Capitolo 4

Quando l' ispirazione è dalla mia parte tutto è possibile e quindi penso che continuerò a scrivere..





Capitolo 4 [Prospettiva della ragazzina]

Non appena sono rincasata mia madre mi ha fatto una predica lunghissima e mi ha sgridato duramente; io che di strigliate ne avevo sentite parecchio nella mia breve vita sapevo, che quella non era niente paragonabile a quelle passate. Dopo avermi fatta sdraiare sul mio letto, prende il telefono di casa e digita il numero di papà lui in quel momento credo che sia nel mezzo di un funerale, visto la risposta aggressiva di mamma a un suo ipotetico《Cosa vuoi? Sono nel bel mezzo di un funerale, non mi puoi richiamare dopo?》. Mia madre incomincia ha raccontargli tutto l' accaduto, dopodiché riattacca e rivolgendosi a me dice:

《Papà finisce di fare una cosa al lavoro e ci raggiunge al ospedale noi intanto avviamoci!》

Mi prende in braccio e mi porta al maggiolino scassato color verde acqua che è il nostro mezzo di trasporto al momento, dato che la Lancia Flavia di papà non era utilizzabile visto che era a riparare a causa di una fuoriuscita di benzina.

Una volta arrivate al ospedale un medico vendendo la mia gamba cosi gonfia mi fa una radiografia. Credo che mi stia dando un sedativo o qualche calmante ma io non lo voglio prendere! Penso questa frase tra me e me poi noto in un altra stanza di quel reparto un uomo sulla settantina pieno di aghi collegati sul braccio. Sembra che stia dormendo. Forse una punturina non sarà peggio come degli aghi collegati al corpo 24 su 24.

E quindi mi faccio coraggio e cerco di stare buona affinché faccia un buon lavoro e finisca in fretta.

Dopo essere stata sedata mi risveglio a casa mia.

《Credo di aver dormito a lungo...》Rifletto su ciò che è accaduto in questa giornata, mentre guardo il soffitto della mia camera. Sopra di me si ergono centinaia di stelle. Sinceramente non sono stelle vere, sono adesivi che si illuminano al buio, però viste di notte sembrano realmente stelle.

Chissà chi era quel tizio di prima? E' strano che un uomo in giacca e cravatta si aggiri per i boschi... in un primo momento credevo fosse un assassino di quelli che si vedono in TV che seppelliscono i cadaveri delle loro vittime in luoghi isolati o abbandonati. Poi però ho capito che non aveva cattive intenzioni. Immagino che si sia costruito una casetta in mezzo alla vegetazione, li non sono mai state costruite abitazioni, registrate dal comune.

Aveva i capelli lunghi, neri raccolti in una coda, in viso aveva un paio di occhiali spaccati e in bocca una sigaretta consumata. Mi domandai come mai un uomo vestito di tutto punto mi desse una cosi forte impressione di duplicità.


#Mei Cuore Randagio#

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top