33. Il perché di quella sera

Esco dall'accademia e mi guardo intorno stranita vedendo fin troppa gente radunata, intorno a non so cosa, nel cortile. Curiosa, cerco di passare tra la folla e i miei occhi si posano immediatamente su Mykhailo che sta firmando alcuni autografi e facendo alcune foto con quelli che immagino essere tifosi.

Scuoto la testa ridacchiando e mi perdo ad osservarlo mentre gentile sorride a tutti e scambia due chiacchiere con tutti quelli che si avvicinano. Vedo alcune ragazze che diventano fin troppo rosse quando lui le parla, evidentemente imbarazzate dalla vicinanza con il biondo. Un po' mi fa ingelosire che così tante donne gli girino intorno, ma io mi fido di lui, so che non farebbe niente di male. Avrebbe potuto farlo molte volte, persino con Cornelia, ma non l'ha mai fatto. Io so che mi ama e non mi metterò di certo a fare delle scenate perché delle tifose gli sbavano dietro.

Resto in disparte finché finisce di accontentare tutti i fan e poi si avvicina a me immediatamente, stringendomi tra le sue braccia e baciandomi sulle labbra. Subito sento quella sensazione che solo lui sa darmi espandersi in me, e non posso fare a meno di ricambiare. Infilo le mani in mezzo ai suoi capelli mentre lui mi stringe i fianchi e mi attira di più a sé.

"Buongiorno principessa, come stai?"

"Buongiorno biondo, sto bene, non pensavo saresti passato." continuiamo a restare attaccati anche senza baciarci, così continuo ad accarezzargli i capelli, sistemandoglieli bene all'indietro.

"Ho deciso di venire a prenderti, volevo farti una sorpresa e farmi trovare qua, ma non avevo messo in conto che sarei stato fermato per le foto e tu avresti dovuto aspettare me. Mi dispiace, Brenda... sarai affamata." mi era mancato sentirlo preoccuparsi per me, mi era mancato tutto questo, da morire, più di quanto abbia voluto ammettere a me stessa in questi mesi di lontananza.

Ormai è circa una settimana e mezzo che siamo tornati insieme e mi piace il fatto che siamo tornati uniti come una volta ma che lui non ha smesso comunque di corteggiarmi, mi fa sentire davvero molto voluta.

"Non devi scusarti, fa parte del tuo lavoro. E poi mi piace osservarti, perciò mi sono goduta il panorama." gli bacio appena le labbra e poi avvicino la mia bocca al suo orecchio, iniziando a sussurrare "Quando ti guardo mi vengono in mente tante cose che vorrei fare, con te perdo la ragione, Misha."

Lo vedo deglutire e i suoi occhi verdi mi fissano intensamente facendo trasparire in modo chiaro l'eccitazione. "Se mi parli in questo modo, rischiamo di rimandare il pranzo... probabilmente diventerebbe una cena." sorride maliziosamente e io annuisco, come ad accogliere la sua proposta.

"Direi che la fame passa in secondo piano, non mi importa in questo momento di mangiare." accarezzo il suo braccio e mi mordo il labbro maliziosamente "Andiamo a casa tua, abbiamo un bel po' di tempo da recuperare, che dici?"

Lui non mi risponde nemmeno, mi prende per mano e mi trascina alla macchina, facendomi ridere. Non mi stanco mai di queste scene, non mi stanco mai di stuzzicarlo e di vederlo cedere. Mykhailo mi fa impazzire, nessuno mai come lui. Sono tornata nel mio posto, sono tornata a stare bene.

*****

Mi verso un po' di pure di patate e mi schiarisco la gola quando il mio ragazzo posa la mano sulla mia coscia, con finta indifferenza, continuando a parlare con i nostri amici. Astrid ci ha invitato a cena a casa sua, per festeggiare un affare andato bene di Melnik, perciò abbiamo accettato all'istante, ritenendo bello e giusto stare tutti insieme per un traguardo importante per lui, ma il biondo al mio fianco sembra avere altre intenzioni fin da quando siamo entrati in questo appartamento.

Ogni scusa è buona per mettermi le mani addosso, per sfiorarmi fingendo di averlo fatto per caso e accarezzarmi fingendo di farlo con innocenza, ma lo conosco bene, di innocente al momento c'è ben poco nei suoi gesti.

Serro le gambe d'istinto e lo vedo sorridere sbilenco, fingendo però di farlo per il discorso che sta affrontando con Melnik. Nel frattempo le sue dita salgono sempre più su, accarezzandomi la pelle attraverso le calze velate e insinuandosi sotto alla mia gonna. Ma che intenzioni ha?

"Comunque sono felice che tutto sia tornato come prima... mi faceva male vederti soffrire e vedervi stare lontani, per fortuna Brenda ha accettato di parlarti come le aveva chiesto Melnik e da lì avete risolto." sussulto sentendo le parole della mia amica e Mykhailo fa lo stesso, allontanando la mano dal mio corpo di colpo. Merda.

"Ah sì? Quindi lei è venuta a parlarmi perché gliel'ha chiesto Melnik?" la voce del biondo risulta fredda e nervosa, nonostante in un primo momento cerchi di mascherarlo "E io che pensavo che fosse venuta da me perché dispiaciuta per come stavo e perché davvero voleva farmi sapere di avermi perdonato. Che idiota." il sarcasmo tagliente che usa mi fa sentire un brivido lungo la schiena, perché capisco subito che questo farà scaturire una litigata sicura.

Astrid mi chiede scusa con il labiale, con aria pentita e affranta, ma non ce l'ho con lei... non sapeva che Mykhailo non era a conoscenza del perché fossi andata da lui quella sera.

"Mykh, che importa il perché? Conta ciò che ti ha detto e tutto ciò che ne è venuto dopo, no?"
Melnik tenta di farlo ragionare, ma dal modo in cui è seduto, rigido e immobile, capisco che non sta funzionando.

"Misha..." poso la mano sulla sua e provo a farlo calmare. Lui gira la testa verso di me e vedo il suo sguardo più spento e pensieroso "Posso spiegarti, non è come credi."

"Ah no?" ride amaramente, mentre si alza dal tavolo, allontanando la mano dalla mia "A me sembra chiarissimo, scusate mi serve un po' d'aria." sposta lo sguardo dal mio e si allontana a grandi falcate, uscendo nel terrazzo.

"Mi dispiace Brenda... non pensavo che non lo sapesse, non l'avrei mai detto sennò, scusami..." parla velocemente con tono estremamente dispiaciuto, mentre io scuoto la mano come per allontanare le sue preoccupazioni.

"Non è colpa tua... scusate ma vado a parlargli." sorrido ai nostri amici, come per tranquillizzarli, e mi dirigo al terrazzo, per raggiungere il biondo.

Mi stringo nel maglioncino che ho addosso appena l'aria frizzante di Londra mi colpisce in pieno e mi fa lacrimare appena gli occhi, poi mi avvicino a Mykhailo che è posato al parapetto, di spalle. Sospiro e mi sistemo alla sua destra, lanciandogli un'occhiata e poi osservando le luci della città sotto di noi.

"Non volevo ferirti... e non volevo mentirti, solo non volevo che pensassi che ti ho perdonato solo perché Melnik mi ha chiesto di aiutarti."

Si volta verso di me e io lo guardo, notando il suo sguardo infuocato. È arrabbiato, non pensavo che oggi avremo finito la serata con un litigio. Abbiamo passato tutto il pomeriggio a fare l'amore e coccolarci, sembrava tornato tutto perfetto e in equilibrio. "Mi hai mentito però, saresti venuta da me se non te l'avesse chiesto lui?"

"Ma cosa cambia saperlo ora? Abbiamo risolto, siamo andati avanti, ci siamo perdonati tutto, stiamo nuovamente bene insieme." gli accarezzo il braccio ma lui si sottrae al mio tocco, indietreggiando "Mykhailo..."

"A me cambia. Voglio saperlo." alza leggermente la voce e si passa la mano tra i capelli in modo nervoso "Saresti venuta comunque da me?"

"Non lo so." sbotto, sentendomi messa alle strette "Non posso sapere cosa sarebbe stato, so cosa è stato... e ci siamo ritrovati."

Lui sorride amaramente, ancora una volta, accarezzandosi il mento con fare pensieroso e combattuto. "Sei venuta da me quella sera e hai finto che fossi venuta perché preoccupata per me. Mi hai mentito. Avresti potuto dirmelo, invece non l'hai fatto, e ora mi dici che non sai nemmeno se saresti comunque venuta a parlarmi... significa che non eri convinta di volermi vedere e perdonare."

"No, non lo ero, perché avevo sofferto tanto e parlarti poteva significare mettere il mio cuore in pericolo ancora una volta." confesso con le lacrime agli occhi "Ma ora credo che tu stia esagerando, non mi sembra normale che ti arrabbi per questo. Mi dispiace averti mentito, ma volevo aiutare Melnik."

"È questo il problema, non capisci che non è solo la bugia in sé, bensì il fatto che non è partito da te e che davvero non volevi venire da me. E poi sentiti, volevi aiutare lui... non me."

Sta travisando le mie parole e sta ascoltando solo la parte che più gli fa comodo, io non intendevo questo. "Misha, io ti amo... cosa importa perché ho fatto il primo passo? L'importante è ciò che ho detto e che abbiamo saputo perdonarci e tornare ad amarci."

"Tu non capisci, per me cambia tutto... se lui non ti avesse detto di venire da me, tu avresti continuato a starmi alla larga e mai mi avresti perdonato." scuote la testa con fare amareggiato e sospira appena "Io è meglio se vada a casa, ho bisogno di restare solo e pensare."

No, no, no, no! "Non farlo, è sbagliato... ci siamo appena ritrovarti, potrebbe essere la nostra fine, e lo sai."

Sembra ripensarci, per qualche secondo, ma poi inizia a parlare. "Mi dispiace, non riesco a stare qua e fare come se niente fosse. Ho bisogno di pensare e stare solo."

Scoppio a piangere senza riuscire a trattenermi, sentendo l'aria mancarmi, perché mi sembra di essere a un passo dal perderlo ancora. Santo Cielo, non ora che ci siamo appena ritrovati, non ora che è tornato tutto alla normalità. "No... non farlo per favore. Potrebbe spezzarsi tutto ancora una volta. Parliamo, non mettere un muro. Di cosa hai paura? Non ti farei mai del male, lo sai, vero?"

Mi fissa intensamente, poi abbassa la testa senza rispondere alla mia domanda. "Devo andare, non seguirmi Brenda, ti chiedo solo questo." dopodiché si allontana da me e torna dentro l'appartamento per andare via.

Per qualche secondo penso di andargli dietro anche se mi ha espressamente chiesto il contrario, ma poi decido di stare dove sono. So che assillarlo ora non servirà niente, è così nervoso che rischierei di scatenare un litigio potente, peggio di adesso, che rischierebbe di allontanarci per sempre... sperando che non sia già questo ciò che ci potrebbe allontanare definitivamente.

Mi porto una mano sul petto, cercando di riprendere l'aria che mi manca a causa dei singhiozzi, mentre sposto lo sguardo sul cielo scuro a causa delle nuvole che minacciano pioggia imminente sulla città.

Non riesco a credere che abbiamo discusso a causa di quella sera... non importa il perché sono andata da lui, probabilmente mi serviva solo un input per agire, per uscire dal terrore, solo questo, e Melnik me l'ha dato... ma poi sono stata maledettamente sincera quando gli ho parlato, gli ho riaperto il mio cuore, indipendentemente da tutto.

Sento delle braccia stringermi e capisco subito che è la mia amica che mi sta confortando, perciò mi lascio andare maggiormente in un pianto disperato, cercando di buttare fuori tutte le emozioni negative e scacciare questa paura che mi fa credere che questa è nuovamente la fine tra me e Mykhailo.

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