Come vi siete conosciuti Pt.1
Tony:
Sei stata invitata ad una serata di gala a cui partecipano tutti i più grandi esponenti dell'elite di New York. Tu sei tra di essi ma quando hai ricevuto l'invito la prima cosa che volevi fare era buttare il biglietto. Già, questo tipo di serate non ti sono mai piaciute: tutti ingessati nei loro abiti eleganti, sorrisi finti e un'infinità di nomi da ricordare. Sei in un angolo della sfarzosa sala e stai sorseggiando dello champagne mentre osservi gli altri invitati: alcuni hanno cominciato a danzare nel bel mezzo della sala sulle note di una melodia abbastanza allegra. Dopo aver terminato il calice di champagne pensi che sia giunta ormai l'ora di andarsene, dopotutto hai onorato gli invitati con la tua presenza, la tua parte l'avevi fatta. Mentre stavi cercando un cameriere al quale lasciare il calice senti qualcuno chiamarti
"T/n t/c, che onore poterla vedere qui."
Ti giri nella direzione del tuo interlocutore e ti ritrovi davanti il miliardario Tony Stark, conosciuto anche come Iron man. L'uomo ti si avvicina e in quel momento noti i due calici di champagne che regge in mano. Te ne allunga uno e tu lo accetti, anche se ciò vorrà dire che dovrai posticipare l'orario di uscita da quel mortorio.
"Che gliene pare della serata?"
Chiede guardandosi intorno annoiato.
"Vuole la verità signor Stark? Credo sia una delle feste più noiose a cui io abbia preso parte."
Nei suoi occhi puoi scorgere un lampo divertito
"Che ne dice se continuiamo la festa da un'altra parte? Magari in compagnia di un'ottimo Shwarma."
Tu allettata dall'idea e dal bisogno di bere qualcosa di più forte di un blando champagne rispondi
"Accetto la sua offerta Signor Stark"
Prima di prendere il tuo calice ancora mezzo pieno per lasciarli ad un cameriere ti dice
"Chiamami Tony, il signor Stark era mio padre."
Thor:
Sei nata su un pianeta in cui popolo e natura vivono in simbiosi. Gli abitanti di Luonnollinen (il nome è la traduzione di natura in Norvegese, non credo che lo troverete nel MCU😅) rispettavano la natura, la proteggevano e la salvaguardavano, la natura in cambio donava ad ogni nascituro una parte di sé, affinché lei potesse vivere anche nei loro cuori. In questo modo il popolo di Luonnollinen aveva il potere di controllare la natura che lo circondava. Il popolo prosperó e visse in pace per molti secoli, fino all'arrivo dei Giganti di ghiaccio. Avevi pochi mesi anni quando il tuo popolo è stato sterminato. Non ricordi nulla del momento in cui hai perso tua madre, tuo padre e tutta la tua famiglia. L'unica cosa che sai è che sei l'unica sopravvissuta alla tragedia, fortunatamente tua madre era riuscita ad addentrarsi nella foresta e ad invocare la Natura affinché ti proteggesse. Quando poi i soldati Asgardiani, dopo aver vinto la battaglia contro Laufey, furono mandati in missione sul tuo pianeta per vedere i danni e ti trovarono mentre dormivi vicino ad una quercia le cui radici formavano una gabbia solida e impenetrabile. Nessun soldato riuscì a scalfire quella complessa rete di radici che si sciolse solo quando, al tuo risveglio, le sfiorasti con una manina paffuta. I soldati allora ti portarono al cospetto di Odino e di Frigga, spiegarono loro ciò a cui avevano assistito. I sovrani vedendoti avvolta in quelle fasce, serena e dormiente, decisero di accoglierti ad Asgard e di crescerti come se fossi loro figlia, per ricordare e onorare il tuo popolo.
Gli anni passarono e tu crescesti insieme a Thor e Loki, i tuoi fratelli maggiori con i quali adoravi passare il tempo, leggere appoggiata alla schiena di Loki e allenarti in compagnia di Thor.
Loki:
Sei un'ancella al servizio della famiglia reale da alcuni anni durante i quali hai assolto i tuoi doveri con perizia, non per nulla Odino, Frigga e Thor ti ritengono una persona affidabile a cui possono rivolgersi in caso di bisogno, il dio del tuono poi ti ha preso sotto la sua ala protettrice e dopo gli allenamenti è solito cercarti per poter passare un po' di tempo insieme. Per quanto riguarda il più giovane della famiglia reale sembra incontentabile. Riesce sempre a trovare qualche difetto, ti chiede l'impossibile e trova sempre un pretesto per farti correre per tutta Asgard per soddisfarlo. Ricordi ancora quando eri appena entrata a far parte della servitù. L'ancella di Loki era stata cacciata da palazzo il giorno prima perché a detta del principe "passava troppo tempo a fissare il fratello.". Tu eri stata temporaneamente assegnata a lui, finché non si fosse trovata una nuova dama che sostituisse la precedente e ti permettesse di assolvere i tuoi doveri. Inizialmente non ti eri preoccupata, dopotutto dovevi occuparti di lui solo per qualche giorno. Qualche giorno che lui decise di rendere infernale. Appena entrasti nella stanza per servirgli la colazione lo trovasti già sveglio, ti rivolse una lunga occhiata con la quale ti squadrò da capo a piedi
"È in ritardo."
Ti disse pacato per poi indicarti la porta per dirti di lasciarlo da solo. Tu uscisti senza fiatare, dopotutto la mattina sono tutti un po' lunatici. Fino all'ora di pranzo non lo vedesti più, poi venisti chiamata in sala da pranzo per servire Loki. Tu stetti al suo fianco per tutta la durata del pasto, con la brocca colma di vino tra le mani e che versavi nel suo calice ad ogni suo gesto. Sembrava però che quel giorno il giovane principe avesse particolarmente sete e quindi tu dovesti correre ripetutamente in cucina per riempire la brocca. Terminato il pranzo e almeno sei brocche di vino il principe si ritirò nelle sue stanze. Quando pensavi di essere libera di poterti riprendere dalle corse che avevi fatto per tutto il palazzo venni convocata dal principe perché sosteneva che il suo giaciglio fosse tremendamente scomodo. Passasti mezz'ora ad aggiustargli i cuscini. Purtroppo Loki aveva perso il sonno e così decise di andare ad allenarsi. Tu dovesti aiutarlo ad indossare l'arma tuta e fu allora che iniziasti ad innervosirti
"Principe Loki, con il dovuto rispetto, ma solitamente sono gli scudieri che si occupano di ciò."
"Sono degli incapaci quegli scudieri, e poi tu sei qui, quindi è inutile far venire delle persone dall'altra parte del palazzo per soddisfare un mio capriccio."
A questa frase perdesti le staffe completamente
"Ma è impazzito? Ha fatto correre me come una matta per tutto il castello e ora vuole pure dirmi che non vuole scomodare delle persone per fargli svolgere il loro lavoro? Sa che le dico?! Se la infili da sola l'armatura! E ora..."
Ti inchinasti lievemente imitando una riverenza.
"Con il dovuto rispetto, vado a svolgere i miei doveri."
E detto ciò uscisti dalla stanza nella quale Loki, poco dopo la tua uscita, scoppiò a ridere.
Bruce:
Stai passeggiando per Central Park con le cuffie nelle orecchie. Quello è l'unico modo che hai per controllare il tuo potere: la telepatia. Non sei in grado di contenerlo e per questo motivo quando ti trovi in un posto affollato senti involontariamente i pensieri di chi ti circonda. Ascoltare la musica fa andare la tua mente in stand-by e i pensieri degli altri nemmeno ti sfiorano. Ad un certo punto vedi un uomo accasciato a terra che si tiene le tempie con le mani. Ti avvicini cautamente
"mi scusi, si sente bene?"
L'uomo non fa in tempo a risponderti che inizia a trasformarsi in un gigante verde che , appena ti vede ti guarda con rabbia e inizia ad avvicinarsi minacciosamente a te. Nella fretta di allontanarti inciampi e le cuffie si sfilano dalle tue orecchie. Improvvisamente senti un'ondata di rabbia investirti e capisci che è così che il gigante davanti a te si sente. Con calma ti alzi e cerchi di ignorare il terrore che invade le menti degli altri presenti. Ti concentri solo sulla rabbia. Ti avvicini con le mani leggermente sollevate, per far capire ad Hulk, perché l'avevi riconosciuto, che non avevi cattive intenzioni. Il mostro verde ti guarda curioso e si avvicina abbassandosi un po' per vederti meglio. Tu, guardandolo negli occhi, posi una mano sulla sua fronte e inizi a respirare in modo più regolare per calmare la rabbia che sentivi e di conseguenza calmare anche il gigante. Quando dal palmo della tua mano fuoriescono delle lievi scintille azzurre sai che la cosa sta funzionando. Dopo poco vedi che Hulk si agita, il suo corpo inizia a rimpicciolirsi e la sua pelle perde il colore verdastro. Guardi l'uomo steso a terra mentre ti tamponi il naso dal quale esce un rivolo di sangue per lo sforzo. L'uomo ti sorride per ringraziarti e sussurra
"Bruce Banner"
E poi sviene
"T/ n T/c."
Replichi prima di avvicinarti e passargli una mano intorno alle spalle per aiutarlo ad alzarsi.
Natasha :
In quanto figlia di Nicholas J. Fury tu, T/n Fury, ti sei dovuta sottoporre fin da piccola ad un addestramento intenso e duro che ha fatto di te una delle spie migliori su cui lo S.H.I.E.L.D., e soprattutto tuo padre, sa di poter contare. Dopo aver allenato per un paio d'ore le nuove reclute vieni chiamata in disparte da tuo padre
"T/n, alcuni agenti affermano di aver trovato alcune basi dell'HYDRA ancora attive. In questo momento non mi fido a mandare in missione i primi agenti che passano, ho bisogno dei migliori sul campo. Tu, l'agente Romanoff e l'agente Barton partirete domani all'alba, vi infiltrerete nella base dell'HYDRA, recupererete i progetti a cui stanno lavorando e distruggete la base, non c'è bisogno che continui a restare operativa."
Tu annuisci, afferri la cartellina piena di documenti ricchi di informazioni, e schiocchi un bacio sulla guancia del capo dello S.H.I. E.L.D. sapendo che la cosa lo avrebbe innervosito, perché preferisce tenere lavoro e affetto separati, ma gli avrebbe anche fatto piacere, anche se non lo avrebbe mai dato a vedere. Ti precipiti verso gli il tuo alloggio per farti una doccia. Leghi i tuoi capelli C/C in una coda e dopo esserti infilata la tua divisa nera esci dalla stanza per dirigerti verso l'armeria e prendere la tua arma prediletta: una frusta dalla corda elettrica. Mentre la fai schioccare in aria con maestria senti qualcuno entrare. Ci fai poco caso, ma la stai comunque all'erta per non farti cogliere impreparata in caso decida di attaccare. Mentre stavi per riporre la frusta nei passanti appositi della tua cintura senti l'altra persona saltarti sulle spalle per cercare di rovesciarti. Senza esitare cerchi di tenerti in equilibrio, usi le gambe dell'altro come ancoraggio, fai una capriola e il tuo aggressore si ritrova al tappeto. Subito prendi dalla parete una pistola e gliela punti contro
"Chi sei? Per chi lavori? Cosa vuoi?"
Chiedi sicura di te alla donna dai capelli rossi stesa a terra che in questo momento ti sta guardando con un sorriso compiaciuto.
"Natasha Romanoff, lavoro per lo S.H. I. E. L.D. e non voglio nulla di particolare, solo verificare quanto tu sia preparata per ciò a cui stiamo per andare incontro."
Subito abbassi l'arma, sai di non doverti preoccupare, lei è una delle persone di cui tuo padre si fida di più, quindi decidi di fare altrettanto.
"Allora Romanoff ci si vede domani."
Prima di uscire ti volti nuovamente verso di lei
"Un consiglio, se la prossima volta hai intenzione di attaccarmi, lavora di più sul'effetto sorpresa."
Ed esci soddisfatta dal l'armeria.
Ok, visto che ho quasi raggiunto le 2000 parole con questi primi 5 personaggi mi fermo qui e pubblicherò i restanti tra qualche giorno. Spero che per ora vi siano piaciuti e nulla, se così fosse lasciatemi una stellina/commento o anche nulla. ^^
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