4.
Okay.
Izuku non aveva idea di come ci era finito dentro, ma l'aveva fatto. Osservava Todoroki da lontano, per quanto ci potesse vedere in mezzo a tutto quel marasma di gente.
Hai la conferma che poteva stuprarti nel sonno. affermò la coscienza di Izuku, mentre lui avvampava al pensiero. Todoroki si atteggiava tranquillamente alla situazione, come se fosse casa sua.
Ad Izuku però cominciava a far male la testa, e i colpi della musica gli risuonavano nel petto troppo forte, così diede un'ultima occhiata a Todoroki e poi uscì.
L'unico problema era che quell'ultima occhiata fu decisiva, perché Todoroki lo vide, e lo seguì fuori senza che Izuku se ne accorgesse. Intanto quest'ultimo era uscito, respirando l'aria fresca. Di sicuro i locali gay non facevano per lui.
"Ciao Midoriya" salutò Todoroki, fuori dal bar.
Izuku, che era di spalle, perse almeno cinque battiti e dieci anni di vita dallo spavento preso.
"A-Ah! Todoroki! Sei tu..." poi realizzò. Todoroki, la persona che lui aveva seguito all'interno del locale, in quel momento gli stava parlando.
Mi ha visto mentre lo guardavo? Madonna che sgamabile che sono... Che faccio? si interrogava. Intanto prese parola l'altro.
"Non sapevo che anche a te piacessero questo tipo di posti" disse riferendosi al locale.
Izuku annuì più imbarazzato che mai in tutta la sua misera e umile vita.
"Ah, sí, già..." rispose grattandosi la testa.
Altro che droga, tu verrai rinchiuso per spaccio di omosessualità. i pensieri di Izuku non aspettarono a correre verso le peggiori cose da pensare in quel momento.
Visto il silenzio calato, Izuku ne approfittò.
"Beh... Ora io dovrei andare... Ci vediamo a scuola." girò sui tacchi e fece per incamminarsi, ma Todoroki parlò, fermandolo.
"Non sei qui perché ti piace il posto, vero?" e fece un sorrisino.
Izuku si bloccò.
"Cosa te lo fa pensare? Eheh..." Izuku si rigirò lentamente verso il suo interlocutore.
"Mi hai seguito, ti avevo visto."
Izuku si pietrificò, non riuscendo a dare una risposta.
"Poi quando sei uscito ho deciso di seguirti anche io per vedere che facevi. Così, giusto per darti un po' di fastidio." E sorrise di nuovo, un sorriso falso, distorto, un sorriso che dava un'altra definizione alla stessa parola. Era più una presa in giro che un sorriso. Era un divertimento.
Izuku rimase confuso da quel sorriso.
"Ci vediamo domani, Midoriya." E tornò dentro al locale.
Izuku non si era mai sentito così scombussolato in tutta la sua vita.
"Tu?"
"Mh-mh."
"Tu, Izuku Midoriya, hai seguito Todoroki Shouto in un locale gay perché ti girava?"
"Beh... Esatto."
"E ti dai ancora dell'etero fiero? Mah, i gay di oggi... Tutti così complicati..."
Uraraka aveva un'acconciatura diversa quel giorno, al posto dei soliti capelli sciolti, ne aveva legati alcuni ciuffetti in alto, e aveva messo qualche molletta. Stava bene, le dava un'aria diversa.
*del tipo così, non sapevo come spiegarlo*
Izuku rise.
"Se non sono un etero fiero allora perché ti trovo tanto carina con quel codino, coso, o come si chiama che hai oggi?" disse sorridendo e indicando i suoi capelli.
Sul volto della ragazza comparve un leggero rossore per via del complimento, ma venne subito rimpiazzato da un sorriso compiaciuto.
"Pff, piccolo gay ingenuo, è ovvio che mi trovi carina, chi non mi trova carina? Ma vedi, gli etero fieri mi trovano ammaliante, stupenda, e divina, quindi no, non sei etero, ciccio."
Quasi non finí la frase che entrambi scoppiarono in una fragorosa risata.
"Beh, comunque non sei d'aiuto."
disse Izuku cercando di usare un tono serio, cosa che fece ridere ancora di più la ragazza.
"Dio, con quell'espressione addosso mi ricordi troppo un broccolo imbronciato!"
"Broccolo imbronciato? Perchè proprio un broccolo, li odio! E poi quando i broccoli hanno vita propria?" chiese Izuku mettendo un finto broncio e accarezzandosi il viso, come se fosse offeso.
"Hanno vita propria da quando sei nato tu, Broccolo Man."
"Broccolo Man? Vuoi dirmi che ho già trovato il mio nome d'arte?" Izuku cercava di mantenersi serio ma con scarsi risultati.
"Broccolo Man, sì!"
I due si guardarono negli occhi. Cadde il silenzio.
"Adesso mi sembri un pesce morto."
Il silenzio era ufficialmente sparito, e i due si stavano letteralmente sganasciando dalle risate.
"Ma perché un pesce morto? Cos'è sta mafia contro i pesci morti?" Izuku ancora rideva.
"Deku, io non ce la faccio a farcela, cristoddio, non respiro, non ho mai riso tanto." Uraraka cercava di respirare, ma ogni volta sembrava tornare a ridere.
"E io che pensavo che non avessi mai pasta tanto..."
Uraraka lo guardò perplessa.
"Eh?"
Izuku ghignò.
"Capita? Non ho mai riso tanto, pasta tanto..."
Uraraka lo squadrò.
"Deku."
"Dimmi"
"No."
Le loro espressioni davano segno che i due si stavano per rimettere a ridere, ma Uraraka si fermò prima.
"Va bene! Torniamo al caso possibile gayaggine di Izuku Midoriya, good boy, per Todoroki Shouto tipico bad boy."
"Non ho capito una ciolla di quello che hai appena detto."
Uraraka sghignazzò.
"Il mio spirito da Cupido mi chiama! Troverò un modo per farti capire se sei gay, e anche uno per farti trascinare in una stanza da Todoroki!"
"Non sono gay."
"Questo lo dici tu."
Izuku la guardò male.
"L'ho solo seguito perché ero curioso..."
"Ah! Le ultime parole famose! L'hai fatto perché anche i tuoi piedi emanano omosessualità, cocco. Sei fottutamente gay."
"Non ancora, vuoi dire." la corresse lui.
Uraraka gli sorrise.
"Giusto, non ancora."
Lei gli porse il pugnetto, e lui glie lo batté.
"Da oggi ho una missione: il suo nome è Missione Per La Perdita Della Verginità di Izuku."
Izuku sprofondò.
"Potresti almeno non urlarlo? Siamo in mensa... E poi che titolo è? Insomma, ancora non ho capito niente..."
"È su questo che ti sbagli, amico. Non devi perdere tempo a capire, devi agire! Carpe Diem! Vivi ogni attimo della tua vita! Non devo scoprire alla fine di tutto che non sei vissuto!"
"Bel film quello, vero?"
"Neil era il mio preferito!" brontolò imbronciata Uraraka.
"Lo so, lo so... Ora torniamo in classe, dai."
"Neiiiiiil..." continuò a lamentarsi Uraraka, mentre i due andavano verso la classe.
Finito!, esclamò dentro di sé Izuku quando finì di sistemarsi la propria camera nei dormitori.
Quel giorno Todoroki non era venuto a scuola. Izuku scosse la testa per allontanare quei pensieri.
Il suo mondo non poteva essere sconvolto nel giro di due giorni per un semplice incontro.
No, no.
Come aveva detto Uraraka, Carpe Diem, doveva vivere tutto al meglio senza crogiolarsi in pensieri effimeri.
Magari è solo nervosismo da inizio scuola che mi dà queste paranoie, si giustificò Izuku. Sì, doveva essere così.
Prese un respiro profondo e aprì la porta della camera per uscire.
Poi la richiuse di scatto.
Cos'è che aveva detto? Carpe Diem? Oh, fanculo, io ci devo capire qualcosa.
Davanti alla sua porta aveva trovato Todoroki, così andò a riaprire la porta.
"S-Scusami per averti sbattuto la porta in faccia, non mi aspettavo di vederti qui..." Gli sembrava di morire.
"Volevo solo chiederti se questa è tua." disse alzando una felpa.
"Ah, no, non è mia scusa. Prova a chiedere a Bakugou, mi sembra di avergliela vista addosso." Izuku si tranquillizzò. Era solo per una felpa...
Poi gli venne in mente il suo "fanculo Carpe Diem" e che doveva capire.
"Perché non sei venuto a scuola oggi? Sei nei dormitori..." buttò lì Izuku.
"Niente che ti interessi, la felpa non è tua quindi non abbiamo più niente da dirci, e vado a chiedere a Bakugou."
Todoroki si girò, ma Izuku gli afferrò un braccio senza sapere neanche lui cosa dire. In realtà non sapeva neanche che stesse succedendo.
"A-Aspetta! Tu sembri uno che si diverte molto..." Improvvisò. Voleva parlargli ancora un pochino.
Todoroki alzò un sopracciglio.
"Portami con te, anche io voglio vivere quello che vivi tu, vorrei pensare di meno. Visto che tu sei così spensierato..."
Stava solo seguendo quello che gli aveva detto Uraraka, no? Fanculo al fanculo Carpe Diem, aveva ragione lei.
E poi che male c'era nel non pensare di tanto in tanto? Magari poteva essere anche una bella idea per distrarsi. Magari se si fosse distratto il nervosismo da inizio scuola sarebbe passato, e avrebbe chiuso le sue paranoie.
Todoroki fece di nuovo il sorriso cattivo della sera prima.
"Basta che tu regga una notte in bianco e sei apposto, principessina."
"Io la reggo in verde, c'è qualche problema?"
Okay, okay, gli era sfuggita, ormai non poteva ritirarla.
Todoroki piegò le labbra in un altro tipo di sorriso, anzi, un piccolo ghigno.
"Sei apposto. Ti dirò più avanti i dettagli." Poi tornò a cercare il proprietario della felpa.
Izuku si appoggiò al lato della porta.
Che cosa aveva fatto?
1541 parole, signori, non male come rimpatriata.
Ho scritto molto su Deku e Uraraka perché mi piace la loro amicizia, e poi sto cercando di formare bene Uraraka perché non voglio farla una troia come in altre ff, voglio che diventi la Grace di bnha, così che lei e Deku possano fare la loro versione dello show "Will&Grace".
un rapporto alla Will & Grace, ecco, sì.
ADORO IL FILM L'ATTIMO FUGGENTE SE NON SI FOSSE CAPITO E, SÌ. Neil era il mio preferito T-T
evb sono le 03.33 e sto morendo di sonno, vado a dormire notte.
//Linds
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