18. Le nostre anime si tengono per mano
Mykhailo
Sorrido mentre abbraccio Brenda da dietro e le lascio un bacio sul collo, il suo corpo si rilassa immediatamente e io ammetto che amo questa sua reazione ogni volta che è tesa e mi avvicino.
"Ho finito di pulire per terra, se hai finito anche tu direi che possiamo tornare a casa insieme." ho iniziato ad aiutarla a pulire la palestra nelle sere che tocca a lei e io finisco di allenarmi tardi, non volendo farla restare qua a faticare fino a dopo le due per vederla poi alzarsi presto il giorno dopo per andare al centro "Mi spieghi come fai ad avere un così bel profumo anche dopo aver passato ore a fare le pulizie?"
Lei ride dolcemente e si gira per essermi davanti, così poso le mani sui suoi fianchi. Subito mi perdo nei suoi occhi castani e mi chiedo come sia possibile sentire dentro così tanti sentimenti per qualcuno, ogni giorno che passa mi sento sempre più coinvolto da lei, completamente.
"Grazie di avermi aiutato, Misha." mi bacia dolcemente le labbra e poi passa le mani sul mio petto "Sei un buon aiutante, mi dispiace di averti detto che non sapessi nemmeno dove mettere mano nelle pulizie la prima volta che abbiamo discusso."
Arrossisce appena, imbarazzata dal ricordo di ciò che mi ha detto, per un secondo penso di farle pesare quelle parole per prendermi gioco di lei, ma poi non lo faccio, ho un'idea migliore. "Oh principessa, ma non importa, ormai è passato. Però ora sai bene che le mani le so usare perfettamente anche per altro, questa è la mia rivincita." le sorrido in modo sbilenco con espressione maliziosa, baciandole il mento e poi ancora il collo.
Si schiarisce la gola, come per riprendersi e scuote la testa arresa. "Dovrei essere io quella che si complimenta con te per certe cose, invece te le dici da solo, sei un egocentrico."
Scoppia a ridere e annuisco consapevole, rubandole un altro bacio. "Vero, ma so già che apprezzi le mie doti, anche senza che me lo dica chiaro e tondo. I tuoi gemiti e le tue urla fanno aumentare la mia autostima." Le schiaccio un occhiolino e lei alza gli occhi al cielo fingendo di essere infastidita "Penso che nei nostri palazzi tutti sappiano quanto il sottoscritto sia bravo."
"Oh ma smettila." mi spinge leggermente con le guance ancora tinte di rosso "Mi fai venire voglia di non venire mai più a casa tua. Il portiere del tuo palazzo ormai mi conosce bene, non vorrei si facesse strane idee."
Scoppio a ridere e muovo le sopracciglia su e giù con fare malizioso "Avanti, non imbarazzarti. Tutt'al più tutti ci invidiano, vorrebbero essere al nostro posto e spassarsela come facciamo noi." mi faccio serio e le accarezzo il viso "Ma io non vorrei essere al posto di nessun altro. Mi piace ciò che stiamo costruendo, mi piace passare insieme il nostro tempo, condividere tante cose, sostenerci l'un l'altro. Per me non è semplice questo periodo, vivere lontano da casa e non poterci mettere piede per colpa del male che sta subendo l'Ucraina... ma tu hai il potere di rendere tutto più leggero, mi dai la forza di stringere i denti."
Lei sorride, questa volta i suoi occhi brillano, luccicano per la felicità e perché le mie parole le fanno piacere, spero che davvero capisca quanto sono sincero, perché voglio che si renda conto quanto è importante per me, quanto alla velocità della luce si sta prendendo tutto quanto nella mia vita, voglio che sappia il valore che ha e non si metta mai in discussione.
"Non avrei mai pensato che dietro questo sorrisetto strafottente ci fosse un ragazzo con un cuore così grande, e mi dispiace averti giudicato per colpa delle mie paure. So che non è semplice essere nella tua situazione, non posso fare tanto, ma posso prometterti di starti sempre accanto. Con me troverai sempre una spalla su cui contare, se avrai voglia di parlare lo faremo, se non avrai voglia staremo zitti, ma insieme... non ti lascio solo, Misha."
Le sue dita accarezzano leggere i miei capelli e io, istintivamente, la bacio sulle labbra. La bacio dolcemente, cercando di farle capire quanto io le sia grato, cercando di farle capire quanto sentimento ci sia dentro me per lei.
Ricambia all'istante, ricambia con le lacrime che le solcano le guance, così interrompo il bacio per poterle chiedere che succede, preoccupato dalla sua reazione. "Brenda, va tutto bene? Stai piangendo..."
"Sto bene." annuisce accarezzandomi il volto "Piango perché mi sento felice, tu mi rendi felice... non credo di aver avuto mai giornate così piene di vita, giornate davvero colorate. Rendi migliore la mia vita..."
Non le rispondo, non saprei cosa dirle, le parole non posso esprimere la felicità di sentirle dire queste cose. In risposta: la bacio, ma stavolta in modo più passionale. Schiudo le labbra e lei approfondisce immediatamente trasformandolo in qualcosa di più passionale.
Le faccio allacciare le gambe intorno al mio bacino ed entro nello spogliatoio, sedendomi su una panca e facendo accomodare lei sopra di me.
I miei occhi scrutano ogni suo dettaglio mentre dolcemente le mie mani la spogliano. Faccio cadere per terra i suoi vestiti e lei fa lo stesso con la mia maglia. Bacia ogni centimetro del mio petto, accarezza con i polpastrelli la mia pelle e si sofferma sui tatuaggi, ammirandoli e baciandoli poi subito dopo.
Quasi tremo per questo contatto tra noi, come se fosse la prima volta che stiamo per fare sesso. Non so cosa mi prenda, ma stavolta sembra diverso, stavolta sembra più dolce, non abbiamo fretta, come se avessimo tutto il tempo del mondo per amarci.
Le bacio delicatamente il seno, poi il collo e poi la bocca. La sento ansimare e sussurrare il mio nome, ritengo che questo sia uno dei suoni più dolci del mondo, così come la sua risata, così come tante cose che nascono da lei.
La faccio alzare da me per togliere i leggings e le mutande e lei mi aiuta a spogliarmi completamente, facendomi scendere lungo le gambe i pantaloncini del Chelsea e i boxer.
Ora siamo completamente nudi. L'uno davanti all'altra. I suoi occhioni castani che mi fissano intensamente come a leggermi dentro e un sentimento spaventoso che mi sta completamente investendo. Non mi sono mai sentito così prima di fare sesso con una donna. Non l'ho mai spogliata con così tanta cura e non ho mai prestato così tanta attenzione ai dettagli. Ma con lei è diverso, voglio che questo momento sia perfetto.
"Sono pronta, Misha. Sono pronta per te." annuisco comprensivo e la aiuto a sistemarsi meglio sopra di me, per poi affondare in lei lentamente. Lei spalanca la bocca e poi si inchina a baciarmi, soffocando un gemito.
A differenza delle altre volte, non ho nessuna smania di andare veloce. Ho voglia di farlo lentamente con lei e assaporare ogni secondo. Pertanto la invito a iniziare a muoversi quando si è abituata alla mia presenza, dettandole un ritmo lento.
Alzo la testa per incrociare il suo sguardo e vorrei avere il potere di incorniciare questo momento per sempre nella mia mente. La sua bocca semichiusa, il suo respiro affannato, i suoi occhi colmi di lussuria e piacere, il suo corpo che sinuosamente si muove sopra di me.
Spingo il bacino verso di lei per darle sempre di più, mettendo una mano dietro la sua schiena per sorreggerla, poi le bacio le labbra. Dolcemente, lentamente, proprio come il resto. Non c'è nessuna violenza stavolta, non c'è rabbia, non c'è impeto, c'è voglia di dimostrarsi qualcosa di diverso.
"Ti amo così tanto..." Le parole mi escono da sole dalla bocca, senza che riesca a trattenerle, mentre accarezzo e bacio il suo seno. Per un attimo vorrei non averlo fatto, ma quando lei si ferma e mi guarda negli occhi sorridendo, emozionata, capisco di aver fatto la scelta giusta.
Rinizia a muoversi e io la tengo salda, alzandomi e portandola sotto la doccia. Apro il rubinetto e lascio che l'acqua cada sopra i nostri corpi, mentre la faccio posare al muro con la schiena e prendo io il comando della situazione. Scivolo in lei e quasi esco da dentro lei, con un andamento lento che so che la farà impazzire. Ripeto questi movimenti per non so quanto tempo, godendo dei suoi gemiti e lasciando che alcuni versi gutturali abbandonino la mia bocca e le facciano capire quanto anche io sia coinvolto in tutto ciò.
"Mykhailo, ci sono quasi." mi morde la spalla e poi mi graffia la schiena, attirandomi ancora di più a lei. "Ti prego... vai un po' più veloce."
Io la accontento all'istante, sapendo di ciò che ha bisogno, e accarezzandole anche l'intimità. Strofino le dita e le do spinte più veloci e più profonde, accolto da lei come se non potesse farne a meno.
Dopo poco tempo sento le sue pareti stringersi intorno a me e poi esplode in un orgasmo, urlando il mio nome e baciandomi con impeto. "Ti amo anche io..." Sussurra con affanno, infilando le mani in mezzo ai miei capelli bagnati e tirandoli all'indietro per potermi guardare dritto negli occhi "non so come siamo arrivati a questo punto, ma sono innamorata di te."
La ribacio, mentre continuo a darle spinge, senza riuscire però a tenere sempre lo stesso ritmo, per poterla raggiungere. Lei mi consente di continuare, e capisco che anche lei sta godendo ancora quando geme leggermente, perciò non mi fermo.
"Ci sono quasi." La informo "Se vuoi esco da te."
Scuote la testa e stringe le cosce intorno al mio bacino come per impedirmi di allontanarmi. "Non farlo, finisci dentro di me ciò che hai iniziato, Misha."
Faccio un cenno impercettibile con il capo, come a farle capire che ho inteso la sua richiesta, e continuo a muovermi ancora per un po' fino a raggiungere il massimo piacere. Anche lei viene ancora e io sorrido compiaciuto per l'effetto che le faccio, per poi uscire da lei e farle posare i piedi per terra.
"Wow... è stato così speciale." sussurra affannata, baciandomi il petto "Non l'avevamo mai fatto così. Ho sentito la tua anima prendere per mano la mia."
Sorrido sincero, annuendo e baciandole il viso. "Avevamo bisogno di dimostrarci che ci amiamo. È stato dolce e romantico, anche io ti ho sentita più vicina che mai."
"Non farmi mai male, Mykhailo. Sono così presa da te che cadrei a pezzi se accadesse... mi fido come non mi sono mai fidata." quasi mi prega, ma quello che non sa è che non potrei mai e poi mai ferirla, equivarrebbe a uccidere una parte di me. Ormai mi appartiene e non si può fare male a una parte di te che ti permette di vivere meglio.
"Te lo giuro qua. Davanti a Dio testimone e sai quanto io ci tenga, non potrei mai ferirti. Mi prenderò sempre cura di te, del tuo corpo, della tua anima, del tuo cuore." la accarezzo con delicatezza, sfioro il suo profilo appena "Troverai sempre rifugio e protezione in me."
Mi stringe forte e io ricambio il suo abbraccio. Ora so che saremo più uniti che mai, ci siamo affidati l'un l'altro i nostri cuori, abbiamo messo a nudo le nostre anime confessando ciò che proviamo... siamo stati coraggiosi ad affidare la nostra felicità a qualcun altro, e io non farò nulla per spezzare questa bellissima magia, non farò nulla per farla stare male.
*****
Brenda
Lancio un'occhiata all'orologio e mi rendo conto che è quasi un'ora che sto aspettando Mykhailo. Sono davvero preoccupata, non è da lui fare così tardi e, soprattutto, non rispondere al telefono.
Avevamo appuntamento a casa sua per passare insieme il sabato, ma di lui nemmeno l'ombra. Sono seduta fuori dal suo appartamento quasi come se fossi accampata e ho una forte nausea che non mi fa presagire niente di buono. Da quando abbiamo fatto l'amore in palestra, ci siamo avvicinati ancora di più... abbiamo passato le ultime due settimane condividendo insieme ogni secondo del nostro tempo, siamo diventati quasi inseparabili, esserci confessati ciò che proviamo ci ha uniti ancora di più, perciò è strano che non mi abbia avvisata che avrebbe fatto tardi e che mi stai facendo attendere qua così.
Improvvisamente sento l'ascensore arrivare a questo piano e le porte si aprono, finalmente rivelando la figura del biondo. Mi alzo subito in piedi e faccio per andargli in contro, ma mi blocco quando lo vedo avanzare verso di me con andatura instabile. È ubriaco?
"Mykhailo... ti sto aspettando qua da un sacco di tempo. Che sta succedendo?"
Sorride in modo strano vedendomi e scuote la testa "Scusami... ho perso la cognizione del tempo. Ero con alcuni compagni a festeggiare la vittoria di oggi. Non sto molto bene... forse dovremo rinviare la nostra serata."
Mi liquida con un cenno della mano e fa per superarmi, ma io lo tengo per il braccio. I suoi occhi verdi si impigliano nei miei e il mio stupido cuore accelera all'istante. "Misha... sei strano. Che sta succedendo? E non credo sia perché hai bevuto."
Non mi guarda come sempre, sembra quasi che abbia la testa altrove e sia lontano anni luce da me. Non mi piace questa sensazione che si sta espandendo in me, per nulla.
"Voglio solo stare solo... ok?"
Scuoto la testa e gli accarezzo il viso, regalandogli un piccolo e casto bacio "No che non è okay, ci diciamo sempre tutto e ci aiutiamo in tutto. Parlami, dimmi cosa sta succedendo. Qualcosa ti ha turbato? Dovresti essere felice per la vittoria ma non lo sei... pare che tu abbia avuto una delle peggiori giornate della tua vita."
Per un secondo i suoi occhi vengono attraversati da un lampo di dolore, ma lo camuffa subito, mettendo su una maschera che non mi mostra come davvero stia. "Non è niente... va a casa, Brenda. Ne parleremo in un altro momento."
"Avevo ordinato la cena..." Gli mostro le buste del ristorante cinese e lo zainetto con dentro il mio cambio "doveva essere la nostra serata."
Alza gli occhi al cielo e mi mostra così quanto le mie parole lo stiano infastidendo. Questa sua reazione mi ferisce all'istante. Perché sembra nervoso della mia presenza all'improvviso? Non capisco... stamattina andava tutto bene, stamattina era dolce e carino come sempre, stamattina voleva tenermi vicina.
"Senti, accetta che per una volta non mi va. Mi scoppia la testa, ho bevuto troppo. Voglio stare solo. È solo una serata, non è la fine del mondo. Va a casa." me lo ripete, ma stavolta con nessuna emozione, sembra solo scocciato da me "Puoi portarti via la cena, buonanotte."
"Non me ne faccio niente. Puoi pure tenertela." ci guardiamo intensamente per qualche secondo, ma lui non sembra voler cambiare idea o aprire bocca, perciò afferro il mio zainetto e decido di andarmene. "Tolgo il disturbo, figurati. Buona serata."
Mi volto e senza guardarlo più entro in ascensore. Sento una forte rabbia e una forte delusione mischiarsi e farsi sempre più spazio in me. Non riesco a credere che mi abbia liquidata in questo modo. Cosa ho fatto di male? Come siamo arrivati a questo punto? Cosa diavolo è cambiato da stamattina a ora? Non riesco a capire... andava tutto bene, era tutto perfetto.
Infilo le mani nelle tasche del mio giubbotto cercando di smettere di tremare, anche se so che questo non è causato del freddo, ma più dalla paura. Inutile negarlo, questo suo comportamento mi spaventa e non poco... se una persona diventa così fredda c'è un perché, e sono terrorizzata dal poter scoprire quale sia.
Saluto il portiere appena arrivo nell'androne e velocemente esco dal palazzo, avendo un forte bisogno di respirare aria fresca che possa aiutare a calmarmi.
So che non è successo niente di che tra noi ora... ma questo poco basta per spaventarmi e mettermi in allarme. Questo comportamento non è da lui, non pensare ai sentimenti altrui non è da lui, però mi ripeto che tutto questo magari durerà solo stasera, magari davvero non sta bene e ha bisogno di stare solo, magari sto esagerando... mi ripeto mille scuse mentre chiamo un taxi per tornare a casa, mille scuse che mi possano rassicurare e non mi facciano pateticamente crollare per la paura che tutto possa finire dopo stasera.
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