inizio

Fu così che cominciò.
Io e mio padre ci stavamo dirigendo a Central Park quando dei demoni shaks sono apparsi e hanno iniziato ad inseguirci.
In un primo momento riuscimmo a sopraffarli, ma più ne uccidavamo e più ne comparivano. Mio padre inviò una runa di soccorso al Clave che non tardò a giungere in aiuto.
Mio padre si spense tra le mie braccia
"Non... Lasciare... Che... Ti... Prendano" fu l'ultima frase che disse.
"Ave Atque Vale, Christofer Brandwell" dissi tra le lacrime prima di iniziare a fare una strage di demoni...
Tirai fuori Kinjal e Charman, la frusta si animò sul mio braccio e fui pronto a lottare.
I demoni non riuscivano ad avvicinarsi.
Quando arrivò la squadra di soccorso rimase esterrefatta: un ragazzo di 16 anni che faceva il c**o ad un esercito di demoni.
Ma la cosa più impressionante che notarono fu l'iniziare dello sfavillio di tutte le rune in quel perimetro. Ci fu un bagliore immenso e i demoni si ritirarono. Svenni tra le braccia del comandante che aprì un portale verso Idris.

...

"Jace, hai sentito la squadra di soccorso come lo hanno trovato"
"Lo so Clary, per questo lo dobbiamo mettere al sicuro, se si sapesse che il Clave ha trovato l'ultimo degli Splendenti, ci sarà una guerra per chi lo avrà"

Furono queste le parole che dissero il console e l'inquisitrice al mio risveglio.
Ero su un divanetto in pelle nera; le porte erano chiuse e le finestre davano un panorama mozzafiato: Idris. Ero a Casa...
"Ciao Axel, sai chi sono io?" mi chiese l'uomo
"Si, siete il Console Herondale e lei è l'inquisitrice Fairchild, nonché vostra moglie"
"Bene, e sai chi sei tu?"
"Sono Axel..."
"Puoi dirlo tranquillamente. Sei al sicuro qua"
"Sono l'ultimo della stirpe degli Splendenti. Racchiudo in me il potere del Paradiso e di Edom. Sono nato per regnare sul mondo e sulle due dimensioni che lo proteggono"
Loro mi sorrisero. Mi sentii molto leggero dopo che lo ebbi detto.
"Bene Axel, verrai iscritto all'Accademia sotto il cognome Herondale, noi ti insegneremo a combattere e a creare rune, per nessun motivo al mondo devi mostrare ciò che sei."
"Chiaro." dissi, dopo di che mi alzai e mi accompagnarono all'Accademia.

**********************************

"Starkweather, lui è Axel, frequenterà l'Accademia."
Gli occhi del rettore mi fissarono e poi vide la runa dell'angelo sul mio polso destro. Il suo viso si addolcì e mi sorrise.
"Benissimo, vai in camerata a cambiarti e poi scendi per l'addestramento"
Mi diressi verso l'interno dell'edificio. Tutti quelli che passavano mi guardavano beffardi.
<Illusi a credere di potermi schiacciare> pensai. Trovai l'ingresso della camerata, stavo per entrare quando una voce mi chiamò
"Ehi novellino, lo sai che per entrare devi pagare un pedaggio: il tuo stilo..."
"Vieni a prenderlo" e mi girai, c'erano almeno cinque ragazzi più grandi di me
"Beh, l'hai voluto tu" disse colui che doveva essere il capo di quella banda.
Dopo di che mi si lanciò contro. Io lo evitai con un salto all'indietro e poi gli spazzai la gamba con un calcio, lui inevitabilmente cadde a terra.
"Anche se sono più giovane, sono stato addestrato meglio di voi" gli dissi e poi guardai gli altri "c'è nessun'altro che vuole provare?"
Loro mi guardarono sbiancati e tacquero.
Mi diressi verso la palestra che per motivi di agevolità era all'aperto, eravamo circa trenta ragazzi...
Dopo esserci riscaldati l'addestratore ci divise in due gruppi: il mio gruppo si allenava con arco e frecce, l'altro con il lancio dei pugnali.
Uno mi si avvicinò, mi picchiettò contro la spalla e mi disse "Vediamo se fai centro in tutti i bersagli" e mi tese l'arco.
Accettai la sfida e presi dieci frecce. La simulazione inizió, i bersagli iniziarono a muoversi sempre più velocemente.
Io sorrisi e tesi l'arco. Beccai il primo centro dopo neanche mezzo secondo, poi feci un tre e sessanta e beccai la seconda sagoma in mezzo agli occhi. Mi divertivo a vedere le facce sbigottite di tutti mentre io "giocavo" con le sagome.
Quando la simulazione finì non c'era un bersaglio che non avevo mancato.
Porsi l'arco all'istruttore e scesi dalla pedana.
"Lovelace, credo che il signorino Axel ti darà del filo da torcere"
"È solo la fortuna del principiante" sbuffò e si ritiró in camerata.
"Sei stato bravo" mi dissero gli altri.
"Che cos'ha che non va?" chiesi.
"Solo non gradisce chi è più bravo di lui e ce ne sono pochi, ma nessuno così bravo come te"

La sera ritornai in camerata, gli altri cinque ragazxi della mia stanza si misero in cerchio
"Vieni anche tu Axel, è tradizione che quello nuovo racconti un po'di se"
Mi aggiunsi al gruppo
"Allora Axel, cosa ti porta qui?"
"Mark non cominciare, solo perchè ti ha battuto con l'arco..."
"E perchè l'ho battuto in un corpo a corpo qualche minuto prima" aggiunsi.
Tutti rimasero stupefatti
"Allora, ho sedici anni, sono cresciuto all'Istituto di New York fino alla settimana scorsa che sono apparsi demoni Shaks in continuazione e sono stato trasferito qua"
Mark mi guardó e sorrise "bene, allora adesso dicci perché sei stato ammesso sotto il cognome Herondale se non sei di qui"
Non sono cavoli tuoi" gli risposi seccamente e mi allontanai dal cerchio.
Mi misi a dormire
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Il giorno dopo venne il Console e mi portò nel bosco, li potevo allenarmi liberamente.
"Allora Axel, com'è andato il tuo primo giorno?"
"Bene" rimango sul vago.
All'improvviso mi venne una visione: un Angelo mi abbracciava; poi un pentagono tante grida, corpi ovunque e una risata mellifua.


Mi ridestai, Jace era accovacciato accanto a me; mi inizió a bruciare la schiena, era insopportabile.
Poi apparvero da sole, due magnifiche ali color avorio, rientrarono subito sotto la pelle.
"Be, adesso abbiamo un problema: come facciamo ad evitare che esse vengano fuori?"

Finimmo l'allenamento quando un fumo denso si eresse dall'Accademia.

Arrivammo sul posto e vedemmo che molti cacciatori stavano respingendo orde di demoni.

Jace mi bloccò, intuendo le mie intenzioni, riuscii a liberarmi e corsi tra le due parti.
Appena mi videro i demoni si bloccarono e iniziarono ad avvicinarsi verso di me.
Sciolsi la frusta che avevo al polso destroe presi "Fariel" nella mano sinistra.
Stavano tutti immobili a vedere lo spettacolo: un sedicenne contro minimo venti dimenticati e demoni vari.
All'improvviso le rune iniziarono a brillare, su qualsiasi arma o pelle dove erano situate, il loro potere mi abbracciò ed esplosi: le mie ali si liberarono al vento e si moltiplicarono: da due(numero di ali degli angeli minori) a sei (Arcangeli), un aura potentissima si sprigionó da me.

Tutti i demoni bruciarono all'istante e poi mi voltai, la maggior parte dei Cacciatori aveva deposto le armi e aveva innalzato gli stili che iniziarono a risplendere.
Jace mi si avvicinò e mi disse" gli stili si illuminano alla presenza degli angeli, hanno riconosciuto la tua natura divina"

La mutazione finì e tornai nell'aspetto di un ragazzo.

Un signore mi guardó e mi chiese "Chi sei?"

"Sono l'ultimo della stirpe degli Splendenti. Racchiudo in me il potere del Paradiso e di Edom. Sono nato per regnare sul mondo e sulle due dimensioni che lo proteggono"
Dopo di che mi portarono dai fratelli silenti per la prova della spada, era tutto vero.
Venni ammesso nel Conclave come intermediario tra il Paradiso e i Cacciatori.
E da li iniziarono i veri problemi

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