3. Nei nostri sogni
Mykhailo
Finisco di allenarmi e raccolgo le mie cose, ma mi blocco quando vedo la biondina delle pulizie, che ho appreso prima chiamarsi Brenda, venire in sala pesi, verso di me.
"Davvero? Sono le due. Tu sei pazzo." trattiene a stento le urla, come se stesse davvero perdendo la pazienza per colpa mia. "Non hai niente da fare che stare fino a così tardi ad allenarti? Cristo, almeno vieni prima così finisci a un orario decente."
"Non farlo." stavolta quasi ringhio, infastidito. "Non nominare Dio. Non c'entra niente in questa storia."
Mi guarda spiazzata sentendo le mie parole e inarca un sopracciglio, in maniera confusa. Può dirmi qualsiasi cosa, può insultarmi quanto vuole, ma non mi piace quando si nomina Dio e tutto il resto, lo trovo irrispettoso e maleducato.
"Scusa... non sapevo fossi credente." Per la prima volta mi sembra essere rimasta senza parole "Ma questo non toglie il fatto che è tardissimo e io devo ancora pulire la sala."
"Non c'è bisogno che tu sappia che sono credente. Hai il vizio di giudicare le persone così a prima vista, perciò non puoi mai sapere in cosa crede la persona che hai davanti, dovresti portare rispetto a prescindere." glielo dico scrollando le spalle, con finta indifferenza, nonostante le stia facendo una ramanzina bella e buona che sicuramente non gradirà, ne sono certo.
Infatti nemmeno il tempo di finire di parlare che sul suo viso appare un'espressione nervosa. Vedo quasi i suoi occhi diventare più scuri e il suo viso chiaro arrossarsi, pare si stia incazzando parecchio. "Ti ho chiesto scusa, non c'è bisogno che fai lo stronzo e vieni a darmi lezioni di vita."
"No? Tu me le fai dalla prima volta che mi hai rivolto la parola. Non fai altro che dirmi che sono un ricco figlio di papà perché mi alleno la notte e me ne frego del tuo lavoro. Spari sentenze senza nemmeno sapere il perché mi alleno a quest'ora."
Sorride amaramente e si avvicina a me, guardandomi con aria di sfida. Non si arrenderà, non mi lascerà vincere la discussione, questo mi è chiaro. "Perché durante il giorno sei troppo occupato a rimorchiare in giro povere ragazze disperate in cerca di dote o perché sei impegnato a sperperare i soldi non tuoi?"
"Sei per caso gelosa? Vorresti essere rimorchiata anche tu?" ora anche io mi avvicino più a lei, stuzzicandola appositamente. "Se vuoi, puoi inchinarti davanti a me e farmi vedere di cosa sei capace e così vedrò se sei degna di entrare nelle mie grazie."
Spalanca la bocca sentendo le mie parole e mi dà una spinta, guardandomi in modo schifato, come se ai suoi occhi fossi ripugnante. "Se vuoi posso darti un calcio in mezzo alle gambe per vedere di cosa sono capace!"
Scoppio a ridere e annuisco in modo beffardo, mentre lei continua a guardarmi come se volesse staccarmi la testa dal corpo. "Avanti, principessa, sto solo scherzando... so che ti farebbe troppo schifo fare sesso con me, perché sono così pieno di soldi che provi ribrezzo. Ma non pensi che magari sarei io che non ti toccherei nemmeno con un dito?" in questo modo so di colpirla nell'orgoglio, infatti la sua espressione me ne dà conferma. È nervosa come non mai.
"Ma se ci provi con me dall'altra sera, hai tentato di rimorchiarmi anche al negozio, per favore. Conosco quelli come te, vogliono solo infilarsi nelle tue mutandine per dimostrare di poter avere tutto. Non me però. Non sei il mio tipo." l'ultima frase la pronuncia con ancora più fastidio, ed è così che capisco che non è assolutamente vero. Mi detesta probabilmente, ma una parte di lei non è d'accordo con questo suo pensiero.
Mi inumidisco le labbra e mi avvicino a lei. Le fisso gli occhi e poi la bocca, in modo alternato. La fisso senza distogliere lo sguardo, poi poso una mano sul suo viso e le afferro il mento. Lei trattiene il fiato, quasi come se il mio tocco la stesse bruciando, e io avvicino la mia bocca al suo orecchio. "Se io ti baciassi ora, tu non diresti nulla. Sento come il tuo corpo mi desidera, basta che tu dica sì e io ti accontenterò, sarebbe la notte più bella della tua vita." avvicino la mia bocca alla sua e lei resta immobile, quasi come se fossi pietrificata, perciò ridacchio e mi allontano, facendola arrossire di botto. "Come vedi sei già mia, fai solo la finta stronza. Ma muori per me."
"Ma vai a fanculo. Se hai finito con queste stronzate, gradirei che andassi via, perché devo finire il mio lavoro." è scossa dalla mia vicinanza e, nonostante cerchi di nasconderlo, è fin troppo evidente ai miei occhi. "Sei solo un pallone gonfiato, non avevo sbagliato a giudicarti. L'unico posto dove puoi avermi sono i tuoi sogni. Buonanotte."
Si allontana di qualche metro da me, liquidandomi e facendomi capire che non ha intenzione di portare avanti la conversazione, così raccolgo definitivamente tutte le mie cose e decido di lasciar perdere per ora. Non ha senso insistere in questo momento, è troppo impegnata a fingere di odiarmi e a voler dimostrare che non è come chi -secondo lei- cade ai miei piedi, perciò è inutile continuare adesso. Ma questa è solo una tregua temporanea, non si libererà facilmente di me.
"Buonanotte, principessa. Buon lavoro." le sorrido in modo fintamente innocente ed esco dalla sala pesi, sentendola mugugnare qualcosa che non capisco, senza girarmi più.
C'è una tensione tra noi che si potrebbe tagliare con il coltello, insieme potremmo fare scintille, so che sarà meraviglioso.
*****
Brenda
Ansimo stringendo il lenzuolo tra i miei pugni. Non riesco a trattenere i gemiti di piacere, mentre inarco la schiena per spingere maggiormente il bacino verso il suo viso.
È così bravo, mi sento in paradiso. La sua lingua lambisce ogni centimetro della mia intimità, va dentro e fuori, accarezza e assaggia ogni punto, facendomi contorcere le budella, stringere il petto e desiderare di avere di più. Questo non mi basta più, voglio sentirlo dentro e voglio urlare tutto il piacere che mi fa provare.
Sento il mio basso ventre infiammarsi e, istintivamente, chiudo le gambe, ma lui non me lo permette. Inaspettatamente infila due dita dentro di me, dentro e fuori, velocemente, e questo fa aumentare tutte le sensazioni che mi stanno investendo, perciò esplodo in un orgasmo, urlando come tutto il fiato che ho nei polmoni.
Mi lascio cadere sul letto, cercando di riprendere fiato, ma torno subito vigile quando lo vedo sopra di me. Cerca immediatamente le mie labbra, mi bacia con passione, facendo intrecciare le nostre lingue e accarezzandomi i seni. Le sue mani mi palpano e stringono, le sue dita giocherellano e pizzicano i miei capezzoli, mentre lui sorride compiaciuto per l'effetto che mi fa, con gli occhi verdi che gli brillano.
"Sapevo che prima o poi ti avrei avuta. E guardati ora, così completamente in balia di me." mi morde il lobo dell'orecchio e io gemo, cercando le sue labbra e baciandolo con foga. "Impaziente eh, dimmelo. Dimmi che mi vuoi. Dimmi che vuoi sentirmi dentro di te e io ti accontenterò."
Mi guarda con un sorriso furbo e gli occhi verdi che brillano. Mi guarda con i capelli spettinati che gli si appiccicano sulla fronte per il sudore. Mi guarda con la consapevolezza che al momento sono completamente sua e non farei nulla per oppormi.
"Ti voglio. Voglio sentirti dentro. Voglio che mi faccia tua." quasi lo prego, passando le mani sul suo petto tonico e definito, e lui annuisce, facendomi capire ha ricevuto il messaggio.
"Preparati. Non ci andrò per niente piano con te." si posiziona meglio in mezzo alle mie gambe e, dopo aver strofinato la mia intimità affonda in me. Trasalisco e apro la bocca a corto di fiato, cercando di abituarmi alla sua presenza e alle sue dimensioni.
Improvvisamente apro gli occhi e scatto a sedere, sgranando gli occhi e cercando di calmarmi mentre mi rendo conto di ciò che ho sognato. Respiro affannosamente e mi asciugo la fronte imperlata di sudore.
Non riesco davvero a crederci, ma che mi prende? Con tutti gli uomini sulla terra la mia mente scegliere di fare un sogno erotico su quel pallone gonfiato troglodita?
Afferro la bottiglietta d'acqua e bevo qualche sorso, cercando di riprendermi, e lancio uno sguardo alla sveglia che segna quasi le cinque e mezzo. Decido così di alzarmi direttamente per prepararmi per il lavoro, tanto sono abbastanza sicura che non riuscirò più a prendere sonno, sembrava tutto fin troppo reale, e purtroppo mi sento scossa.
Ho bisogno di una bella doccia rigenerante, per scacciare via quelle immagini e per rilassarmi, visto che questo idiota sembra assillarmi anche nei sogni oltre che nella vita reale.
È sciocco aver sognato questa scena, perché non accadrà mai. Non gli darò mai la soddisfazione di vedermi morire per lui, se lo può proprio scordare, nonostante le frecciatine a doppio senso che mi lancia, io sarò l'ultima donna al mondo che lui potrà avere.
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