14. Gelosia
Mykhailo
Giro appena il capo quando, dopo l'allenamento, passiamo davanti a dove Brenda sta finendo di pulire, e le schiaccio un occhiolino ammiccando verso di lei, lanciandole un'occhiata maliziosa, che so che coglierà all'istante. Infatti la vedo alzare gli occhi al cielo, ma senza riuscire a trattenere un sorriso, e scoppio a ridere girandomi nuovamente in avanti.
"Scopate?" mi volto di scatto verso Enzo quando sento la sua domanda posta con poco tatto e lo guardo come se avesse detto la cosa più assurda del mondo "Ma scusa se mi permetto, si vede lontano un miglio. Te l'ho già detto da un po' che sembravi strano quando ne parlavi, poi ogni volta che la vedi sembri morire dalla voglia di toglierle i vestiti di dosso."
È un mese che ormai Brenda lavora anche qua al centro, ed è un mese che mi vedono tutti andare via con lei se capita che ci alleniamo al mattino, ma sinceramente me ne frego. Ho messo in chiaro, fin dal primo momento, che è mia amica, perciò possono pensare ciò che vogliono. A me interessa solo che io e lei cogliamo questa opportunità di passare il tempo insieme e divertirci un po'. Non è per niente male scaricare i pensieri e l'ansia post allenamento con lei.
"Ma sei cretino? Certo che no." ribatto con risolutezza, sperando che la mia espressione non mi tradisca. Insomma, a me poco importa se mi crede o meno, ma Brenda non vuole che si pensi che viene a letto con me in cambio di favori, e io rispetto il suo volere.
"Mykh, mi prendi per il culo? Te lo si legge in faccia, e poi ogni volta viene via con te, non c'è nulla di male se lo ammetti. È una bella ragazza, ti capirei." il suo commento su Brenda mi fa provare una stupida punta di gelosia, ma scaccio immediatamente via questo sentimento, non ha senso provare gelosia nella mia situazione.
"E quindi una persona non può dare un passaggio a qualcuno perché sennò per forza deve andarci a letto? Quindi tu scopi con Gallagher, visto che a volte venite insieme all'allenamento?" lo prendo in giro, cercando di far sembrare il suo discorso assurdo.
Mi sgancia un pugno sul braccio e poi scoppia a ridere, scuotendo la testa. "Sai cosa cosa voglio dire, si percepisce la tensione sessuale tra voi, perciò il pensiero che tu le dai un passaggio fa intendere che appena uscite da qua non siate più così tanto amici."
Alzo gli occhi al cielo, mostrandomi scocciato, come per evidenziare le idiozie che secondo me sta sparando. "Ma sei davvero fissato con questa storia eh? Non vado a letto con Brenda."
Fa spallucce e alza le mani in aria come segno di resa "Beh allora sei un coglione, perché penso che sia una gran figa e da come ti guarda è pazza di te, molti al tuo posto ci proverebbero in modo spudorato."
Ancora quella stupida gelosia torna a farmi visita improvvisamente... non mi piace che i miei compagni di squadra concentrino così tanto l'attenzione su di lei. Ovviamente non perché lei sia mia, o perché io provi qualcosa, ma perché anche il solo pensiero che la immaginino fare con loro ciò che fa con me, mi fa uscire di testa.
Comunque reprimo in me le mie emozioni e mi obbligo a ridacchiare, ringraziando il cielo quando Jackson si avvicina a noi e interrompe questo discorso.
Non mi piace provare sentimenti del genere, ma non so evitarlo. È come se certe parole mi facessero partire di scatto una molla nella mente, e così il mio stomaco si irrigidisse e una rabbia mai provata si insinuasse in ogni fibra di me.
Però so che non devo preoccuparmi, perché io e Brenda abbiamo un patto, noi condividiamo la nostra vita sessuale. Io la posso possedere, io la vedo morire per me, io -e nessun altro- ho questo privilegio... perciò che la
ammirino quanto voglio, perché io la vedo come loro non la vedranno mai.
*****
Brenda
"Sei stranamente troppo silenzioso." il biondo sembra tornare sul pianeta Terra solo sentendo il mio commento, posando i suoi occhioni verdi su di me. Sembrerebbe avere diversi pensieri per la mente.
"Ti sembrerà strana la domanda, ma qualcuno dei miei compagni si è mai avvicinato a te? Ti ha mai parlato? Magari scherzando... o magari flirtando..." usa un tono fintamente disinteressato mentre mi chiede questo, fissandomi intensamente, ma il suo tono è quasi infastidito e pare non sappia nasconderlo totalmente.
"Perché questa domanda?"
"Non rispondermi a una domanda con una domanda, è snervante."
Sospiro ignorando come si è inacidito pronunciando quest'ultima frase e rispondo a ciò che mi ha chiesto poco fa. "Sì, qualcuno si è avvicino a me, ma non penso stesse flirtando. È stato solo gentile, mi ha chiesto se mi stessi trovando bene al centro e che ne era felice."
Trasalisce e si mette dritto nella sedia del bar a cui siamo seduti, come se improvvisamente la conversazione fosse diventata interessantissima e dovesse stare concentrassimo. "Ah sì? E chi era?"
"Non lo so..." arriccio le labbra "non li conosco di nome. Biondino, capelli lunghetti, occhi chiari."
La sua espressione cambia drasticamente, passando dall'apatico all'infastidito. "Questo quando è successo? Perché non me ne hai parlato?"
Inarco un sopracciglio sentendo le sue parole e il suo tono nervoso, quasi accusatorio, non capendo che diavolo stia succedendo. "Ma che ti prende? Non mi pare che io ti venga a dire tutte le persone che ogni giorno mi rivolgano la parola, tantomeno mi pare che debba farlo."
"Tutte le persone no, ma i miei compagni di squadra sì, sarebbe carino se me ne parlassi." risponde come se fosse scontato, facendomi alterare immediatamente "Non mi piace questa cosa."
"Quale cosa?" sono sinceramente confusa. È passato dall'essere silenzioso e pensieroso all'essere arrabbiato e sembra quasi... "Sei geloso?"
Scoppia a ridere sentendo la mia domanda, ma la sua sembra quasi una risata nervosa. "Geloso di cosa? Non essere ridicola, principessa."
Già, di cosa? Per un attimo mi sento una cretina, per avergli fatto questa domanda, ma poi analizzo velocemente tutto ciò che è successo e capisco che non devo incolparmi. È lui che sta avendo comportamenti strani e contraddittori, e io non ho la capacità di potergli leggere la mente per sapere cosa davvero stia pensando o meno.
Faccio per rispondergli, ma veniamo interrotti da qualcuno che si avvicina al nostro tavolo. Mi giro di scatto sentendo una ragazza salutare il biondo e la osservo attentamente. È una bellissima ragazza con i capelli bruni e i tratti delicati, la pelle olivastra perfetta e degli occhi verdi magnetici. È bella da morire ma, al contrario della biondina, non emana vibes da stronzetta figlia di papà.
"Pensavo fossi stato inghiottito dalla terra, non ti sei più fatto vivo." quasi lo rimprovera, ma in modo scherzoso, mostrando così quanto siano intimi. E qua sono io quella che prova, senza capire perché, una fitta di gelosia...
"Sono stato impegnato, Jessica." il tono di Mykhailo è freddissimo e distante, quasi come se volesse comunicarle di tenersi alla larga... è una sensazione strana che non so spiegare, ma nell'aria si respira un po' di imbarazzo.
La bruna sposta lo sguardo su di me e sorride annuendo, con l'espressione di chi ha appena capito un teorema super complicato. "Oh Mykh, ora capisco tante cose." mi porge la mano e io gliela stringo prontamente, cercando di non mostrarmi infastidita. "Piacere, io sono Jessica."
"Piacere, io sono Brenda."
Mi sorride ancora in modo dolce e poi ritrae la mano, rivolgendosi nuovamente al ragazzo seduto accanto a me. "Comunque mi ha fatto piacere vederti, vi auguro buon proseguimento."
Entrambi la salutiamo in modo cordiale, poi io la seguo con lo sguardo, riportando l'attenzione su Mykhailo solo quando lo sento parlare. "È una amica." Quasi cerca di giustificarsi e non ne capisco perché, così come non capisco perché io stia ancora provando quella punta di fastidio.
"Un'amica come lo sono io?" la domanda risulta più pungente di come avrei voluto, ma ormai è tardi per provare a rimediare.
"Ci ho fatto sesso qualche volta, ma non abbiamo mai avuto una relazione o qualcosa di lontanamente simile."
"Perché me lo dici? Non mi deve niente." rispondo con stizza, infastidita dalla confessione che mi ha appena fatto. "Non stiamo insieme, perciò."
Annuisce più e più volte come se avesse capito, ma non lascia cadere il discorso. "Hai detto a me che sembravo geloso, ma anche tu lo sembri!"
Quasi salto dalla sedia e per poco non faccio cadere il bicchiere mezzo vuoto davanti a me, sentendomi colta in flagrante. "Gelosa di cosa?" gli rispondo comunque come ha fatto lui "Mykhailo, te lo ripeto, non stiamo insieme, non mi devi spiegazioni sulle donne che ti salutano e non devi giustificarti."
"Quindi non ti darebbe fastidio se sapessi che vado a letto anche con altre?" inarca un sopracciglio, come per sfidarmi, e io deglutisco alla sola idea. Non mi piace pensare che appena finisca con me possa andare da altre...
"Sì, perché non voglio rischiare di prendermi una malattia perché tu vai con tutte. Finché vieni a letto con me, non mi piace che tu lo faccia anche con altre, pensavo fosse scontato."
Sorride compiaciuto e una parte di me vorrebbe dargli un pugno, mentre l'altra parte di me lo trova dannatamente irresistibile. "Ah sì? Solo per questo? Pensavo perché fossi gelosa che un'altra potesse godere come fai tu." Si avvicina più a me e mi parla all'orecchio, facendomi avvampare in un momento. "Pensavo che volessi essere l'unica ad ansimare il mio nome e gemere per me."
"Non mi interessa assolutamente nulla, non mi importa proprio, è una questione diversa." mento, stringendo il fazzolettino di carta del bar tra le mani, cercando di calmarmi.
Mykhailo sorride strafottente e posa la mano sulla mia gamba, continuando a parlarmi all'orecchio in quel modo che mi fa diventare la pelle d'oca. "Non dovrai preoccuparti di questo, non vado con altre dalla prima volta che abbiamo fatto sesso, e allo stesso modo spero che tu non abbia nemmeno il desiderio di andare con altri. E comunque dirò ai miei compagni di stare al loro posto." stringe la mia coscia e poi mi bacia piano il collo, sorridendo subito dopo "Non mi va che ci provino con la donna che viene a letto con me."
Ora la sento chiaramente la sua gelosia, sento quel pizzico di fastidio che gli colora la voce, e devo ammettere che è una cosa che mi piace maledettamente. Non so cosa mi faccia più piacere, ma questo suo modo di fare mi fa sentire desiderata e speciale, è come se fossi così importante che lui deve stare attento ad altri.
Giro il viso e lo bacio a fior di labbra, senza interrompe il contatto visivo, annuendo. "Tanto nessuno di loro potrà avermi. Nessuno di loro mi vedrà pregarlo per affondare in me. Nessuno di loro sarà protagonista delle mie fantasie più proibite, perciò non hai nulla da temere, Misha."
Annuisce con fare soddisfatto e si passa la mano libera in mezzo ai capelli, mentre continua a tenere l'altra sulla mia gamba, scrutando attentamente il mio viso. Vedo il suo sguardo colorarsi di tantissimi pensieri e mi viene il forte desiderio di potergli leggere la mente e sapere tutto ciò che pensa. Non avevo mai bramato così tanto poter sapere di più di lui... di cosa pensa, di cosa fa...
"Ne sono felice, principessa. Perché mi piace che siamo solo noi, mi piace che nessun altro interferisca, mi piace poterci avere senza se e senza ma, solo perché ci va."
Alzo la mano e istintivamente gli accarezzo il viso. È un gesto fin troppo dolce, qualcosa a cui non sono abituata con lui, ma mi piace il pensiero di tranquillizzarlo e spazzare via la sua gelosia. "Siamo solo noi, ti giuro che non ho nessuna intenzione di prestare attenzione a qualcuno che non sia tu."
Sorride in modo sincero e cerco di scacciare questa sensazione di calore che si propaga in tutto il mio corpo.
"D'accordo, Brenda..." Mi lascia un bacio sulle labbra poi riprende a sussurrare al mio orecchio "Anche perché quello che ti regalo io non potrebbe dartelo nessun altro, e poi ti soddisfo già abbastanza io, sarebbe in più un altro, no?"
Il suo tono leggermente ironico mi fa scoppiare a ridere, ma annuisco dandogli ragione. "Passerei ore e ore a fare sesso con te, ma non mi sfiora nemmeno l'idea di farlo con un altro, insieme abbiamo una chimica che non ho mai avuto con altri e che, sono certa, non avrei con altri."
L'espressione sul suo viso si rilassa, vedo chiaramente l'inquietudine sfuggire via velocemente e lasciare spazio a sentimenti puramente positivi, ma ancora una volta ignoro quella sensazione di benessere che si propaga in me per essere riuscita a farlo stare meglio.
Non mi interessa analizzare ciò che provo, non voglio farlo assolutamente, e forse sbaglio, ma mi basta sapere di essere stata in grado di aiutarlo e mi basta sapere che possiamo averci ogni volta che lo desideriamo, possiamo fare ciò che ci pare e piace, possiamo essere solo noi, fregandocene di tutto il resto del mondo.
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