17

Camminando, finii al Vesuvio Playground, quindi mi sedetti ai piedi dello scivolo per bambini ed afferrai il cellulare per chiamare Helena.
«Candice, ti rendi conto di che ore sono? Spero che sia... Ma stai piangendo?»
«Non so che fare, Helena. Dylan mi ha tradita e adesso la sua ex è incinta e abbiamo litigato e mi ha beccata a fare sesso con Louis e...»
«Aspetta,» mi interruppe, «vai con ordine. Anzi, dimmi dove sei che arrivo prima che tu possa dire "glitter".»
Helena arrivò davvero presto ed io mi dilungai nel racconto una volta che si fu seduta sull'altalena di fronte a me.
«Tesoro, io non vedo onestamente dove sia il problema» ammise lei con tono premuroso. «Dylan ti ha tradita, e allora? Non state più insieme. Tu ora stai con Louis, dovrai sposare Louis. Non c'è niente di male, quindi, se andate a letto insieme, e adesso che Dylan ha scoperto le sue carte non può più dire niente al riguardo. E se la sua ex è incinta... a te che importa? Come ho già detto, non state più insieme.»
«Detta così sembra così semplice» mormorai, le guance fredde dalle lacrime secche che si mischiavano all'umidità notturna.
«Ma poi entra in gioco il cuore, non è vero?» ne dedusse lei.
«Io lo amo ancora, Helena» confermai. «Io amo Dylan, non Louis.»
«E perché mai?»
«Non lo so» risposi in un sussurro.
«Sai cosa penso? Penso che tu continui a ripeterti di amare Dylan perché se ti innamorassi di Louis la daresti vinta a tuo padre.»
«No, non...»
«Candice, amica mia,» mi interruppe, «ti sto solo dicendo di seguire il tuo cuore. Lui sa cosa è giusto e cosa non lo è. E fossi in te, ne parlerei con Louis, prima di prendere una qualsiasi decisione.»
Annuii, ancora pensierosa. «Mi dispiace averti chiamata, soprattutto così tardi.»
«Non preoccuparti, lo sai che io ci sarò sempre per te. Sai cosa ci vorrebbe, adesso? Una buona bottiglia di vodka.»
«E dove la trovi la vodka a diciassette anni, che dobbiamo averne ventuno per bere?»
«Dana è ancora in circolazione.»
Dana era la ragazza di origini spagnole che ci passava gli alcolici se le avessimo pagato l'ingresso in discoteca, quando usciva con noi. Helena afferrò quindi il cellulare e compose il suo numero; arrivò dopo un quarto d'ora con tre bottiglie di liquido trasparente che sapevamo per certo non essere acqua. Puntò i suoi occhi verdi carichi di mascara su di me e le sue ciglia perfette si alzarono in segno di sorpresa.
«Da quanto tempo, agnellino» disse.
«Ho avuto da fare» minimizzai, afferrando una delle bottiglie.
Dana si sedette sul seggiolino accanto a quello di Helena ed accavallò le gambe lunghe e snelle, poi si ravvivò la lunga chioma corvina, rivelando un grande tatuaggio nero sul braccio, nei pressi dell'ascella. Bevve un sorso di vodka come fosse stato uno shottino e si lasciò andare indietro col busto giusto un po', ma il miniabito che aveva indosso le andava così stretto che, quando tornò composta, il seno sembrò uscirle dalla scollatura.
«È andata a letto con entrambi i Brooks» precisò Helena.
«¡Ay, cariño!» esclamò lei. «Questa sì che è una buona notizia, no?»
«Nemmeno tu ti sei fatta molto sentire, comunque» tentai di raggirare l'argomento.
«Sì, be', la mia tipa mi ha lasciata» disse, prima di portare avanti le labbra rosso scure in un'espressione amareggiata.
«La tua tipa?» ripetei.
«Sì, andiamo, sai che intendo.»
«Credo che Candice non sapesse che sei bisessuale» intervenne Helena.
«Nel senso che ti piacciono sia i ragazzi che le ragazze?» indagai.
«È più divertente di quanto suoni in realtà, soprattutto quando vai a letto con ragazzi e ragazze nello stesso momento.»
Io, che ero completamente ignara della situazione, espressi i miei dubbi: «Come fanno due ragazze... Sai... Ad andare a letto insieme?»
«¿Nunca has follado con una chica, cariño?» mi chiese, ma io non capii una sola parola di quello che disse, perciò Helena mi tradusse ed io scossi la testa. «Posso mostrartelo, se ti va.»
«No, grazie, mi basta di saperlo a livello teorico» rifiutai, prima di bere dalla mia bottiglia.
«Ma perché tutte le ragazze che conosci sono così etero?» esclamò Dana verso Helena. «Non sai che ti perdi, chiqui
Nascosi il mio imbarazzo dietro alla vodka, distogliendo lo sguardo.
«Non so voi, ma io trovo deprimente ubriacarmi in un parco per bambini» annunciò Helena.
«E dove vorresti andare?» le chiesi.
«Mia sorella che vive a Valencia dice sempre: "La autoestima hasta arriba y el perreo hasta abajo"» disse Dana. «Che vuol dire "l'autostima alle stelle e il culo a terra".»
«Io dico: andiamo a ubriacarci e a twerkare e a cantare a squarciagola!» esclamò Helena.
«Temo che dovrò tirarmene fuori, non vorrei che i Brooks si preoccupassero» replicai alzandomi.
«Vuoi dirmi che gli uomini possono ubriacarsi e scopare tutta la notte quando sono depressi e le donne no?»
Sospirai, chiusi un occhio, pensandoci su, poi alzai la mia bottiglia al cielo. «All'emancipazione femminile.»
«E alla faccia dei coglioni che mettono incinte le loro ex» mi dette man forte la mia amica.
«Non so cosa mi sono persa,» si aggiunse Dana, alzando a sua volta la vodka al cielo, «ma io ci sto. ¡La autoestima hasta arriba y el perreo hasta abajo!»
«Andiamo a ubriacarci come si deve, cazzo» annunciai, prima che bevessimo tutte e tre come un brindisi.

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