Winter Soldier (8) - Buio
Bucky Barnes x
Elizabeth (Lizie) Styles
Successe tutto molto in fretta, ma sembrò durare anni. Quando il calore arrivó ai miei termini nervosi e inizió a placare il mio dolore, le lacrime mi rigavano il volto.
Mentre il cervello mi supplicava di levare la mano dal fuoco, esso cessò di esistere.
Silenzio.
Tutto era calmo.
I due schieramenti si guardarono tra di loro.
Liz, con la sua grazia scese fino a posare i piedi sul terreno, a pochi metri da me.
I capelli mori tornarono a ricaderle sulle spalle, la sua pelle non irradiava più calore o fiamme.
I suoi occhi erano quelli che amavo.
Mi guardava in silenzio, ma sembrava svuotata.
Mi si avvicinò piano, con aria titubante, poi parlò:
-perché moriresti per me?-
-perché tu moriresti per me- risposi senza esitazione.
Lei sembrò confusa, inquieta, in imbarazzo.
-perché ne sei così certo?- chiese piano. -voglio dire, che cosa sai tu di me che ti da questa sicurezza?-
Sorrisi.
-cosa so di te? Io so tutto di te... So che sei Elizabeth Taylor Styles, che tuo fratello si chiama Troy, che sei della vergine, che la tua migliore amica si chiama Lili ma che è morta in un incidente durante un esercitazione. Che sei un mutante livello 4, che conosci 5 lingue e ti piace ballare. Che tua madre si chiama Tessa e che volevi fare l'astronauta. Che non hai social networks, non credi nell'uso delle telecomunicazioni. Che il tuo gatto si chiama Lolly. Che ti piace svegliarti prima di me così prepari il caffè, che se mi sveglio prima io ti senti sola. Che non sopporti il colore giallo e il pesto alla genovese. Che vuoi comprare un Cavalier King. Detesti l'odore di bruciato e i piatti da lavare. La tua più grande paura è essere sepolta viva e mi hai fatto promettere che ti farò cremare. So che pensi che sarei un papà bravissimo anche se io ne ho tanta paura Liz... Io so che tu mi ami proprio perché ti amo allo stesso modo. Quindi so che morirei per te perché tu moriresti per me Liz...-
I suoi occhi erano colmi di lacrime. Azzardai un passo, incerto, temevo di spaventarla. Temevo che non sapesse chi ero io. Chi eravamo noi...
Il governo impose ai mutanti presenti l'abnegazione e l'esilio. Compresa Liz.
Ma non l'avrei fatta andare da nessuna parte senza di me. Aveva obblighi specifici ma tra questi c'ero io, ma non volevo essere un obbligo. La prigione per apocalisse non era abbastanza, come mutante primo, venne controllato dal professor Xavier e la sua truppa. E un mese dopo l'accaduto, vivevo a Charlottetown, nella Prince Edward Island, in Canada e lì, la memoria di mia moglie iniziava a rischiararsi.
E la amavo. La amavo da morirci.
Lei mi riconosceva, passavamo giornate intere assieme, avevamo la luna di miele che non avevamo potuto avere. Tranne per il fatto che Liz passava dei giorni in cui non aveva idea di chi fossi...
Esattamente 6 settimane dopo la giornata che era stata chiamata, il giorno dello scontro, Charles Xavier si presentò nell'istituto di Charlottetown. Con lui, Steve.
Prese in esame Erik, Magneto, e dopo avergli posato le mani sulla nuca, sembrò ricordare la sua vita.
Un fremito mi scuoteva le membra, ero eccitato e nervoso. Charles si avvicinò a Liz, le sorrise.
-ciao Efesto... Ti vedo bene-
-salve professore... Che ha fatto a Magneto?-
-gli ho fatto ricordare il perché gli si vuole bene, il perché si chiama Erik e la sua vita...- le disse dolcemente. -Efesto sai vero, che ti chiami Elizabeth?-
Lei non sembrò convinta.
-è una tua scelta Elizabeth, se vuoi ricordare farò in modo di sbloccare i tuoi ricordi, altrimenti puoi rimanere all'oscuro come sei ora...-
Liz sembrò indecisa, ma l'avrei lasciata scegliere, e avrei accettato la sua decisione...
Ciao bellissimi...
Domanda... Apro un'altra raccolta o rimango con questa? Riordino? Lascio così?
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