21. Nostalgia
Domenica 26 maggio
La spiaggia più vicina dista quasi mezz'ora, ma nella Porsche il viaggio passa in fretta ed è piacevole.
Affittiamo un ombrellone e due lettini in uno stabilimento balneare molto curato, ma non troppo lussuoso. È la prima volta che vedo Vincent in un contesto così diverso dalla ricchezza in cui sguazza ogni giorno.
Al momento di metterci in costume, uno strano imbarazzo da "prima volta" ci fa esitare. Ma è un attimo: in fondo, conosciamo piuttosto bene l'uno il corpo dell'altra.
Il fisico atletico di Vincent è un vero piacere per gli occhi. I piedi affondati nella sabbia, la schiena dritta, l'addome liscio e piatto...
Si passa una mano tra i capelli. «Ti va un bagno?»
«Ovvio che mi va.»
L'acqua è gelata. È una giornata caldissima ed è mezzogiorno passato, ma siamo ancora a fine maggio... un po' presto per queste cose. E poi abituarsi alla temperatura delle onde, dopo aver lasciato che la pelle si riscaldi al sole, è sempre un po' traumatico.
Vincent ficca una mano nell'acqua, volta il palmo verso l'alto e in un movimento rapido e crudele mi investe di schizzi gelidi.
«No, no, fermo!»
Lui ride, io passo al contrattacco. Finiamo in mare tutti e due, rabbrividendo dal freddo, con le ginocchia a contatto con la sabbia.
«Perderò il costume, di questo passo!» lo rimprovero, sistemando i laccetti sui fianchi.
«Meglio, no?»
Vincent mi tira verso di sé e mi abbraccia, portandomi dove il mare è più profondo. L'acqua mi rende leggera e scioglie i miei movimenti.
Cominciamo a baciarci. Allungo le mani dietro al suo collo per sorreggermi, lui le allunga dietro al reggiseno del costume e io lo blocco.
«No, dai, fermo...»
Lui mugugna. Poi sposta le dita sui miei seni, coperti dall'acqua, ne afferra uno e lo palpa.
Sento il sole caldo che mi riscalda la schiena, il contatto dei nostri corpi che mi redime dal freddo a cui devo ancora abituarmi, e poi sento lui.
Le mani scendono; Vincent sposta il bikini su un lato per poi abbassarsi leggermente ed entrare dentro di me.
In acqua è tutto così... strano!
Siamo gli unici temerari ad aver sfidato il gelo delle onde, a parte un signore anziano che ci dà le spalle, seduto a riva parecchio distante da noi. Sono tutti sulla spiaggia a godersi il sole: nessuno può vederci. Lascio andare la testa all'indietro con un flebile gemito.
«Oh, sì...»
Lui mi culla dolcemente, con un ritmo simile a quello delle onde attorno a noi. Lo bacio sul collo, che sa di sale.
Dopo un po' Vincent si stacca, soddisfatto.
La giornata passa in modo quasi impeccabile. Dopo il bagno, ci rilassiamo sotto l'ombrellone, parliamo del più e del meno, ci godiamo due grossi gelati che si sciolgono al sole. Nel tardo pomeriggio, prima di andare via, ci concediamo una breve passeggiata sul bagnasciuga. Ci rivestiamo – anche perché comincia a tirare un po' di vento – e raccattiamo le nostre cose.
Con le scarpe in mano, camminiamo lungo la riva a piedi scalzi, gli ultimi raggi di sole sui visi distesi. Il mare è un letto calmo, che si prepara ad accogliere la luce del tramonto tra le sue lenzuola.
Le poche coppiette avventuratesi sulla battigia stanno iniziando a ritirarsi. L'atmosfera è così romantica che sembra anche a me di far parte di una coppia, anche se il mio cuore sa che non è così.
In fondo alla spiaggia c'è una scogliera su cui le onde si infrangono, spargendo la loro spuma tutto intorno. Ai suoi piedi, un gruppetto di amici è seduto sulla sabbia, in cerchio. Si sente ridere, si sentono parole scherzose, e mi viene una gran voglia di passare una giornata al mare con Debbie e Flo, solo noi tre, senza pensare a niente. Devo ricordarmi di proporglielo.
A un tratto, un istante prima che io e Vincent ci voltiamo per tornare indietro, uno dei giovani in cerchio si alza per sistemare l'asciugamano, e nel farlo si gira e riesco a vederlo in faccia. Capelli ricci, occhiali e un volto enigmatico che riconoscerei tra mille.
«Henry!»
Lui alza lo sguardo, sorpreso. Mi vede. Vede Vincent. Diventa grigio.
Mi avvicino in fretta, Henry resta in piedi e si distacca appena dal gruppo.
«Ah... ciao, Christine» mi saluta, incerto.
«Che cosa diavolo ci fai, qui?»
Esita un istante. «Niente, sono con degli amici». Sorride appena. Un sorriso forzato. «Tu, invece? Come mai da queste parti?»
Lo osservo. I suoi occhi sono più tristi che mai.
Cielo, Henry... perché mi fai quest'effetto?
Vincent ci raggiunge. «Salve» dice, educato.
La situazione si fa un po' imbarazzante. Ma è possibile che dovessero per forza incontrarsi, tutti e due?!
Idiota che non sono altro, ma perché l'ho chiamato? Perché non ho fatto finta di non vederlo?
«Abbiamo voluto passare una giornata un po' diversa» gli rispondo, la faccia che brucia.
«Beh, avete fatto bene» taglia corto Henry.
Dal gruppo seduto in cerchio, sbuca un viso femminile. È Barbara. Dev'essersi girata a controllare cosa succede.
«Ciao!» mi saluta con un sorriso. Mamma mia, è proprio uno schianto questa ragazza!
Noto che è seduta vicino al posto lasciato vuoto da Henry. Oddio, spero di non aver rovinato un momento romantico!
Devo trovare un modo delicato per evadere da questa situazione. Mi sembra di essere nell'esatto epicentro di un terremoto. Un terremoto emotivo.
Ricambio il saluto di Barbara con una mano, poi torno a guardare Henry. «Ti lascio con i tuoi amici, allora. A domani!»
«A domani, buona passeggiata.»
Ce ne torniamo indietro con una strana sensazione addosso. Vincent deve aver capito che c'è qualcosa di non detto, nell'aria, perché se ne sta in silenzio. Per fortuna, non mi chiede nulla.
Io, invece, mi sento smarrire il fiato.
Non so perché. Le scene della notte passata al fianco di Henry continuano a balzarmi in testa, facendomi sussultare. Le sue braccia strette attorno a me, la sua voce dolce, il suo sguardo tenero, commosso, sincero...
Provo a scuotere il capo per mandarle via, ma quelle tornano prepotenti, lasciandomi nel cuore qualcosa di terribilmente simile a una forte nostalgia.
Spazio autrice
Insomma, Henry continua a comparire ovunque! È davvero invadente, questo ragazzo! 😅
Sciocchezze a parte, a quanto pare la giornata al mare non è stata così spensierata come Christine sperava...
E Barbara? Come staranno le cose tra lei e Henry?
Una cosa è certa: io non ne so nulla! 😜
A presto!
M.J.L.
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