capitolo 6

Atene

Le parole che Tokyo mi diceva mentre correvamo verso l'atrio, le sentii si e no.
Ero troppo concentrata sul fatto che Nairobi stesse morendo, e che io non avevo potuto fare niente per impedirlo.

"Hey Nairobi" sussurro accarezzandole i capelli, "ti prego Tokyo, voglio uscire" sussurra, la guardo, "shhh, non parlare" ma lei non molla, "ti prego, di a tutti che la vita è mia e decido io" Tokyo ha gli occhi lucidi e sembra sul punto di cedere alla supplica di Nairobi, "se lei vuole uscire, noi la facciamo uscire" sentenzia alla fine, "no Tokyo, sai che non possiamo" Palermo accorre, "lei esce punto e basta" punta la pistola a Tokyo, che ricambia, la mano è pronta a prendere l'arco, "invece no" si aggiunge Denver, "lei rimane qui, la opereremo noi" continua, "no, se Nairobi dice che vuole uscire ed essere operata, noi lo facciamo" minaccia Tokyo, "io non credo proprio" Rio le punta la pistola, "ma siete tutti impazziti?!" Urla Stoccolma, scocco un freccia a vuoto attirando l'attenzione, "Tokyo, Palermo, basta. Nairobi, non abbiamo scelta capisci?" Piango silenziosamente, "lo giuro su mio figlio" sussurra, Tokyo si tappa le orecchie mentre addormentiamo Nairobi.

"È molto vicino al polmone" guardo Tokyo, "il Professore sta contattando il medico Ucraino, noi non possiamo fare un granché" annuisco.
Rio si collega con il chirurgo e Tokyo inizia l'operazione, assumendo il comando nella banda, e conoscendolo, Palermo non sarà affatto felice a sapere che non è più il capo.

L'operazione comincia, e mi sorprende l'abilità e la mano ferma di Tokyo, quando sul tavolo c'è la sua migliore amica.
Ma niente va sempre come previsto.
All'improvviso, la connessione salta, Rio prova a riconnetersi, ma invano.
Siamo nella merda.
"Forza Tokyo, non possiamo arrenderci adesso, puoi farcela" la incito, mi guarda con gli occhi lucidi, "puoi farcela" ripeto, annuisce debolmente, e anche se ha la mascherina, la vedo respirare profondamente, prende il bisturi e con calma estrae il proiettile.

Il quel momento pensai che non avrei mai avuto il fegato di fare una cosa del genere, ma quello che tutti ci chiedevamo, era se avevamo veramente salvato la vita di Nairobi, o se avevamo peggiorato la situazione.

Vedo Palermo vestito di nero, corruccio la fronte confusa, ha una valigetta del medesimo colore nella mano destra, e cammina a passo deciso verso il portone.
"Palermo!" Lo chiamo, ma lui mi ignora, "signori, è stato un piacere conoscervi, ma adesso mene vado!" Spalanco gli occhi e prendo la mira, ma lui mi ferma con un gesto della mano.

"Io non lo farei se fossi in te Atene, guarda qui che gioiellini" indica due bombe, "figlio di puttana" sibilo, un colpo di pistola mi fa sussultare, "CI HAI TENUTO UN'IMBOSCATA TOKYO!" Esclama Palermo, "ma che cazzo!" Urlo, "molla l'arco Atene" mi intima lei, "MOLLALO!" obbedisco, "PALERMO!" ci voltiamo, "Oh ma guarda, la principessa è arrivata in ritardo a salutare il suo principe, vattene Helsinki" ordina, ma lui fa tutt'altro.
Con nostra grande sorpresa, prende in mano le due bombe posizionate da Palermo, "Helsinki!" Urlo, "che fai?" Ripete Tokyo, "lasciale grassone, non voglio ucciderti" la voce gli trema leggermente, credo che sia sull'orlo di piangere.

Con un gesto rapido Helsinki lo abbraccia, e Tokyo prontamente gli prende bruscamente il telecomando che aziona le bombe, ci guardiamo, "Palermo, che cazzo stai facendo?" Impreco esasperata, "fanculo Atene, vattene tu e il tuo stupido arco, non è servito a un cazzo di niente, quando Tokyo e Nairobi erano circondate da militari, anche sotto ordine del Professore non hai scoccato quella cazzo di freccia, ci ho rimesso l'occhio per colpa tua!" Urla, rimango in silenzio con gli occhi lucidi, "siete stati voi a propormi questo, mi avete detto di usare l'astuzia, se sei ridotto così è solo colpa tua" la voce trema, mi sento vulnerabile, "ma per favore, eri lì per un motivo, stavi per scoccarla Atene, non dire stronzate" sto in silenzio.

"Bene, ma se non c'era il mio arco Gandia mi avrebbe uccisa, ma per una merda come te, direi che non tene sarebbe fregato di meno se fossi morta, a te importa solo di te stesso!" Sbotto con le lacrime agli occhi.

"MI SAREBBE IMPORTATO INVECE! E LO SAI BENE PERCHÉ" strilla, "SERIAMENTE?! COSA SONO, UNA BERLINO JUNIOR?" mi avvicino, "NON FARE LA FINTA TONTA" "STRONZO!" "FANCULO!" gli tiro un pungo, rimango a bocca aperta per il mio stesso gesto, si rialza da terra con il sangue dal naso, "figlia di puttana" Tokyo si avvicina, "legatelo" sibila, mi massaggio la mano che ha sferrato il pugno, "tutto ok?" Tokyo si avvicina, annuisco distrattamente e la guardo negli occhi, "Tokyo" "mh?" "Ti prego, prova a tornare con Rio" la vista si offusca, mi reggo ad una colonna, mi gira la testa, "Hey!" Sento Tokyo urlare di chiamare qualcuno, ma non capisco chi, vedo tutto nero, non so cosa stia succedendo, chiudo gli occhi.











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