capitolo 8
Narratore's voice
Tutti i membri della banda sono riuniti nella stanza in cui è sistemata Nairobi, tutti tranne Atene.
"Vado un attimo in bagno, torno subito" aveva detto poco prima, ma non era mai tornata.
Non c'era più tempo dovevano agire in fretta, con Gandia a piede libero sarebbe stata una carneficina.
Sono in contatto con il Professore, che ordina ad ognuno cosa deve fare e dove, nessuno deve rimanere da solo, in gruppo si è più forti.
Ma Gandia è furbo, è un predatore, un fantasma invisibile che striscia fra condotti d'aria e passaggi segreti.
Non si sa dove sia Atene
Tokyo e Helsinki sono in biblioteca, sentendo dei rumori, vanno contro le regole e si dividono, Helsinki trova tracce di sangue, le segue con passo felpato, ma Gandia ha occhi ovunque, lo coglie di sorpresa impiccandolo, lo lascia lì, appeso a dimenarsi, sfidando la morte a duello.
Non si sa dove sia Atene
Tokyo trova Helsinki per miracolo, e ordina a Bogotà di aiutarla, lasciando sola Nairobi, ferita e vulnerabile.
C'è tensione nell'aria, Tokyo è terrorizzata, arrabbiata e nervosa, mentre Bogotà è come in apnea, mentre Tokyo taglia la corda che tiene Helsinki in ostaggio, salvo per miracolo.
Non si sa dove sia Atene
Si dividono nuovamente, mentre il Professore comunica con Tokyo, viene colta di sorpresa da Gandia, perde conoscenza a causa di un colpo alla testa da lui sferrato.
Non si sa dove sia Atene
Quando Tokyo apre gli occhi, con suo grande orrore si ritrova davanti la faccia di Gandia, che la guarda beffardo, è legata con delle catene per le braccia, non c'è modo di liberarsi.
Gli sferra un calcio in pieno viso facendolo cadere a terra, lui si massaggia la guancia dolorante, è arrabbiato e nervoso, e sicuramente, non ha un briciolo di pazienza.
La minaccia, la sgrida come una bambina dell'asilo, le lega le gambe mentre lei cerca in tutti i modi di liberarsi, invano.
Non si sa dove sia Atene
Nairobi è sola, l'infermiera è un bagno, ha paura ma non lo da a vedere, la minaccia di morte di Gandia le risuona nella testa come un urlo straziante, la testa le scoppia e ha il respiro pesante.
Sa che sarebbe entrato, anzi, ne è sicura, e ha ragione, maledettamente ragione.
Non lo sente arrivare quando cerca di soffocarla con un cuscino, prendendola di sorpresa, è silenzioso, rapido e intelligente, conosce quel posto anche meglio del Professore, sa quando, come, e dove agire.
Nairobi prova a difendersi, pianta una siringa nel collo del militare, che caccia un urlo, si dimena e prova ad urlare.
Non si sa dove sia Atene
Tokyo è ancora legata, è arrabbiata, ha fame, sete e sonno, ma deve mostrarsi forte davanti a quel predatore silenzioso, teme per la sua vita come mai prima di allora, lui è spietato, e non esiterebbe a premere il grilletto e spezzare una vita, è un assassino.
Non prova ad urlare, sarebbe inutile, è una prigione impenetrabile, e non può consumare le forze, ne ha bisogno.
Non si sa dove sia Atene
Nairobi è salva per miracolo, ma Gandia è scappato, vuole spargere sangue, aveva catturato Tokyo, messo timore alla banda e al Professore, vuole ucciderli tutti, e sa che gli piacerà anche.
Tutti, forse farebbe soffrire meno Palermo, che come un povero stupido lo aveva aiutato a liberarsi, sapendo perfettamente che cosa avrebbe potuto comportare la sua scelta.
Li ha messi l'uno contro l'altro, e lo sa bene, sono tutti arrabbiati, stanchi e impauriti, sa che sta vincendo e non abbasserà la guardia.
Tokyo è fuori gioco, Rio è debole, Denver irritabile, Stoccolma ingenua, Matiás un principiante, Nairobi è KO, Bogotà vuole proteggerla, Helsinki è debole dopo il colpo subito, Palermo è quello messo peggio, sa che non lo faranno mai tornare al comando, li ha divisi, e lui sa come agire.
Ma manca l'eroina con l'arco, non vuole mostrarlo ma è quella che teme di più, è peggio di Palermo, Tokyo e Helsinki, è crudele, fredda, schietta, egocentrica, irritabile e soprattutto, non ha paura.
Non si sa dove sia Atene
Riesce a catturare Nairobi, le infila la testa dentro la porta, è legata con braccia e mani, non ha via di scampo.
Provoca lei, la banda dall'altra parte della porta, li vuole fare innervosire, sa che giocherà a suo favore.
È soddisfatto, ma la paura che la ragazza con l'arco spunti da un momento all'altro non smette di tormentarlo, ma non può permettersi di perdere il controllo.
Non si sa dove sia Atene
Bleffa, gioca e si diverte, la fa soffrire, arrabbiare e indebolire.
Negozia con Palermo e gli altri, si arriva ad un accordo.
"Voi tutti contro la parete, io esco con lei e le punto la pistola alla testa, io scappo e non muore nessuno" avevano dovuto cedere, non avevano scelta.
Sono nell'atrio, Gandia l'ha lasciata andare, gli dà le spalle.
"Meticcia" sta per girarsi, vuole ucciderla.
"No" come una scheggia la sua più grande paura piomba davanti a lui, copre Nairobi con il suo corpo, e ha un'espressione decisa in volto.
"Spara a me" afferma, ignora i commenti di disappunto della banda, "il mio fidanzato, Andrés de Fonnoiossa, alias Berlino è morto, mia madre e mio padre sono morti, mio fratello è morto, non ho più niente" "Nairobi ha un figlio, è ferita, stordita, disarmata e vulnerabile. È vero, ho l'arco e le frecce, ma non avrò mai il tempo di usarle se mi spari, è matematico. Spara a me, non ho niente da perdere, e soprattutto, non ho paura della morte, sparami" la banda protesta, ma lei li zittisce, gli trema il polso.
"Ammettilo, se fai fuori me non avrai più niente da temere, io ti faccio paura, sono l'unica della banda che ti spaventa, se mi uccidi non avrai più ostacoli. Game over, forza Gandia, sparami" lo incalza, "non hai il coraggio vero? Sei un codardo, volevi sparare ad una donna ferita e disarmata, sai cosa vuol dire questo? Che sei un vigliacco, SPARA!" Urla.
Uno sparo squarcia il silenzio.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top