1 -La figlia perduta.

Prologo

Il blu invadeva il suo corpo, la seguiva in ogni suo movimento, le permetteva di sopravvivere, di curarsi, di crescere.

Lei era uno scricciolo, nata dai petali di una ninfea e curata dalle Nereidi.

Il bianco la cullava durante i suoi sogni più profondi, la calmava, la rendeva sicura di sè.

La piccoletta giocava con le meduse, dava da mangiare agli squali come se fossero animali domestici, frequentava una scuola per persone speciali come lei.

Aveva molti amici, una famiglia perfetta, composta da un padre che indossava sempre uno strano copricapo in testa, una madre che aveva una collana di conchiglie ancorata al suo petto, quasi facesse parte della sua persona, un fratello con un arnese in mano che sembrava un rastrello e una sorella dai capelli cangianti.

La piccola crebbe pian piano, in quella sua casetta di vetro, fino a diventare una bella bambina.

Un giorno, tornando a casa dopo un giro con gli amici, il blu attorno a lei divenne più scuro, quasi nero.

Non le restò che chiudere gli occhi, le sue energie si stavano affievolendo.

Sentì una forza uscire da dentro di sè, un tornado potente accerchiarla.

Le scie che un tempo l'avevano cullata con tanto amore, adesso la spingevano via, si erano ribellate.

La ragazzina si rannicchiò sul suo stesso corpo; non riusciva più a respirare.

Era morta.

Storia

- Lola. Mia cara figlia, dove sei finita? Ti stiamo cercando ovunque. - una voce femminile, molto delicata, le entrò in testa.

- Chi sei? - chiese, sempre telepaticamente.

- Lola, torna a casa. -

Sembrava che la donna non riuscisse a sentirla.

- Chi sei? - continuò, disperata.

- Lola, rispondi. Ti prego. Il buio è stato sconfitto. -

- Che buio? -

- Lola... -

Un urlo interruppe il collegamento.

-Lola? -

- Basta, va via, ti prego. - gridò la ragazza, disperata.

- Lola, sono io. -

Jackie le accarezzò i capelli dolcemente, la ragazza aprì gli occhi.

- Che succede? - continuò il ragazzo.

- Ancora quei sogni. - disse Lola.

Lo sguardo di Jackie divenne triste.

- E' più grave del previsto. - disse tra sè e sè.

- Ma oggi è stato diverso. - continuò Lola, facendo finta di non sentirlo.

Jackie la guardò.

- Ha detto che il buio è stato sconfitto, ma poi ho sentito un grido. - concluse la ragazza.

- Marlene, no. -sussurrò il ragazzo.

- Chi è Marlene? -chiese Lola, confusa.

- Nessuno. -

-Non mentirmi anche tu. -

- Lo sto facendo per il tuo bene. -

- Perchè dite sempre tutti così? -

- Perchè è la verità, i tuoi genitori ti hanno lasciata in mia custodia per il tuo bene. -

- Siete tutti dei bugiardi, ed io sono stufa di credere alle vostre bugie. -gridò Lola, irritata.

Si alzò e se ne andò in bagno.

- Spero che una doccia le faccia schiarire le idee. - pensò Jackie.

Jackie's POV

- Lei non può capire, è troppo presto perchè capisca. Non posso darle spiegazioni così, su due piedi. Ancora i segni non sono stati comunicati.

La situazione sta diventando più difficile del previsto.

Lei non sa evitare di fare domande. -

- Dov'è finito Atlantide? -

- Lo sto cercando ovunque, ancora non è saltato fuori. -

Un libro cadde dal bauletto ai piedi del letto di Lola.

- No, no, no. Non può averlo letto. Non può averci creduto, è ancora troppo presto. Ditemi che non è a causa di ciò che la situazione si è sviluppata così rapidamente. -

Aprii il libro.

Sembrava che non fosse stato toccato nulla; le pagine non presentavano segni di matita o piegature.

- Pagina 40. -

La figlia perduta.

- Forse dovrei iniziare ad accennarle qualcosa, prima che sia troppo tardi e parta impreparata. -

- Oh, eccola. Chiudi, Chiudi. -

Normal POV

Lola era appena uscita dalla doccia; si guardò allo specchio.

I suoi morbidi capelli castano chiari erano diventati viola.

La ragazza sobbalzò e iniziò a piangere.

- Cosa mi è successo? -gridò, uscendo dal bagno e sbattendo la porta.

Aveva indossato una canotta rossa e un paio di pantaloncini.

- Jackie, rispondimi, e non mentirmi, cosa mi sta succedendo? - la ragazza aveva il viso rigato dalle lacrime, la paura aveva preso il sopravvento.

Il ragazzo la guardò.

- Penso sia arrivata l'ora di darti spiegazioni serie. Siediti e mettiti comoda, perchè ne avremo per le lunghe. Soprattutto, ti chiedo di credere ad ogni mia parola. - disse lui.

Si tolse il cappello che indossava sempre.

Delle branchie uscirono al posto delle orecchie.

Lola cacciò un urlo.

- Dimmi che sono per un travestimento. - cercò di toglierle, ma restavano ancorate alla sua testa.

Lola si mise le mani sul viso, piangendo disperata.

Come quando a scuola non riesci a comprendere un argomento di filosofia, quindi cominci ad esserne infastidito;

allo stesso modo, Lola, odiava non capire quella bizzarra situazione, che, a differenza dello studio, faceva davvero paura.

- Io sono un Mutationim, ossia una creatura del mare, in questo caso un pesce, che ha la capacità di assumere la forma umana.

Sono un servitore della famiglia Lupeonis, la stirpe reale di Atlantide.

Essa è composta dal re, Colin Lupeonis, che nei ritratti è sempre raffigurato con il gurn, il copricapo regale che sembra quello dei sultani umani; la regina Marlene Lupeonis, che possiede una collana di conchiglie in grado trasformare le perle delle ostriche in potere di qualunque genere; il figlio, Corn Lupeonis, molto abile a combattere con il suo tridente, e la sorellina Vera Lupeonis, la più piccola, che controlla il potere dei capelli cangianti.

Tanto tempo fa, precisamente il giorno del tuo settimo compleanno, una creatura oscura emerse dalle profondità del mare.

Si dice che sia nata dalle alghe nere e sia stata allevata dai piranha, che si erano ribellati al re perchè era stato loro proibito di uccidere la gente di Atlantide per poter mangiare.

Due persone al mese, un piccolo sacrificio per vivere in pace.

Ah, dimenticavo. Sì, ad Atlantide vivono le sirene.

Comunque, tornando a noi.

Questa donna è una creatura spaventosa, ha i tentacoli di un polpo, il corno di un narvalo in testa e dei denti affilatissimi come quelli degli squali.

In poche parole, lei è in grado di immobilizzare le sue prede con le sue "gambe", di mangiarli o di trafiggerli.

I piranha fecero il lavaggio del cervello a questa creatura, che decise di venire a palazzo per diventare regina.

La famiglia e l'esercito reale cercarono in tutti i modi di fermarla, ma non ci riuscirono.

Corn morì e venne mangiato dai piranha, Marlene e Colin fuggirono con Vera e si nascosero presso i cavallucci marini, gli animali più saggi del mare.

Loro gli mostrarono una profezia, secondo cui l'unico modo per sconfiggere un pericolo del genere era mandare qualcosa di puro nelle profondità.

Esso si sarebbe dovuto rinchiudere dentro l'ostrica dalle perle d'oro; a quel punto una luce avrebbe purificato il mare, ma ciò significava che il sacrificio sarebbe rimasto intrappolato per sempre.

Una nuova ostrica dalle perle d'oro sarebbe nata successivamente in un altro luogo del mare.

Ovviamente, tra i tre rimasti in vita, solo Vera, essendo piccola, aveva un animo puro.

La piccola pianse molto, sapendo di dover dire addio ai suoi genitori; li abbracciò per molto tempo, poi si fece coraggio e sparì per sempre.

Ora penserai che la storia sia finita qua, il male sparito e tutti felici e contenti.

Però c'è una parte che non ti ho raccontato.

I due re ebbero un'altra figlia, Lola Lupeonis, la secondogenita.

Lei era la più potente di tutti, nata con le capacità di ogni membro della famiglia reale, più la sua, che non si sa ancora bene quale sia.

Quando la creatura maligna, il cui vero nome è Warien, giunse a palazzo, Marlene mi ordinò di portare Lola lontano da lì e mi affidò la sua collana.

Voleva che usassi le ultime perle per creare una forza in grado di farle perdere i poteri temporaneamente, così da togliere la sua traccia nell'acqua e portarla in superficie.

Warien avrebbe trovato il modo di seguire Lola anche sulla terraferma, ma ora che non può più captare il suo essere, la vedo difficile.

Sì, quella Lola sei tu. -terminò il racconto Jackie.

La ragazza lo guardò, strabuzzando gli occhi.

- E dovrei credere a tutto ciò, invece di pensare che hai scambiato il mio shampoo con una tinta multicolor? -chiese lei, ancora spaventata.

Non riusciva ad accettare tutto ciò.

- Senti, lo so che è difficile, ma devi accettarlo. Queste branchie sono vere.-

- Finchè non riuscirò a sciogliere quella colla. -

- Lola, no. -

Lola sbuffò.

Jackie le porse il libro "Atlantide".

- Cos'è? La raccolta delle tue favole? -

- La nostra storia. -

Lola diede un'occhiata rapida alle pagine, quando le sue pupille sparirono dall'occhio.

- Jackie? -

- Marlene? -

- Sì, io e Colin ci siamo nascosti appena in tempo.

Qualcosa è andato storto nel sacrificio di Vera.

Warien è ancora tra noi, ci sta cercando, vuole ucciderci.

Dov'è Lola? -

- Qui - disse la ragazza.

- Oh, Lola, figlia mia. -

- Così tu saresti mia madre?

Con la perdita dei poteri, ho perso anche la memoria. - la ragazza sembrava adirata.

- Lola, io ti posso spiegare. -

- No, non ti credo. -

- Dovevi dimenticare. -

- E lasciare tutti i segreti lì? -

- Era per il tuo bene. -

- Sì, certo. - Lola alzò lo sguardo.

Marlene sospirò.

- Jackie, se hai messo il libro in mano a mia figlia, vuol dire che lei è pronta per riacquistare i suoi poteri e tornare qua, avrei preferito che venisse una volta finito tutto, ma evidentemente lei è l'unica speranza. -

- Non sono un tuo giocattolo. - gridò Lola.

- Non ho mai pensato che lo fossi. -

- E allora smettila di trattarmi come tale, mi hai abbandonata di fronte al pericolo per conservarmi come tua unica risorsa. Non sono una bestia da macello, io. -

- Non è vero, tesoro mio. - Marlene era disperata.

- Esci dal mio corpo, non voglio più sentirti. -

- Salvaci, ti prego. -

Le pupille di Lola tornarono al loro posto.

- Lola, ascolta tua madre ti prego, se non andrai ad aiutarla, morirà. - disse Jackie.

- Mi ha fatto perdere la memoria, vivere una vita normale, da umana, e ora vuole che torni ad aiutarla? -

- E' pur sempre tua madre, sei stata sua non appena sei nata dai petali della ninfea. -

- Petali della ninfea? -

- Le nascite ad Atlantide sono un po' diverse, le piccole sirene nascono dalle piante acquatiche, in base a ciò a cui sono destinati.

Generalmente, coloro che nascono dalle ninfee sono gli eroi destinati a salvare il mondo, i più coraggiosi e i più potenti. -

- E Percy Jackson? -chiese Lola.

- Che c'entra, lui è un semi-dio, gli dei possono andarsene ovunque e assumere le forme che vogliono.

Il popolo di Atlantide, invece, è costretto a rimanere dentro le acque, tranne noi Mutationim e chi viene aiutato dalle perle della collana, come te. -

- Avrei preferito essere un semi-dio, allora. Qua mi sono costruita una nuova vita per anni, capisci?

Ho i miei amici, la scuola, sono una normale adolescente ormai. -

- Per quello non c'è problema.

Una volta che entrerai in acqua, tutti qui si dimenticheranno di te.-

- E ti sembra qualcosa di bello? -

- No, però puoi fare a meno di salutare. -

- Sei una persona senza cuore. -concluse Lola.

- E' la tua famiglia... -

- Lo so, ma ho due vite, non posso scegliere. -

- Lola...-

- Non c'è un modo? -

- No. -

Lola sospirò.

- Nonostante tutto ciò che ha fatto la mia famiglia, non posso lasciarla a morire.

Mi sentirei un'insensibile. -

- Non aggiungere altro. -

Jackie le mise la collana di conchiglie al collo.

- Andiamo. - la trascinò via.

In poco tempo, arrivarono in spiaggia.

- Addio. - mormorò Lola, tuffandosi in acqua.

Sentì le sue gambe farsi più pesanti, e i suoi capelli cambiare nuovamente colore.

- Verde? Ma che schifo! - disse, disgustata.

Immediatamente, i suoi capelli divennero del suo colore naturale.

- Molto meglio. -

- Non perdere tempo con ste sciocchezze, dobbiamo andare a palazzo. -

- Aiutami, mi devo riabituare alla coda. -

- Wow, partiamo bene. -

Jackie le prese la mano e la trascinò.

Dopo mezz'ora di nuoto, Lola vide davanti a sè il regno di Atlantide.

Al centro, si ergeva il colossale palazzo reale in quarzo, a più torri, le quali erano sormontate da cupole di marmo rosso.

Lola chiuse gli occhi.

Nei suoi ricordi, che stavano cominciando a riaffiorare, il castello era fatto di vetro.

Fece presente il dubbio a Jackie.

- Non illuderti, all'esterno è realizzato con materiali da costruzione resistenti, ma all'interno è come vedersi allo specchio più e più volte, per intenderci. -

Lola annuì e spostò lo sguardo verso il giardino di coralli sotto di sè; alcuni erano molto alti, altri erano appena nati.

Tutti erano di differenti colori e, vedendoli dall'alto, formavano un arcobaleno.

- Dove sono le altre sirene? -chiese la ragazza.

- Alcune sopravvissute e nascoste, la maggioranza sono morte.

Guarda laggiù. -

Lola guardò la zona indicata da Jackie e vide creature infilzate dai loro stessi tridenti, altre senza coda, altre ancora senza testa.

- E' orribile, dobbiamo fermare Warien. -

- Lola, sono qui. -

La ragazza si voltò e vide Marlene al centro della piazza davanti al castello.

- Mamma. -

Lola nuotò verso di lei, ormai aveva riacquistato le sue abilità.

- Lola, aspetta, è una trappola. - gridava Jackie, dietro.

Ormai era troppo tardi.

Lola e la madre vennero rinchiuse in una rete.

- Ma bene, bene, bene. Guarda un po' chi abbiamo qui, una famiglia riunita.-

- Non la passerai liscia. - disse Lola, sicura di sè.

- Oh, no? Io penso proprio di sì. -

Jackie's POV

- Devo pensare in fretta, ma cosa fare, cosa? -

- Fortunatamente, Warien non si è accorta di me. -

- Penso che vi lascerò in pasto ai miei amici piranha.

Divertitevi, intanto io organizzo i preparativi per il mio matrimonio.

Siete curiose di sapere con chi mi sposerò?

Con Colin, ovviamente.

Lola, diventerò la tua matrigna, non sei contenta?

Ah, giusto, tu stai per morire.

E va beh, obbligherò il re a prendermi come regina e mi farò una nuova famiglia insieme a lui. - disse la donna, andandosene.

- Svelto, nasconditi. -

Mi infilai dietro i coralli, vedevo i piranha avvicinarsi.

Mi guardai attorno, a corto di idee, quando notai una pietra liscia e affilata.

- Ora o mai più. -

La presi in mano.

- Ehi, animaletti, venite da me, su, carne di Mutationim, so che è la vostra preferita, sono tutto vostro. -

- Hai sentito fratello? Stasera doppio pasto. - disse un piranha all'altro.

Immediatamente, mi ritrovai inseguito da loro, nuotai più velocemente che potevo.

Finalmente, arrivai davanti alla rete, e la tagliai mentre passavo.

Lola e Marlene erano salve.

- Scappate. - gridai loro.

Lola voleva aiutarmi, ma sua madre le afferrò il braccio e la portò dentro il castello.

Io le sorrisi.

Quei due secondi di distrazione furono la mia condanna.

I piranha mi raggiunsero, vidi le loro fauci sulle mie gambe.

Non vidi più nulla.

Normal POV

- Nooooooooo. - gridò Lola, dal vetro del palazzo non vide altro che il sangue macchiare le acque limpide di Atlantide.

Scoppiò a piangere.

Marlene la abbracciò.

- Mi dispiace, figlia mia. -

- Jackie... - disse Lola, con un filo di voce - si è sacrificato per noi.

Sua madre annuì.

- Oh, e smettetela con questo teatrino, su. -disse Warien, alquanto disgustata.

Lola e Marlene si girarono verso di lei.

- Il mio futuro marito si sta preparando nell'altra stanza, gli ho messo un collare che dà una scossa, così sarà obbligato a seguire i miei ordini. - continuò.

- Ah, Marlene, dovresti imparare a guardare ciò che c'è per terra prima di spostarti. -

Marlene si guardò sotto la coda.

- Oh, no. La polvere magica creata con le perle no. -

Lola si dovette coprire gli occhi a causa di un abbaglio.

- Sarai una bella statua per il giardino di coralli. - disse Warien, ridendo.

La ragazza guardò la madre: era stata intrappolata nella pietra con un'espressione spaventosa sul volto; la delusione era ben visibile nei suoi occhi anche così.

La vergogna di non essere riuscita a proteggere il suo regno, o a salvare la sua famiglia.

Jackie, Vera, Corn.

Erano tutti morti invano.

Lola abbassò lo sguardo e strinse i pugni.

- Mi hai portato via tutto. -

- Manchi tu. - contestò Warien, con un ghigno.

Le lacrime cominciarono a scendere copiosamente, mischiate alla rabbia.

Il viso di Lola diventò rosso.

- Pagherai per questo. -

- Uh, e chi me la farà pagare, una ragazzina come te? -

- No, l'eroina di Atlantide, nonchè la sua principessa. -

Lola sentì una forza diversa entrarle nel corpo, i suoi pugni si stavano raffreddando.

Li sentiva più pesanti.

Si paragonò ad Efesto alle prese con la metallurgia.

- Non è possibile. - disse Warien, sconvolta.

Dalle sue mani, erano nati cristalli.

Warien cercò di aggirarla, di intrappolarla con i suoi tentacoli, ma Lola si difendeva con i suoi nuovi scudi.

Li lanciò contro la donna, tagliandole le "gambe" ad una ad una.

Alla fine, Warien cadde con il viso per terra, e si bloccò con il suo stesso corno.

- Ultimo desiderio? -

- Tornerò, prima o poi, vedrai. - affermò.

- Va bene, perfetto. -

Lola creò un cristallo attorno a Warien, la quale urlò.

Poi non si sentì più nulla.

Era diventata una scultura come sua madre.

- E' finita. -si disse Lola, sospirando di sollievo.

Improvvisamente, l'acqua del mare divenne limpida e cristallina; Marlene venne liberata.

- Oh, Lola. - si gettò tra le sue braccia.

Colin entrò nella stanza.

- Piccola mia, ce l'hai fatta. - piangeva di gioia.

Si unì anche lui all'abbraccio.

- Ci dispiace, Lola, non ti abbiamo permesso neanche di dire addio ai tuoi fratelli, Vera e Corn.

Li hai conosciuti così poco. - sussurrò Marlene, desolata.

Lola scosse la testa.

- Mamma, voglio solo tornare in superficie, alla mia vecchia vita che ho vissuto per ben 13 anni. - disse, seria.

- Ma noi siamo la tua famiglia... -

- Lo so, vorrei che ci fosse un modo per vivere entrambe le vite. -

- Puoi usare la mia collana. -

- Ma non farà tornare la memoria ai miei amici umani. -

Marlene e Colin si guardarono.

- Jackie si è dimenticato di dirti un dettaglio. - disse il re.

- Ovvero? -

- Se torni in superficie, è come se non fossi mai venuta qui. -

Gli occhi di Lola brillarono.

- Quindi posso?...-

Marlene annuì.

- Però ricorda, devi sempre tenere delle perle nella collana, perchè se non potrai trasformarti, non potrai tornare più ad Atlantide. -

- Ricevuto. -

La donna ricaricò la collana con le perle.

Mise le sue mani sul viso di Lola.

- Mi mancherai, piccola mia. -

- Anche voi. -la ragazza sorrise.

- Vienici a trovare ogni tanto. - intervenne Colin.

- Lo farò. -

Con questa promessa, si conclude la storia di Lola, una sirena nata dai petali di una ninfea, principessa di Atlantide, un luogo misterioso accessibile solo a creature come lei.

Tutto è bene ciò che finisce bene.

O forse no?

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