capitolo 7

Atene

Apro gli occhi, volto la testa e con mia grande, e piacevole, sorpresa, Nairobi è sveglia, sembra un po' stordita, ma apparentemente sana.
Aspetta, ma perché sono qui?

"Ciao..." Mi sussurra, scatto seduta e mi guardo intorno, "perché sono qui?" "Sei svenuta" "ah ciao Bogotà, non ti avevo visto" si avvicina, "bene, adesso sto bene, posso alzarmi, ah, avete legato Palermo?" "Intanto calmati, adesso chiamo Tokyo e l'infermiera per visitarti, e se va tutto bene potrai tornare al lavoro, e si, Palermo è stato legato ad una sedia con delle catene, nemmeno Dio riuscirebbe a liberarsi" sbuffo, "Sele è cercata" lui ride e misura la febbre a Nairobi.

Tokyo entra seguita dall'ostaggio/infermiera, "oh ciao, bentornata fra noi" esclama, le faccio il dito medio, "beh, si sei decisamente tornata, Pachita, come la vedi?" Si rivolge all'infermiera, "stai bene, non hai la febbre ne ferite, direi che puoi tornare al lavoro, ma sta attenta a non prendere colpi o roba del genere, potrebbe essere pericoloso, abbiamo controllato e non c'è sofferenza fetale".

Bogotà e Nairobi mi fissano scioccati, "emh, lunga storia, adesso andiamo, voglio urlare a quel bastardo legato come un salame e ridergli in faccia, stammi bene Nairobi" mi precipito fuori dalla stanza e Tokyo mi segue a ruota, "glielo hai detto?!" Esclamo, "non ho avuto scelta!" Sbuffo, "ok ok, adesso andiamo nell'atrio, ridammi il mio arco" lei melo porge in silenzio, "bene, andiamo".

"Oh ma guarda, quanto amo il Karma in questo momento" squillo scendendo le scale, "fottiti" sibila lui inviperito, "guarda, cito Berlino, 'sembri un regalo di compleanno, ti manca solo il fiocco' è proprio azzeccato" lo sfotto, "voi silenzio" ringhio agli ostaggi, noto Gandia guardarmi negli occhi, come per sfidarmi, "tu che guardi soldatino da 4 soldi?" Sorrido beffarda, lui fa una smorfia di disappunto.

"La fusione?" Chiedo in ascensore, "tutto ok" Risponde Denver, c'è una pausa.
"Monica mi ha lasciato" mi volto, "e che cazzo! Ho già la nausea non mettertici anche tu o ti vomito addosso, ma porca di quella puttana! Ma che cazzo avete, siamo entrati per salvarlo e la prima cosa che fa Rio è lasciare Tokyo, che si sgola non so quante bottiglie di Brendi, sparano a Nairobi, che è viva per miracolo, e adesso questo?! Sei un idiota!" Sbotto, "ma che cazzo ti è saltato in mente?" "Ho picchiato Arthuro" gli tiro uno schiaffo, "cosa hai fatto?" "Lo pestato a sangue" un'altro schiaffo, "e perché di grazia?" "Stava per farsi Monica" un'altro schiaffo, "e basta! Mi distruggi la guancia!" "Idiota, ti fai battere da una donna al 3 mese di gravidanza? Complimenti davvero".

"Smettila, tu che ne sai dell'amore?" Roteo gli occhi, "parla quello che paragona le donne alla auto, a proposito una Maserati? Ma ti sei davvero bevuto il cervello!" Si mette le mani fra i capelli, "ma come cazzo lo sai che dormivi?" "Io so tutto di tutti" ribatto ferma, "siamo arrivati, e guarda che con te non ho ancora finito" lo indico, "adesso evapora, ti voglio fuori dal mio campo visivo entro 10 secondi" obbedisce.
"Bene signori, Nairobi è fuori gioco per ora, adesso qui sotto comando io".

Sorveglio gli ostaggi, mentre Rio si occupa di Palermo, "ma guarda se vi devo separare come a scuola!" Lo sento urlare, socchiudo gli occhi, il mio intuito mi dice che fra poco succederà qualcosa.
E francamente, un brutto 'qualcosa'.

Quando mi voltai, e vidi Gandia in piedi, libero, non riuscii a ragionare, ma sapevo di dovere mantenere il controllo, sentivo il peso del mondo addosso, ed ero come paralizzata, alla vista di Rio con mani e voce tremanti, mentre minacciava Gandia con la pistola in mano, mi sentivo impotente.

"Gandia!" Urlo, "Rio, spara alla mano, è il suo punto debole, fidati" ma lui non riesce a muoversi, prendo la mira, ma è difficile colpire un bersaglio in movimento, rischiando di beccare un tuo compagno.
"Rio spara cazzo!" Urlo, "ma porca puttana!" Mi volto, Denver è entrato, ma troppo tardi, Gandia è scomparso.

"MERDA!" Gli ostaggi sussultano al mio grido di rabbia, "Denver, sorveglia gli ostaggi, che nessuno si muova" faccio per andarmene, ma la voce di Arthuro mi ferma.
Ancora questo idiota.
"Siete fottuti! Adesso siamo noi la resistenza"! Urla a Denver e agli ostaggi, che lo seguono a ruota, colpisco il suo piede con una freccia, e Denver spara in aria, facendo sedere a terra tutti gli ostaggi.

"Idiota figlio di puttana" sibilo spingendolo a terra con un piede, "come dici? Non riesco a sentirti" lo sfotto spingendo la presa sulla sua gola, ora che ci penso ho fatto bene a tenere i tacchi, lo mollo bruscamente, "sei una stronza" sussurra massaggiandosi il collo, "Denver, cerca Gandia, mi occupo io di lui" vedo il terrore nei suoi occhi, "hai paura Athurito mh? Quello che ha scritto quel libro di merda, pieno di stronzate, ma non sai quanto godo all'idea che tua moglie ti abbia lasciato e che i tuoi figli non ti parlino, hai perso tutto, tutto" scandisco, "hai intenzione di ribattere? Perché in quel caso ho tante frecce qui sulle spalle, e non sai che voglia ho di piantartene una nella gola".

Deglutisce a vuoto, "Matiás, occupati di loro, io vado con gli altri a cercare Gandia, e se questo idiota parla ancora di me, o dei miei compagni, o peggio, accenna a Berlino, sparagli alla gamba, e se continua, tu sali, piano piano, mi prendo la responsabilità se arrivi al cuore o al cervello, mi sono rotta i coglioni".

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