Capitolo 2
Rocco scoprì che la vittima era un pescatore, come tutti in quell'isolotto sperduto, e che i figli andavano a scuola in un paesino vicino, come tutti i pochi ragazzi che abitavano lì.
La vittima era una persona perbene e non sembrava in alcun modo preoccupato i giorni prima del decesso, ma allora che diavolo era successo? Chi era l'assassino?
Aveva finito di interrogare tutti in un giorno solo, era davvero piccolo come paese...
Tutta la faccenda risultava strana, troppo strana...
Così, il commissario, stanco, tornò a casa di Russo, e si distese sul divano.
Non riuscì a dormire.
Le domande senza risposta non lo facevano dormire.
All'improvviso mentre pensava a trovare almeno una risposta a quelle tante domande, sentì un rumore, qualcuno voleva entrare in casa.
Prese la pistola, controllò la cucina, la finestra era rotta, qualcuno era entrato, ora ne era certo.
L'intruso si nascondeva nell'ombra, e
lo attendeva con un coltello in mano, pronto a colpire. Provò ad accendere la luce della cucina, non si accese, l'intruso aveva staccato la corrente per agire nell'ombra.
Pensò a Russo che stava beatamente dormendo al piano di sopra, vulnerabile.
Controllò il soggiorno, non riusciva ancora a vedere niente, gli occhi si dovevano ancora abituare al buio.
Sforzò la vista, non vide niente, in soggiorno non c'era nessuno, ma l'intruso era lì, nascosto in angolo buio ad aspettare che il commissario voltasse le spalle per salire al piano di sopra da Russo.
Il commissario cominciò a salire le scale, ma il commissario si voltò sentendo dei passi dietro di lui, ancora non lo vedeva, ma riusciva a vedere il coltello che scintillava al buio, l'intruso affondò il primo colpo nella mano del commissario, che fece cadere a terra la pistola e diede un urlo. Si tolse il coltello dalla mano e l'intruso gli saltò addosso, gli mise le mani al collo, lo stava soffocando, stringeva sempre di più, sempre di più e al commissario mancava l'aria, vide la moglie e alla figlia, stava per raggiungerle pensò tra sé e sé.
Mandò al diavolo quel pensiero, diede una ginocchiata nelle palle all'intruso che lasciò la stretta, ora era il commissario che stava sopra di lui.
Rocco cominciò a strozzarlo, sempre più forte, sempre più forte, ma l'intruso riuscì a liberarsi dalla presa del commissario dandogli un pugno in faccia, quel tipo aveva una forza sovrumana.
Mentre il commissario aveva il naso rotto e si stava rialzando dal pavimento, l'intruso prese il coltello e affondò il secondo colpo nella gamba del commissario che cadde a terra.
Poi si sentì un colpo, l'intruso cadde a terra, mentre i due combattevano Russo si era avvicinato abbastanza e quando i due si staccarono, prese la mira col fucile da caccia che aveva al piano di sopra, e sparò all'intruso.
"Commissario, Cristo santo, ma chi cazzo era sto tipo?"
"Ragazzo, pensa prima a portarmi da un medico, poi pensiamo a questo figlio di puttana"
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