciato spazio ai capelli grigi mentre le sopraciglia sembravano più gelose del loro colorito originale.
Le sue orecchie erano leggermente a sventola e tendevano ad essere più rosse del resto del colore del viso che, invece, tendeva alla pelle olivastra chiara, il suo accenno di barba riusciva a sottolineare la sua vecchiaia imminente.
E' praticamente la copia al maschile della madre.
༒︎۞cosa faceva nella vita۞༒︎
「Falegname」
Come tutti (si spera) si occupava del suo sogno: la falegnameria.
Lavoro umile e difficile, ha sempre dato molte gioie e soddisfazioni a Rupert che non vedeva l'ora di mettersi in gioco in nuove opere che andavano da statuette per il presepe a casette per gli uccelli, da cucchiai a mobili interi.
༒︎۞storia۞༒︎
「Guerra」
In caso Rupert non lo avesse ancora capito, oggi non è giornata per essere riassuntivi.
La sua storia ha inizio con l'incontro dei suoi genitori in un contesto molto romantico: la guerra.
Ventuno marzo 1855, questa è la data del loro incontro.
Per chi ama storia saprà che nel 1855 infuriava la guerra di Crimea, questo conflitto vedeva da una parte l'Impero Russo e dall'altra la Francia aiutata dal Regno Unito, dal Regno di Sardegna e dall'Impero Ottomano.
In caso qualcuno non lo avesse notato, non viene citata la Confederazione Germanica quindi come avevano fatto ad incontrarsi?
Risposta semplice, Eduardo Wülfgan (il nome piaceva alla madre spagnola) si era trasferito da tempo, ottenendo la cittadinaza inglese.
Chiamato per aiutare il paese, lui si era ritrovato dentro qualcosa a cui non era abituato, ritrovandosi in fretta in fin di vita. Alice Caitlyn Powell era la sua infermiera, o meglio, quella che gli era stata accanto di più.
Finita la guerra, io due continuarono ad incontrasi, fidendo per innamorarsi. Si sposarono nel 1857 a Oxford e prima di Rupert ebbero quattro bambini: William Armin (sei ottobre 1859), Allan Antain (diciotto luglio 1861), Anja Eleanor (ventinove febbraio 1864) e Richard Stefan (venti dicembre 1965).
Due mesi prima della nascita di Rupert, Eduardo morì di cancro. Aveva quarant'anni.
Rupert crebbe con l'assoluta convinzione che la vita è incredibilmente fragile e che la morte arriva quando meno te lo aspetti.
Non ebbe, però, mai paura del Cupo Mietitore, aveva sempre trovato il suo arrivo naturale. Per lui era vivere in eterno la cosa innaturale e da evitare.
La sua famiglia era modesta e benestante, nonostante Alice dovesse occuparsi si cinque figli. Come faceva? Famiglia, amici e campagna, dico solo questo.
I soldi le avevano permesso di dare un'istruzione ai figli fino alla quinta elementare.
Durante il pomeriggio, Rupert e i suoi fratelli aiutavano la madre in campagna. Chi annaffiava le piante, chi raccoglieva i prodotti, di dava da mangiare alle galline e chi pascolava il piccolo gregge.
La maggior parte delle cose le vendevano per ricavare soldi per la scuola e il cibo.
Molte persone (soprattutto uomini ricchi) guardavano male la famiglia Wülfgan, in special modo Alice che era riuscita a tirare avanti senza un secondo matrimonio. Lei lo aveva fatto per i figli e per far vedere loro che si poteva fare di tutto se si aveva un motivo.
A nove anni iniziò la passione di Rupert per la falegnameria. Spesso non faceva i compiti per finire un personaggio (che spesso ritraeva un componente della sua famiglia).
La madre lo sgridò più volte dicendogli che gli avrebbe sequestrato legno e scalpelli se non si fosse impegnato nella scuola. La minaccia serviva per le prime due settimane, poi ricominciava a procrastinare i compiti. Tutto questo fini a dieci anni e mezzo dove, dopo l'ennesima urlata nelle orecchie e la seduta sui ceci si era deciso a mettere la scuola in primo piano per quell'anno scarso che gli rimaneva.
Finiti i cinque anni di istruzione si concentrò al massimo sulla falegnameria facendone la causa di altri soldi per la famiglia.
Durante il periodo scolastico si fece degli amici ed ebbe qualche cotta passeggiera per due ragazze del suo anno.
Sempre durante quel periodo si contrastò, ferocemente a volte, col pensiero che la donna non potesse fare niente senza un uomo (lui era la prova vivente che non è vero). Molti adulti lo ignoravano o lo ammutolivano perché era un bambino, non poteva sapere, non poteva capire; anche se molti bambini della sua età lo capivano, visto che erano cresciuti con queste idee.
Questo lo fece diventare duro col prossimo e non esattamente incline al fidarsi subito.
Comunque, nonostante i problemi che la passione della falegnameria gli dava, Rupert era bravo a scuola, portando spesso buoni voti, se non ottimi.
Finiti gli studi si concentrò sulla falegnameria e, dopo aver scoperto il mondo dei libri, iniziò a comprarli e mangiarli anche se molti soldi li dava alla famiglia.
A vent'anni incontrò quella che sarebbe dicentata sua moglie: Samantha Wilson.
Il loro incontro non era statonniente di speciale: lui stava vendendo le sue opere e lei ne era rimasta affascinata.
Avevano parlato un po' (per quanto la coda dietro la donna lo permettesse) e lui scoprì che lei era venuta da Bath per fare visita ad un parente.
Si incontrarono più volte dopo allora arrivando ad fidanzarsi ufficialmente tre anni dopo. Era il dodici maggio 1890.
Quando la famiglia lo scoprì fecero i salti di gioia e si complimentarono con lui.
Samantha convinse Rupert ad aspettare per il matrimonio poichè lei doveva finire gli studi e laurearsi.
Il dieci luglio 1894 Sam si laureò con ottimi voti.
Lei e Rupert comprarono una casa per i fatti loro e si sposarono il ventitrè gennaio 1895.
Dal loro matrimonio ebbero sette figli: Samuel, una piccola peste nato il primo marzo 1896; Agatha, bambina diligente e curiosa nata il trenta ottobre 1897; Carolyn, timida e riservata nata il nove gennaio 1899; Julian, espansivo e vivace nato il diciassette giugno 1900; Dorothy, risoluta e rispettosa nata il venticinque maggio 1902; Robert, dolce e generoso nato il trentuno agosto 1903 e Nikole, educata ed energina nata il tre dicembre 1905.
Rupert era molto severo con tutti, soprattutto con Samuel che era il più grande, anche se arrivava raramente alle mani.
Li amava molto e cercava di mettere abbastanza soldi da parte per concedergli un'istruzione e un futuro.
Non lo avrebbe mai ammesso ma occuparsi di tutti loro prima che Samile diventasse abbastanza grande per aiutare lui e Samantha era un inferno. Caos e disordine dappertutto nella casa.
Più gli anni passavano più occuparsi dei figli diventava meno stressante, piano piano loro passarono più rempo a casa e Rupert nella falegnameria dove, spesso, Carolyn lo aiutava.
Poi, il diciasette aprile 1915, poco dopo il suo quarantottesimo compleanno, arrivò la lettera che gli diceva che era stato chiamato alle armi e che faceva parte dell'esercito.
Samantha e i figli piansero molto, soprattutto Nikole che all'epoca non aveva neanche dieci anni.
Lui li rincuorò, promettendo che sarebbe tornato.
Partì per andare in guerra il venti aprile dello stesso anno.
Durante quel periodo si fece un po' di amici e numerico compagni, ritrovandosi, ovviamente, i suoi fratelli maggiori.
Morì come un eroe il diciannove novembre 1916.
༒︎۞com'è morto۞༒︎
「Eroe」
Rupert è morto esattamente il diciannove novembre 1916 alle dieci e dodici quando, mentre suo fratello Allan stava ricaricando il fucile. Successe tutto on una manciata di secondi. Il nemico adocciò l'uomo, Rupert lo notò e non ci penso due volte a spostarlo ricevendo, di conseguenza, tre proiettoli.
Fu mandato subito in infermeria ma non ci fu niente da fare.
Allan si sentì in colpa per anni.
༒︎۞famiglia۞༒︎
「Legata」
Come ho fatto notare la sua famiglia era numerosa. Quattro fratelli e sette figli.
Il rapporto con Will non era partito bene, il più grande riteneva il più piccolo responsabile della morte del padre anche se, dopo che lo vide essere offeso a sei anni da ragazzi più grandi, Will non ci pensò due volte a difenderlo.
Con Allan era sempre andato tutto a gonfie vele. Si volevano bene e c'erano sempre l'uno per l'altro.
Il rapporto con Anja girava tutto intorno a scherzi e prese in giro che celavano il loro affetto.
Richard era chiuso ma comunque quello più vicino d'età a Rupert, spesso si consolavano e lui lo capiva più degli altri suoi fratelli.
Per la madre provava profonda ammirazione, venedone ricambiato quando Rupert sviluppò la bravura nella falegameria, prima lei provava un infinito bene per il bambino.
Con i figli il rapporto era in gran modo uguale anche se tendeva a dare più responsabilità a Samuel e meno a Nikole, finendo spesso per litigare con quest'ultimo.
La relazione con Samantha era fantastica. Si capivano, si accettavano, si cervavano, si aiutavano. Erano diventati l'uno la famiglia dell'altra e viceversa.
Il loro rapporto è stato sempre molto calmo anche se non mancavano mai battibecchi e scherzi i quali facevano ridere i figli.
༒︎۞come si è svolto il funerale۞༒︎
「Intimo」
La moglie, con l'accordo della sua suocera, decise di fare un funerale molto intimo invintando, oltre ai famigliari, gli amici più stretti di Rupert.
Il giorno del funerale (ventuno novembre 1918, due anni e tre giorni dopo l'effettiva morte), il cielo era limido, senza neanche una nuvola, cosa che fece arrabbiare in particolar modo Robert a cui sembrava tutto una grande presa in giro.
Nel momento in cui gli invitati dovevano parlare di lui, molti si fecero avanti con discorsi sulla sua persona anche se io ho deciso di prenderne solo tre, quelli di Samantha, di Allan e di Nikole.
«Eduardo era la persona che più di tutte mi conosceva e apprezzava, quella che mi cercava, che mi tirava su di morale quando stavo male e che mi amava. Ricordo ancora quando lui aprì la Lettera davanti a me. Avevo già capito che era una cosa brutta dalla sua faccia, era sempre stato un libro aperto - sorrise lievemente al ricordo del marito - ma poi, quando mi spiegò cosa conteneva, il mondo mi cadde addosso. Piansi, non mi vergogno a dirlo, in quel momento avevo tutte le cellule del mio corpo che si muovevano dal terrore. Lui ci consolò dicendo he sarebbe andato tutto bene - si interruppe per via dei singhiozzi - ma non era vero. Tre giorni dopo partì e io mi ritrovai a pregare ogni giorno per la sua vita... fino a quando non mi arrivò un'altra Lettera. Diceva che lui... che lui non ce l'aveva fatta. Il mondo mi cadde nuovamente addosso. La lersona che amavo più al mondo, più di me stessa mi era stata strallata via per via di una guerra. -strinse il pugno- Eduard, se mi stai sentendo voglio dirti che mi manchi, che non ti domenticherò mai e che continuerò ad amarti fino a quando non ti raggiungerò in cielo. Riposa, mio angelo. Te lo meriti».
«Caro fratello, penso di essere l'ultima persona che ti debba parlare. Se non fosse stato per tu saresti ancora qui, lo so. Se non fosse stato per la mia idea di stare vicini tu non mi avresti visto ricaricare il fucile nel momento sbagliato. Io sarei morto, probabilmente, ma tu saresti vivo. Non ho ancora smetto di sentirmi in colpa. Tra tutti gli spari della guerra, questo è quello che più di tutti occupa i miei incubi. Il mio incubo.
Sono l'ultima persona che ti può chiedere qualcosa ma, ti prego, aiutami».
«Mi chiamo Nikole ed ho tredici anni. Mamma ha voluto aspettare a fare il funerale perché voleva che la guerra finisse e quindi io ho aspettato per parlare si mio padre.
Tra tutti noi sono quella che lo conosce di meno, sono stata con lui meno di dieci anni. Non posso dire di pentirmene, come potrei? Ma avrei preferito passarli al massimo, con il sorriso sulle labbra.
Sapete, si dice che non ti rendi conto di quanto qualcosa è preziosa fino a quando non la perdi. Non ho mai pensato a quanto questo detto fosse vero.
Quando papà mi ha spiegato il significato della lettera avevo dieci anni ma compresi tutto. Papà avrebbe avuto delle possibilità di morire.
In quel momento mi tornarono alla mente tutti i brutti momenti passati insieme e cercai di essere positiva. "Mio padre è forte" mi ripetevo. "Ce la farà". - la bambina stringe il foglio sj cui c'era scritto, in modo abbozzato, il discorso mentre le lacrime iniziarono a cadere - Ma erano parole a vuoto. Papà è... morto e non tormerà.
Come ho già detto sono stata con lui meno di dieci anni ma noi non siamo qui in base da quanti anni lo conosciamo ma da quanto gli abbiamo voluto bene. Tutti noi abbiamo perso una persona due anni fa e tutti stiamo soffrendo ma lui non avrebbe voluto. Lui... lui avrebbe preferiro che lo ricordassimo ridendo e tirando avanti. E' impossibile e penso che lo sappia bene anche lui ma io voglio esaudire il suo desiderio.
Tirerò avanti, papà.
Quando avrò dei figli racconterò a loro che eroe tu eri stato.
Promesso».
Dopo questi discorsi molti piansero.
Nel giro di due ore erano tutto sulle strade di casa, cercando di dare retta a quella bambina e al suo consiglio.
︎༒︎۞altro۞༒︎
[i] teneva più alla sua famiglia che a chiunque altro;
[ii] adorava la cioccolata calda;
[iii] era pirofobo, ovvero aveva paura del fuoco e/o degli incendi;
[iv] "Come si distingue il bene e il male se tutti combattono per il proprio bene?" è una frase tutta sua che lo aveva tartassato per un bel periodo durante la guerra. La sua risposta? "Il bene è liberta. Se inizi a torglierla stai facendo del male";
[v] amava il celeste;
[vi] teneva un diario dove scriveva tutte le sue giornate in trincea;
[vii] aveva la passione per la lettura;
[viii] era l'ultima persona a cui potevi dare del razzista e/o del sessista;
[ix] era ebreo.
Parole usate (circa): 3000
Io🤝deprimermi per il funerale.
Rupert, scusa ancora per aver scritto troppo ma dovevo.
Spero che la scehda vada bene!
Ammettl che mi è piaciuto acrivere la sua storia ed ho avuto una sadica soddisfazione sapere che il funerale faceva piangere (ho dei problemi, lol).
Spiegami ancora da dove hai cacciato il cognome.
Basta, non so più che dire.
Shau <3
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