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Quindi eccomela di fronte, con i suoi dieci centimetri di altezza in più di me ed i capelli biondi come fili dorati.
Louis mi strinse più forte la mano ed io non comprendevo il motivo del suo disagio.
«Ciao, Louis» lo salutò lei con un bacio sulla sua guancia. «E tu sei...?»
«Candice,» mi presentai porgendole la mano, «la ragazza di Louis.»
«La... La tua ragazza?» ripeté Sally, confusa. «Non pensavo avessi una ragazza. O almeno, non una soltanto.»
Io calai il capo, ridendo sotto i baffi. «Sì, be', è una lunga storia.»
«Sally,» tentò di spiegare Louis, «io non ti ho risposto perché...»
«Avevi di meglio da fare» terminò lei. «O da farti.»
«Anche tu immagino abbia avuto un bel da fare» intervenni. «Non dev'essere facile tenere il ritmo tra i fratelli Brooks, insomma, prima Dylan, poi Louis...»
Sì, okay, sapevo che avrei fatto meglio a stare zitta perché anche io sembrava che oscillassi sempre tra i due, ma quella tipa ed il modo in cui mi guardava, come fossi un chewing-gum che le era capitato malauguratamente sotto le scarpe, mi dava ai nervi.
«Poi di nuovo Dylan...» continuò lei con nonchalance.
«Come, prego?» sussurrai. "Di nuovo Dylan"? Dylan era stato di nuovo con lei? E da quando? Stavamo ancora insieme quando lui se la spassava con la sua ex? Magari nello stesso periodo in cui ne approfittava anche suo fratello?
«Sì, sai, è venuto da me cercando conforto, un po' di tempo fa, ma adesso viene regolarmente. In tutti i sensi» spiegò Sally con aria di superiorità.
«Io vado a prendere da bere» intervenne Louis, prima di dileguarsi.
«Se ho fatto bene i calcoli, e sono abbastanza sicura di averli fatti bene,» continuò la zocc... Sally, «tu devi essere stata con Dylan, poi chissà perché lo hai lasciato e hai iniziato a frequentare le lenzuola di Louis. In fondo, non siamo tanto diverse, noi due.»
«Io... non sono saltata dal letto di uno a quello dell'altro come una gazzella» replicai, offesa. «Io ho lasciato Dylan perché i miei mi impongono di sposare Louis. Non volevo fargli del male. Tu, tu l'hai tradito.»
«E lui ha tradito te» mi sussurrò con tono concitato, prima di lasciarmi da sola a riflettere sulle sue parole.
«Va tutto bene?» mi chiese Louis, una volta tornato da me con un bicchiere d'acqua, che mi porse immediatamente.
«Sì» risposi distrattamente.
«Qualsiasi cosa ti abbia detto Sally,» mi rassicurò, mettendomi le mani sulle spalle, «dimenticala. È solo gelosa che tu sia stata amata e lei invece trattata come un giocattolo.»
«Tu pensi che Dylan avrebbe mai potuto tradirmi?»
«Io penso che Dylan avrebbe potuto farlo se tu fossi stata un'altra ragazza.»
«Non mi importa delle altre, ti sto chiedendo se avrebbe mai tradito me» mi innervosii.
«Onestamente, non so più cosa pensare, Candice. Forse sì, avrebbe potuto.»
Annuii con sguardo basso, amareggiata. Forse era stato un bene che avessi lasciato Dylan. Se davvero mi aveva tradita, allora mia madre aveva ragione: lui non mi meritava, lui non meritava niente da me.
Una volta imbandita la tavola ed arrivati gli ultimi invitati, la famiglia Brooks si sedette attorno alle prelibatezze preparate dalla padrona di casa; io ero tra Louis, dalla cui parte si srotolava la parte della sua famiglia composta da Sally, Dylan – che non sembrava particolarmente sorpreso dall'apparizione della sua conquista –, Jessica e Michael, ed il cugino Jay, dalla parte del quale sedeva solo sua sorella Sharon, imbronciata per non poter sedere al fianco di Sally. Di fronte a noi, a partire da sinistra, la madre dei cugini, Elaine, con il marito Charles; un altro dei figli di Georgia, Shannon, con suo figlio Isaiah; al centro della tavola la festeggiata, poi la sorella di Georgia, Lucie, con il marito Paul ed il figlio Daniel accompagnato dalla moglie Zara e la figlia Delilah; infine, di fronte a suo marito, Selena Brooks.
Mentre tutti chiacchieravano e si raccontavano aneddoti della loro infanzia, io mangiavo in silenzio, cosa che non sfuggì a Louis. «Va tutto bene?» mi chiese con una mano sulla mia schiena nuda.
«Sì, è solo che... mi sento un po' un'intrusa» ammisi.
«A queste cene io vengo sempre considerato molto poco, quindi posso capire come ti senti. Posso consigliarti di ascoltare, se proprio nessuno ti coinvolge nella conversazione. Che poi, le storie di ognuno si ripetono. Non abbiamo vissuto in eterno, prima o poi finiscono anche quelle. Prendi ad esempio mio zio Shannon: è la terza volta quest'anno che racconta di quella volta che lui e mia madre sono saliti sul melo del nonno per riprendere il vecchio Moscow, il loro gatto d'infanzia. Mia nonna li beccò e uscì di testa.»
Risi di gusto, immaginandomi la scena. «Dimmi qualcos'altro» lo supplicai, bisognosa di continuare quella conversazione e iniziare finalmente a divertirmi.
«Mia madre non lo ammetterà mai, ma siccome né lei né lo zio avevano mai baciato nessuno, quando avevano quattordici anni, si baciarono dietro un albero nel cortile della scuola» mi confidò.
«No» commentai sorpresa.
«Sì, e la zia Elaine si diverte sempre a raccontare di quando la nonna scacciava i ragazzi di mia madre di casa al mattino con un mestolo.»
«Louis, smettila di sfottermi con Candice» lo beccò la diretta interessata, attirando l'attenzione di tutti.
«Scusa, mamma, è solo che alcune delle cose che so sono davvero divertenti.»
«Ely, ti ricordi di Billy?» chiese Selena a sua sorella.
«Billy? Il ragazzo dei tatuaggi? Come dimenticarlo. Tutte le notti saliva sull'olivo di fronte alla mia finestra e bussava per svegliarmi. Io gli aprivo e lui mi aiutava ad evadere, mi portava a Fort Tilden con una bottiglia di rhum e ci ubriacavamo sotto il ponte. Io non portavo mai il costume per usarlo come scusa per restare nuda nel mare» raccontò divertita. «Quanti anni avrò avuto, diciotto? E ancora mi divertivo a far uscire pazzo quel povero ragazzo.»
«Ricordo che a volte veniva a prenderci in auto a scuola» continuò Selena trasognata. «Si appostava nel parcheggio e si cambiava la maglietta appena ti vedeva arrivare, giusto per farsi vedere a petto nudo. Poi ci portava a mangiare fuori e ci fermavamo in quel parco vicino al Blind Barber, nell'East Village, e si fermava sui gradini di quella fontana, com'è che si chiamava? Comunque, si sedeva, sfoderava la chitarra ed iniziava a cantare le canzoni di Bob Marley.»
«So che una volta ci ha provato anche con te» si intromise Shannon.
«Oh, sì, più di una volta» confessò Selena con un gran sorriso.
«E tu ci stavi!» aggiunse Elaine, ridendo di gusto. «Ricordo che una volta vi beccai a limonare in camera tua.»
«E tu che facesti, idiota?» la provocò Selena. «Non ricordo che ti arrabbiasti, anzi, ne approfittasti e non poco.»
«Andiamo, era da tempo che volevo sperimentare le cose a tre» si difese la sorella.
«Mamma!» esclamarono in coro Sharon, Jay, Louis e Dylan.
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