16. Aprire il cuore

"Ammetto che mi piace davvero tanto guardarti mentre ti rivesti, però di più quando ti spogli." scuoto il capo sentendo le parole del biondo e gli lancio un cuscino che però riesce a schivare in tempo. "Mancato, principessa."

"Sei un idiota, mi chiedo perché ancora mi ostino a frequentarti."

Scoppia a ridere sentendo le mie parole e io, per qualche attimo, mi incanto ad ascoltarlo, ma poi mi obbligo a tornare in me.

"Ammetti che non avresti potuto fare a meno di me nella settimana in cui sei stata malata, sono stato premuroso e di compagnia, senza di me saresti morta dalla noia." si vanta passandosi le mani nei capelli e mettendosi a sedere. La sua mossa fa contrarre i muscoli del suo addome e, anche stavolta, mi incanto come una babbea... santo cielo, non è mica facile avere a che fare con lui.

"Ti ringrazio tantissimo, ma ora sono guarita, perciò hai portato a termine la tua missione."

"Ma se appena sei guarita mi sei saltata addosso, immagino ti stesse logorando l'eccitazione. Mi avevi accanto ma non avevi la forza di approfittare di questo pezzo di manzo." si indica con fare teatrale e io alzo gli occhi al cielo, ma trattenendo una risata.

È vero, nella settimana appena passata in cui sono stata malata, mi è stato accanto e si è preso cura di me in una maniera che non avrei mai pensato. Era qua per aiutarmi a preparare il pranzo e la cena, mi è andato a comprare le medicine, mi ha fatto la spesa e, qualche notte, ci siamo addormentati insieme come se fosse routine, come se fosse normalità.

"Non è che quando ti vedo il primo desiderio che ho è quello di strapparmi i vestiti di dosso, te l'ho già detto una volta."

"No, quello è il secondo, il primo pensiero è sicuramente su quanto io sia figo, giusto?" si alza dal letto e si avvicina a me, posandomi una mano nei capelli appena indosso la maglia "Se vuoi posso dirti cosa penso io ogni volta che ti vedo."

"Sentiamo." lo pronuncio appena, vorrei usare un tono di sfida ma non mi esce come vorrei. È troppo vicino e le sue carezze mi stanno già destabilizzando.

"Penso a quanto tu sia bella, penso a quanto devi aver sofferto per pensare che non esiste un lieto fine per te, penso a quanto brilli e non ti accorgi, penso a come stuzzicarti perché mi piace tanto come reagisci, penso che mi piace averti nella mia vita." è tremendamente serio mentre parla, nessun lampo di ironia attraversa i suoi occhi verdi, e io tremo. Un brivido mi colpisce dalla testa ai piedi, mi scuote completamente come se fossi appena stata colpita da una folata di vento.

"Dai, non prendermi in giro." cerco di spazzare via questa serietà dall'aria, ridendo e muovendo la mano come a scacciare le sue parole, ma lui non cambia espressione. Resta serio, per farmi capire che lui non mi sta prendendo in giro per nulla. "Mykhailo, cosa stai cercando di dirmi?"

Lui sospira pesantemente e allontana le mani da me, indietreggiando di qualche passo, giusto il tanto per potermi osservare bene. Vedo che è combattuto e vedo un luccichio di paura nel suo sguardo, ma non si tira indietro, inizia a spiegarmi, quasi non potendo più tenerselo dentro.

"Ho provato a soffocare tutte queste cose in me, ma non ci sono riuscito. Mentre cercavo di convincermi che non fosse niente, mi sono reso conto che se dovevo convincermi significava che già era qualcosa. Ho iniziato a pensarti più spesso, ho iniziato ad apprezzare la tua presenza, ogni tuo più piccolo gesto, e ho iniziato a essere geloso di te... credo che sia stato quello a farmi venire più dubbi." parla a raffica e io cerco di stargli dietro, ignorando l'ansia che si sta espandendo nel mio stomaco e che fa accelerare i miei battiti cardiaci. "La nostra conoscenza è iniziata con un litigio, abbiamo sempre detto che non andiamo per nulla d'accordo, ma ora penso che anche quel tenerci testa e stuzzicarci non sia poi così male... avevamo detto di sfogarci solamente tra noi, di passare il tempo a fare sesso, ma non ti rendi conto che piano piano è tutto mutato? Abbiamo iniziato a parlare di più, a raccontarci di più... e in questa ultima settimana ci siamo comportati quasi come una coppia." sussurra l'ultima frase come se facesse paura persino a lui, ma continua "Ho pensato se dirtelo o meno, ci ho pensato tanto... perché probabilmente sto mettendo a rischio il fatto di averti come ti ho ora, ma a me non basta più. Voglio che tu sia solo mia, voglio che oltre a fare sesso con me, esci con me, voglio presentarti a tutti, voglio condividere tutto con te, voglio che diventi la mia ragazza, Brenda."

Finisce di parlare e mi fissa in attesa di una mia risposta. Lo vedo che è sulle spine, ma io non so cosa dirgli. Se una stupida parte di me è quasi elettrizzata a sentirgli confessare queste cose, un'altra parte di me è terrorizzata. Come siamo passati al provare sentimenti? Ci odiavamo... eravamo d'accordo sul fatto di odiarci, di non sapere restare nella stessa stanza senza discutere, eravamo d'accordo sul passare il nostro tempo assieme solo per sfogarci e per puro piacere fisico, e ora si dichiara a me? Come è possibile?

Inizio a giocherellare con l'elastico nero che ho sempre al polso, sentendo gli occhi che iniziano a pizzicare. Non so cosa dirgli e non so perché sto reagendo così. Dovrei essere felice, molte ragazze sarebbero felici di una dichiarazione d'amore come la sua, ma io? Io ho paura... non voglio ferirlo, questo è chiaro, ma non voglio nemmeno ferire me stessa. E cosa faccio? Cosa dico?

"È.. sbagliato." è questa la prima parola che mi esce dalla bocca. La cosa più sciocca che potessi dire. Non riesco a fare un discorso ragionevole al momento, e questa è la prova.

Mykhailo sgrana gli occhi e arriccia le labbra con confusione. "È sbagliato cosa, esattamente?"

Mi passo le mani tra i capelli in un gesto di stizza e mi maledico quando una lacrima abbandona i miei occhi. "Questo, noi, io e te... le tue parole. Tu non puoi provare queste cose, noi non andiamo d'accordo, ti ricordi? Noi abbiamo un patto, noi scopiamo e basta."

La delusione si dipinge velocemente sul suo viso, ma non è l'unica emozione negativa, la rabbia gli fa compagnia. "Non decido io cosa provare, e so bene che avevamo fatto quello stupido patto, ma che importa ora? Ti sto dicendo che voglio di più, Brenda. Cosa ti fa paura? Perché non me ne parli?" ora il suo tono si addolcisce, mentre lui si avvicina a me e posa le sue mani ai lati del mio viso, per obbligarmi a un contatto visivo "Dimmi quale è il problema, perché non credo affatto che tu non provi nulla. Non usare quella scusa, perché davvero non ti crederò. Lo sento come ti stai legando a me, lo vedo come mi cerchi con lo sguardo quando arrivo al centro, come sorridi quando arrivi in palestra e sono in sala pesi, ti vedo come sei più rilassata quando chiacchieriamo e come ci perdiamo in lunghi discorsi dopo il sesso, come se fossimo più vicini che mai. Non negare..."

"Non... non voglio nient'altro oltre quello che abbiamo." mi lamento come una bambina, senza nessun motivo "Per favore... basta con questo discorso."

"Wow... quindi è così? Beh allora ti dico che a me non sta più bene di scopare così senza ragione!" fa spallucce con indifferenza, ma è chiaro quanto è nervoso.

"Mi stai ricattando?"

"Ricattando? Ti ho appena aperto il mio cuore, cazzo. Ma quale è il problema? Non regge più sta cazzata di provenire da due mondi diversi, ti ho dimostrato chi sono, indipendentemente dal mio conto in banca. La mia colpa è la fortuna di essere riuscito a diventare un calciatore e guadagnare bene? Okay, allora che devo dirti? Mi tieni distante per questa puttanata. È un discorso assurdo, non riesco nemmeno a credere che lo stiamo affrontando. Non ha nessun senso."

Abbasso lo sguardo e altre lacrime mi bagnano il viso. Lo sto ferendo, lo sapevo che l'avrei fatto... ma io non so cosa altro fare. "Mykhailo, mi dispiace... non hai nessuna colpa. Sono io il problema... io ho paura." lo confesso, ora singhiozzando "Ho paura. Mia madre ha avuto una relazione con una persone influente e da lì sono nata io, peccato che mio padre avesse già una famiglia, di cui non aveva parlato a mia madre, e io non sono stata voluta da lui, non l'ho nemmeno mai conosciuto. Mia madre mi ha cresciuto da sola, con tantissime difficoltà... e crescendo ho giurato a me stessa che ce l'avrei fatta da sola, che non mi sarei mai messa con un uomo che aveva tutto e si divertiva con gli extra perché il tutto non gli bastava più. Ma poi sei arrivato tu... ed è crollata ogni mia certezza."

Continuo a piangere come una bambina, parlando di ciò che non dico mai a nessuno, aprendomi come non faccio mai, e il suo sguardo viene colorato dal dispiacere più puro. Allunga la mano verso il mio volto e mi asciuga le lacrime, accarezzandomi poi dolcemente.

"Quindi pensi che tutti gli uomini ricchi siano annoiati e cerchino solo un modo per passare il tempo e divertirsi? Io capisco quanto tu abbia sofferto, che sia cresciuta con tante paure e quanto ora sia terrorizzata, ma dentro di te mi conosci, sai che non sono quel tipo di persona." Le sue labbra si avvicinano alle mie guance e mi lascia dei baci teneri, stringendomi poi tra le sue braccia "Io non ti farei mai male, non mi sogno nemmeno di prendermi gioco di te. Mi hai conosciuto per quel che sono, non ho mai finto, ed è anche per questo che inizialmente mi odiavi così tanto, ma sono sincero, sono come un libro aperto, e se dico a qualcuno che provo un sentimento, è per davvero. Perché dovrei mentire? Mi sei entrata dentro, Brenda... e non posso farci nulla."

Più lui parla più io piango. Piango perché ciò che dice è davvero molto bello, piango perché so che ha ragione... lui è una cosa a parte, non posso fare di tutta l'erba un fascio, ma sconfiggere pensieri e paure che ho avuto per tutta la vita non è semplice. Però, d'altro canto, posso davvero passare il mio tempo allontanando per sempre le persone che mi piacciono? Posso tenere tutti distanti per paura di soffrire?

Alzo il viso verso il suo e, senza pensare, poso le mie labbra sulle sue. Lo bacio con dolcezza e gentilezza, lo bacio per trasmettergli la mia paura ma allo stesso tempo il mio fidarmi di lui, lo bacio perché so che questo gesto vale più di mille parole. I nostri corpi si capiscono e conoscono meglio di chiunque altro, so che sapranno comunicare così.

Mykhailo ricambia il mio bacio in modo altrettanto delicato, mentre le sue mani continuano ad accarezzare i miei capelli e il mio viso. Il cuore mi batte forte davanti alle sue attenzioni e per quello che sta succedendo, e quasi torno una bambina indifesa.

Ci allontaniamo piano piano, a corto di fiato, e gli regalo una carezza quando riapriamo entrambi gli occhi. I suoi pozzi verdi mi trafiggono e sorrido senza riuscire a trattenermi. "Scusa per come ho reagito... hai detto delle cose bellissime e io ti stavo respingendo senza nessun tatto. Ma in realtà lo voglio anche io, Misha. Voglio stare con te, voglio costruire una relazione con te... abbiamo fatto finta che non fosse così, ma in questa settimana il nostro subconscio ci ha fatto comportare come se essere una coppia fosse la cosa più normale del mondo." Sorride e io con lui "Ho paura, ma ti sto dando la mia fiducia e il mio cuore, perché mi hai aiutato più volte e hai dimostrato di essere buono. Per favore, non farmi male, Mykhailo..."

Sorride dolcemente e si siede nuovamente sul letto, facendomi mettere poi a cavalcioni su di lui. "Certo che non lo farò." mi bacia sulla bocca "Non potrei mai." mi bacia ancora "Mi sento fortunato a trovarmi in questa posizione, a stare con te, perciò sarei un coglione se rovinassi tutto. Sono qui, principessa, e non andrò via."

Mi ribacia, ma stavolta in modo più serio. Mi chiede l'accesso picchiettando sui miei denti e io glielo concedo all'istante, le nostre lingue si incontrano e scontrano, le nostre labbra si accarezzano e combaciano alla perfezione, ed è qui che capisco che questo è un nuovo inizio, il nostro nuovo inizio.

Nota: che carini raga, io li stra amo, però voglio dirvi di non abituarvi a questa calma, ne succederanno delle belle.
Ps. se non mi seguite su Instagram: Eleecabiddu, vi aspetto lì. A presto, Ele🤍

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