capitolo bonus: Nairobi e Atene (indietro nel tempo)

Monastero di Firenze, 1 mese all'ora 0

"Mio dio, la volete smettere di parlare?" Borbotto con la testa sotto al cuscino, "Atene, sono le 4 del pomeriggio, sei tu quella strana che ancora dorme!" Ridacchia Nairobi, "si ma io sono incinta, e ciò significa che ho solo voglia di mangiare e dormire" rispondo infastidita, "possibile che il tuo sarcasmo venga fuori in ogni momento della giornata?" "Tokyo, non rompere il cazzo oh!" La immagino roteare gli occhi, "ho capito, vuoi stare sola" "ecco, ora si ragiona" la sento ridere divertita, "TOKYO! SMETTILA DI PRENDERMI IN GIRO!" urlo con la testa ancora seppellita sotto al cuscino, "ok, ok, mene vado!" Sento la porta chiudersi.

"Domanda del giorno" sbuffo, "sentiamo la cazzata delle 16:03" "Atene, modera il linguag-" "oh ma vaffanculo!" La interrompo irritata, "beh? Cosa volevi dirmi Nairobi, che dovresti andare a prendermi della Nutella? Perché ne sarei molto felice" ridacchia, "oggi sei più irritabile del solito Atene" le faccio il dito medio sbuffando, "la verità è che, ho paura" alzo la testa dal cuscino.

"Paura?" Mormora Nairobi spaesata, "si, hai capito bene, anche la strafottente Atene prova emozioni" sussurro tristemente, mi metto seduta a gambe incrociate fissando il vuoto.

"Ne ero sicura, sai Atene, forse è giunto il momento di fare una pausa non credi?" La fisso confusa, "di fingere, nascondi le tue emozioni dietro a battutine sarcastiche, ma lo so che soffri, che hai paura, che ti senti sola" tiro su con il naso e sorrido fra le lacrime, "hai ragione..." sussurro, "ma vedi, nessuno mi ha mai insegnato a vivere, mi sono costruita il mio piccolo mondo fatto di ghiaccio e pieno di sarcasmo, se ora sono qui, non è di certo per merito mio..." sussurro le ultime parole con la testa bassa, il viso rigato di lacrime nascosto dietro ai miei lunghi capelli, che oggi ho deciso di lasciare sciolti.

"Hai tentato il suicidio vero?" Alzo lo sguardo, "mh mh" solo ora noto che sta fissando le cicatrici sui i miei polsi, non dico nulla.

Che senso avrebbe dopo tutto?

Deglutisco e alzo finalmente lo sguardo dalle mie mani, per incontrare i grandi occhi di Nairobi, che mi fissano tristemente, e i miei non devono essere da meno.

Sicuramente ho il mascara colato, il rossetto sbavato, il fondotinta, il correttore e-

"Atene?" "Eh?" Mi esce balbettante, "va tutto bene?" Rido sarcastica, "no, per nulla" rispondo piatta, "quanto vorrei un po' di tequila adesso" mi butto a peso morto sul letto, "come quella notte a Toledo, telo ricordi?" Esclama ridendo, "come dimenticare!".

Toledo, prima rapina

"Atene, Atene!" Mugugno e alzo poco lo sguardo, "dai Rio, vattene!" Borbotto con gli occhi socchiusi, "eh no, oggi si fa festa!" Esclama tirandomi completamente giù le coperte, "HEY!" esclamo infastidita, "tequila" sorrido complice, "allora va bene".

La musica è alta, di solito mi avrebbe dato fastidio, ma sono talmente ubriaca che ormai non ricordo neanche il mio nome.

Continuo a sgolarmi l'alcolico come se fosse acqua ridendo come una pazza, siamo tutti un po' allegri, ma io li supero tutti.

"DOMANI NON VENGO A LEZIONE! DITE AL PROFESORE CHE MI SONO PRESA UN ANNO SABBATICO!" urlo ridendo e ballando, per quanto possano essere brilli, sembrano leggermente preoccupati nel vedermi così sbronza.

"Atene, direi che non è il caso di urlare" interviene Denver, ma io lo prendo per un braccio per farmi fare una giravolta, rido ancora, "woooo! Dai ragazzi!" Sento un rumore di passi e mi volto di scatto, "cosa succede qui?" La voce severa di Berlino ci fa irrigidire, sbuffo con aria infantile, per poi rimettermi a ballare come se nulla fosse.

"Hey!" Lo sento prendermi per le spalle, "che c'è? Lasciami stare!" Faccio il finto broncio, "qualcuno mi spiega cosa ci fate qui?" Si rivolge a tutti noi, mentre io scoppio a ridere, "ohhh, colpa di Rio, mi ha dato lui la tequila, ma adesso sto beeeenisssimo!" Sbiascico ridendo, vedo Berlino fulminare Rio con lo sguardo, "che succede!" "Professore!" Mi libero dalla stretta di Berlino per abbracciare il Professore, che mi guarda stupito, "vuole un drink?" Propongo facendo gli occhi dolci, "mh, noioso! Allora lo bevo io!" Faccio per prendere la bottiglia ma Berlino mi ferma, "Berlino! Ancora tu! Hai rotto le palle!" lo guardo male per poi scoppiare a ridere, "BEBEEEE!" urlo fra le risate, "dai suuuu, siete così noioooosi!" Mi lamento rivolta a Berlino, "ARRIVA LA GANG! WOOOO!" continuo ad urlare come se non ci fosse un domani, "Atene, basta" "no basta te! E mi chiamo Isabel!" Protesto senza dar peso a quello che ho appena detto, "avanti balliamo!".

Presente.

"Mio dio, quanto ero ubriaca!" Rido spiaciccandomi la mano sulla faccia, Nairobi ridacchia, per poi tornare seria.

"Tutto ok Atene?" Ripete scandendo ogni parola, la guardo negli occhi, "ora come ora, direi di sì" sospiro sorridendo, "ma adesso ancora meglio".

"Non dimenticare la Nutella!".

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