Steve, Bucky ed Erin Il passo a tre di sesso e d'amore continua

Dopo la prima notte di sesso sfrenato a tre non solo Bucky aveva ovviamente soprasseduto a lasciare l'appartamento di Steve, ma era stata Erin a trasferirsi da loro.

Dormiva con entrambi, una notte per uno. Dormiva era un modo di dire: usavano il talamo, per fare ben altro. La ragazza li ricopriva di attenzioni, coccolandoli per non creare gelosie.

Era così deliziosa e disponibile nel sesso e i due uomini tanto presi da non aver invitato e corteggiato altre donne.

Uscivano come un trio e anche in mezzo agli altri abbondavano in effusioni.

Erin baciava James sulle labbra e subito dopo il Capitano. Gli amici maschi erano profondamente invidiosi per l'apertura mentale di lei, le amiche femmine per la fortuna della ragazza di avere due uomini così ai propri servigi.

Facevano l'amore in tre, per lo più; a volte anche a coppie, in intimità.

Capitava spesso che la ragazza e Bucky, che lavoravano part time, amoreggiassero da soli, per l'intero pomeriggio posto che Rogers, invece, tornava a casa piuttosto tardi dalla palestra dove faceva l'istruttore.

Li trovava sempre affaccendati, erano molto legati.

Più che con lui, toccava dirlo: il membro enorme era divenuto un problema. Appagava la ragazza davanti, in maniera sublime ma in altro modo non c'era stato verso. Molte volte, mentre la possedevano insieme, nella più classica delle doppiette, con James dietro, Erin gli aveva chiesto di scambiarsi.

Aveva tentato; era stato così doloroso per entrambi che avevano lasciato perdere. Diversamente, la loro ninfetta lodava Bucky, in continuazione, per averla instradata in quella pratica sessuale sconosciuta. Era perfetto, per il suo culetto a cuore. Per dimensioni e forma. La riempiva, in maniera magistrale.

Steve stava a guardare con la bile che saliva senza limiti.

La moretta era talmente vogliosa di farsi prendere nella nuova maniera che aveva sdoganato il ciclo mestruale.

Quando aveva il suo periodo, non se la sentiva di avere rapporti. Tuttavia, un sera, si presentò, con indosso le sole calze autoreggenti nere ed un piccolo slip di pizzo trasparente, nero anch'esso.

'Pensavo non ti andasse...' James l'aveva interloquita, stupito.

Lei l'aveva preso per mano e condotto a letto. Si era abbassata le mutandine, all'altezza del sedere e aveva invitato Buck a prenderla.

Lui si era buttato facendo l'occhiolino a Rogers, che gli si era piazzato accanto per capire cosa sarebbe accaduto. James l'aveva leccata nel sederino, come le piaceva, penetrata con le dita e poi l'aveva invasa; il pizzo leggermente calato gli dava fastidio, non riusciva nel movimento completo, una vera scocciatura.

Il Capitano, complice, tirò giù le mutandine fino alle ginocchia.

'No, ho le mie cose, non mi guardate' si lamentò.

'Conosciamo tutto di te, stellina ' Steve vide che, dalla folta peluria scura, sbucava un cordoncino bianco ovvero il filo del tampone. Era così carico che cercò al volo un fazzolettino e poi si mise al livello della vulva di Erin.

'Che fai?' domandò lei, titubante.

'Ti amo, gioia mia' prese il cordoncino fra il pollice e l'indice e lo tirò verso il basso, liberandola con facilità. Lo mise nel kleenex per gettarlo via. Era intriso di perdite e di più dei succhi del capriccio femminile. Bucky stava facendo proprio il suo dovere, lui non sarebbe stato da meno.

'Steve, no!' si oppose.

'Ti voglio di più, oggi, Erin voglio tutto di te, non mi schifo di nulla' voleva condividere una cosa nuova.

Le si accostò e la fece sua, violento e aggressivo e insieme dolce e passionale.

La ragazza non si tirò indietro: era favoloso, e lei più infuocata per via degli ormoni.

'Quanto sei bella, Erin, amore, non l'ho mai fatto così con nessuna, pensavo mi facesse orrore; invece, è stupendo' il calore e l'umido della femmina al suo fianco, l'odore più invadente, torbido della sua ninfetta rappresentavano un eden sulla terra!

Il Capitano era stato catapultato in un universo ignoto di infinito piacere con gli occhi fissi in entrambi i partner che aveva davanti, che lo seguirono, bollenti e dilettati.

Erin e Bucky erano i suoi due grandi e infiniti amori.

***

Rientrando in tarda serata, Rogers li trovò sul divano.

Barnes era seduto, Erin stava sopra a cavalcioni in una smorzacandela da favola col viso di lui fra le mammelline sode e sferiche, che strusciava e di cui mordicchiava i capezzolini. La schiena di lei era inarcata, coi capelli castani, lunghissimi, che sfioravano le ginocchia dell'amico.

Nella stanza già c'era profumo di sesso, di sudore, d'amore e di loro!

I gemiti femminili denotavano nell'intensità l'approssimarsi dell'orgasmo.

Il Capitano, dopo un cenno di saluto all'amico del cuore, si spogliò, andando verso Erin che non si era accorta della sua presenza.

Le scostò i capelli dal collo per farle un succulento succhiotto.

Lei emise un gridolino di stupore e si alzò al volo. Gli gettò le braccia al collo e lo baciò. 'Ci sei mancato...' sussurrò, affettuosa.

'Pure voi' contraccambiò l'uomo 'c'eri quasi, piccola, continua, non volevo disturbarti'.

Ubbidì, impalandosi di nuovo su James al contrario, di fronte a Steve per farsi ammirare.

Si muoveva ritmicamente su e giù, i colpi di bacino di Bucky dal basso erano come stilettate, la mano di lui le tirava il capezzolo verso l'esterno e le strizzava il seno destro per amplificare la lussuria.

'Toccami pure davanti' lo pregò.

'Ho un braccio solo...' il suo partner la apostrofò: se ne scordava sempre ed era fantastico.

Era normale, ai suoi occhi aveva zero menomazioni, perché Erin vedeva le persone, non le invalidità o i difetti. Era una ragazza meravigliosa.

'Ci penso io, alla micetta di questa bella signorina' Rogers infoiato e già d'acciaio, si inginocchiò. Era diventato parecchio più generoso, da quando c'era lei di mezzo. Ci si dedicava in maniera sistematica come un ragioniere del sesso.

Quella micetta era più che intrigante: il fiore grinzoso era ricoperto di schiuma chiara, gonfio all'inverosimile, le labbra aperte, il clitoride, svettante simile a piccolo fagiolino eretto. Era sublime: usò la lingua per pennellarla di sbieco e di piatto, vorace.

La succhiò con forza, la bocca era diventata una ventosa, lavorava come un mulinello.

'Sì, sì, dai' la ninfetta gemeva.

Rogers mordicchiò la fragolina e lei si contorse in una contrazione uterina appresso l'altra, in un orgasmo così intenso da far venire immediatamente pure James!

Erin ansimava ancora intanto che si alzava 'Vado in bagno, amorini, aspettatemi a letto, staremo più comodi' maliziosa, li baciò sulle labbra per andarsi a rinfrescare.

Usavano la camera di Rogers, leggermente più grande. Per due motivi. La comoda poltrona per chi osservava e la doccia più spaziosa in cui a volte si ritrovavano.

La moretta aveva lasciato la porta aperta. Li guardava sbaciucchiarsi, dal vetro del box e i due maschi la rimiravano, di sottecchi, mentre si passava il bagnoschiuma ovunque, apposta.

James aveva leccato il Capitano, dal contorno delle labbra all'asta svettante, mangiato la sua punta.

Erin si asciugò, velocemente, per unirsi alla partita. Prima la sua lingua si affiancò all'altra per lusingare Steve, poi scese a mangiucchiarlo fra le cosce sulle parti più morbide maschili.

Era il turno di Rogers, di godere 'Come lo vuoi fare, tesoro?' domandò a quello, rantolante di godimento.

Non le rispose: alzò il bacino, aprendo le natiche.

Erin arrivò lì, ancora con la lingua, insinuando le dita delicatamente nell'anello muscolare. Scivolarono dentro con facilità. Lui mugolò e si mise in ginocchio. Era bagnato della saliva della donna e pronto.

Erin prese in mano la verga di James e l'appoggiò lei stessa sul secondo uomo. Diede un bacio in bocca a Bucky che entrò dentro l'amico del cuore come un coltello nel burro, cominciando a scaldarlo.

La moretta si mise sotto Steve con la bocca a cingerlo, nuovamente, lussuriosa, in un sessantanove da sogno per l'uomo che lappò ovunque le carni intrise della ninfetta.

James spingeva con più impeto infoiato dalla visione 'Steve, quanto sei stretto, mi stai facendo morire, amore'.

'Tieniti, James, è troppo presto' lo ammonì Erin, smettendo per un attimo il suo approccio.

'Piccola, tu stai facendo impazzire me' si aggiunse pure il Capitano.

La ragazza capì l'antifona 'Ti faccio venire?' impudica, si rivolse all'uomo sopra di lei.

'Sì, voglio godere di te' le ordinò, impetuoso.

Erin non aspettava altro.

Avevano capito subito di poter incrociare i loro corpi pure in quel modo; si piazzò a cosce aperte, strusciò l'intimità contro il serpente di Rogers che la prese in un lampo.

Arcuò le gambe, piegandole fino ad avvolgere quasi entrambi i compagni.

Era James che dava il ritmo, chiaramente. Si mosse più veloce, fino alle viscere del suo amico, che stantuffava nella ragazza.

Il piacere era sempre un attimo, una freccia, nella goduriosa posizione: partiva da Bucky, che godeva, scaricandosi dentro il partner, per confluire in Steve che riempiva Erin di sé, in tutti i modi, portandola ad un climax spaventoso.

Il suo grido chiuse il loro gioco a tre, solo temporaneamente.

***

Erin si era fatta la doccia per prima, i due maschi erano sotto il getto dell'acqua, insieme e si lavavano l'un l'altro, languidi.

'Guarda come si è messa...' Steve dette una gomitata a Bucky.

'Gesù, è sempre in calore, vuol dire che per oggi non ha ancora goduto abbastanza' James constatò.

'Lo sai quello che vuole: te!' l'amico era rammaricato.

La moretta era sul letto, le cosce spalancate nella loro direzione, le dita che si accarezzavano sulle parti esterne della propria intimità, l'altra mano che si massaggiava un seno, tirando di tanto in tanto il capezzolo sinistro verso l'esterno.

Era uno spettacolo la pratica di autoerotismo quasi quotidiano che faceva per il suo James perché lui adorava rimirarla e rappresentava il premio per quello che le avrebbe fatto dopo.

Si asciugò in fretta per raggiungerla sul letto.

'Sei bellissima, fammi vedere bene...' la invitò e lei si aprì i grandi petali per esporgli tutto il suo sesso. Era sporchissima di umori, dischiusa, pronta: continuava a stimolarsi con movimenti circolari il ribes fra le gambe.

Bucky le aveva imposto di non toccarsi, in maniera differente.

Si mise alla sua sinistra per poter usare il braccio destro e il Capitano a destra.

La baciarono insieme ficcandole, prepotentemente, le lingue umide nella bocca.

Lei gemette quando scesero a succhiarle i capezzolini, uno per ciascuno.

Poppavano come due bimbi piccoli in cerca di latte, con foga. Aumentò il ritmo del proprio movimento sul bottoncino, frenetica.

Buck scese a ammirala: i succhi abbondanti avevano sporcato le lenzuola, calandole nella linea delle natiche, sul nascosto fiorellino più scuro.

Con il dito medio della mano destra, si insinuò, a forza nella fessura più piccola della ragazza che sussultò 'Ti amo, James... ti amo davvero'.

Lo adorava, la faceva ammattire; avrà avuto pure solo una mano, ma cavolo... come la usava!

Steve si urtò, non le erano mai usciti di bocca certi termini nei suoi confronti.

'Non ingelosirti ma aiutaci, mi serve una mano, lo sai!' Buck rise, guardando la destra di Rogers.

'Sì, Steve, tesoro' lo invitò ad unirsi; mica stava lì solo per guardare, no?

Quello ubbidì 'Quanto mi piace!'. La stimolò con forza con la propria mano nel fiore aperto per lui, che era diventato un lago.

'Quanto ci piace!' James pure intensificò il movimento del dito risucchiato, percependo gli spasmi di Erin, che inarcava il bacino ritmicamente simulando un vero e proprio rapporto, e, nel frattempo, emetteva un grido via l'altro. Era erotica da morire!

'Anche a me...' la ragazza tentava di ritrovare il proprio fiato esausta 'Non mi basta mai stare con voi...'.

'Nemmeno a noi' Bucky la rivoltò, mettendola carponi 'Senti qui, piccola mia'. L'amò, nel sederino delizioso già aperto dalla sua mano.

'Che bello, amore mio, grazie' fece lei, gattina.

Steve strabuzzò gli occhi: li odiava quando facevano così!

'Stai buono, Capitano' con la mano, Buck lo agguantò dietro al collo e lo spostò verso di sé per baciarlo. Lo limonò per un po' 'Va a prendere il burro in frigo. Intanto te la preparo, stasera sarà un successo' lo bisbigliò, continuando ad ondeggiare dentro Erin con lentezza.

Steve era tornato di corsa col panetto di burro in mano.

La ninfetta era soggiogata da Bucky, nella sua danza paradisiaca preferita. Lui usciva ed entrava in lei, adagio, e a richiesta, in ciascuno dei suoi orifizi.

Era la ragazza che dava la cadenza, ordinando 'James, cambia'.

L'uomo obbediva e, dopo qualche spinta, la vocetta delicata di lei lo spronava a modificare il tipo di rapporto 'Amore mio, ancora'.

Lui si spostava in basso e la penetrava, come richiesto. Piano piano. La dominava; in realtà ne era dominato.

'Più forte, fammi godere' la moretta lo pregò. Era al limite.

Buck uscì del tutto invece, lasciandola insoddisfatta e molto interdetta.

'No, piccola, ci penserà il Capitano. Oggi è la vostra giornata' indicò l'amico.

Erin vide il burro e si spaventò 'Le ultime volte mi ha fatto male, non voglio, non ci riusciamo'.

'Amore, vi aiuterò io, e non ci sarà dolore, solo piacere te lo prometto; ti fidi di me?' le chiese James, accorato.

Lei annuì.

'Perfetto. Mettiti in ginocchio e rilassati. Sei aperta come si deve' la guardò fra le natiche. Aveva fatto un bel lavoretto e il tunnel stretto si era dilatato il giusto.

'Steve, vieni' gli prese il burro dalle mani e con la destra ne staccò un pezzettino, strofinandolo nel canale di Erin. Ne inserì una nocciolina nella galleria della ragazza, massaggiandola.

Il terzo pezzetto, quasi sciolto, sul puntello di Rogers, sul gigantesco strumento che possedeva. Iniziò a coccolare l'amico unendo la bocca alla sua. Con forza e restringendo, moltissimo, la presa. Passava la mano, senza alcuna fretta, dal prepuzio alla radice e ritorno, in una stretta micidiale.

'Bucky, mi fai venire così' si lamentò l'altro.

'Questo sentirai, nella nostra ninfetta; spingi con calma e vai fino in fondo, poi scivola in lei e goditela' smise di stimolarlo e lo fece spostare davanti al sedere a mandolino di Erin, la succulenta pesca da provare.

Prese di nuovo il membro immenso in mano e lo fece poggiare sul buchino della loro femmina.

'Punta dentro e vai' consigliò.

'Erin, ci siamo, tesoro mio.' Rogers la informò, timoroso.

'Steve, fai piano' lo esortò. Lo voleva; era un punto di non ritorno per tutti e tre, di un nuovo e necessario equilibrio.

L'uomo si infilò in lei ed incredibilmente entrò con facilità. Fu a metà del tragitto che dovette bloccarsi, trovando una strettoia, con la moretta sotto che si lamentava 'No, mi fai male, basta...'

Bucky intervenne. Con la mano titillò la fragolina rosea per calmarla e si posizionò in ginocchio, dietro Steve, con la verga eretta fra le antiche dell'amico senza penetrarlo, solo poggiandosi.

'Segui il movimento e non ti arrapare troppo' rise.

Gli mise la mano sul fianco ed iniziò a fluttuare con lui. La ninfetta si doleva a quegli urti delicati ma dolorosi.

'Adesso' James con vigore, sbattè il proprio bacino sui glutei del Capitano e quello si catapultò senza alcun freno nelle viscere della ragazza che lo accolse per intero con un urlo straziante.

Pensò l'avesse lacerata. Lo sentiva, gigantesco, dentro l'intestino. Niente l'aveva mai penetrata così. Nulla era paragonabile. Era dentro di lei, lo sentiva dappertutto.

Bucky aiutò Steve a darle il movimento ondulatorio del godimento che Rogers fece suo, imparandolo in un baleno.

Erin iniziò a rilassarsi.

Dio, che sensazione di completezza: le piaceva da impazzire, era un delirio.

Passato l'indolenzimento fu solo piacere. La conformazione del corpo da cavallo la stimolava nelle parti basse e gli urti del Capitano le donavano un benessere mai provato. Neanche con James...

Era questione di esser dotati di natura. Un attributo fisico che fece recuperare a Rogers molti punti, agli occhi della femmina che stava spezzando in due, e che gli sorrideva ad ogni punizione inflittale, colma di lussuria, voltandosi verso il suo volto per baciarlo ed esserne ricambiata.

'Buck, avevi ragione: il sederino della nostra ninfetta è l'ottava meraviglia del mondo...' Steve commentò. Era stretta e calda, infiammata come un incendio divampato nelle budella che dovevano estinguere insieme.

'Non ti unisci a noi?' continuò. L'amico era ancora alle spalle e gli si strusciava leggermente, senza muoversi troppo e senza chiedere.

'È un momento vostro, vivitelo serenamente' fu laconico. Spostò la testa per guardarli meglio, rimanendo dietro il Capitano, la propria mano a stimolarsi da solo.

In quell'attimo udì un grido femminile 'Ti amo, Steve'. Erin arcuò schiena e fianchi tremando come una foglia.

Vide che Rogers le mollava un spinta di bacino pazzesca urlando, a sua volta, e scaricandosi nella donna in due fiotti consecutivi come un fontana.

Bucky schizzò sul suo migliore amico e si affrettò a ripulirlo con un fazzolettino per tornare in camera propria.

Non prima di aver poggiato le proprie labbra su quelle dei suoi due adorati amanti, che lo contraccambiarono con dolcezza.

Erano fianco a fianco, una nelle braccia dell'altro, sbaciucchiandosi.

Le cosce di Erin erano colme del seme caldo dell'apprezzato compagno di giochi. Quello che ne sarebbe diventato presto in tutta evidenza, il compagno preferito; era una dea del sesso e volubile.

Era bellissimi e felici. Li amava entrambi, in maniera viscerale, e loro amavano lui. Di un sentimento in parte malato!

Si sentì una stretta al cuore. Preso dal timore della perdita... di Erin!

Non dell'affetto della ragazza, non era tipo da scegliere fra loro due e avrebbe continuato a trastullarsi, con entrambi. Non nei confronti del Capitano: il suo uomo era fedele, anche nella testa. Gli sarebbe rimasto vicino, forse a vita.

Comprese che loro tre erano stretti in un legame troppo strano e particolare.

E che, per lei, non fosse un amore assoluto.

Una donna meravigliosa come Erin avrebbe meritato un unico amore, senza fine. Con un solo uomo. Ed era certo lo avrebbe trovato, presto...

Non sarebbe stata più la loro ninfetta.

In preda allo sconforto e con gli occhi colmi di lacrime si ritirò nella sua stanza, invidiando Steve, che, in quel letto, ignaro della propria futura sorte, aveva incollato la sua bocca a quella della moretta avvinta a lui, ebbro d'amore infinito.

...CONTINUA...

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