Capitolo 6 [Punto di visto dello sconosciuto/al passato]

Dannazione ancora quella mocciosetta : e adesso come faccio? Fu il primo pensiero che mi balzo in testa in quel momento vedendola li seduta davanti al bancone con un tazzina da tè a fianco che rilasciava un odore dolciastro, credo che fosse miele.
Speravo che non mi avesse riconosciuto o che per lo meno si fosse scordata di me, in questo modo sarei potuto entrare facendo quello che dovevo fare e uscire senza destare sospetti... ma alquanto pare mi aveva riconosciuto.
Era balzata in piedi dalla sedia e mi aveva guardato con il tipico sguardo di chi rincontra un conoscente che non vede da tempo.
Non ci mise molto a parlare stavolta mi si avvicino e scrutandomi attentamente mi disse:
《Come facevi a sapere che lavoravo qui?》
Aveva lo sguardo curioso di un cagnolino nei primi mesi di età che cerca di esplorare il propio territorio.
《Ma che credi: che sia venuto per te??Io nemmeno sapevo di trovarvi qui!》Risposi io mordicchiando la sigaretta in maniera nervosa.
Avevo il presentimento che quella ragazzina avrebbe mandato a fanculo tutti i miei piani, e per questo cercai di rimanere schivo nei suoi confronti , dando risposte brevi e senza troppi particolari : non volevo che si impiciasse di cose che non la riguardavano.
《Allora perché sei qui?Devi vendere o compare qualcosa?》chiese nuovamente lei ma stavolta con uno sguardo, sveglio come se volesse captare cosa pensassi attraverso le mie risposte.
《Dovrei acquistare un oggetto...》Dissi io avvicinandomi a una vetrinetta ornata da piccoli mosaici di terracotta  dove al suo interno si trovava il materiale in questione.
Finalmente lo avevo trovato: speravo che stavolta sarebbe andata bene, infondo potevo sfruttare il fatto che ci fosse la ragazzina a mio vantaggio.
《Vorrei questo!》dissi io puntando l' indice nel punto esatto dove si ergeva su un piedistallo l' oggetto in questione.
《Cosa ci fa con un mezzocuore in vetro?》
Domando lei con il suo solito sguardo insinuante.
《Sono cavoli miei!》 risposi io adirato: mi stavo davvero scaldando.
Non  sopporto la gente impicciona!
Cercai di fermare il mio carattere impetuoso e di evitare di usare parole offensive , per non attirare l' attenzione degli altri clienti, non dovevo fare passi falsi!
Dopo essermi ristabilito mentalmente e aver placato in parte la mia rabbia continuai il discorso:
《Allora a quanto lo vendi?》chiesi io senza tanti giri di parole, volevo concludere l' affare e andarmene il più in fretta possibile.
《Non saprei.....mia madre non mi ha mai parlato di quel oggetto e di quanto valesse...anche se non sembra valere niente, commercialmente parlando.》esordi lei con voce titubante.
Dopo quella risposta la mia pazienza passò il limite!
Ero incollerito ma dovevo stare calmo. Dovevo assolutamente!
《Allora offrì un prezzo : qualunque sia lo comprerò!》Ero più determinato che mai.
《Puoi permetterti di sborsare anche una  cifra consistente per questo oggetto?》domandò lei stupita.
Non feci in tempo a trovare le parole adeguate per risponderle che dalla porticina del negozietto rientrò la propietaria.
Non aggiunsi altro, me ne andai senza dire una parola, e una volta uscito mi allontanai con un passo disinvolto verso una stradina brecciata.




#Mei Cuore Randagio#

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