15. I consigli di Enzo

Do un'occhiata al termometro e mi rendo conto che la temperatura, invece di scendere dopo che ho preso la medicina, è salita ancora. È a 39 e, per quanto avrei voluto recarmi a lavorare lo stesso, non riesco a reggermi in piedi. Ho chiamato in tutti i posti in cui lavoro e mi sono scusata, presentando loro il certificato di malattia. Spero di stare meglio presto e tornare alla mia solita routine.

Non mi piace stare male, ma soprattutto non mi piace mancare ai miei impegni e avere meno soldi a fine mese... per fortuna ho un piccolo gruzzoletto che metto da parte ogni volta che mi arrivano gli stipendi, questo mese mi servirà metterci mano, anche se non vorrei assolutamente. I miei risparmi sono da parte per un progetto che ho... e che vorrei realizzare un giorno.

Rimetto il termometro nel suo contenitore e lancio uno sguardo stranito all'orologio, che segna mezzogiorno passato, quando sento il campanello suonare.
Mi lego i capelli in modo disordinato e vado ad aprire, ritrovandomi davanti il biondo con in mano una piccola pentola.

"Buongiorno principessa, sono qua per farti da infermiere." mi schiaccia un occhiolino e, senza aspettare che lo inviti, entra nell'appartamento, mentre io lancio uno sguardo al mio abbigliamento, vergognandomi leggermente. Ho ancora addosso il pigiama rosa di pile e sono completamente trasandata, ma non mi aspettavo sicuramente che venisse a trovarmi qualcuno, tantomeno lui.

"Mykhailo... perché sei qua?"

"Te l'ho detto, per assisterti. Quando stamattina non ti ho visto al centro mi sono preoccupato, ho chiesto e mi è stato detto che eri malata." fa spallucce e posa la pentola sui fornelli della mia cucina, girandosi poi verso di me "Ed eccomi qua, principessa. Ti ho portato un brodino caldo, posso prepararti una minestra se vuoi."

Le sue attenzioni non mi lasciano per niente indifferente... e se una parte di me è felice, un'altra parte di me è confusa da tutto questo. Anche se c'è da dire che nelle ultime settimane ci siamo avvicinati molto, però non mi sono fatta domande... ma sul chiacchierare in modo normale prima e dopo il sesso, c'è una differenza enorme dal venire a prendersi cura di me nel momento in cui sono malata.

Mi siedo nuovamente sul divano e lo osservo per qualche secondo in silenzio, pensando a questa situazione, poi inizio a parlare. "Capisco... va bene. Se non ti scoccia." accetto comunque il suo aiuto, senza farmi troppe paranoie a riguardo, non volendo restare sola in questo stato.

Mykhailo sorride sentendo le mie parole e il mio stupido cuore accelera notevolmente. Lo trovo così carino in questo momento, sia perché si è preoccupato per me, sia perché sembra felice che abbia accettato il suo aiuto.

"Bene, allora inizio a preparare, mi indichi dove sono tutte le robe?" annuisco e gli spiego velocemente dove trovare l'occorrente.
Lui si toglie la giacca del Chelsea e resta a maniche corte, con la fronte corrugata per la concentrazione. La maglia bianca che indossa mette in evidenza i suoi bicipiti, e mi beo di questa visione, mentre inizia a preparare il pranzo.

"Dove hai imparato a cucinare?"

Si gira qualche secondo verso di me e poi rinizia a maneggiare i fornelli. "Mi ha insegnato mia nonna, non sono un cuoco eccellente, però sono abbastanza bravo. Non ho mai avvelenato nessuno, quindi penso di poterlo considerare un successo."

Rido leggermente ma mi maledico mentalmente quando purtroppo sento le tempie pulsare. "Magari sarò la prima."

"Non potrei mai, il mio compito è farti tornare in forma." lo dice con un tono fin troppo sincero e premuroso, infatti, come se persino lui stesso si fosse sentito in imbarazzo, cambia tono e aggiunge qualcos'altro. "La mia partner sessuale dev'essere al meglio, sennò come può essere all'altezza di sostenere le più grandi sessioni di sesso della sua vita!?"

Alzo gli occhi al cielo sentendo le sue parole ma non posso fare a meno di ridacchiare. "Mi dispiace, dovrai farne a meno finché non starò bene. Non sono in grado nemmeno di stare in piedi, e inoltre rischierei di contagiarti."

Lo vedo mettere un po' di pastina nel brodo e poi avvicinarsi a me. Si siede al mio fianco e posa una mano sul mio viso, accarezzandomi in modo dolce. "Non ti obbligherei mai in questo stato, però per il contagiarmi non preoccuparti, sappi che ho le immunità forti, posso starti accanto senza rischi."

Chiudo gli occhi quando le sue dita mi accarezzano leggere. Passano in modo tenero sulle mie gote e poi sulle mie labbra. La sua pelle sembra tanto più fredda della mia, a causa della febbre, perciò il suo tocco è ancora più bello.

"Grazie di essere qua." le parole mi escono da sole dalla bocca, quasi in un sussurro, ma non me ne pento. È vero, sono contenta che sia venuto, sono contenta di avere la sua compagnia.

Lo sento avvicinarsi, ma senza rispondere, perciò riapro gli occhi. Lo vedo attaccarsi ancora di più a me, spostare la mano sul mio mento e rubarmi un piccolo bacio. Un bacio casto, tenero, dolce... un bacio che non ha nulla di malizioso e passionale. Un bacio che non ha niente a che vedere con ciò che siamo abituarci a scambiarci, ma questo non impedisce alla mia pelle di diventare d'oca e ai battiti del mio cuore di accelerare in un attimo. Non so che significato abbia questo suo gesto, ma mi piace maledettamente, e non so se questo sia propriamente un bene.

"Non devi ringraziarmi, mi fa piacere essere qua." mi sistema un ciuffo ribelle di capelli dietro l'orecchio e mi sorride, mentre d'istinto gli accarezzo il petto. "Ora mangeremo qualcosa e poi riposerai, ok?"

Annuisco incapace di andargli contro, persa nei suoi occhi verdi e nei suoi tocchi dolci.
Al momento, nonostante non mi senta bene, non vorrei essere nessun'altra e non vorrei stare in nessun altro posto se non qua con lui.

*****

Mykhailo

"Dove vai così di fretta?" Enzo mi raggiunge mentre arrivo davanti all'auto, guardandomi con curiosità crescente e facendo dondolare il suo borsone.

"Ho da fare." taglio corto, ma lui non è contento della risposta. Inizia a muovere l'indice in segno di negazione e poi sorride con fare malizioso, come per farmi capire che non ha finito con l'interrogatorio.

"Dai, non dirmi che vai dalla tua bionda... che tra l'altro ho notato manca dall'altro ieri."

Sbuffo rumorosamente sentendomi colto in flagrante e annuisco. "Ha la febbre, eh sì, sto andando da lei perché è sola."

"E tu fai così con tutte le amiche? Perché sennò avresti dovuto studiare infermieristica, non fare il calciatore." si prende gioco di me, dandomi una spinta scherzosa "Avanti Mykh, dimmi tutto."

"Dirti cosa? Sono in ritardo, non mi piace far aspettare le persone."

"Le persone oppure lei in particolare? Avanti, non ti ho mai visto così premuroso con qualcuno... non è che lei ti piace un pochino?" muove le sopracciglia su e giù più volte come un idiota, poi però si fa serio "Ora, scherzi a parte, ti vedo molto preso da questa ragazza... perché non glielo dici?"

Sussulto sentendo le sue parole e scuoto il capo con fin troppo vigore. Ma che sta dicendo? Non sa nulla di questa storia e si vede, parla a vanvera. "Non mi piace in quel senso. Non scherziamo." sento una fitta mentre lo dico, ma la ignoro "Io e lei siamo solo amici... non andremo d'accordo come coppia, litighiamo spesso."

L'ultima frase la pronuncio con un tono che sembra voler convincere più me stesso che lui, e certamente questo non gli sfugge. "Senti... penserai sicuramente che non sono cazzi miei, ma i rimpianti non sono una bella cosa. Pensare per sempre a come sarebbe potuta andare una certa cosa se avessi agito, è un pensiero che ti svuota completamente... ora, non so se ciò che traspare sia reale, ma se lei davvero ti piace, diglielo."

"Tu non capisci... lei non vorrebbe mai sentirmelo dire." le parole mi sfuggono senza che voglia e sentendole mi chiedo io stesso da quanto tempo le stessi covando nel mio subconscio. "È complicato... ma penso abbia qualcosa nel passato che la spaventa a morte, e questo si riflette su ciò che potremmo essere noi."

"Se comunque ti frequenta, ha capito il tuo valore, indipendentemente da che rapporto avete. Devi parlarle Mykhailo, devi farlo per te stesso." mi posa una mano sulla spalla come a infondermi coraggio e la stringe appena "Credimi, non è bello avere pensieri fissi che ti fanno venire dubbi sul passato e, di conseguenza, sul presente. Cogli ogni opportunità."

Ha ragione... ma ammetto di avere un po' di paura. E se le parlassi del fatto che sto iniziando a provare qualcosa per lei e questo fosse il punto di non ritorno? Potrei perdere anche i momenti che condividiamo oggi. Vale la pena rischiare? Mi piace averla nella mia quotidianità, mi piace sentirla ridere, mi piace fare sesso con lei, mi piace quando alza gli occhi al cielo perché non mi sopporta più e mi piace quando cerca di non sorridere davanti alle mie battute... sono pronto a perdere tutto questo?

Fino ad ora non mi ero fermato realmente a pensare alle sensazioni che sento, alle emozioni che sento. Ho soffocato ogni pensiero fino a questo momento. Ho ignorato di chiedermi il perché sia così geloso, il perché non mi piaccia vederla soffrire, il perché anche vederla con l'influenza mi dispiaccia, il perché il mio stupido cuore si stringa così tanto quando mi sorride dolcemente e sembra aver abbassato ogni difesa. Ho sempre respinto tutto e sfogato ogni sentimento con il sesso... ed è piuttosto bello anche quello, ed è qui che mi chiedo se è possibile essere così in sintonia con una persona con la quale non c'è nulla oltre attrazione fisica.

"Devo andare, Enzo." Gli sorrido velocemente e salgo nella mia auto, senza aspettare nemmeno risposta e senza continuare il discorso.
Accendo immediatamente il motore e poi parto, diretto verso casa di Brenda. Le ho promesso che avremmo pranzato insieme, anche perché l'ultima volta che l'ho sentita aveva ancora la febbre, perciò mi sono offerto per aiutarla.

Non so cosa farò per quanto riguarda noi... non so se le parlerò o se continuerò a soffocare tutto dentro me, accontentandomi di ciò che abbiamo.
Non so assolutamente niente, per la prima volta mi sento smarrito a causa di una donna. Non mi era davvero mai successo, ma lei non è come tutte le altre, non ha niente a che vedere con tutte le altre... lei è dannatamente complicata, e io ci sono cascato completamente senza nemmeno accorgermi.

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