ARBEIT MACHT FREI
Auschwitz ti cambia.
Come può un posto così non cambiarti?
Credevo di essere pronta, per quello che sarei andata a vedere, ma non è stato così.
Nessun libro che ho letto, nessun film che ho visto, mi ha preparata abbastanza per quello che è Auschwitz.
Devo dire che ho provato un dolore immenso all'inizio, misto alla paura, quando mi sono trovata davanti a quel cancello e a quella scritta "ARBEIT MACHT FREI".
Poi il dolore e la paura hanno lasciato il posto alla rabbia.
Si, ho provato anche quella, mentre vagavo per quel campo non riuscivo a vedere umanità. Solo orrore. Solo odio.
Un odio profondo, per delle persone che non avevano colpa, se non quella di essere nati Ebrei, Sinti, Rom, o semplicemente persone che non condividevano lo stesso pensiero dei nazisti. Persone considerate diverse.
Mentre guardavo intorno a me, mi chiedevo continuamente "perché?".
Perché tutto ciò è accaduto? Forse non avrò mai una risposta.
Forse alcune volte è meglio non sapere, perché non riesco ad immaginarmi come degli uomini abbiano potuto fare una cosa così terrificante, così disumana, una cosa così inspiegabile ad altri esseri umani.
Mi chiedevo dove i nazisti avessero trovato il coraggio o la forza, di uccidere brutalmente dei bambini, di farli morire di fame, di freddo, facendo esperimenti sui loro corpicini; fragili, indifesi, impauriti ma soprattutto innocenti.
Auschwitz mi ha cambiato la vita.
Ero letteralmente distrutta dopo aver visto tutto. Le scarpe delle vittime mi hanno sconvolta, vedere i loro capelli, i vestiti, gli oggetti, hanno aperto in me un dolore assurdo e anche tanta consapevolezza, ho capito quanto odio ci può essere in un essere umano.
È appunto questa la cosa che mi ha spaventata di più, il sapere che è stata opera di uomini.
Era un viaggio che volevo fare da tanto, sapevo che Auschwitz avrebbe cambiato tutto, vederlo con i miei occhi è stato devastante; ma ho capito che tipo di persona non voglio essere.
Soprattutto so che non voglio provare odio verso un'altro essere umano, verso una persone che prova sentimenti esattamente come me. Spero che non succederà mai più una cosa del genere, spero che non ci sarà più una cosa così terribile. Una cosa che non si può dimenticare. Perché ricordare, è un nostro dovere, verso le persone che hanno vissuto tutto quel male. Verso le persone che non ce l'hanno fatta. Verso quelle che invece sono riusciti in qualche modo a sopravvivere.
È un nostro dovere ricordare. E ammettere che il genere umano ha commesso l'errore più grande.
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