Hawkeye's Family (7)

Questa serie ha cambiato solo il nome, si continua dall'ultimo capitolo ma è una storia a sé...

Scusate la settimana che è passata ma come ho detto sto preparando l'orale della maturità e la patente, sono spesso impegnata a studiare, ma i capitoli sono pronti... Ecco a voi..

Clint Barton voice

Un obbligo del tribunale per riavere i miei figli era avere una casa stabile e uno stipendio sicuro. La casa era l'unico problema, essendo vissuti in Thailandia per 15 anni, in America dovevo mettermi a cercare. I ragazzi nel mentre sarebbero rimasti da mia suocera, ancora, e non mi andava a genio per nulla.

Emma Barton voice.

Mia nonna Jennis mi aveva messa in camera con Sofia. La stanza, diceva fosse di mia madre; sulle pareti grigio perla c'erano poster di eroi nazionali e cantanti. Su un tabellone di sughero delle foto in cui mia madre sorrideva.
Mi mancava tanto e vederla felice mi faceva salire le lacrime.
Ma quel martedì non potevo piangere, iniziavo una vita dopo averne persa una.
Con mia madre avevo perso anche mio padre; lui pensava che ci avrebbe riavuto ma non ci credevo.
Era un ex agente dello SHIELD, lo stato vedeva di mal occhio le ex spie e anche se avevamo perso mamma, avrebbero tirato le pratiche per anni.
Perciò mi ero arresa all'idea di entrare in quella società retrograda.
Infilai i miei jeans puliti, la canotta lavanda e la giacca chiara di pelle. Pettinai i miei, liscissimi capelli biondi lunghi fino alla vita e ne strinsi qualche ciocca in un codino dietro la testa.
Preparo lo zaino e scendo al piano di sotto.
Nonna sta preparando le uova strapazzate per Caleb e i gemelli.
-buongiorno tesoro, pronta per il primo giorno?-
Sorrisi senza rispondere, tanto la risposta la sapeva.
-Emma, potresti fingere di essere contenta per una volta?!- mi chiede lei che ha posato rumorosamente la scodella sul piano di lavoro.
-sí come vuoi... Sarei contenta se ci fosse qui papà-
-tuo padre non c'è qui però! E sai perché?! Perché è inaffidabile, violento e disinteressato! Non gli interessa di voi e non vi verrà a prendere perché è un egoista! E voi dovete farvene una ragione!- disse, con tutta la rabbia che aveva in corpo, mia nonna.
-tu sei solo arrabbiata perché mamma non c'è più!- urlò Caleb in lacrime. -solo perché odi papà non vuol dire che hai ragione... Lui ci vuole bene e ci verrà a prendere, ne sono certo... Me l'ha promesso-
Corsi ad abbracciare Caleb e lo presi su di peso. Era sempre stato mingherlino per la sua età, ma per i suoi 11 anni mi fu facile stringerlo a me.
-tornerà Caleb, hai ragione- non volevo promettergli che ci avrebbe riavuti ma ero sicura che ci sarebbe sempre stato per noi.
-vedrete come vi deluderà... È un poco di buono e lo sarà sempre, peccato che vostra madre non si sia accorta di aver fatto dei figli con un demone...-
Evitai di parlare e rimasi zitta, o le avrei tirato un pugno.
Aiutai mio fratello a tornare tranquillo poi mi misi a sedere per fare colazione.
I gemelli avevano due goccioloni di lacrime agli occhi e mi limita ad abbracciarli e stringerli a me.
Nonna ci spezzava il cuore e non ero l'unica a risentirne.

A scuola mi portò zia Rose.
Era un liceo come un altro, peccato che eravamo a metà del semestre ed io ero ufficialmente la matricola delle matricole.
Entrai stringendomi nella giacca e mi lasciai guidare dalle frecce che stavano sul muro fino alla segreteria.
3 o 4 ragazzi venivano caziati e si tenevano il cappuccio fin sopra gli occhi mentre un adulto li rimproverava.
Mi presentai alla segretaria e mi disse di sedermi in attesa del consulente scolastico.
A fianco a me, una ragazza dai capelli viola lunghi e lisci.
-sei nuova?- le chiesi mentre faceva scoppiare la gomma che mastricava rumorosamente.
Lei sbatte due volte le palpebre e mi sorride.
-sí, sono Violette Maximoff e tu?-
-anche io, sono Emma Barton-
Lei, con una pelle stranamente bianchissima, stringeva a se uno zainetto, sempre viola, logoro.
-puoi chiamarmi Vision o Vilu- mi disse lei che aveva dei luminosi occhi verdi.
-okay, io sono solo Emma però, niente diminutivo o soprannome, solo Emma-
-mia mamma, dice che noi siamo chi decidiamo di essere, che dobbiamo scegliere una parte e muovere il culetto... Quindi datti un nome se ti va-
Strinsi le spalle. -nah, mi piace, ma se vuoi puoi chiamarmi... Solo Barton, vado fiera di essere Emma Barton-
-mi sembra giusto... Io ho cambiato casa, i miei hanno avuto dei problemini con il proprio di quella passata poco dopo che mio fratello Pietro è stato bocciato... Qual'è la tua storia?-
Per un secondo desiderai raccontare a Vision Maximoff cosa mi era successo ma poi strinsi le spalle.
-mia sorella Hope sta crescendo e nella vecchia casa non ci stavamo più, niente di eclatante-
Poco dopo il consulente ci fece entrare nel suo ufficio, ci diede il benvenuto, i nostri orari e ci consigliò di frequentarci per un periodo, così da avere un punto di riferimento in quel nuovo ambiente...

Ehilaaaa...
Chi indovina chi è la misteriosa amica di Emma? Vi piace questa nuova tipologia?
Io mi trovo molto bene...
I prossimi capitoli vi stupiranno...
Un bacio Heroes, spero di riuscire a pubblicare con più ordine...
PS: vi allego Emma Barton.





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