Spiderman (1): dimmi come mi chiamo o niente appunti

"io sono Ester Flamming, io sono Ester Flamming" ti ripetevi in quel bagno, già in ritardo di 5 minuti per il tuo appuntamento. E quando, dopo la decima o quindicesima volta che te lo ripetevi, sembrò avere un suono migliore, esci dalla cabina del bagno, e ti guardi allo specchio. Sei perfetta, sei Ester Flamming.
Distendi un'altro strato di rossetto liquido viola sulle labbra ed esci dal bagno.
Le tue scarpe rimbombano nei corridoi, fino alla tua destinazione, la biblioteca. Vi entri e con un passo più leggero, raggiungi il moro che ti aspetta ad un tavolo con una distesa infinita di libri davanti a lui.
"porca puttana..." pensi bloccata.
-ho solo mezz'ora, Parker, tra 45 minuti c'è un party in piscina da Martha, non che tu possa capire ma devo prendere almeno 25 su 30 all'esame-
Parker, del quale non ricordi il nome, ti squadra.
-Ester, sei vuoi 25, fidati, mezz'ora non basta-
Ridacchi sedendoti. -hai 29 minuti e 30 secondi, cominciamo o perdiamo altro tempo?-
Lui sospira e piazzandosi le mani tra i capelli, inizia a sfogliare tutti i libri che ha davanti e da ognuno estrae un plico di fogli.
Te li mostra. -capisci la grafia?- era minuta e sottile ma annuisci.
-se li leggi, evidenzi e ricopi, forse arrivi al 25-
Sorridi entusiasta ma quando stai per afferrarli, li ritrae. -questi sono i miei appunti, se li vuoi, dimostrami che ti importa quel poco di me, ricordandoti il mio nome-
Quella uscita non te la aspettavi. -io non sono brava con i nomi- ribatti innervosita. Lui guarda l'orologio.
-hai 25 minuti per ricordarti il mio nome o col cavolo che ti do gli appunti-
Sudi freddo. "rifletti Ester, occhi nocciola, moro, mingherlino, eri con lui al liceo, era nella squadra di dibattito, gli hai rovesciato la granita sull'annuario all'ultimo anno".
Sentivi il tempo ticchettare fin troppo forte. Non potevi crede di aver rimosso completamente quel nome.
-tu sei l'amico di Harry Osborn, quello che gli faceva i compiti al terzo anno- lui annuì ridacchiando tra sè, senza parole. -sì sono vergognosa, non puoi darmi un'altra cosa da fare, dai Parker ne ho bisogno... tu sei quello con la famiglia enorme e la cui madre lavora al ristorante dello zio di Josh, sei quello del Queens, andiamo...-
Lui alza lo sguardo. -me ne pentirò lo so, ma okay, ti darò gli appunti-
Salti di gioia. -grazie, grazie, ti adoro, sei il migliore- dici felice.
-comunque io sono Peter, Peter Parker, Ester-
Sorridi. -ti prometto che me lo ricorderò- dici felice. -ora, passiamo ai fatti, che cosa vuoi-
Lui stringe le spalle. -niente.
Lo squadri. -cioè? Che vuoi dire?-
-non tutti fanno qualcosa per un rendimento personale e sai, mi è bastato essere umiliato da te per i 4 anni di liceo e qui, alla PACE University di New York-
-beh mi stupisce che tu te la possa permettere, non vivi con tua madre, tua zia e una decina tra fratelli e cugini?-
Lui si alza. -sì e ho anche un nipote che vedo una volta al mese, che potevo vedere oggi che c'è la festa per il suo compleanno ma per te ho saltato la visita... e mi hai stufato Ester-
Sbatte sul tavolo i fogli e se ne va. Sono passati solo 10 minuti della mezz'ora che gli avresti dedicato, ora potresti prepararti per andare al party di Martha, per vedere Matt Johnson ma non lo fai. Ti alzi e lo insegui.
-Peter!- lo richiami, con le scarpe doloranti, ma continui a correre. -Peter aspetta!- lui si è fermato e si volta. -mi dispiace, okay, sei contento? Sono una persona orribile che non si merita le tue gentilezze, è questo che vuoi sentire?- lui alza di nuovo lo sguardo. -davvero hai un nipote?-
-sì, che ha 2 anni, oggi- Ti si stringe il cuore. -ma che cosa te lo dico a fare?- si volta. -se vuoi scusarmi, devo cercare un taxi e andare ad un compleanno-
Ma prima che possa allontanarsi, gli prendi il braccio.
-io ho la macchina di papà, posso venire con te?- gli chiedi senza sapere nemmeno veramente il motivo.
Lui, però, stranamente annuisce. -niente party in piscina?-
Scuoti il capo. -ne faccio a meno-
Usciamo dall'università e andiamo alla mia macchina.
-quindi... dov'è che andiamo?-
-su a Manhattan, mia sorella e mio fratello dividono un appartamento e lì si fa la festa-
-ti piace essere zio?-
-io amo mio nipote... si chiama Daniel e dal momento in cui è nato, tutta la mia famiglia, me compreso, ha capito di doversi dare una regolata perchè lui era più importante- Sorridi, è bello quello che ha detto.
-io però cambierei rossetto, non vorrei che il bambino si spaventasse alla vista di quelle labbra viola-
Sorridi e annuisci; -okay, lo cambierò, Peter-

parole: 797

sì, popolo di wattpad e Heroes, sono una dea tra le dee,
ho ascoltato le vostre suppliche è dopo più di un anno di richieste, eccomi qui,
con una serie su un Peter Parker, Spider Man, Tom Holland,
un pò diverso dal solito, siamo qui con un Peter Parker, 18enne, che si
rifà al capitolo di Iron Man. d'ora in poi le due serie saranno collegate. Meghan e Peter, Ester e il piccolo nipote, Stark, Daniel.
siete felici? mi amate?
e le sorprese non sono nemmeno finite...
ci vediamo domani
kiss kiss

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