Loki Laufeyson (personalizzato)❤️
Richiesta da: pauranellevene
Raiting:rosso
Linea guida: la storia è ambientata durante "Thor: Ragnarok" quando Thor si trova al Sancta Sanctorum.
Nota: questo immagina è stato richiesto come personalizzato, ovvero la protagonista della storia è stata adattata alla richiesta.
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Alessia seguiva silenziosamente il suo mentore e il futuro re di Asgard. Stephen Strange l'aveva avvisata, qualche minuto addietro che una delle potenziali minacce per la Terra si trovasse lì, a New York. La ragazza si era affrettata a raggiungere il posto indicatole dallo stregone per "mettere sottochiave" la minaccia. Strange le aveva detto che una volta arrivata lì avrebbe capito di chi si trattasse, ed effettivamente così è stato. Aveva intravisto, davanti ad un vecchio ospizio ormai demolito, un uomo alto e completamente vestito di nero, così come i lunghi capelli che gli ricadevano sulle spalle e ai lati del viso, impedendo alla ragazza di vederlo in faccia. Lei aprì un portale sotto i piedi del corvino, suscitando la sorpresa dell'uomo biondo di fianco a lui. Quando richiuse il portale con la minaccia al suo interno, vide il volto preoccupato dell'uomo biondo fissare il marciapiede. Alessia stupita è incredula aveva spalancato occhi e bocca. Non poteva essere vero, quello davanti a lei era Thor? Non fece in tempo a richiamare l'amico che quello era scomparso. E lei sapeva perfettamente dove trovarlo. Con un gesto fluido apri un portale che conduceva all'ingresso del Sancta Sanctorum e lo varcò, chiedendosi cosa ci facessero Thor e Loki sulla Terra.
E ora era lì, con le mani tese davanti a lei, in procinto di aprire l'ennesimo portale della giornata. Quando il portale circondato da scintille si aprì da esso ne uscì Loki, che cade malamente sul parquet del Sancta Sanctorum.
"Stavo precipitando da trenta minuti!"
Esclamò il corvino irato per il trattamento subito. Ciò suscitò duverse reazioni nei tre presenti: Thor guardò il fratello con uno sguardo preoccupato, Alessia cercava di soffocare le sue risate con un po' di tosse e lo Stregone invece aveva sollevato leggermente le sopracciglia rimanendo impassibile. Il moro si tirò su sistemando il completo nero che indossava, si girò verso Strange con uno sguardo carico di rabbia. Rabbia che svanì quando i suoi occhi verdi incontrarono quelli azzurri di Alessia.
"L'incantesimo per trovare vostro padre ha bisogno di alcune migliorie, quindi dovrò cercare più informazioni e questo richiederà un po' di tempo. E volete potrete dormire qui, visto che probabilmente dovrò rimanere sveglio tutta la notte per cercare quelle formule. Alessia vi mostrerà le vostre stanze."
Disse accennando alla bionda alle sue spalle.
"Ah Thor... tieni a bada il fratellino. Non credo che rientri nei piani di nessuno fargli passare la notte in un'altra dimensione
Il biondo annuì mentre il corvino cercò di calmarsi e di scacciare dalla mente tutti i piani per vendicarsi del mancato rispetto da parte del Dottore. Quando l'uomo abbandonò la sala per recarsi in biblioteca Alessia si schiarì la gola.
"Non credevo che vi avrei rivisti, o almeno non in questo modo."
Disse la ragazza ricordandosi di quando, ogni tanto, i due principi di Asgard, quando erano più piccoli, erano soliti recarsi a Midgard un paio di volte all'anno. Ed era proprio durante queste visite annuali che i tre si erano conosciuti.
"Beh, invece è successo in questo modo mia cara amica."
Disse Thor andando ad abbracciare l'amica d'infanzia e scompigliandole un po' i corti capelli. La ragazza rise a quel gesto che il biondo era solito fare quando erano bambini. Loki nel frattempo era rimasto in disparte e fissava altrove, cercando di ignorare la stretta che gli attanagliava il petto.
"Vedo che qualcuno è rimasto il solito pezzo di ghiaccio."
"Io invece vedo che qualcuno è rimasta la solita nana."
Rispose alla provocazione Loki con un ghigno. Ciò fece incrociare le braccia al petto alla bionda che gonfiò le guance in modo infantile guardando male Loki. Odiava quando il dio degli inganni sottolineava la loro differenza d'altezza.
"Al, potresti mostrarci le stanze per favore? Sarei piuttosto stanco e domani mattina presto io e Loki dovremmo trovare Padre."
La ragazza annuì e scortó i due nelle loro stanze. Quando aprì la porta di quella di Loki entrò per mostrargli dove si trovava il bagno. Quando si girò verso il moro notò che quello aveva chiuso la porta alle sue spalle e la fissava con uno sguardo malizioso.
"Alessia, dobbiamo parlare."
La bionda deglutì a fatica, non capendo dove lui volesse andare a parare. Il corvino inizió ad avvicinarsi fino ad arrivare a qualche centimetro da lei e sovrastandola con la sua altezza.
"Sono molto offeso dal benvenuto che ho ricevuto, non credevo che dopo tutti questi anni la prima cosa che avresti fatto sarebbe stata quella di lasciarmi cadere nel vuoto."
"I-io non sapevo fossi tu, non e-era mia intenzione..."
"Sai vero che dovrai farti perdonare? È un semplice scusa non basta."
Il sorriso sulle labbra del dio degli Inganni si accentuò quando vide il volto di Alessia diventare di un'accesa tonalità vermiglia. Aveva capito come farsi perdonare. Da bambini quando Loki si offendeva per un qualche comportamento di Alessia era solito ignorarla finché la bambina non lo abbracciava e non gli depositava un piccolo bacio vicino all'angolo della bocca. La bionda si alzò sulle punte per baciarlo lì dove era solita farlo ma, non appena incurvò le labbra per stampare il bacio il corvino girò la testa facendo incontrare le loro labbra. Dopo l'iniziale sorpresa Alessia si lasciò andare. Chiuse gli occhi, circondò il collo del principe di Asgard con le braccia e si concentrò sulle sensazioni che le provocava il bacio. Le loro labbra si cercavano, via via sempre più fameliche. Il moro lasciò le labbra della ragazza per percorrere il profilo della mandibola con una scia di baci, iniziò poi a torturarle il collo facendola ansimare leggermente. La ragazza si lasciò trasportare da quel turbino di sensazioni, le sue mani cercarono i bottoni della camicia nera che iniziò a sbottonare con frenesia. Ai due ormai non bastavano più i baci. Loki la fece avanzare verso il letto e la fece cadere sul materasso e, dopo essersi disfatto della camicia e della giacca, la raggiunse. Alessia sospirò quando sentí le dita fredde del ragazzo intrufolarsi sotto la maglia e accarezzarle la pelle. Il freddo delle sue dita si contrapponeva al caldo dei suoi baci che erano arrivati alla spalla. La ragazza, scossa da brividi di piacere, si tolse con un gesto rapido la maglia, allacciò le gambe intorno alla vita del moro, sussultando quando la sua eccitazione si scontrò con la sua femminilità, e si rimpossessò delle labbra del ragazzo. Nel frattempo il moro le levò i pantaloni e il reggiseno, facendola restare solo con le mutandine addosso. Per riflesso la ragazza si portò le braccia al petto, cercando di coprire i seni, ma fu fermata da Loki che con una mano le bloccò le mani sopra la testa
"Non coprirti, non hai idea di quante volte mi sia immaginato questo momento e ciò che vedo è cento volte meglio di qualsiasi mio sogno."
Le sussurrò all'orecchio sorridendole teneramente. Con una mano poi iniziò a stuzzicare la sua femminilità. Prima da fuori accarezzando il tessuto delle mutandine poi si disfò anche di quelle e iniziò a stuzzicare con un dito il clitoride e con un altro la sua entrata. Lei inarcò la schiena lasciandosi sfuggire un gemito che ebbe l'effetto di far eccitare maggiormente il moro. Questi aumentarono con l'aumentare delle attenzioni che il ragazzo le rivolgeva.
"Ti prego Loki, fallo."
A quelle parole il moro fissò la ragazza nei suoi occhi azzurri per vedere se stesse scherzando e quando vide negli occhi della ragazza solo sicurezza e decisione le diede un bacio e si tolse i pantaloni e i boxer. Dopo un ultima occhiata alla ragazza entrò in lei, premurandosi di non farle alcun male. Poi iniziò a spingere inizialmente piano e, quando sentì i mugolii di piacere della bionda, aumentò il ritmo delle spinte e con esso aumentarono anche i gemiti della ragazza. Quando i due raggiunsero l'apice del piacere Loki strinse a sé la ragazza e la baciò con passione, ricambiata dalla ragazza. Quando i loro respiri si regolarizzarono la bionda depositò un bacio all'angolo delle labbra e sorrise
"Sei perdonata, nanetta. Ma lo eri già prima che aprissi il primo portale. Dopotutto non sono mai riuscito a restare arrabbiato con te per più di due minuti, forse perché mi sei sempre piaciuta Alessia."
Disse Loki guardando teneramente la ragazza che in risposta aveva stirato le labbra in un immenso sorriso che Loki trovò perfetto. Poi lo baciò e quando si staccò rispose
"Credo proprio che, se questo è il risultato, ti farò arrabbiare più spesso."
My Little Space:
Questo è il primo racconto a raiting rosso in cui mi cimento, quindi sono un po' scettica su come sia venuto. Spero che vi sia piaciuto, come al solito se volete richiedere un'immagina potete farlo mandandomi un messaggio con la scheda del secondo capitolo compilata.
P.S:La storia è seconda in "preferences" solo grazie a voi quindi grazie di cuore!❤️
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