○Capitolo Dodici○

Mi guardò e pronunciò quelle parole come un fulmine a ciel sereno.

"Mi rifiuto, passami uno shottino." Disse, era arrabbiata e nella stanza ci fu un attimo di silenzio, Jean la guardò e sorrise, la mia voglia di ucciderlo era al limite dell'evoluto.

Giulia's pow:

"Sai che non basta solo bere, ora ti tocca un obbligo da parte di..." Girò la bottiglia Hanjie facendola andare su Mikasa, lei mi odiava, odia Levi e odiava tutto quello che non fosse Eren Jeager.

Ci guardammo con sguardo di sfida.

"Fa del tuo peggio." La intimidii e tutti mi guardarono esterrefatti.

"Io e te faremo i sette minuti in paradiso." Disse e così sotto gli sguardi di tutti andammo dentro al bagno del ragazzo moro vicino a mio fratello.

"Eren me lo controlli tu Ryuck? torno subito." Dissi e così appena fummo dentro, lei chiuse la porta a chiave.

RAGAZZUOLI, SMUT ALLERT, SE NON PIACE NON LEGGERE, PASSA AL PROSSIMO CAPITOLO...

"Allora di cosa dovremmo parlare?" Chiedo spicciativa, lei mi guarda e con uno sguardo beffardo si avvicina a me.

"Non lo hai capito Giulia?" Mi chiese e io sentii il cuore andarmi in gola, cosa voleva farmi?

Mi prese per i fianchi, mi guardó negli occhi e si morse il labbro.

"M-Mikasa.." Mormorai in totale senso di imbarazzo, mi prese il viso e fece congiungere le nostre labbra, una due, tre volte.

Iniziammo a limonare, mise una mano tra i miei capelli e ci iniziò a giocare mentre l'altra mi accarezzava il fianco.

Come baciava bene..

Mi sentivo una scarica dentro, tra l'odio e l'eccitazione che non stava facendo capire niente.

Ci stacca mo per prendere un bel respiro e poi mi mise al muro, ero tra le sue braccia, intrappolata.

I nostri respiri si mischiarono di nuovo e si riavvicinó, le nostre bocche si toccarono e la sua lingua venne a lottare con la mia.

Quei baci erano tutto tranne che casti,  infatti abbassó una mano dal mio viso, al mio collo, alle spalle...

È mi iniziò a baciare in collo mentre posava la sua mano molto poco delicatamente sul mio seno sinistro. Me lo strinse e io gemetti.

Mi guardó negli occhi per un secondo e poi ricominció a baciarmi tutto il collo, mi fece un succhiotti tra la spalla e la clavicola, cercavo di contenere i miei mugolii, così misi una mano sulla mia bocca, intanto si sarebbe concentrata su altro...

Mi sbottonó la camicia con una tale aggressiva da farmi desiderare tutte le cose poco caste che potevano esistere.

Mi diede dei leggeri morsetti per vedere la mia reazione che non tardó, non c'è la facevo più, slacciai il reggiseno e lei ammiró il mio seno.

Con una mano tenne il destro dove mi torturava il capezzolo tra le dita e l'altro finì tra le sue labbra, me lo succhiava e me lo mordeva, mi guardó negli occhi quando ci passó la lingua sopra iniziando a premere con essa per farmi eccitare.

Mi continuó a stuzzicare il capezzolo mentre con la mano toccava il cavallo dei pantaloni.

Io non sapevo come muovermi come una ragazza quindi la lasciai fare, mi chiese a bassa voce se poteva slacciarmi i pantaloni e io con un gemito voglioso gli feci capire la mia risposta.

Iniziò a toccarmela con una mano esperta, sapeva cosa fare e come fare per farmi godere.

Era ancora sopra le mutande e capivo di essere davvero bagnata, cosa che le piaqque particolarmente.

Entrò dentro ai miei slip e iniziò a massaggiarmi il clitoride, mi morsi il braccio se no avrei iniziato a urlare.

Stavo per venire e lei si stoppó un attimo a guardarmi, ero tutta per lei..

Mi ritornó addosso come non mai e infiló un dito dandomi quella sensazione di volerne di più, così come richiedevo, dopo un po' aggiunse un secondo dito..

"Come sei stretta, mio dio... E così bagnata.." Disse iniziando a spingere le sue lunghe dita più velocemente, il morso sul braccio stava sanguinano da quanto forte tratteneva i gemiti.

All'improvviso sentimmo bussare.

"Avete finito di parlare?" Chiese una voce, era Armin.

"Armin, due dateci giusto due minuti che stiamo finendo il discorso.." Disse Mikasa con la voce più apatica, innervosita ma tranquilla del mondo.

Mi fece segno di fare ancora più silenzio, uscì con le dita e riandó sul mio clitoride per poi rientrare e aggiungere  un terzo dito a fatica.

Non mi lasció il tempo di adattarmi che me le spinse in profondità a forza, andava veloce, e mentre che ci una mano mi faceva un ditalino, con l'altra mi massaggiava il mio fottuto clitoride facendomi arrivare a godere come non mai.

Mi facevano male i capezzolo da tutto quel piacere che dovetti toccarmi per forza, non lo avrei mai fatto da lucida, ma in quel momento ne sentivo il bisogno.

Orgasmai tra le sue labbra, sperando che nessuno ci avesse sentito, uscì da me e con occhi che brillavano di lussuria leccó le dita piene del mio liquido, arrossii vistosamente e lei ghignó.

Mi aiutó a mettermi apposto, e guardai il reggiseno.

Non lo misi, si avevo una quarta ma non ce la potevo fare, lo lasciai in un cassetto nel bagno del moro.

Mikasa vedendo che mi allaccia o senza esso si morse il labbro e mi bació di nuovo.

Mi controllai allo specchio se sembravo normale, nessuno avrebbe mai capito cosa fosse successo, mi disse di far finta di avere una faccia incazzata e così feci.

Uscimmo dal bagno, e lei si risedette sbuffando.

"Ce ne avete messo di tempo.." Commentó Connie con una faccia pervertita.

"Connie ripigliati cazzo, cosa pensi che mi vado a sditalinare una!???"  Chiese Mikasa incazzandosi, stavo per ridere ma girai gli occhi al cielo.

"Qualcosa da ridire Carotina?"  Chiese con tono acido e io feci il verso alla Levi.

"Andiamo avanti col gioco che non ho vogli di sprecare tempo per una come lei." Recitai la mia parte e così continuó il gioco e alla fine della serata notai che Ryuck e Eren si guardavano con degli sguardini..

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